mercoledì 1 giugno 2016

Furberie, trucchetti, mezze verità, complete bugie: la storia ventennale delle approvazioni farlocche del Cammino

Quando i neocatecumenali piombano su questo blog o altrove (per esempio nelle pagine facebook, in altri blog e forum come "Cattolici Romani", e persino in testate giornalistiche online) appestando l'internet con i loro deliri, per difendere il Cammino non pensano a portare argomenti, ragionamenti - e con quale cervello, se è circonciso? - documenti, macché! Solo affermazioni apodittiche prive di logica.
Da ormai dieci anni a questa parte, da quando ha aperto i battenti questo blog - ma anche da molto prima, fuori e dentro internet - lo "slogan" che sparano più spesso a sostegno delle loro ragioni è:
«Siamo approvati!»
Un esempio recente? Ce lo dà il solito commentatore anonimo il 26/05/2016 16.03
«siamo approvati punto e basta.
la tua opinione conta meno di zero.»
Beh, complimenti! Che fine dicitore. Adesso si che siamo soddisfatti! Su, Tripudio, chiudi il blog, sono approvati-punto-e-basta.


     Il "buco" normativo

Ma lasciamo da parte le facezie. Grazie all'acume e allo spirito di osservazione di Lino, ci siamo accorti di una "leggerissima" anomalia proprio in merito alle presunte "approvazioni" vantate dal Cammino. In realtà tale anomalia era stata già rilevata en passant in varie occasioni sul blog (vedi gli articoli: "Direttorio catechetico del cammino", "Mamotreti", "Il Cammino non cambia"), e altrove (vedi l'articolo "Un'approvazione anomala"), ma oggi vogliamo approfondirne il significato normativo in relazione alle "approvazioni" di cui il Cammino usa e abusa.

Rileggendo una lettera di comunicazione pubblicata su uno dei siti ufficiali del Cammino, indirizzata a Kiko Arguello e inviata dal Pontificio Consiglio per i Laici, si evidenzia l'esistenza di uno spaventoso "buco" normativo, che fa pensare proprio a un'approvazione posticcia, una delle furberie a cui i capobastone del Cammino - e i loro potenti appoggi - ci hanno abituato in 40 e più anni.

La lettera è del 24/11/2010 (prot. 1319/10/AIC-110) ed esordisce così:
«(...) nel mese di giugno c.a. il Pontificio Consiglio per i Laici si è rivolto alla Congregazione per la Dottrina della Fede per chiedere che venisse concessa una specifica approvazione dottrinale agli Orientamenti alle Equipes di catechisti, manifestando la convinzione che un siffatto pronunciamento concederebbe sicurezza all'attuazione del Cammino Neocatecumenale, segnando la conclusione del suo percorso istituzionale, e offrendo altresì delle garanzie dottrinali a tutti i pastori della Chiesa.»
Già al primo capoverso notiamo qualcosa di strano. Se proviamo a leggere tra le righe, il Presidente del PCL, l'ineffabile Rylko, il grande amicone di Kiko e Carmen sostiene di aver sollecitato la Dottrina della Fede a concedere una approvazione degli "Orientamenti", il "corpus dottrinale" del Cammino, per due motivi principali: 
  1. blindare il percorso di approvazione del movimento
  2. tranquillizzare Vescovi e Parroci
Viene spontaneo chiedersi: e la tutela verso le persone che aderiscono a questo movimento per sincero desiderio di Dio, dov'è? Al PCL non interessava assicurare che queste persone ricevessero l'unico vero insegnamento della Chiesa?
Non è tutto. Gli Orientamenti sono nelle mani delle congregazioni, in particolare della Congregazione per la Dottrina della Fede, da anni e anni e Rylko nel 2010 si "ricorda" di sollecitare una specifica approvazione di quei volumi? Sono passati 11 anni e la CDF non è stata ancora in grado di capire se i volumi del Direttorio sono ortodossi oppure no? La faccenda puzza parecchio.
A questo proposito, ci fa notare Lino:
«lo Statuto del CNC contiene una falla che ne dimostra l'approvazione forzata ed erronea, uno sbaglio che - in qualsiasi amministrazione pubblica - invaliderebbe una delibera o una determina.
Lo Statuto del Cammino include, come documento integrante e sostanziale sul quale il Cammino si fonda, gli "Orientamenti alle equipe di catechisti" ovvero il catechismo di Kiko e Carmen che tante confutazioni ha ricevuto da parte di cardinali, vescovi, teologi. Quando fu approvato definitivamente lo Statuto del Cammino, nel 2008, il catechismo del CN non possedeva alcuna approvazione. A riferirlo non sono io, bensì il Pontificio Consiglio per i Laici, il medesimo Dicastero vaticano che approvò lo Statuto. 
È lo stesso PCpL a dichiarare che nel 2008 non esisteva una "esplicita" e "specifica approvazione dottrinale degli Orientamenti alle equipe di catechisti". È lo stesso PCpL a sostenere che occorreva approvare il catechismo del Cammino per fornire "garanzie dottrinali a tutti i pastori della Chiesa". Per forza! Quando mai si è visto che un catechismo della Chiesa diventa strumento di attuazione di un itinerario formativo cattolico senza che esso abbia ricevuto una specifica ed esplicita approvazione dottrinale?
Il catechismo neocatecumenale sarebbe stato approvato (quale sussidio valido e vincolante per i catechisti del Cammino, subito segretato per gli esterni) a distanza di due anni e mezzo dallo Statuto, essendo stato emendato, corredato di note, rinominato "direttorio catechetico"»
Chiaro no? L'approvazione dello Statuto è un Decreto di un "ministero" Vaticano, lo Statuto ne è l'Allegato, e l'Allegato al Decreto - avente valore normativo - cita un documento che nei fatti non esiste, perché non ancora approvato! E' evidente a chiunque mastichi le basi elementari del Diritto per capire che c'è una grossa fregatura. Ma proseguiamo.
«La suddetta Congregazione, a seguito di un attento studio dottrinale in materia ha risposto alla richiesta di questo dicastero dando le seguenti direttive:
  1.  - E' necessario riportare la dicitura Direttorio Catechistico del Cammino Neocatecumenale, poiché i tredici volumi delle catechesi in parola non rappresentano più soltanto gli Orientamenti alle Equipes di catechisti, essendo stati emendati dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e integrati a piè pagina con varie parti del Catechismo della Chiesa Cattolica. Si correggano in tal senso anche i relativi passi dello Statuto del Cammino Neocatecumenale;
  2. - E' ora possibile concedere un'approvazione al Direttorio Catechistico del Cammino Neocatecumenale. Tuttavia la Congregazione per la Dottrina della Fede ritiene più opportuno che sia il Pontificio Consiglio per i Laici ad approvare il testo del Direttorio, facendo esplicito riferimento alla consultazione effettuata presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.»
Adesso cominciamo a divertirci sul serio: dopo oltre un decennio il PCpL si degna di sollecitare una approvazione e la CDF che ha in mano i volumi da anni si limita a chiedere di "correggere il titolo" e a rimandare l'approvazione a un Pontificio Consiglio incompetente in materia?? E poi, dopo aver emendato i volumi che cosa ci hanno fatto? Cari Neocatecumenali, ma pensate che abbiamo l'anello al naso, la sveglia al collo e il cappellino con l'elica?
Di quale "attento studio dottrinale" sta parlando il Cardinal Rylko? Letta in questo modo, sembra che l'attento studio dottrinale sarebbe durato appena sei mesi - dalla richiesta del PCpL di giugno alla risposta della CDF di novembre 2010 - di che diamine parlano? Che fine hanno fatto i colloqui durati oltre cinque anni, condotti dalla CDF guidata da Ratzinger? Abbiamo una nostra teoria e ci arriveremo più avanti.

