venerdì 31 ottobre 2014

Perchè il Cammino conta sui tuoi sensi di colpa?

Volantinaggio kerigmatico
Bambini che fanno volantinaggio.
Testimoni di Geova? No. Neocatecumenali.
Anche quando ero piccola io si facevano tali manifestazioni in piazza... ci mandavano a noi bimbi a consegnare volantini mentre loro cantavano per tutta la piazza... a noi sembrava un gioco divertente.

I miei (come ho scritto in un post) sono stati in comunità per tanti anni, e a 13 entrai anch'o.

All'inizio eravamo tutti ragazzi e ci si divertiva anche. Da dopo il primo passaggio le cose cambiarono. Troppo.

Ricordo che a me erano morti i miei nonni da poco e quando mi dissero «devi accettare questa croce, e vederci il bene» io desiderare solo scappare via dal Cammino!!!! Dissi «sì, l'accetto» solo per andare avanti, solo perché  spinta dai "catechisti". Ma ricordo che io e la mia migliore amica ci si chiuse in camera a piangere... non volevamo nemmeno tornare giù!

Ma andammo avanti... fino al 2° passaggio (eravamo in 30), quello della RINUNCIA AI BENI... Ad un mio amico che aveva iniziato a lavorare da poco, quando chiese quanto doveva dare per la "prova dei beni", dissero di dare via fino all'ultimo centesimo!! Rimanemmo tutti sconvolti e se non davamo tutto ci saremmo sentiti in colpa, io di certo mi sentivo in colpa...

È stato lì che sono entrata in shock!!! ...Da lì sono nati i miei sensi di colpa --- "non vivevo castamente il fidanzamento con quello che sarebbe poi divenuto il mio attuale marito" ... e non essendo sposata mi sentivo in colpa... avevo ricordi sul passato e mi sentivo in colpa...

Ma allora non me ne ero ancora accorta e andai avanti fino al "3° passaggio", quello della preghiera.
Nel frattempo sono stata in depressione ossessiva per sei anni... alla fine dopo una psicologa, uno psichiatra e uno psicoterapeuta e con farmaci... è saltato fuori che ero troppo moralista, che mi condanno per un nonnulla, anche solo per un ricordo !!!! Sono uscita dal Cammino e non ne voglio più sapere.

Sì, ho fatto anch'io la baby sitter in comunità!

Pensate che una mia amica la costringevano ad andare a badare i suoi fratelli e i figli altrui, impedendole di uscire con i suoi amici ogni volta che c'era un "passaggio" o "convivenza"!

Quando ha avuto un figlio lei... i suoi mai una volta lo han tenuto per farla uscire un po' con me o con suo marito... ma solo se andavano in comunità glielo guardavano!... e ho detto tutto !!!
(da: Elisa)

Allegria forzata: battono le mani, ma le facce? Che tristezza...

Il termine "sensi di colpa" è la banale versione psicologica del concetto di rimorso.

L'uomo è fatto per il bene, e però a causa del peccato originale è inclinato al male. Per la propria piena realizzazione, l'uomo deve dunque sforzarsi di vincere tale inclinazione: cioè deve sforzarsi di evitare il male e di perseguire il bene, fino all'ultimo respiro della sua vita. Che poi non sempre ci riesca, pazienza. Il rimorso per il male fatto è un ragionevole aiuto alla propria anima.

Nel Cammino vige il moralismo. In tutti gli ambienti dove la morale viene sostituita dal moralismo, si ottiene il triplice effetto di esagerare il male (sommergendo le povere anime di un'infinità di sensi di colpa), di promuovere l'ipocrisia (per cui il peccato "che gli altri non vedono" viene considerato meno grave: per cui l'importante è l'apparenza), e di devastare la virtù della speranza (per cui a furia di definirsi peccatori... si finisce per smettere di sforzarsi di fare il bene: "tanto siamo tutti peccatori, tanto io sono peccatrice inguaribile, tanto dopo tanti peccati già fatti uno in più non cambia niente...").

