martedì 31 gennaio 2017

Solenni esequie funebri neocatecumenali

Ecuador. La notte di venerdì 13 gennaio 2017, un pullman che portava i fratelli della quinta e della sesta comunità della Parrocchia Santa Fax ad una convivenza del secondo scrutinio, ha subito un sinistro.
Quindici di loro sono morti.
I loro fratelli di comunità li hanno ricordati con una mega-eucaristia allestita in un palazzetto dello Sport.
Nulla di simile alla solenne cerimonia celebrata nella cattedrale di Madrid per Carmen Hernandez, ma la prevedibile, chiassosa Eucaristia che ben conosciamo, con canti e batter di mani.
Anche se le è stato dato il nome di 'Celebrazione solenne', non abbiamo riscontrato solennità di sorta, la solita Eucaristia neocatecumenale, fino alla fine, con manifestazioni di gioia per i fratelli 'saliti in cielo' e già intenti, secondo il catechista Pino, ciascuno con un diverso strumento, a suonare i canti kikiani della Messa delle proprie esequie.
Visto che vi abbiamo anticipato che si tratta della celebrazione neocatecumenale così come viene fatta ordinariamente, non vi stupirete vedendo nel filmato del canto finale ciò che succede davanti alle file delle bare.
Intanto, anticipiamo qui un fotogramma del video.



Non è facilmente decifrabile, vero? Ebbene, si tratta di una folla, presumibilmente di neocatecumenali, stipata in un palazzetto dello sport, all'estrema destra c'è l'altare non più visibile perché,  all'uscita dei presbiteri, subito i presenti si sono assembrati nel caratteristico balletto in più cerchi concentrici, fino quasi ad incespicare sui feretri allineati alle loro spalle. 
Nella foto successiva evidenziamo quanto descritto: l'ovaloide rosso indica il balletto, il triangolo blu i feretri.


Questo è invece il link da cui è possibile visionare il video da cui abbiamo tratto questa immagine:

https://www.youtube.com/watch?v=TUMRpNybpHg

Per chi non avesse la forza di guardare il filmato, lo riassumiamo.
All'uscita dei presbiteri, si forma una girandola danzante intorno all'altare, davanti alle bare dei fratelli deceduti, a più cerchi, tra gran batter di mani al canto di Dayenu, inno ebraico malamente riadattato.
Un tanto dovevamo ai soliti epigoni del 'mai successo!'.
Avevamo finora pubblicato solo una foto con il balletto attorno ad una bara, ora abbiamo il filmato con un super carosello davanti a quindici feretri.
Tra le vittime, nelle foto pubblicate e nella lista delle vittime, abbiamo visto due bambini, uno dei quali di appena sette mesi.

Per loro, una prece.

domenica 29 gennaio 2017

Alla faccia della libertà!

«Torno a scrivere dopo parecchio tempo e questo perché la mia vecchia amica NC (colei che mi aveva portato alle catechesi iniziali) si è rifatta viva.
Nei mesi precedenti ha fatto come se non esistessi, ho provato più volte a riallacciare i rapporti, magari invitandola fuori a bere qualcosa per sapere come stava: tutto inutile. Il suo disinteresse era palese, almeno fino allo scorso fine settimana.
Con un messaggio molto sentito mi scrive che tra poco si terrà il primo scrutinio della "nostra" comunità e mi ha invitato caldamente a partecipare, invocando anche una preghiera a Dio affinché "mi illuminasse" a fare la Sua volontà.
Sinceramente non me l'aspettavo, probabilmente perché - nella mia ingenuità - pensavo avesse capito che ero uscito dal Cammino ma non dalla Chiesa (mesi fa le avevo spiegato che ora frequento dei gruppi mariani di retta dottrina e sana spiritualità).
Invece ho fatto esperienza di quello che si può leggere in giro per la rete: se esci dal Cammino ti considerano un perduto, uno che ha scelto il "mondo". Il fatto che ti accosti ai sacramenti regolarmente, riesci mediante la Grazia di Dio a vivere in castità, ti sei pure consacrato alla Madonna... niente, tutto questo non serve a nulla; l'unica cosa che devi fare è tornare nel "Neocatecumenato", perché anche se non te lo dicono chiaramente te lo fanno capire bene: solo lì c'è la salvezza.
Ed è così che al mio motivato "no, grazie" mi sono sentito rispondere che sono polemico e presuntuoso, mi credo il "dio" della mia vita perché ho la presunzione di sapere quello che è bene per me quando invece non ho discernimento (quello lo hanno solo i catechisti...) e rifiuto la chiamata di Dio...