La lettera ci permette, intanto, altre interessanti riflessioni che vale la pena approfondire per bene. 


     Gli Statuti, norma per sottomettere l'arroganza di Kiko

Copia del 1982 di uno dei
segretissimi "mamotreti"
di cui i kikos negavano l'esistenza
Innanzitutto gli Orientamenti originali, quelli usati abusivamente dal 1972 in avanti e che i catechisti nascondevano - ce ne dà una conferma Daniel Lifschitz - furono effettivamente "emendati", dunque erano da correggere (eh? ma come? l'ispirazione dello Spirito Santo sarebbe da correggere?). Si può pensare che il lavoro di "pulizia" cominciò nel 1997 o al più tardi nel '98, il perché lo vedremo oltre. La data non è affatto a caso: nel '97 Giovanni Paolo II cominciò a chiedere insistentemente al Cammino di adeguarsi alle norme della Chiesa e dotarsi di uno Statuto con sollecitudine, necessità ribadita poi nel 2001 (dopo ben 4 anni! Alla faccia della "sollecitudine"), con toni poco cordiali:
«2. Già nell'Esortazione Apostolica Christifideles laici (30 dicembre 1988) ricordavo che "nessun carisma dispensa dal riferimento e dalla sottomissione ai Pastori della Chiesa" (n. 24) ...   E’ a questa condizione, infatti, che i carismi, nella loro diversità e complementarietà, possono cooperare al bene comune. (...) Culmine di questo processo è l'atto ufficiale del riconoscimento e dell'approvazione degli statuti come chiara e sicura regola di vita.
3. (...) Ho affidato questo compito delicato, Signor Cardinale, a codesto Pontificio Consiglio per i Laici, a motivo dell’autorità che gli compete, in base alle norme canoniche vigenti, come anche per la singolare esperienza che esso ha nella materia. Proprio in questo si fonda la speranza di un felice esito del procedimento, ormai avviato verso la fase conclusiva.
Capite l'assurdità? Il Papa dopo quattro anni si trova a dover ricordare al PCpL una serie di cose assolutamente ovvie - non sta mica parlando a un bambino del primo anno di catechismo! - ovvero che nessun carisma può sottrarsi all'obbedienza e che dopo quattro anni ancora aspetta il "felice esito" della approvazione di una "chiara e sicura regola di vita" per il Cammino.
La conferma che in quattro anni di discussioni il Cammino, a causa delle resistenze di Kiko e Carmen, non aveva prodotto un tubo, ce la dà Mons. Miguel Delgado Galindo, in un articolo pubblicato su Korazym; Mons. Delgado è un importante membro dell'Opus Dei, canonista e attuale Sotto Segretario del PCpL, e aiutò gli iniziatori del Cammino a redigere il loro Statuto:
«Da quel momento iniziò una fase di lavoro più intensa, avviata nel 1997, durante la quale ci si confrontò direttamente con l’équipe responsabile del Cammino, alla ricerca della figura giuridica più adeguata alle caratteristiche del Cammino. Non un compito facile, perché con molta nettezza gli iniziatori affermarono immediatamente che nessuna delle figure giuridiche previste dal Codice di Diritto Canonico (1983) era confacente alla natura del Cammino. I lavori subirono una nuova accelerazione con la lettera inviata da Giovanni Paolo II al cardinale Stafford, allora presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, nella quale il papa ribadiva la competenza a tal proposito di quel dicastero vaticano e chiedeva in tempi brevi di arrivare all’approvazione di uno Statuto. Nuove riunioni vennero subito organizzate per portare a compimento il desiderio di Giovanni Paolo II»
Insomma, Kiko e Carmen, i due santi in terra, fanno i picci. Il Codice di Diritto Canonico non va bene per loro, eh no! La premiata ditta deve avere il trattamento speciale, e puntano i piedi per QUATTRO ANNI.
Il risultato di queste interminabili "doglie" è lo statuto del 2002, quello alla cui consegna Carmen promise "un futuro immenso" al Pontificio Consiglio per i Laici (e infatti Rylko è diventato Cardinale e prefetto di Congregazione...). Notate bene: lo Statuto lo hanno completato in fretta e furia solo perché il Papa, probabilmente adirato per i continui ritardi e discussioni (vedere sopra il non casuale riferimento all'umiltà e all'obbedienza!), ha dato una strigliata al Cardinal Stafford, colpevole di non riuscire ad arrivare ad una conclusione. A conferma, nel suo discorso "mafioso" Carmen sostiene che i membri del "tripode" neocat non si sentivano capiti. Que sufrimiento!
La verità è che i due laici spagnoli fondatori non avevano intenzione di cedere di un passo e nella loro tracotante arroganza pretendevano di dettare legge nella Chiesa. Comunione seduti, idolatria dei fondatori, strapotere dei catechisti, ecc. ecc.: i due non volevano cedere nemmeno di un passo.


    Una scatola vuota

Delgado, nell'articolo sopra citato, risponde all'intervistatore (presumibilmente neocatecumenale), che pone per assurdo la stessa questione sollevata da Lino, con linguaggio molto clerically correct, e senza arrivare a una definizione netta . Mons. Delgado ci dà tuttavia un importante indizio:
«D: Il fatto che il Direttorio non sia ancora stato approvato non toglie forza e pregnanza allo Statuto stesso
R: E’ vero, all'interno dello Statuto ci sono continui rimandi al Direttorio. E’ però altrettanto vero che nello Statuto approvato nel giugno 2002 sono definiti molti aspetti che riguardano il modo di portare a compimento questo itinerario catechetico. La situazione è resa bene con l’esempio calzante del treno che trasporta un carico importante: c’è assoluto bisogno di persone che guidino la locomotiva (le equipes responsabili), conducendo il treno lungo i binari tracciati e avendo l’ok dei capistazione (i vescovi diocesani) ogni volta che si transita in una stazione. Come giurista riconosco anche io che la parte più importante è il contenuto, è quello che il Cammino fa nel concreto»
A essere meno gentili di Mons. Delgado, lo Statuto non aveva nessuna validità dal 2002 al 2010, proprio perché rappresentava una scatola vuota, o, per usare la sua felice metafora, un treno che ha macchinisti, capotreno e binari, ma non porta un fico secco, viaggia vuoto. La parte più importante è infatti il contenuto, cioè la Dottrina che viene trasmessa.