Il santo non è tanto "colui che non pecca praticamente mai" (una grazia particolarissima concessa a pochi santi), ma è colui che "quando cade, si sforza subito di rialzarsi" (chiedendo perdono con una buona confessione, vivendo gli altri sacramenti, ecc.). Perfino don Bosco, negli ultimi giorni della sua vita, domandava preghiere per la sua anima (ed era un gigante come don Bosco! non aveva l'ipocrisia di Kiko che termina le proprie omelie con lo slogan "pregate per me" che significa "tenetemi sempre al centro della vostra attenzione"). Molti sedicenti cattolici hanno dimenticato (o non hanno mai saputo) che il sacramento della confessione non solo rimette i peccati, ma dà anche la forza di resistere al male (è per questo che fino a non troppi anni fa si diceva: "per diventare santi, basta una confessione ben fatta").
(Commento di byTripudio)


Kiko insegna: domani "se vuoi" ti potrai confessare...

mercoledì 29 ottobre 2014

Kiko vieta Facebook

Fenomeno curioso: su Facebook alcuni neocatecumenali parlano del divieto di Facebook imposto da Kiko attraverso i suoi cosiddetti "catechisti".

Tutto è cominciato con la pubblicazione di una vignetta su NeoCateFails:


A questa vignetta, più che le risate, sono seguite le espressioni di sconcerto e le dolorose testimonianze di conferma.

Comincia Fabrizio, testimoniando che i cosiddetti "catechisti" del Cammino Neocatecumenale del livello più alto ("itineranti" sempre a contatto con Kiko) ripetono il divieto ad ogni incontro del CN (passaggi, convivenze e cosiddette "catechesi"). Seguono gli altri:

Debby: anche i miei catechisti dicono "toglietevi da Facebook".

Giusy e Salvo: l'ultima volta lo ha detto Morfino (responsabile NC per Sicilia e Calabria) prima di Pasqua all'incontro dei cantori neocatecumenali.

Sergio: non è tanto una leggenda.

Mafalda: a noi i "catechisti" hanno detto di eliminare Facebook per essere segno del mondo.

Annamaria:  E si! Anche i miei catechisti dicono di toglierci da facebook e sapete perchè? Perchè il demonio si può servire di internet per farci uscire dal cammino!

A Daniela, che discettava finemente sulla distinzione tra "consiglio" e "ordine" (nel senso che il "consiglio", in coscienza, si può anche non seguire), risponde Lino: l'invito di un professore a non fumare in aula io lo prenderei come un ordine.

lunedì 27 ottobre 2014

Surreale: "Non ha incontrato Cristo" chi non è kikiano

Liturgia neocatecumenale
C'è un gruppo Facebook che senz'altro conoscerete: "Contro le eresie del cammino neocatecumenale" e qualche settimana fa in una accesa discussione col solito infiltrato ne è uscito questo dialogo che ho salvato avendo cura di cancellare nomi e date (vi do i riferimenti per far verificare anche voi). Anche se non so se pubblicate questo genere inusuale di cose ve lo propongo perché
è manifesta bene la mentalità di chi sta nel Cammino.

Naturalmente l'esagitato Catecumenale non fa testo e non è rappresentativo di tutto il Cammino ma forse può aprire uno spaccato su come le menti più deboli e influenzabili possano essere ridotte.

Prima di riportarvi il seguente testo ho comunque chiesto il permesso alla moderatrice del gruppo. La quasi totalità della conversazione si svolge fra un Catecumenale e un presbitero cattolico, con interventi marginali del moderatore del gruppo e di altri.
(da: Roberto)
Il problema di fondo sono le convinzioni che sono state loro inculcate. Quando Kiko Argüello si rivolge a un "presbitero" con un simile "scrutinio", la conseguenza è inevitabile:
- Kiko: Hai perso il senso del cammino? Tu credi che qui arriverai veramente ad essere cristiano?
- P[resbitero]: Non ho perso l'idea del cammino, però ciò nonostante nella mia sensibilità non ho una esperienza forte di Gesù Cristo in modo che Gesù Cristo sia la mia sicurezza..."
(citazioni dagli Orientamenti
per il Secondo Scrutinio
, pagina 183)



Catecumenale: VOLETE O NO DIVENTARE CRISTIANI E INCONTRARE CRISTO?