Ed invece no, la presunzione è tutta neocatecumenale, Dio non costringe nessuno a fare cammini/percorsi/sentieri contro la propria volontà: Dio è Amore e l'Amore è Libertà, quella libertà che si può manifestare anche in modi diversi ma tutti sani (mi ferisco ai vari gruppi, movimenti oppure ordini religiosi che rendono gloria a Dio e non a se stessi).
Ringrazio Gesù e la Vergine Maria per avermi illuminato e fatto uscire molto presto da questo "cammino" che non glorifica affatto Nostro Signore, bensì solo se stesso.

Ps. nel primo scrutinio tra poche settimane i miei ex "fratelli" di comunità saranno chiamati a distaccarsi dai propri "idoli" (per loro famiglia, lavoro, amici...), io li ho anticipati e mi sono voluto distaccare da quel gigantesco e grottesco idolo chiamato Cammino Neocatecumenale. Sia lodato Gesù Cristo!»

Questi sono i neocatecumenali nel 2017: fanatici, ciechi, sordi, duri di cuore, arroganti, presuntuosi.
Papa Francesco nel 2014 non sbagliò una virgola nel dire loro: "La libertà di ciascuno non deve essere forzata, e si deve rispettare anche la eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal Cammino, altre forme di vita cristiana". Sapeva bene Bergoglio con chi aveva a che fare! Dopo 3 anni, nel cammino, come sempre, non si è mossa una foglia.

venerdì 27 gennaio 2017

Anche i "kikos" indiani hanno circonciso la ragione

Rito neocatecumenale in piscina kikiana
Commento pubblicato sull'articolo di Chuck White "Kiko's Virgins":

«Sono nel Cammino Neocatecumenale e sono indiano. Il Cammino mi ha aiutato molto. Non mi importa se voi parlate male di Kiko, ma non posso accettarlo dal momento in cui il Santo Padre approva il Cammino e pensa che stia aiutando moltissimo la Chiesa. Allora perché i cristiani normali hanno problemi con Kiko e i suoi insegnamenti?
Forse i Cristiani normali pensano di capire di più del Santo Padre? Il Cammino ha inviato molte missio ad gentes e molte molte altre grandi opere sono scaturite da esso.
Le persone che sanno solo criticare non vedranno mai il lato buono. Tuttavia, non c’è niente da fare, non è colpa vostra se non avete ricevuto la trasmissione della fede. Ora, non prendete questa affermazione nel modo sbagliato: significa semplicemente che non vi è stata insegnata in profondità la Scrittura e come metterla in relazione con se stessi.
Se c’è qualcosa che non capite chiedete e ve lo spiegherò, altrimenti vorrà dire che pensate io abbia detto qualcosa di sbagliato.  Questo è ciò che le persone sanno fare meglio: usano il proprio cervello solo per costruire teorie su un argomento senza conoscere davvero le cose come stanno.
I cosiddetti scrutini sono molto importanti. Non so quale significato diate a questa parola e se significa qualcosa per voi, ma per noi la definizione è diversa: lasciarsi scrutare alla presenza di Dio è importante.»
Chiaro no? Ci sono "cristiani normali" e "cristiani adulti", come al solito. I primi sanno solo giudicare, inventare teorie, parlare male di Kiko che ha fatto tanto bene alla Chiesa. Basta vedere le missio ad gentes kikas, ovunque nel mondo.
I "cristiani normali" non conoscono la Bibbia, invece i "cristiani adulti" l'hanno studiata in profondità e sanno metterla in relazione con se stessi.
I "cristiani adulti" sono quelli che si lasciano scrutinare alla presenza di "dio", cioè dei catechisti del Cammino, accusando pubblicamente i propri peccati.
Se c'è qualcosa che non va siamo noi altri "cristiani normali" che non abbiamo capito, i supercristiani kikiani sono infallibili.