Mons. Delgado rilasciava quella intervista nel 2006, dopo la fatidica "Lettera di Arinze", che lui ingenuamente considerava un "tassello importante" nel percorso di approvazione del Cammino. Poverino, non poteva sapere che nel frattempo, in mezzo mondo neocatecumenale, con quella lettera ci foderavano il pesce fritto!

Continua la preziosa riflessione di Lino:
«Lo Statuto del CNC fu approvato con decreto del Pontificio Consiglio per i Laici in data 11 maggio 2008. Il PCpL è il dicastero della Curia romana con competenze in materia di promozione e coordinamento dell’apostolato dei laici. La tutela e la promozione della dottrina della fede, la vigilanza sulle eresie, è di competenza, invece, di un differente dicastero, la Congregazione per la Dottrina della Fede. La garanzia di ortodossia di un'opera come il Direttorio catechetico del Cammino necessitava dell’approvazione congiunta della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Congregazione per il Clero e della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.»
Attenzione a questo ultimo periodo. L'iter completo di approvazione del movimento Neocatecumenale richiedeva il parere congiunto di tre dicasteri: Dottrina della Fede, Culto Divino e Clero (quest'ultimo perché nel frattempo il Cammino già apriva i suoi personalissimi seminari su misura), e ovviamente del Pontificio Consiglio per i Laici, come previsto dal decreto di approvazione dello Statuto "ad experimentum"; senza di esse non c'è garanzia di ortodossia. Prosegue Lino:
«Ebbene: in data 11 maggio 2008 lo Statuto fu approvato al Cammino neocatecumenale dal PCpL, quale dicastero competente per l'atto. Nello Statuto, però, sono citati per ben cinque volte gli "Orientamenti alle equipe di catechisti", il catechismo di Kiko Argüello e Carmen Hernández. "Il Cammino Neocatecumenale si attua secondo «le linee proposte dagli iniziatori», contenute nel presente Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti", sta scritto. Gli "Orientamenti alle equipe di catechisti" svolgono quindi, come ben sappiamo, un compito fondamentale.
Nel 2008, però, gli Orientamenti non avevano ricevuto alcuna approvazione ufficiale, né la loro approvazione poteva essere di competenza del PCpL. Infatti, nell'unico decreto di approvazione che risulta, il PCpL riceve l'incarico dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, che riferisce di averli ulteriormente visionati. Tale decreto di approvazione alla pubblicazione del Direttorio catechetico del Cammino è del dicembre 2010. Lo Statuto, invece, fu approvato nel maggio 2008. C'è una distanza temporale di quasi tre anni.
Nello Statuto del Cammino, quindi, fu disciplinato un itinerario di formazione cattolica basato sul catechismo (di due laici) che ancora non aveva ricevuto alcuna approvazione formale dal dicastero competente. Uno sbaglio evidente, che dà molto da pensare.
L'approvazione degli "Orientamenti alle equipe di catechisti" giunse a distanza di oltre trenta mesi, secondo una logica "nunc pro tunc", "ora per allora". E giunse come approvazione della pubblicazione per uso interno da parte dei catechisti, perché questo è l'uso sancito nello Statuto per il catechismo di Kiko e Carmen. Qualcuno dovette far notare che, senza un'approvazione ufficiale del Direttorio catechetico neocatecumenale con beneplacito della Congregazione per la Dottrina della Fede, lo Statuto non aveva validità.
Il diavolo fa sempre solo le pentole, non i coperchi.»

    Catechismo neocatecumenale: eterodosso e da riscrivere

Facciamo un salto indietro. La Congregazione della Fede (cioè Ratzinger) era perfettamente a conoscenza del fatto che il Cammino utilizzava un proprio catechismo, benché i catechisti millantassero ispirazione divina mentre imparavano i testi di Kiko a memoria. Ratzinger aveva già ricevuto notizie e copie di alcuni ciclostilati del Cammino, grazie principalmente al lavoro di P. Zoffoli. L'idea che se ne fecero alla Congregazione non dovette essere per niente buona, visto che già nel 1993 l'allora Prefetto, rispondendo a un gruppo di fedeli cremonesi in occasione della presentazione del nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica, diceva:
La domanda [se le catechesi del Cammino fossero conformi al CCC, NdR] è naturalmente molto delicata e riguarda il Catechismo dei neocatecumenali. Innanzi tutto è da dire che i neocatecumenali, hanno detto alla nostra Congregazione e al “Consiglio per i Laici” (...) che questo ciclostilato non è il catechismo dei neocatecumenali; hanno insistito moltissimo su questo punto: che sarebbe un grave errore considerare il manoscritto come un catechismo; che sarebbero riscritte queste pagine, secondo i nastri delle loro catechesi e offerte come modello, come un aiuto.
Ma dicono che mai si realizza catechesi proprio nella traccia di queste parole e che il catechista (ha) diversi altri materiali e deve anche sempre rispondere alla situazione e naturalmente tenersi alle indicazioni della Chiesa. Dato questo, abbiamo insieme col Consiglio per i laici e anche insieme con la congregazione per il Clero, che ha la competenza per la Catechesi, un dialogo con il cammino neocatecumenale, nel quale abbiamo detto che, dopo tempi di maturazione e di sperimentazione, dovrebbe creare (...) una specie di Direttorio, di manuale di Catechesi, per i loro catechisti; e oggi, che abbiamo in mano il Catechismo della Chiesa Cattolica, naturalmente questo manuale da scrivere deve strutturarsi, orientarsi al Catechismo della Chiesa Cattolica. Questo principio è accettato ed è iniziato il processo di redazione.
Dico, vogliamo renderci conto di che razza di bugiardi, millantatori, truffatori abbiamo davanti? Kiko e Carmen (o chi per loro) hanno spudoratamente mentito al Cardinal Ratzinger, sostenendo che quei mamotreti (imparati a memoria fino alle virgole) non erano il loro "catechismo", ma no! Solo "guide", "tracce", e che i catechisti invece facevano riferimento anche ad altri testi e ovviamente al CCC. Ma per piacere! E pensare che i neocatecumenali vantano l'amicizia di Ratzinger dai tempi di Tubinga! Begli amici, a tradirlo alle spalle con la più sporca delle menzogne!

Dal 1993 al 1997, mentre la Congregazione aspettava che quella masnada di eretici gnostici redigessero un testo decente in linea col Catechismo (se ne deduce evidentemente che il ciclostilato non lo era), i due spagnoli non scrissero neppure una riga, non si degnarono di ubbidire e continuarono tranquillamente per la propria strada. Del resto Kiko è santo! Chi è Ratzinger per giudicare?