Presbitero: con questa domanda cosa vorrebbe insinuare? Che per essere cristiani essere Kikiani?

sabato 25 ottobre 2014

Di punto in bianco: DEVI PAGARE LA DECIMA!

"Nueva Evangelizzazione", cioè
schitarrare le canzonette di Kiko
Vorrei commentare l'intevento di Iocero-ioso:

Tu chiedevi: tu e tuo marito siete stati fermati, perchè? La risposta è semplice: perché per problemi personali non abbiamo potuto ascoltare la "catechesi" neocatecumenale fatta per indurti a pensare che sia giusto pagare la decima...

Immagina dunque il nostro rientrare in comunità e sentirci dire: «devi pagare la decima», così di punto in bianco, che si fa? ti alzi e te ne vai... prima ti preparano per bene e poi...

Ma anche quando la mia comunità ha fatto lo "Shemà" io e mio marito siamo stati fermati, questa volta non per scelta nostra ma solo perché proprio mentre già in viaggio verso la convivenza sono stata colta dai dolori del parto e quindi abbiamo cambiato strada. Imperdonabile (dai kikos).

E comunque abbiamo raggiunto la tappa della nostra comunità facendo convivenze con altre, alla "tappa inferiore". Ad ogni passaggio il Cammino ti chiede sempre di più: ecco perchè era indispensabile la nostra presenza ai passaggi, perché prima ti plagiano e poi ti chiedono.

È vero Iocero, hai ragione, ci vuole più coraggio ad uscire dal cammino che ad entrare, perchè dopo anni di cammino senza la comunità non hai più niente! Lo stai dicendo ad una che dopo venti anni di cammino, lì ha i suoi amici, lì ha la sua musica, lì ha le sue abitudini... Ora dopo otto mesi che me ne sono uscita mi sento sola! Mi mancano i fratelli, ma nello stesso tempo mi sento delusa da loro, perché io ho continuato a cercarli come ho sempre fatto, ma loro no. Non mi chiamano più per andare a mangiare la pizza, niente più telefonate, niente di niente. Anzi dicono che ho preso la via sbagliata, che il demonio si sta servendo di me per sfasciare la comunità, che sto scandalizzando i piccoli... E allora? Che fare? Tornare in comunità con tutta la mia famiglia?

L'amicizia o la fratellanza è una cosa che va oltre la comunità, non si può fermare nella saletta, un fratello non giudica chi esce ma cerca di capire. Pazienza io sono qua, li porto tutti nel cuore, ma non posso continuare ad obbedire a chi mi vuole far fare cose sbagliate, tutte a favore del Cammino e non a favore delle singole persone. A Valentina voglio dire che ha ragione. Tutti siamo stati ingannati, plagiati. Ed è per questo che siamo arrabbiati, delusi amareggiati, qui dietro ad un pc a pensare e ripensare perchè proprio noi siamo caduti nelle grinfie di falsi profeti. Io non sono stata più forte di altri altrimenti non ci sarei stata la dentro venti anni, non voglio dare la colpa a nessuno, solamente dire che Dio che ci amava, i segni ce li dava, ma noi non li leggevamo: perché? È bene che ognuno di noi cerchi di capire perché ha dato ascolto alla voce dei cosiddetti "catechisti" neocatecumenali anzichè a quella della nostra coscienza. Forse rispondendo a questa domanda potremo riuscire a liberarci definitivamente da questo Cammino che continua ad attanagliarci. Accetto di essermi sbagliata, di esserci caduta non solo con le scarpe ma con tutti gli stivali, di aver fatto del male a me e alle persone care e a tutti i fratelli che ho portato in Cammino.

Ringrazio Dio che mi ha fatto dire NO al Cammino, quando il mio posto era al capezzale di una persona cara, altrimenti ora non me lo sarei mai perdonata!