Indistinguibile da un commento di un "Luca" o "Antonio" qualsiasi, questo breve scritto dimostra solo qual è il frutto dell'insegnamento kikiano: il totale azzeramento di ogni forma di logica e ragionamento, sostituito dai dogmi di Kiko. Fra i neocatecumenali e i Testimoni di Geova non c'è nessuna differenza sostanziale, come è evidente dalle parole sconnesse del neocat indiano.

Da oggi in poi, i Testimoni di Kiko.

mercoledì 25 gennaio 2017

La lista nera degli errori neocatecumenali

Riguardo ai neocatecumenali, sulle pagine del blog Big Adventures in Tradition sono state dimostrate eresie in tutte le maniere, cattiva teologia e incoerenza. Per semplificare, ecco una lista delle loro convinzioni che fanno problema. È solo una piccola "lista nera" dei motivi per cui il Cammino Neocatecumenale (CNC) è completamente marcio:
  • il CNC crede che Dio sarebbe diventato uomo solo affinché gli uomini siano in comunione tra loro
  • il CNC crede che l'uomo non avrebbe bisogno di riconciliarsi con Dio
  • il CNC crede nella giustificazione luterana, per cui Dio fingerebbe di non notare il peccato e il male
  • il CNC crede che l'uomo sarebbe assolutamente cattivo nella sua natura, il che è giustificato dal fatto che Dio in fin dei conti sarebbe l'autore del male
  • il CNC crede che la natura sacrificale dell'Incarnazione sarebbe una menzogna
  • il CNC crede che il Santo Sacrificio della Messa sarebbe un sacrilegio
  • il CNC crede che la devozione alla Beatissima Vergine sarebbe un ostacolo a Cristo
  • il CNC crede che gli ultimi 1700 anni della Chiesa sarebbero senza valore, solo una versione paganizzata della cristianità
  • il CNC crede che la cultura, la vita e la spiritualità degli ultimi 1700 anni sarebbe senza valore
  • il CNC crede che non ci sia un'unica Tradizione
  • il CNC crede di essere il compimento della Chiesa primitiva
  • il CNC crede che tutta la storia cristiana converge verso il CNC come compimento della Chiesa di Cristo
  • il CNC crede che Kiko Argüello è letteralmente il profeta consacrato per quest'epoca della Chiesa
  • il CNC crede che ogni ostacolo che incontra sarebbe un attacco a Cristo stesso
  • il CNC crede che il fine giustifica i mezzi per quel che riguarda il raggiungimento del loro obiettivo di dominazione
  • il CNC crede che comprare il consenso di vescovi e cardinali attraverso la "moneta" chiesastica attuale (centinaia di preti ubbidienti sebbene formati male) porterà a comprare il Papato e forzare la sottomissione di tutto il cattolicesimo agli ideali di Kiko.

lunedì 23 gennaio 2017

La bellezza della riscoperta della Messa parrocchiale.

"Liturgia" neocatecumenale
L'Eucarestia così come sceneggiata in Cammino, a cominciare dalla prima della serie, nella convivenza di fine catechesi, ha di solito un impatto emotivo enorme! Tutto nuovo, tutto bello ma, soprattutto tutto molto coinvolgente dal punto di vista emotivo. 

Dopo quell'esperienza, per il neocatecumenale medio, di andare ad una Messa "normale" non se ne parla proprio, gli sembrerà vuota e noiosa! 

Però, non è un processo irreversibile, e molti degli 'ex' riferiscono un'esperienza di riscoperta della Messa parrocchiale, una volta usciti dal cammino, molto più entusiasmante!

All'inizio non si riesce a "gustare" la Messa parrocchiale, sembra sempre che valga meno! 

Ma poi si comincia a vedere con altri occhi e soprattutto a vivere con il cuore, le Messe della parrocchia, oppure anche quelle dei santuari e dei luoghi santi come Lourdes, Medjugorje, Assisi, Roma. Ciò che prima pareva noioso, scontato, acquista il suo pieno significato: si cominciano a vedere le persone che si inginocchiano, che adorano, che in silenzio ascoltano e meditano e un po' alla volta l'Eucarestia del sabato sera la vedi pesante, lunga, piena di parole umane, chiassosa! 

Il cambiamento è più radicale del precedente e più graduale, perché nessuno ti forza a vivere e a vedere ciò che non c'è, è un'esperienza personalissima che si compie a poco a poco: all'inizio,  sono ancora radicati certi insegnamenti ricevuti come per esempio il non inginocchiarsi.