Si intuisce dunque che, dopo la richiesta di Giovanni Paolo II di dotarsi di una norma statutaria, i Cardinali insistettero perché Kiko e Carmen consegnassero quei volumi. Speculazioni? Niente affatto, ce lo rivela Padre Javier Sotil, Rettore del Seminario Redemptoris Mater di Brasilia, nella relazione edita dal Centro Neocatecumenale internazionale "Servo di Jahvè", elaborata dopo una convivenza in Porto San Giorgio (24-26/06/1999)
«Noi abbiamo consegnato alla Santa Sede tutte le catechesi fino all'iniziazione alla preghiera (catechesi iniziali, primo scrutinio, Shemà...), il tutto sono circa duemilaottocento pagine, delle quali abbiamo già consegnato la metà alla Congregazione della Fede che le ha studiate facendoci delle osservazioni per le quali abbiamo fatto delle correzioni, abbiamo introdotto in nota i testi del Catechismo della Chiesa Cattolica, abbiamo corretto quelle espressioni che erano considerate imprecise o non proprio ortodosse.»
E qui il neocatecumenale Padre Sotil, involontariamente, ci rivela un'altra furberia del Cammino: la Congregazione chiede i testi "dottrinali", senza i quali non sarebbe stato possibile approvare uno Statuto che ad essi avrebbe dovuto fare riferimento, e il Cammino consegna gli stessi ciclostilati di cui parlava Ratzinger nel 1993, ma solo la metà delle pagine: su 2800 Kiko ne molla 1400, fino alla Iniziazione alla Preghiera. In due anni di lavoro, già solamente nei primi 6 volumi la Dottrina della Fede scova una catasta di espressioni eterodosse e cerca di mettere rimedio, richiedendo delle correzioni.
Il sacro "tripode", e tutti i leader neocatecumenali (che spero tanto ci leggano) dovrebbero vergognarsi come ladri, perché in anni e anni non hanno fatto altro che resistere, mentire, nascondere, ingannare! Altro che santo! Altro che profeta! Ma quale santo si comporterebbe in un modo tanto meschino? E se le catechesi fossero state davvero conformi al Catechismo, che motivo c'era di nasconderlo?
Copertina della rivista Sì, sì, no, no


     «Non lo riconosco!»

La CDF attese ancora una volta che il Cammino si adeguasse, avviando una fase di dialogo, ma non avvenne niente di significativo: le catechesi rimasero pressoché identiche e in calce furono appiccicate in modo posticcio le note di rimando al Catechismo, rinvenibili nell'edizione del 1999. Il punto è - ed è lapalissiano - che le catechesi erano talmente sconclusionate ed eterodosse da essere incorreggibili.
Speculazione anche questa? Proprio no: per nostra fortuna Kiko è un gran chiacchierone, ed è lui stesso a rivelare che cosa accadde in seguito, nell'Annuncio di Quaresima del 2006 (pagg. 4-5):
«Allora la Santa Sede che ci vuole aiutare [NdR: come prego??], ci chiese se potevamo elaborare una sintesi teologica. io dissi: una sintesi, mamma mia, una sintesi teologica di quello che predica il Cammino! Perché eravamo spaventati : se davamo i testi alla Dottrina della Fede non sapevamo come potevano rispondere (...) allora io dicevo: come facciamo? - Allora sceglietevi un gruppo di teologi che si siedano, e che mettano per iscritto quello che voi predicate. Allora prendemmo Emiliano, chiamammo Ricardo Blazquez, chiamammo un gruppo (...) e la Santa Sede ha cominciato a rispondere male a quel Libro: ed ora che mancava questo, e mancava quest'altro... ma bene, alla fine, dopo cinque anni giunsero alla conclusione che questo libretto era passabile (...) e la Santa Sede stava per riconoscerlo - non vi ho raccontato mai questo - risulta che monsignore Bertone, il segretario, ci disse che questo Libro sarebbe stato il Direttorio Catechetico dei catechisti.
Come? Cioè, dobbiamo togliere la nostra catechesi e questo mattone, così grosso, fatto per un teologo è quello che devono studiare i catechisti? Sì, sì, questo! Cioè, ci hanno detto che volevano sapere quale è la nostra teologia ma, non ci hanno detto che questa sarebbe stato il Direttivo. Insomma, potete immaginare... ci danno appuntamento per l'incontro dell'approvazione di questo libretto e, affinché la Santa Sede dicesse che non siamo eretici, che si trattava di tutto questo, abbiamo l'incontro col cardinale Ratzinger. E, Carmen può confermare, in quella situazione Dio [NdR: Di quale "dio" starà mai parlando?] mi diede coraggio... Dico al cardinale Ratzinger: "io quel libro non lo riconosco!". Dice Ratzinger: "Come ha detto? Che non riconosce questo libro? Da cinque anni lavoriamo ed ora lei dice che non lo riconosce? Ma lei..., perché allora la Chiesa si disinteressa di voi.." Io in questo Libro non riconosco il CNC! Quella è una tesi fatta male".
Dissi questo davanti a Ratzinger. Ratzinger fu bravissimo, un altro mi avrebbe cacciato dal suo ufficio. Noi pensavamo fosse una sintesi teologica fatta da Emiliano che ha fatto quello che ha potuto, poverino, ma non c'e chi possa leggerglielo. Inoltre, quel libro è già sparito; è come una tesi dottorale, un mattone (nel senso di gran volume) così di Teologia, dicendo un po' quello che dice la Chiesa sull'ecclesiologia, la cristologia. Potete immaginare se quelle erano le nostre catechesi... ecc.»
La "tesi fatta male" (ehi, è un santo che parla!), cioè il testo che la CDF desiderava si utilizzasse per le catechesi del Cammino, era talmente diverso dalle oscene sbobinature delle esternazioni di Kiko e Carmen che Don Emiliano Jimenez e Mons. Ricardo Blazquez non riuscivano a capirci un'acca! Ipsissima verba di Kiko!
La rivelazione di Kiko, inserita nel contesto della voragine normativa sottolineata da Lino, assume delle proporzioni veramente devastanti.
Cerchiamo di riassumere.
  • La Dottrina della Fede nel 1998 richiede a Kiko di sintetizzare il loro credo, rifiutando i testi fino a quel momento presentati. Kiko (giustamente) si spaventa, perché evidentemente sa di essere in grande errore e inoltre sa di essere del tutto ignorante in teologia. Così raffazzona un gruppetto di "teologi" del Cammino per mettere su in un unico testo un sunto che funzionasse da Direttorio e sostituisse le sbobinature eterodosse dei due spagnoli.
  • Il testo elaborato dal gruppo del Cammino è un disastro e la CDF richiede continue correzioni per la bellezza di 5 (diconsi CINQUE) anni, cioè fino al 2003; il risultato di questo durissimo lavoro è quello che Kiko definisce "mattone" (eh, certo, caro Kiko! le tue 3.000 pagine invece sono piume d'oca) teologico, con sommo disprezzo
  • Il Cardinal Raztinger convoca il "tripode" Kiko-Carmen-Pezzi per consegnare il volume e probabilmente chiedere che lo accettassero per iscritto. Ricordiamo che in quell'anno il Cammino è ancora nella fase "ad experimentum".
  • Kiko rigetta il lavoro fatto, da bravo eretico, e respinge il testo. Ma ehi! Kiko ha il carisma, il carisma non può sottomettersi all'istituzione. Zorobbabbèle!
Si, Benedetto XVI avrebbe dovuto cacciarli a pedate dal suo ufficio, e magari avviare subito un bella indagine canonica per metterli fuori legge, ma purtroppo non è andata così. 
Dopo anni passati a cercare di rimettere il movimento di Kiko in riga (dal 1993 al 2003, cioè un decennio) senza successo, dopo infiniti rimaneggiamenti dei "mamotreti", l'iter di approvazione del Cammino si arena in Vaticano, in una sorta di stallo apparente. Capita però nel 2005 che il Cardinal Raztinger salga al soglio pontificio come Benedetto XVI. E qual è uno dei primi atti del suo pontificato? Incaricare il Culto Divino (del quale si attendeva dal 2002 il parere sull'ortodossia del "rito" liturgico neocat) di bloccare la celebrazione neocatecumenale protestante-giudaica.
Purtroppo sappiamo tutti com'è andata anche in questo caso: altre resistenze, menzogne, inganni e atteggiamento da rettili. Quella roba dell'astuzia dei serpenti Kiko l'ha presa alla lettera!