(da: Annamaria)

giovedì 23 ottobre 2014

Ohibò: la "missione in casa"

Neocatecumenali
che passano
"dalla tristezza
all'allegria"...
Nella pagina Facebook dei Neocatecumenali di Barcellona pozzo di gotto qualche giorno fa era comparsa questa illuminante riflessione che spiega bene la brutta sorpresa della "missione in casa" (cioè quando ti bloccano per due o tre anni l'itinerario di riscoperta di Kiko per costringerti ad "evangelizzare" il tuo coniuge e obbligarlo ad entrare in Cammino):
Vorrei fare una riflessione: Per i Fratelli e Sorelle di comunità. Essere in missione in casa non significa allontanato dal cammino o buttato fuori..... quindi non mi fate sentire come se non fosse nel cammino, in questi anni di missione sono stato partecipe e non ho dimenticato il cammino anzi ho approfondito la mia fede ed essere un tassello della Chiesa mettendomi a servizio al Signore. Non voglio essere elogiato, ma amato come io amo voi che siete fratelli e sorelle di comunità. Spero che avete capito il messaggio.
Pregate per me!!!!!!!!!
Ecco la traduzione in lingua italiana:
Vorrei fare una protesta nei confronti di Fratelli e Sorelle di comunità. Essere in "missione in casa" significa essere allontanato dal cammino o buttato fuori... infatti voi mi fate sentire come se io non fossi nel Cammino. Eppure in questi anni di missione ho fatto di tutto per non essere cacciato via: sono stato partecipe e non ho dimenticato il Cammino, anzi ho addirittura cercato di farvi notare che volevo approfondire la mia fede per continuare ad essere un tassello della chiesa kikiana mettendomi a servizio del Signor Kiko. Vorrei essere elogiato ma soprattutto amato anche se io vi detesto, fratelli e sorelle di comunità che mi avete emarginato. Spero che abbiate capito il messaggio.
Ricordatevi di me!!!!!!!!!!

martedì 21 ottobre 2014

Segretezza e plagio: i kikos "non sanno" e non vogliono sapere

"Liturgia" neocatecumenale
Avevo già scritto in passato su questo blog per denunciare le difficoltà che incontravo nel condurre una sana relazione, di coppia e quindi anche e soprattutto di fede, con la mia fidanzata (ormai ex), a causa della sua appartenenza al Cammino neocatecumenale.

Premetto che ci siamo lasciati per motivazioni non necessariamente connesse con il Cammino e che molto ha forse influito il suo carattere, ma (e qui entra in gioco la mia esperienza quindi non prendetela come verità) il Cammino ne è la causa più vera e remota. Inoltre le cose che vi racconto potrebbero apparire insignificanti e l'importanza da me data ad esse esagerata, ma se ci si riflette bene sono importanti quanto testimonianze dirette.

Per spiegarvi con un esempio: alle mie domande, chiare ed inequivocabili, su cosa nel concreto lei facesse nel Cammino, non mi è mai stata data una risposta soddisfacente. Si limitava a spiegarmi vagamente che si leggeva la Bibbia, si commentava e poi c'erano le convivenze, niente più. Il mio atteggiamento vi sembrerà paranoico, ma quando chiedevo di avere un esempio non me lo dava o non me lo sapeva dare. Mi sentivo un pazzo che parlava con un macigno e in quei momenti mi sembrava che in tutto il mondo solo io comprendessi la differenza fra una spiegazione dettagliata dei fatti concreti ed una spiegazione astratta, stessa differenza che intercorre fra il dire che hai sostenuto un esame e dire che cosa ti hanno chiesto in quell'esame. Spero comprendiate.

È da qui che mi sono chiesto se lo facesse consapevolmente o meno e mi sono posto il problema, sempre più urgente, di comprendere a fondo la pastorale del Cammino. Ho letto, non integralmente, gli Orientamenti per i catechisti o, come si dovrebbe dire ora, il Direttorio. Quelli del secondo scrutinio mi hanno fatto comprendere tutto e rabbrividire. Io ho il coraggio di affermare che la maggioranza delle persone aderenti al Cammino è plagiata psicologicamente in modo tanto profondo da annullare la personalità e la forza dell'individuo. Sono ora convinto che lei ne sia vittima.

Altro aspetto inquietante: ricordo che, parlando con una sua amica appartenente al Cammino mentre ero nei paraggi, sentii che abbassarono la voce quasi istintivamente quando l'amica le disse che non voleva fare solo una cena, ma anche un'agape con i fratelli. Fu la prima volta che sentii nominare la parola agape dalla bocca di un neocatecumenale. Feci finta di niente, ma ne soffrivo, pur conoscendo già il significato della parola usata, poiché non capivo perché lei non mi avesse parlato di queste cene “speciali”. Non chiesi e non mi fu mai detto niente.