Dopo un ragionevole periodo di tempo però, Messa dopo Messa, si può dire di iniziare a vivere la Santa Messa per quello che veramente è: l'incontro con Gesù!

Comunione durante un'Eucarestia cattolica
E Gesù a noi ex ha fatto imparare con dolcezza mille cose!

- Abbiamo imparato a portare all'altare tutte le nostre sofferenze e le nostre debolezze perchè Lui le trasformi in Vita;

- abbiamo imparato a inginocchiarci quando entriamo in Chiesa e salutare Nostro Signore anzichè fare salotto con i fratelli;

- abbiamo imparato che la Parola proclamata non ha bisogno di interpretazioni umane e di presentazioni;

- abbiamo imparato a inginocchiarci e ad adorare Gesù durante la Consacrazione;

- abbiamo imparato a ricevere Gesù in bocca per poi inginocchiati rimanere in intimità con Lui;

- abbiamo imparato che non servono canti chiassosi in crescendo e balletti finali per uscire dalla Santa Messa veramente felici e gioiosi!

(da: Una ex)

sabato 21 gennaio 2017

«Mi è bastato mettere un attimo il piede fuori dalla comunità...»

Tristezza infinita...


Più leggo questo blog più mi rendo conto che c'é un filo sottile che ci accomuna, aver fatto un esperienza di sofferenza all interno delle cammino neocatecumenale.

E quello che ci resta dentro è tanta rabbia perché abbiamo creduto nel cnc abbiamo investito tante speranze energie tanta vita per questo la delusione è così cocente...

Mi fa tristezza vedere ancora tanti fratelli così convinti, ma in fondo lo ero anch io.

Ma dopo tanti anni di malessere anche fisico di una ristrettezza di chiesa vissuta come l'unica e assoluta, ho dovuto cercare altrove un po' di ossigeno.
Mi è bastato mettere un attimo il piede fuori dalla comunità per respirare un'altra aria, una ricchezza di diversità che mi era stata negata perchè mi avevano convinto che fuori dalla comunità c'è il nulla.
Quanta presunzione nel cammino neocatecumenale, quanto senso di superiorità!

Mi chiedo dov'è Dio in tutto questo!
(da: Alberto)

giovedì 19 gennaio 2017

I giovani balilla del duce Kiko

E sì, lo dico convinta, poveri bambini sotto ammaestramento kikiano.

Questa affermazione alla base.

Reduci dalle feste natalizie, per antonomasia dedicate ai bambini, dopo aver rivisitato tutte le ritualità kikiane che le infarciscono, ho allargato un attimo lo sguardo ed ho visto lo scenario che vi sottopongo.

Con infinito amore per i bambini e grande rispetto (anche io sono madre, anche io ho vissuto anni e anni nel c.n.), dedico a loro queste considerazioni che spero possano aprire uno squarcio su un aspetto che forse si considera poco, io vorrei dar loro voce, perché i bambini non hanno voce, non possono, come noi, se hanno qualcosa da dire, farsi sentire.
Dico di più: se sono nati e cresciuti dentro l'esperienza, perché figli di catecumeni di lungo corso … che magari hanno anche finito il cammino per diventare FEDELI (ma non nel senso fraudolentemente annunciato nelle catechesi iniziali di Cristiani Adulti che hanno rivissuto il Battesimo)........ ma fedeli a Kiko, fino alla morte, cosa potrebbero, anche volendo, avere da dire?
L'indottrinamento a senso unico è sempre un male, praticato sui bambini in maniera metodica è perverso. Senza portare a sostegno tanti argomenti, non ce n'è bisogno.

Sottolineo che, se davvero Kiko fosse qualcosa che somiglia lontanamente ad un profeta ispirato non avrebbe creato, nella riserva indiana, nel recinto chiuso del cammino (custodito dai “cani mastini-catechisti”, ci chiediamo sempre il senso dei cani delle baracche... ve la do io la spiegazione: lo seguivano dappertutto perché sapevano che con lui avrebbero avuto un futuro radioso!) ...il recinto per gli agnellini, i "piccoli figli del cammino" da allevare per la sua causa.