E qui arriviamo al succo (Edivaldo siediti! non quel succo!) del discorso: la Congregazione della Fede ha rimandato al Pontificio Consiglio per i Laici l'approvazione dei testi perché quei testi erano inapprovabili, perché non corrispondevano al lavoro fatto dalla CDF (rifiutato da Kiko), perciò i Cardinali della Congregazione se ne sono semplicemente lavati le mani!


    Potenti appoggi, frutti marci

Piccola osservazione: se ci si fa caso onestamente, la Chiesa, per rendere davvero cattolico il CNC, ha tentato due massicci interventi: a) sostituire le eretiche catechesi con il Catechismo della Chiesa Cattolica; b) convertire la celebrazione protestante del Cammino nell'unica vera Messa Cattolica. 
In questo blog sono dieci anni che non si fa altro che ripetere questo concetto. Il fatto è che Kiko e Carmen non hanno nessuna intenzione di ubbidire, perché il loro vero scopo non è promuovere la Chiesa Cattolica, ma la propria visione di essa, con la loro Eucarestia che "porta avanti" nuovi significati, con il loro catechismo zeppo di "strafalcioni e vere e proprie eresie".

Dal 2005 in avanti i due spagnoli, complici i potenti appoggi vaticani e la connivenza di tanti Vescovi e Sacerdoti, non hanno mai modificato la loro "messa", se non in alcuni dettagli di secondo piano.
Sappiamo che Benedetto XVI non aveva nessuna intenzione di approvare lo Statuto definitivo, davanti a tanti errori e disobbedienze, e ne abbiamo varie conferme da diverse voci (i Vescovi giapponesi, il periodico Petrus), ma ahinoi fu messo davanti al "fatto compiuto". A causa dell'intervento del Cardinal Rylko, gli Statuti vennero approvati, e, nonostante la celebrazione neocatecumenale dell'evento in pompa magna, dal Papa non arrivò neppure una riga di congratulazioni.
E' chiaro adesso? Al Cammino servivano quattro placet:
  • la Dottrina della Fede, per il testo dottrinale, era di parere negativo;
  • il Culto Divino, per l'Eucarestia, era di parere negativo;
  • la Congregazione per il Clero, per la trasmissione della catechesi e i seminari, non si è mai pronunciata.
Solo il Pontificio Consiglio del Futuro Immenso brigò dietro le quinte per far ottenere a Kiko e Carmen l'agognato riconoscimento, nostro malgrado con ampio successo. Dopo di allora, le approvazioni del Direttorio nel 2011 e 2012 sono state solo il frutto di ulteriori "fatti compiuti", come il decreto di approvazione delle "celebrazioni" del Cammino, scritto alle spalle di Benedetto XVI e intercettato dal Cardinal Burke, del quale si è già parlato ampiamente in questo stesso blog.

Ma quale "siamo approvati", quali "lodi del Papa"? Lo volete capire o no che vivete in una colossale menzogna?

Tutta l'epopea del Cammino, mistificata dai vertici dello stesso, non è la storia della Provvidenza Divina che interviene a salvare l'inviato Kiko, ma una collezione interminabile di trucchetti, bugie, disobbedienze e potenti appoggi "oliati", e sappiamo da dove vengono "frutti" come questi.

Cari neocat, insegnate nelle vostre catechesi che chi non fa le opere del Padre dei Cieli ha per padre il diavolo, ebbene, dati i fatti qui presentati, chi è il vero "padre" del Cammino?


(si ringrazia Lino per le splendide riflessioni che ci ha regalato)

34 commenti:

  1. Incredibili sono tutti questi retroscena che non conoscevo, avendo iniziato a frequentare questo blog non da tantissimo tempo (a proposito, tantissimi auguri per il traguardo dei 10 anni)! Queste cose, in piccola parte, le ho fatte presenti anch'io, pur nella mia "ignoranza" riguardo a tante cose della Chiesa - essendo solo un "cristiano della domenica", non può che essere così. Vorrei solo aggiungere a tutto quello che c'è scritto in questo post: cari NC, sappiate che anche Lutero e i luterani inizialmente erano "approvati", forse anche i protestanti inizialmente erano "approvati" (su questo non ho la certezza, e perciò chiedo conferma). Per cui, della vostra "approvazione" avvenuta ad opera di altri laici (sarebbe come se in un giudizio l'imputato fosse contemporaneamente giudice di sé stesso!), non me ne farei un "trofeo" sul quale poggiare le vostre certezze! Un domani, la situazione potrebbe cambiare come è già accaduto per altri movimenti religiosi, e allora mi piacerebbe sapere - come peraltro vi ha già chiesto Pietro (Non del Cammino) - cosa fareste in quel caso...

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  2. Ottima sintesi cronologica e, direi, inoppugnabile sia per il contenuto che per la forma!
    Istanti vitali nella progressione del CNC affinché si arrivasse alla cosiddetta 'approvazione del cammino'. Tutti passaggi tenuti rigorosamente ignoti a noi - dico meglio a me che ancora me ne dispiaccio - che promulgavamo, in buona fede e credendo fermamente a ciò che ci dicevano e che noi riportavamo, a tanti cari fratelli che, purtroppo, ancora adesso sono in cammino.

    P.S. (per il redattore della sintesi da cancellare prima della pubblicazione) Io toglierei il "gustoso" richiamo al 'succo di Olviedo', mi sembra fuori luogo in una così bella cronologia.
    M.i.B.

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  3. ...grazie a tutti i collaboratori del blog.

    Anch'io sono tra quelle persone che hanno incontrato per caso il cammino NC in una parrocchia e che dopo un po' ha deciso di lasciarlo per via di un annuncio del Vangelo che non ho mai sentito in altre realtà della Chiesa Cattolica e che non è neanche sensibile alla realtà presente nel luogo in cui opera.
    Finalmente un post che riassume la vicenda dell'"approvazione" del CNC!
    Non mi sono mancati spunti per fare osservazioni ai cosidetti "catechisti" a proposito del metodo e del merito usati sia nella conduzione delle catechesi che nella interpretazione di alcuni passi del Vangelo, ma ho notato una sordità cronica inspiegabile e il mantra "siamo approvati" come risposta costante alla fine di ogni tentativo di instaurare un discorso logico.