Chiassosa tristezza del Cammino
Iniziai ad essere più insistente. Affermai chiaramente il mio dissenso verso il Cammino, le chiesi di lasciarlo (mi rispose che lo avrebbe fatto ma per lei sarebbe stato doloroso, anche questo non motivato con un perché), insistevo nel proporle una visione alternativa e più ampia del Cattolicesimo ma non c'era verso di smuoverla anche soltanto ad analizzare criticamente la questione.

Vi è mai sembrato di vivere in un romanzo kafkiano o in un mondo distopico come quello de “Il nuovo mondo” dove tutto è capovolto ma solo uno se ne rende conto? Non ve lo auguro.

La cosa più sconcertante è che nonostante le parlassi delle decime che avrebbe dovuto versare, degli scrutini e di tutto ciò che non aveva ancora affrontato nel Cammino e che avrebbe in futuro, lei non si curava di ricercare la verità! Non voleva o non poteva? La sua famiglia è neocatecumenale... io credo che non potesse.

Mi sentii dire poi che i simboli ebraici farebbero anch'essi parte della ritualistica cristiana! E fui vittima di altri silenzi. Ora che ricordo bene, una delle prime volte che le chiesi qualcosa a riguardo del Cammino (dopo che lo scoprii NON DA LEI perché non me lo aveva detto) mi disse che non potevo capire.

Tutto ciò uccide lo spirito. Non può venire da Dio ma viene dal dio Kiko. Questo accade per colpa della Chiesa stessa che non dà più le risposte soddisfacenti, che ha abbandonato la tradizione su cui si fonda il suo insegnamento (“Per i cattolici e gli ortodossi Dio ha parlato prima attraverso la Tradizione e poi qualcosa della Tradizione è stato messo per scritto”). Kiko si approfitta dell'ignoranza delle persone per portarle in un oscuro tunnel settario, così ben congegnato da sfuggire ai controlli. Scusate lo sfogo.

Tornando al Cammino, qualcuno mi corregga se sbaglio visto che non sono teologo: non durava tre anni più un paio di mesi il catecumenato della Chiesa antica? Perché il Cammino dura così tanto?

Negli scrutini si obbliga a liberarsi del denaro quando l'unica e vera liberazione dall'attaccamento a mammona avviene nell'intimo del nostro cuore. Invitare a liberarsi dal denaro (“Allora devi dare un segno. Un segno che deve essere con Dio, in segreto, di denaro, che esprima realmente questo gesto” da Orientamenti alle equipes di catechisti per il secondo scrutinio battesimale), davanti a tutti e sotto pena di rimprovero, non rende forte il singolo nella propria individualità, non fa sì che la persona si stacchi veramente dal denaro e guardi a Dio! La persona viene così svuotata di sé e “riempita della comunità”, se mi passate il termine. A prescindere poi dall'uso che si fa dei soldi, che Kiko dice andranno ai poveri (boh! qualcuno può tracciare dove vanno veramente?), questo metodo a mio parere è esattamente contrario ad un sano sviluppo spirituale. Questo non prevede che il singolo si “svuoti per la setta” ma che si fortifichi in Cristo, che faccia ascesi volontaria su di sé, non indotta.

In questo periodo stavo studiando la questione del sale (anche lì non si sa come entra in gioco il denaro: "questo lo direte e farete un serio segno in denaro", op. cit. pag. 85). Follia pura! Non c'è l'insegnamento della Chiesa lì! (“Che cosa significa il segno del sale? La Croce. Che cosa significa il sale? La rinuncia. Odiare.” op. cit. pag. 101). Credo che basti dire che il sale è la sapienza, ma chi studia più di me saprà meglio spiegare gli errori di questa interpretazione.

Inutile dilungarsi ulteriormente in considerazioni dottrinali poiché si potrebbero scrivere libri sull'argomento.