So bene che queste mie affermazioni, di cui mi assumo la responsabilità, possono scatenare, nei camminanti convinti, un putiferio, ma voglio essere intenzionalmente provocatoria, aspetto e accetto tutto.

Assodato che per Kiko nulla di quello che è al di fuori del mondo chiuso di questa esperienza è indicato per loro -figli del cammino- nel cammino neocatecumenale (N.B.: iniziazione cristiana per gli adulti cfr. Statuto) viene assegnato ai figli dei camminanti:


  1. Un posto privilegiato nella Veglia di Pasqua e in tutte le eucarestie da piccolissimi, e in seguito, l'accoglienza nella comunità dei genitori, una volta fatta la prima comunione.
  2. I didascali incaricati a tempo pieno della loro formazione finché, tra i 13-14 anni (questa l'indicazione precisa di Kiko, per cui bisognerebbe adeguare lo Statuto inserendo "itinerario battesimale per adolescenti"), faranno le catechesi, avranno i loro catechisti, entreranno nella loro comunità e affronteranno i vari passaggi.
  3. Ogni domenica le Lodi domestiche in famiglia o nelle convivenze dove, fino al termine delle lodi, anche i piccoli con le baby-sitter possono partecipare.
  4. Tutto quello che il cammino organizza a parte, di cui abbiamo abbondantemente parlato, nel tempo natalizio appena trascorso: Re Magi, Presepe con ammaestramento nella notte della Vigilia, Eucarestia di ringraziamento a Capodanno.
  5. Giornate mondiali della gioventù a cui, sempre dalla adolescenza in poi, parteciperanno fedelmente e, come si sa, centrale è l'incontro con Kiko, la chiamata vocazionale in cui molti figli si cimenteranno, per non sentirsi inferiori ed essere elogiati, nell' UNICO AMBIENTE che hanno conosciuto, e in cui si fa così. Vocazione certa: o chiamata al presbiterato e alla vita monastica di clausura o guardatevi intorno, sul pullman, tra i camminanti junior comunque, e sceglietevi una sposa/sposo, per formare una famiglia "in missione", tutto compreso.
  6. Sicuro dimentico qualcosa.

Tengo per me quello che mi si ricompone dentro, storie di ragazzi smarriti, senza identità, anche figli di quelli che vengono definiti mega-catechisti, mandati “in cura”, tante volte, nei vari R.M. per qualche mese..... la riserva nella riserva... non ricevendone alcun beneficio, anzi peggiorando negli anni.

Ragazzi che mai hanno costruito una loro identità, che mai hanno saputo o potuto scegliere.

Alcuni li ho visti dibattersi per anni, senza capire la radice del loro disagio perché, perdonate, mai hanno fatto una vita normale di giovani normali che si preparano a vivere da persone normali nella realtà che tutti condividiamo e che non è solo fatta di idoli e di idolatri, mentre i santi, i soli liberi dalla soggezione al demonio, sono quelli dell'iniziazione cristiana di Kiko e Carmen che, quando arrivano alla statura adulta, finalmente, restano con un solo unico ineguagliabile idolo: Kiko stesso.



Ho visto ragazzi cresciuti nel cammino che, come suol dirsi, non erano più né carne né pesce, dopo aver indagato invano sulla propria vocazione, entrati nei seminari R.M., poi usciti, poi fidanzati, poi lasciati, poi tornati in seminario, poi più niente.

Salvo restare in comunità in forma abbastanza fanatica e acritica, che reagiscono contro chi osa criticare il cammino senza capire neanche quello che dicono, essendo cresciuti solo in questa esperienza e non potendo fare confronti, all'ombra del genitore importante, del catechista, del presbitero R.M., loro modello.

Si, ho visto queste cose, le eccezioni ci sono, per carità, ci mancherebbe altro ma, se facciamo uno studio approfondito, statene certi, il risultato è deludente, anche qui il sistema cammino non funziona, come nelle altre cose che analizziamo in questo blog, e gli effetti devastanti sulle persone, purtroppo, sono sempre gli stessi.

Perché C.N., Kiko, il Grande Inganno. Si presenta come una realtà ecclesiale frutto del Vaticano II, poi si impone come "il frutto" del Concilio, unica realtà autentica, la Chiesa del domani con un suo progetto preciso, al di fuori il nulla, a questo si viene educati, in questo itinerario di de-formazione.