    Alla fine, quando un giorno, l'ultimo, mostrai per un confronto il Compendio del catechismo della Chiesa Cattolica (Libreria Editrice Vaticana), la risposta che fu anticipata addirittura prima della domanda che volevo porre fu ancora : "siamo approvati".
    Si, cari fratelli neocatecumenali siete approvati, ma questa approvazione è una pezza a colori!
    Alla luce di quanto esposto nel post del blog a proposito della tanto sbandierata approvazione del cammino NC ottenuta bypassando le regole valide per ottenerne la effettiva validità: quanto vale secondo voi questo pseudo movimento che si ritiene cattolico e non manca mai di ripetere che obbedisce in tutto alla Chiesa Cattolica nella dottrina e nell'insegnamento ed si ritiene obbediente al papa?

    Antonius

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  4. Caro/a M.i.B. il riferimento al pretonzolo neocatekiko Edivaldo c'è per due motivi: 1) alleggerire il tono di una storia un po' lunga da leggere e di contenuto anche difficile da digerire (non è stato molto facile constatare, documenti alla mano, quanto io abbia vissuto in una campana di vetro, isolato dalle notizie vere, per anni e anni) 2) mantenere un collegamento anche coi fatti di Guam ai quali siamo strettamente legati.

    :-) comunque non era intenzione offendere, quanto prendere in giro.

    E' particolarmente grave l'episodio del Cardinal Ratzinger. Si capisce che egli peccò di ingenuità, probabilmente fidandosi del fatto che li conosceva da tempo. Da parte neocatecumenale a me sembra molto chiaro che si siano approfittati di lui, mentendo e in modo spudorato. Dire a Ratzinger che i brogliacci delle catechesi di Kiko erano solo una traccia dalla quale potersi allontanare a seconda della situazioni è stato molto meschino. E' una balla, molto grossa. Da quell'evento discendono una serie di domande: se Kiko è stato capace di mentire (insistendo ripetutamente) a Ratzinger, quali altre bugie può aver detto? E se alla base del riconoscimento del Cammino c'è una balla colossale, come si può aver fede in tutto il resto?

    Mi è apparso chiaro che, fatto salvo il buon cuore di tante famiglie che vivono nel cammino e operano il bene, i due fondatori non si fanno remore a usare l'inganno per difendere il Cammino, e se non c'è Verità allora è sicuro che nel Cammino non si trova Dio, o è molto difficile trovarlo. Dio e la menzogna non possono coesistere.

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  5. Sì, caro Sandavi, mi era chiaro il tuo intento di "alleggerimento" e concordo con le tue conseguenziali riflessioni. Non voleva essere, il mio, un giudizio sullo scrivente e non sono un moralista, ma a mio parere (totalmente ininfluente), mi sembra che distogliesse dalla tecnicità di un così ben composto exursus.
    M.i.B. (caro M.i.B.)

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  6. Ahinoi, il traguardo di dieci anni non è un risultato di cui congratularsi, ma solo la conferma che in dieci anni il cancro neocatecumenale ha continuato ad espandersi nella Chiesa Cattolica (sebbene, a conti fatti, perdendo 200.000 fratelli dalle comunità).

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  7. Pietro (NON del Cammino)1 giugno 2016 alle ore 12:02

    In parole poverissime:

    lo Statuto è approvato A CONDIZIONE che siano approvate le catechesi di Kiko.

    Le catechesi NON sono approvate, ma se ne è solo permessa la pubblicazione senza approvarne i contenuti. Pubblicazione che deve servire solo ai catechisti e, perciò, NON deve essere riproposta senza correzioni nelle loro catechesi.

    In ogni caso questo direttorio di cui è stata approvata la sola pubblicazione è segreto e i catechisti, in disubbidienza alla Chiesa, continuano a proporre le vecchie catechesi, che la stessa Chiesa ha già giudicato zeppe di eresie.

    Conclusione 1) Non essendo approvate le catechesi, nemmeno GLI STATUTI NON SONO APPROVATI (così come un'auto a cui non è stato montato il motore non ha l'"approvazione" della motorizzazione)

    Conclusione 2) Il Cammino è zeppo di errori teologici e dottrinali

    Conclusione 3) Il Cammino, usando le vecchie catechesi, disubbidisce alla Chiesa. E questa è forse la sua disubbidienza più grave.

    Mi complimento con Lino e con tutti coloro che hanno scritto e contribuito, con le loro osservazioni, a questo post, che merita di essere stampato e archiviato

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  8. Sarebbe interessante scoprire a che titolo fu autorizzata l'apertura del primo Redemptoris Mater.

    Due laici qualunque, a capo di un gruppo non ancora riconosciuto.

    Eppure sono stati autorizzati a vagliare e formare il clero in totale autonomia.

    In base a che?

    Bisognerebbe leggere la documentazione, ma temo non sia accessibile, purtroppo.

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  9. Pietro (NON del Cammino)1 giugno 2016 alle ore 12:21

    Antonius:

    hai ragione.

    L'approvazione degli Statuti c'è, ma è condizionata dall'approvazione delle catechesi.
    Ora è come DISATTIVATA. E' ncome una lampadina SPENTA. Come per accendere la lampadina occorre azionare l'interruttore, così per attivare lo Statuto e la loro approvazione, devono proporre delle catechesi approvate e NON QUELLE DI KIKO.

    Anche i francescani sono approvati, nel senso che è approvata la regola francescana.
    Ma se facessero non per errore umano, ma per disubbidienza, delle catechesi eretiche, non sarebbero approvati. Cioè: la regola sì, ma loro no.

    Per cui: il Cammino non è affatto approvato. Così almeno si evince da questo post.

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  10. @ by Tripudio

    E' vero quel che dici, ma è altrettanto vero che questo blog sta portando alla luce tutte le discrasie e le magagne del CNC! I complimenti sono anche per questo, perché forse un po' di ristabilimento della realtà delle cose sta arrivando anche per merito di questo blog.

    @ NC vari

    Visto che andate sempre proclamando la vostra obbedienza al Papa e alla Chiesa, come giustificate quel "non lo riconosco" detto da Kiko a Benedetto XVI? O l'obbedienza si dà solo quando si ricevono le "lodi" e i complimenti?

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  11. E' vero, c'è poco da congratularsi.
    Sono felice però che l'evolversi della tecnologia ci permette oggi di metterci in comunicazione tra di noi per scoprire che il Cammino fa gli stessi danni ovunque vada.

    Si dice che Kiko sia "santo". Vorrei chiedere alla Miriano se secondo lei un santo avrebbe mai fatto le cose che Kiko ha fatto resistendo alla Chiesa.
    Un santo non ha altro scopo che vivere la fede nella perfezione, contribuire a edificare il Regno di Dio, insegnare le verità cattoliche, senza mezze misure. E ha una grande ansia di sottomettersi all'autorità della Chiesa, non di resistere, non di sottrarsi.