L'amara constatazione che l'uomo di oggi cade in queste trappole spirituali mi fa concludere con la speranza che rinasca un vero spirito di critica, un vero spirito di carità tra i fedeli a Cristo che li spinga ad essere per davvero il sale della Terra e non fanatici pseudo-eletti, bombe a orologeria per l'edificio della Chiesa.
(da: Luigi)

lunedì 20 ottobre 2014

Un blog "contro il Cammino"? No: contro le eresie!

Su una pagina Facebook ci qualificano come «un blog contro il Cammino».

Cogliamo l'occasione per ricordare ancora una volta che questo blog non è contro il Cammino, ma contro le eresie, gli strafalcioni, l'oppressione dei fratelli... Esempio: se io dico di non bere da quella bottiglia di vino in cui sono state iniettate delle gocce di veleno, sto criticando forse il vino? sto criticando forse la bottiglia? o piuttosto sto mettendo in guardia dalla pericolosità del veleno?

Non puoi chiamare "buon vino" quello che contiene anche del veleno.
Non puoi dire di guardare al novantanove per cento di buon vino e poi fingere di non vedere quell'un per cento di veleno mischiato al vino.

Vi prego però di notare la sottile furbata neocatecumenale: nel qualificarci «contro il Cammino» sta insinuando che il Cammino sarebbe un assoluto immodificabile dogma. Sta insinuando che è vietato criticare ciò che nel Cammino non va bene: il dogma-Cammino, secondo loro, o si ama o si odia: o si è "a favore" o si è «contro».

Da qual pulpito vien la predica! Proprio da una pagina Facebook che fa una (molto blanda) ironia sul Cammino! E come mai se la prendono con noialtri, anziché prendersela -per esempio- contro i papi che rimproverano il Cammino? (Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco).

Il maestro Ciruela: non sapeva
leggere e aprì una scuola
Un altro fratello neocatecumenale di quella stessa pagina si è poi imbufalito perché definiamo "neocatecumenali" i neocatecumenali. Vorrebbe essere chiamato "neocatecumeno". Ma questo è sbagliato.

Nella Chiesa cattolica il "catecumeno" è colui che ancora non ha ricevuto il battesimo. Un battezzato che si qualifichi come "catecumeno" è un ignorante che banalizza un sacramento.

Il termine "neocatecumeno" è anch'esso improprio. Giovanni Paolo II gradì la formula «cammino neocatecumenale» perché tale aggettivo indica una modalità ("neo-catecumenale": un tentativo "nuovo" di vivere ciò che si viveva nel catecumenato tradizionale).

Qualificarsi come "neocatecumeni" significa definirsi "nuovi catecumeni", cioè i nuovi "non battezzati", o più esattamente: i nuovi ignoranti che banalizzano il battesimo.
Oppure dobbiamo dire che i neo-catecumeni sono quelli che hanno bisogno di un neo-battesimo kikiano?

Chiamare "neocatecumenali" i neocatecumenali significa riconoscere le cose così come stanno.

Significa qualificarli come coloro che vivono il tentativo inventato da Kiko e Carmen di fare un cammino come l'antico catecumenato. L'invenzione consiste notoriamente nei canti di Kiko, negli strafalcioni liturgici di Carmen e Kiko, nelle icone di Kiko, nelle ricette dello chef Kiko, nelle loro eresie, ambiguità, insinuazioni, menzogne, nell'oppressione dei fratelli (quanti fratelli in Cammino hanno sofferto e ancora soffrono a causa dei difetti del Cammino stesso e delle bizzarrie dei cosiddetti "catechisti"!)...

E voi, cari fratelli, lo date sempre il bacetto al santino di san Kiko?

sabato 18 ottobre 2014

I cittadini si ribellano ai "cimiteri neocatecumenali"

Un altro progetto di Kiko:
parco cimiteriale neocatecumenale a Cadice
Traduzione di un articolo da El Boletin (del 20 settembre 2014) a cura di Valentina.


MADRID - LA GENTE DI QUARTIERE MANIFESTA PERCHÉ KIKO RINUNCI PER ISCRITTO AL SUO CIMITERO IN CARABANCHEL

Gli abitanti del quartiere di Opañel non si fidano né del sindaco di Madrid né dei kikos.