Vogliamo analizzare gli effetti sui figli che non hanno conosciuto altro ne' li si mette in condizione di conoscere altro.

Nella predicazione kikiana (cfr. La tela del ragno) la famiglia, i figli, come il lavoro e gli averi sono idoli che vanno odiati. L'amore dei genitori viene spesso definito "nevrotico", per cui la figura genitoriale viene delegittimata nel suo ruolo educativo e sostituita da quella del didascalo prima e del catechista poi, vero punto di riferimento del ragazzo che, ancora adolescente, avrà la sua comunità.

Interi gruppi familiari vengono così inghiottiti in questo baratro nella maniera più naturale del mondo, quasi attratti da un pifferaio magico.

In queste condizioni, i bambini figli di genitori ‘in Cammino’ possono riportare danni irreversibili (è opportuno ricordare l’esperienza di laboratorio conosciuta come la benda del gattino’: se per un po’ di tempo, ad un gattino appena nato, gli si pone una benda su di un occhio, quando la si toglie, quell’occhio resterà parzialmente atrofizzato e non più in condizione di acquistare le normali capacità visive, neppure con energiche rieducazioni.).

I ragazzi, totalmente coinvolti nel CN, vengono privati d’ogni interesse giovanile: amicizie esterne, divertimento, libertà, cultura contemporanea, opportunità di ragionare e di scegliere da soli! Le attività politiche, sociali, e persino quelle caritative, sono, per loro, una perdita di tempo.

Vent’anni di ‘Cammino’ fabbricano "cristiani" in serie (in barba al mantra della compianta Carmen che ripeteva incessantemente, per sottolineare l'unicità di ognuno che era lì ad ascoltare e la unicità e grandezza della loro meravigliosa predicazione: “Dio non fa cristiani in serie, fa le cose sul serio!”)... mi dispiace, cara Carmen, avete fallito: tutti uguali, con lo stampino.

Per sottolineare la pericolosità, tanto più sui ragazzi nati e cresciuti nell'esperienza, dell'ammaestramento esclusivo praticato nelle comunità neocatecumenali, ecco le espressioni che gli pseudo-catechisti utilizzano frequentemente, riportando espressioni di Kiko:
  • “All'inizio hai aderito liberamente, ora non puoi far finta che non hai ascoltato mai la predicazione che ha cambiato la tua vita, MAI PIU' potrai tornare a vivere come prima!
  • “…TU SEI STATO MARCATO A FUOCO E QUESTO NON TE LO PUO’ TOGLIERE NESSUNO”
Con queste parole Kiko inchioda per sempre al Cammino gli adepti e non si fa scrupolo di lanciare maledizioni su quelli che, svegliandosi dall'incantesimo, in un momento di lucidità, volessero tornare indietro:
  • “...Fratello mio, tu puoi tornare indietro: però attento! Attenti fratelli, perché Dio vi ha inviato dei catechisti concreti, che vi hanno detto che hanno visto Gesù Cristo. SE ANDATE VIA IL SANGUE DI GESU' CRISTO PER LA NOSTRA TESTIMONIANZA RICADRA' SU DI VOI”.
Mamma mia, che terrore! E che orrore!

Questo è l'humus sul quale le piantine dei figli vengono innestate per crescere, ora è più chiaro quello che ho esposto?

Impressionata dalla somiglianza della struttura e dei metodi in uso nel C.N. con quelli tipici dei sistemi dittatoriali e delle sette, metto a confronto l'educazione della seguente generazione nel c.n. e nel fascismo.

Scoperta sorprendente!

Riporto, senza ulteriori commenti, il ruolo svolto, nel ventennio fascista dalla ONB Opera Nazionale Balilla, istituita per l'educazione della gioventù. Vi facevano parte i giovani dagli 8 ai 18 anni, suddivisi in balilla ed avanguardisti. Scopo dell'ONB era rendere consapevoli i giovani del loro ruolo di "fascisti del domani".

Basta sostituire al termine: "Duce" il nostro "Kiko".
Al termine "fascismo" o "fascista", "neocatecumenato" o "neocatecumeni"
E il gioco è fatto!

Solo non ho resistito alla tentazione di riscrivere per Kiko la Preghiera dei balilla: spero gli piacerà e gliela dedico di cuore.