    Papa Innocenzo III corresse la prima versione della Regola di San Francesco perché da lui ritenuta troppo dura. Egli riconosceva il carisma del Santo come autentico ma, da buon Papa, capì anche che l'eccessivo rigore nella penitenza rischiava proprio di uccidere quel carisma. Così per preservarlo, emendò la Regola.

    Francesco non si oppose, mai, perché da Santo sapeva che il vaglio del carisma dipende dalla Santa Sede che sola ha il giusto discernimento.

    Kiko invece, al tentativo della Santa Sede di emendare, correggere e preservare, si spaventa, non vuole consegnare i suoi scritti, e poi mente, resiste, convoca i suoi potenti amici (ricordo i 22 cardinali e vescovi che scrissero al Papa contro la lettera di Arinze...), fa il furbo e infine platealmente si oppone, con un decisamente satanico "non lo riconosco".

    Immaginare San Francesco dire a Innocenzo III : «in quella Regola io non riconosco i frati minori!» è impossibile.
    Un altro presunto carisma dell'epoca invece scivolò nell'eresia e nell'apostasia, quello si chiamava Pietro Valdo e cominciò sostenendo che il clero era corrotto, che bisognava purificare la Chiesa, eccetera, eccetera.
    San Francesco non ha mai detto cose simili, ha solo e sempre detto: io voglio vivere così, com'è scritto nel Vangelo, mi segua chi vuole

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  12. @ sandavi

    Ecco, hai citato un altro movimento che era "approvato" e che poi non lo è stato più: quello dei Valdesi. Per cui, questo dovrebbe suggerire ai NC di non "gloriarsi" in pompa magna di un'approvazione che oggi c'è e un domani potrebbe non esserci più! Magari il prossimo Papa potrebbe rianalizzare i documenti e trovarci qualcosa di "non ortodosso" - non voglio dire per forza eretico, mi limito al termine che ho utilizzato -, e prendere provvedimenti ancor più di quanto non si sia fatto in passato e nel presente... Chi può saperlo?

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  13. In poche parole il cammino neocatecumenale ha solo qualche problemino: teologico, dottrinale, liturgico, pastorale, contabile, patrimoniale, giuridico di forma e di sostanza...

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  14. La Miriano è solo uno dei tanti clamorosi esempi di ingenuità.

    Il fatto è che nel mondo cattolico le emergenze "interne" (per esempio il Papa che insulta Cristo) si sono sommate alle emergenze "esterne" (l'aborto di Stato, la lobby omosessuale, l'invasione islamica, la teoria del gender obbligatoria nelle scuole, ecc.).

    L'ingenuità consiste nell'illudersi che le emergenze "esterne" siano più importanti di quelle "interne" alla Chiesa. Ora, nulla togliendo alla gravità della situazione nella società, è assurdo e ridicolo chiudere un occhio sulla liturgia e sui sacramenti. Cioè illudersi che calpestare i diritti di Dio sarebbe poca cosa rispetto al fatto che c'è gente che va calpestando i diritti degli uomini.

    In altre epoche la cristianità - molto meno armata di strumenti, ugualmente peccatrice ma molto più credente rispetto ad oggi - ha respinto ondate di invasori, ha convertito e civilizzato intere orde barbariche, ecc., e contemporaneamente ha inventato l'arte, il diritto, la medicina, la cultura, la tecnologia...

    Quanto alle sgangherate "approvazioni" del Cammino, lo scopo principale è di far notare il metodo perennemente truffaldino di Kiko e Carmen e dei loro seguaci. Sono mentitori e sanno bene di esserlo, perché chi è sinceramente convinto della bontà della propria esperienza religiosa la presenterà alla luce del sole, senza trucchetti, senza manovrine, senza arcani segreti, senza furberie, senza inganni, ecc. per il semplice motivo che non ne ha alcun bisogno. Per promuovere l'opera di Dio non sono mai necessarie (e nemmeno utili) la menzogna e l'inganno.

    Invece i soliti pasqualoni, verificabilmente smentiti un milione di volte (con annesso milione di stratosferiche figuracce), riconosciuti e documentati come mentitori, millantatori, ingannatori e calunniatori, insistono a difendere quel gigantesco castello di corbellerie che è il neocatecumenalismo.

    A loro non interessa la verità (come potrebbero mai interessarsi alla nemica del tripode Kiko-Carmen-Cammino?), a loro interessa solo mettere a tacere chi la dice.

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  15. Fra parentesi:

    ora aspettiamo con gioia l'intervento di qualche pasqualone neocatecumenale fervoroso e zelante nel pontificare ipocritamente sul dovuto rispetto al Papa, sulle divisioni tra i cattolici, e quant'altro.

    Per i kikos infatti la verità non conta. Per loro conta solo aggredire e calunniare chi mostra i difetti del Cammino Neocatecumenale, e per aggredire meglio c'è sempre bisogno di una massiccia dose di ipocrisia, di inganno e di menzogna - che sono i veri frutti del Cammino.

    Per loro non contano nulla i diritti di Dio. Nessuno di loro ha mai avuto da ridire sulla foto della "Prima comunione seduta" ridotta a distribuzione di snack. Nessuno di loro si è mai azzardato a fare un minutino di adorazione eucaristica riparatrice dei sacrilegi continuamente compiuti nelle comunità neocat da oltre mezzo secolo.

    Uno che ne capiva bene di diritti di Dio, sant'Alfonso Maria de' Liguori, ci ha lasciato detto: «Fra tutte le devozioni, quella di adorare Gesù Sacramentato è la prima dopo i sacramenti, la più cara a Dio e la più utile a noi».

    È proprio evidente che sant'Alfonso non ha fatto il Cammino.

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  16. «D: Il fatto che il Direttorio non sia ancora stato approvato non toglie forza e pregnanza allo Statuto stesso?»
    Risposta di Mons. Miguel Delgado Galindo: «E’ vero, all'interno dello Statuto ci sono continui rimandi al Direttorio. E’ però altrettanto vero che nello Statuto approvato nel giugno 2002 sono definiti molti aspetti che riguardano il modo di portare a compimento questo itinerario catechetico...»

    Credo che Sandavi, citando mons. Delgado, abbia calato sul tavolo un asso vincente nella partita dove più di un giocatore è sospettato di essere un baro.
    Mi spiace per mons. Delgado, ma anche se nello Statuto approvato ad experimentum nel 2002 ci fossero stati aspetti definiti, il documento ad experimentum con l'approvazione del nuovo Statuto era concluso, spirato, seppellito.
    La metafora successiva nella risposta di mons. Delgado è bella, ma fuori contesto, inutilizzabile. Se il treno del Cammino avesse trasportato derrate alimentari e medicine per i bambini d'Africa, si sarebbe potuta condividere. Il problema è che il Cammino è "Un programma di formazione: non una associazione": http://www.camminoneocatecumenale.it/new/default.asp?lang=it&page=statuto02_11
    Il Cammino ha per finalità una nuova evangelizzazione, la riscoperta del Battesimo, la creazione di cristiani adulti nella fede. Il carico che trasporta, quindi, è fatto di catechesi, dottrina, concezioni eucaristiche e liturgiche, lezioni storico-critiche - si fa per dire - sulla Chiesa. Tutta roba che sta nei vagoni dei mamotreti, che prima di essere caricata andava analizzata e approvata.