Perciò questa domenica ritornano a manifestare, per mostrare chiaramente ad Anna Botella che la stanno 'vigilando' e che non permetteranno che si costruisca il controverso cimitero che la parrocchia di Santa Caterina Labourè, proprietà del gruppo religioso ultraconservatore Cammino Neocatecumenale, istituzione cattolica ultraconservatrice più conosciuta come 'i kikos', aveva progettato di costruire in un terreno confinante con la parrocchia.

La particella nella quale si intendeva costruire il controverso cimitero era stata ottenuta dall'Arcivescovado con una permuta con il Comune di Madrid, perciò i collettivi di quartiere chiedono che sia restituita e ritorni ad essere cosa pubblica.

Il Comitato di quartiere di Opañel Contro il Cimitero ricorda che "in maggio la parrocchia comunicò, dopo varie manifestazioni, raccolte di firme e mobilitazioni, che il progetto della cripta cadeva e che pertanto non si sarebbero fatti loculi bensì una cappella, negozi ed un parcheggio."

Fanno notare tuttavia che, "nonostante le insistenti richieste del Comitato di quartiere di Opañel Contro il Cimitero, la Chiesa non ha reso pubblico alcun documento scritto nel quale dichiara di rinunciare alla costruzione del complesso funerario" e precisano che "di fatto, secondo i responsabili dell'area urbanistica del Comune di Madrid, la cripta continua a figurare nel progetto".

Ultimissimo e costosissimo
gadget kikiano da 39 euro:
la triste "nueva estetica" che
pretende di salvare la Chiesa.
L'acquisto è obbligatorio
per tutti i kikos!
Il Comitato, che ha depositato in Comune più di 6300 firme e numerosi allegati al progetto, esige che l'Amministrazione si riappropri del terreno ceduto e lo destini ad uso pubblico e spiegano che "i responsabili comunali devono far pervenire la petizione all'Arcivescovado, che si è impegnato a valutarla."

Nel frattempo, detto collettivo di quartiere annuncia che sta preparando opportuna documentazione perché la revisione del Piano Generale del Catasto Urbano, che a breve verrà rilasciato, qualifichi quella particella come pubbica e dedicata a pubblici servizi.

"Crediamo che la Chiesa abbia sufficiente spazio per il culto e che il distretto di Carabanchel ha necessità di servizi pubblici e non di un complesso funerario" insistono gli abitanti della zona tramite il sito web della Federazione Quartieri di Madrid.

Bisogna tenere conto del fatto che la parrocchia di Santa Caterina Labourè è la più grande di Madrid, tanto che, in ambiente ecclesiastico, la si definisce "la cattedrale di Kiko", intendendo Kiko Argüello, fondatore del cammino neocatecumenale.

giovedì 16 ottobre 2014

Cercansi nuovi adepti-zombie a Barletta

A Barletta inizia la catechesi-catecumenale, cercansi nuovi adepti–zombie!

Restando in tema di marketing religioso, l’altra sera, verso le 19 mi trovavo dalle parti della chiesa Sacra Famiglia, quartier generale neocatecumenale e di altri movimenti cattolici. Ad un tratto sento un rumore di bongos e tamburelli. Il rumoreggiare mi spinge alla fonte del “suono” e noto, vicino un sotto-passaggio pedonale, un manipolo di ragazzi neocatecumeni, un crocifisso e uno striscione con la solita frase da marketing kiko-religioso. Il complesso musical-kikiano era composto da tre ragazzi ed una ragazza, rispettivamente alla chitarra, bongos e tamburello, mancavano soltanto le nacchere, per completare il quadretto! Per farla breve, i ragazzetti intonavano canti by Kiko, suonando una pseudo melodia tribal-spagnola.

La postazione neocatecumenale era appena visibile ad occhio nudo, poiché posizionata su un marciapiede talmente poco illuminato che se avessi scattato una foto col telefono, ne sarebbe venuta fuori una macchia scura e indefinibile. Immagino che il gruppetto fosse li dal pomeriggio, ma continuavano tra l’indifferenza della gente, che tirava avanti, senza preoccuparsi tanto, sebbene quella sia una strada trafficata.