Per chi dovesse risentirsi per tanta sfacciata impudenza, rispondo che, a parte la correttezza dell'analisi che potrete voi stessi verificare, alla fine vogliamo sorridere anche noi, in mezzo a tanto dolore. “CASTIGAT RIDENDO MORES”, anche per sfatare quell’alone di sacralità che è solo di facciata!

D'altra parte voi, fedeli camminanti, per rendere la marcia meno faticosa, vi dilettate a raccontarvi barzellette sulla nota megalomania kikiana, che gli fa credere di essere nuovo messia in terra, e che, evidentemente, fa ridere anche voi.

(Devo anzi farne presto una raccolta, come appendice al libro "Annotazioni")

ONB Opera Nazionale Balilla


Principi Educativi:

Sosteneva Mussolini:
"L'educazione fascista è rivolta a creare il fascista come noi vogliamo".
Per formare il "carattere" era fondamentale suscitare l'emotività dei giovani più che il loro senso critico.Le verità che vogliamo loro insegnare devono parlare prima alla loro fantasia, al loro cuore, poi alla loro mente".
All'astrattezza dell'insegnamento tradizionale si opponeva così il "valore educativo dell'azione e dell'esempio".
La concezione antiscientifica e irrazionalistica della realtà propugnata dal fascismo tendeva all'interiorizzazione acritica di determinati modelli comportamentali attraverso l'attivismo collettivo, mediante il mantenimento di una costante tensione emotiva.
Il giovane doveva uniformarsi all'immagine di una società dinamica, protesa verso obiettivi grandiosi; allo stesso tempo, gli era richiesto di inserirsi in un rigido sistema centralizzato e gerarchico. Al vertice della gerarchia il duce quale esempio sublime, ne derivava pertanto un vero e proprio culto della personalità.

Impressionante, parla proprio di Kiko e del cammino.

Il culto della personalità è una forma di idolatria sociale che generalmente si configura nell'assoluta devozione a un leader, attraverso l'esaltazione del pensiero e delle capacità, tanto da attribuirgli doti di infallibilità.

Immagini del capo appaiono ovunque, così come statue e altri monumenti innalzati alla grandezza e alla saggezza del capo. Slogan del capo ricoprono enormi cartelloni, e libri contenenti i discorsi e gli scritti del capo riempiono le biblioteche e le librerie. Il livello di adulazione può raggiungere vette che appaiono assurde.
Aiuta inoltre a giustificare le regole spesso dure della dittatura, e a propagandare nei cittadini la visione che il capo opera come un governante giusto e buono. In aggiunta, i culti della personalità spesso sorgono dallo sforzo di reprimere l'opposizione interna a una èlite dominante.

Ultimo atto. Ecco la professione di fede al duce dei giovani fascisti, coniata sul Credo o Simbolo degli Apostoli, che somiglia a una bestemmia (perciò non ebbe molto seguito):
Preghiera del balilla.
«Io credo nel sommo duce, creatore delle camicie nere, e in Gesù Cristo suo unico protettore. Il nostro salvatore fu concepito da buona maestra e da laborioso fabbro. Fu prode soldato, ebbe dei nemici. Discese a Roma, il terzo giorno ristabilì lo Stato. Salì all'alto ufficio. Siede alla destra del nostro Sovrano. Di là ha da venire a giudicare il bolscevismo. Credo nelle savie leggi. La comunione dei cittadini. La remissione delle pene. La resurrezione dell'Italia, la forza eterna, così sia.»
Ecco un adattamento all'idolatra megalomane Kiko Arguello:

Preghiera dei giovani balilla del cammino.
«Io credo nel sommo Kiko, creatore dei giovani balilla neocatecumeni , ...omissis... Il nostro salvatore fu concepito da donna molto devota e da affermato avvocato. Fu eccelso predicatore, ebbe dei nemici. Discese a Roma, il terzo giorno ristabilì la Chiesa. Salì ai piani alti vaticani. Siede alla destra del nostro Santo Padre. Di là ha da venire a giudicare il religioso naturale che va a messa la domenica in parrocchia. Credo nei mamotreti non corretti. Le comunità nelle salette. Credo che sono un peccatore che deve obbedire. Che la Chiesa si trasformerà in comunità di comunità per la forza eterna del Kerigma di Kiko, così sia.»

Pax