    Lo Statuto NC fu approvato non soltanto essendo privo di forza e pregnanza, lo Statuto NC fu approvato soltanto dai comparenti, essendo assente il Notaio.

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  17. La frase dell'allora Cardinale Ratzinger (Kiko, Carmen & co) dicono che mai si realizza catechesi proprio nella traccia di queste parole e che il catechista (ha) diversi altri materiali e deve anche sempre rispondere alla situazione e naturalmente tenersi alle indicazioni della Chiesa fa venire i brividi.
    Sappiamo bene che i catechisti mandano a memoria i mamotreti, pause e colpi di tosse inclusi, per preciso volere degli autori.
    Come possono dei bugiardi matricolati, dei mentitori spudorati come questi, essere ritenuti degni di fede e di ascolto?
    Mi farebbe piacere capire come si possa pensare di poter bere acqua limpida da una sorgente corrotta.

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  18. Pietro (NON del Cammino)1 giugno 2016 alle ore 18:43

    Un'altro errore enorme del Cammino sono le confessioni pubbliche. Sono un'aberrazione.

    Nel link che riporto qui sotto un sacerdote domenicano, sopraffino teologo, spiega bene il perché.

    http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=4538

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  19. @ Valentina

    Ha detto bene Tripudio più di una volta: bevono da un'acqua che sembra limpida, ma magari al suo interno ha qualche goccia di veleno!

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  20. Perché, Valentina, i due credono che essendo ispirati sono legittimati a mentire per difendere la propria ispirazione, perché vedono la gerarchia come i farisei del tempo di Gesù che non Lo capivano. Loro si identificano con Cristo.
    Gesù però non mentì mai e la sua predicazione era pubblica.
    Kiko si pone in antitesi, con i suoi arcani, non ditelo alla gente, non pubblicate...i neocatecumenali giustificano ogni sotterfugio. Ricordo il compiacimento riguardo ai 22 potenti alleati che difesero la celebrazione neocat... 'fratelli dobbiamo essere furbi... Contro il mondo...'

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  21. sono solo venti minuti di macchina da casa gennarini alla parrocchia tanzini neocatecumenalini..... comodissimo........

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  22. Good news Chuck, the world awakens :) I strongly hope in a radical renovation of Neocatechumenal Way. No more eretical catechesis, no more NCW "rite", no more scrutinies.

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  23. Una domanda ai gestori del blog
    Raramente, forse mai, ho visto qui un articolo nel quale dopo due giorni non è calato alcun troll neocatecumenale.
    Li state censurando, perché inviano raffiche di improperi, oppure i catechisti hanno ordinato a un "demonio muto" di invasarli?

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  24. @ Lino

    Forse stavolta sono davvero rimasti a corto di argomenti! O forse, come hai detto tu, dalle alte sfere è arrivato l'alt! Io comunque dopo l'ammissione di Saverio/Antonio sul come si svolge la comunione nella loro liturgia, capirei anche il motivo per il quale vogliono evitare che scrivano... Praticamente confermano ciò che tu ed altri - ed anche io, in minima parte - andate dicendo da tempo, ovvero che sono disubbidienti rispetto a quello che la Chiesa e il Papa gli hanno da tempo comandato di fare. Certo, non mi sorprenderebbero nemmeno gli improperi... :-)

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  25. ...mi piacerebbe tanto credere che questa assenza di interventi degni di nota da parte dei difensori del Cammino sia dovuta ad un sano ritiro in silenzio per meditare quanto hanno potuto leggere in questo post e nei riferimenti in allegato.
    Spero almeno che questo possa avvenire per chi é in seria ricerca della veritã .

    Antonius

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  26. @ Lino, Vincenzo e Antonius

    Secondo me stanno zitti perché nel caso specifico non possono utilizzare i consueti argomenti (si fa per dire).

    L'inoppugnabile esposizione di date incongruenti e iter contorto non consentono di strillare il solito "siamo approvati".

    Quanti agli insulti, a chi rivolgerli?

    A chi ha dato il via alle manovre scombiccherate per ottenere la cosiddetta approvazione?

    A chi ha sviato le competenze?

    A chi avrebbe dovuto vigilare e si è girato dall'altra parte?

    Neppure possono dire "nella mia comunità non succede" o "siete dei mentitori".

    Le date e l'iter quelli sono, e non altri.

    Con buona pace del demonio muto.

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  27. Da qualche giorno i troll neocatekiki sono un po' silenziosi. Che pace!

    Magari è solo perché qualche cosiddetto "catechista" avrà comandato: "per Guam userete la scusa del Siamo Tutti Peccatori, tanto, finché non si parla di liturgia e di dottrina, non c'è problema".

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  28. @Valentina Giusti

    "Sappiamo bene che i catechisti mandano a memoria i mamotreti, pause e colpi di tosse inclusi, per preciso volere degli autori.
    Come possono dei bugiardi matricolati, dei mentitori spudorati come questi, essere ritenuti degni di fede e di ascolto?"

    Mi hanno sempre insegnato che non bisogna far coincidere una persona con il suo peccato.
    Certo è che un uso così spregiudicato e tranquillo della menzogna per ottenere il proprio scopo è raro da trovare...

    Basti ricordarsi della storiella del vescovo arrivato alla convivenza sotto la tempesta solo per dire che il Papa, (quando non si sa), ha detto che Kiko è un santo.

    Storiella della della propaganda nordcoreana.

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  29. Per quanto il "catechismo" neocat. sia segreto, è possibile trovare on-line del materiale prodotto dalla premiata ditta Arguello-Hernandez?

    Tradizionista

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  30. Ti conviene cercare su Google i libri di padre Enrico Zoffoli (alcuni sono disponibili anche in PDF).

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  31. Negli USA erano stati pubblicati i testi del primo volume dei "mamotreti" tradotti in inglese, da una casa editrice specializzata in testi religiosi, che però un anno dopo li ha fatti sparire dal catalogo. Non si sa se il tutto fosse stato autorizzato da Kiko e Carmen - certamente sono stati questi ultimi a comandare di far sparire il tutto.

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  32. Credo che gli adepti neocatecumenali non abbiamo argomenti semplicemente perché sono esseri robotizzati .....ed i robot non hanno un proprio personale pensiero.....
    Credo comunque che non sia loro la colpa di questi gravi atteggiamenti

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  33. Credo che gli adepti neocatecumenali non abbiamo argomenti semplicemente perché sono esseri robotizzati .....ed i robot non hanno un proprio personale pensiero.....
    Credo comunque che non sia loro la colpa di questi gravi atteggiamenti

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