Ad un paio di metri dai suonatori, un paio di adepti distribuiva volantini che pubblicizzavano il nuovo ciclo di cosiddette "catechesi", che si terranno (scusate: si "daranno" – gergo neocat!) il 24 ottobre presso la parrocchia Sacra Famiglia, il martedì e il giovedì. Uno di questi volantini è capitato nelle mie mani, quindi, è evidente che Dio – Kiko ha scelto me per seguire le catechesi, sono un prescelto, voglio fare una risonanza apposita, a cui seguirà la mia alzata vocazionale! Evviva! Shalom! Peccato che delle catechesi conosca già il contenuto nefasto!

Rarissimo esempio di autoironia neocat:
Neocatechumenal Fails

(equivalente italiano dello spagnolo
Neocatecumeno que se respeta)
Il volantino, esempio di marketing religioso da quattro soldi, offre anche servizio di babysitter per i futuri adepti, tenuto da future cefale del cammino, che si allenano a fare le future mamme sposine catecumenali, utilizzando i figli altrui.

Strano che la polizia municipale permetta questo assembramento e questo suonare in mezzo ad un marciapiede, figuriamoci se i catecumeni hanno chiesto permessi al comune, loro possono tutto, anche fare marketing religioso abusivo.
(Carmine)

martedì 14 ottobre 2014

Ogni merito va all'idolo Kiko

Dal sito web ufficiale (qui in copia cache Freezepage) della Nona Canadesi (*) apprendiamo della nuova mastodontica opera di Kiko Argüello e di un architetto neocatecumenale, coppia vincitrice di un concorso internazionale per la realizzazione della sede del nuovo vicariato apostolico del regno del Bahrein (arcipelago grande circa tre volte l'isola d'Elba, ad est dell'Arabia Saudita, con 1,21 milioni di abitanti di cui 235mila stranieri; solo il 10% si professa genericamente cristiano).

"Kiko"? Ma Kiko che c'entra?

Mons. Ballin precisava che il concorso internazionale «è stato vinto da un architetto italiano [Kiko non c'entrava, ma...] che ha realizzato un progetto molto semplice che rappresenta la tenda degli ebrei durante l’esodo. [...] E’ una Chiesa a forma ottagonale [...]»

Chi ha mentito? Mons. Ballin oppure la Nona Martiri Canadesi?


Testo originale della loro pagina (che hanno prontamente cancellato: chissà perché):
Il re del Bahrain, Hamad bin Issa ha portato al Papa una grande scatola rossa lunga circa un metro e mezzo e alta circa 60 centimetri, all'intero della quale c'era il modellino architettonico del futuro vicariato cattolico del Bahrein, in marmo e oro zecchino. Il progetto scelto, dopo una gara internazionale, e' quello NeoCatecumenale dello Spagnolo Kiko Arguello e dell' Architetto Romano Mattia Del Prete.

Roma, 19 Maggio - 28 Agosto 2014


(*) Nota bene: a dispetto del logo spaziale, la Nona Martiri Canadesi non è un team di Formula 1 ma semplicemente la "nona comunità neocatecumenale della parrocchia dei Martiri Canadesi a Roma", la prima parrocchia italiana in cui si installarono Kiko e Carmen nel novembre 1968.

domenica 12 ottobre 2014

L'inferno coi Nuovi Falsi Profeti



Esatto: questo affresco parrocchiale è ispirato proprio a Kiko Argüello e Carmen Hernàndez. Il pittore non conosceva i due fondatori del Cammino Neocatecumenale e neppure l'esistenza del Cammino. Questa parte di affresco rappresenta l'inferno e l'autore cercava due volti da mettervi per completare la sua opera, che è all'interno di una chiesa, e non era soddisfatto di nessuna immagine fino a quando "per caso" gli è capitata la foto dei due fondatori del Cammino e subito ne è stato attratto dicendo: "ecco due volti malvagi per la mia opera".

Il sacerdote non voleva - le foto erano di quest'ultimo - ma alla fine ha dovuto cedere altrimenti l'affresco non sarebbe stato terminato (si sa, con gli artisti non si scherza), e così gli ha dato le foto e quindi gli ha raccontato la storia di Kiko e Carmen, dell'eresia neocatecumenale e della loro malvagità.
(si ringrazia Vittorio per la segnalazione)


Nota: prima di morire nel 1968, san Pio da Pietrelcina aveva già definito Kiko e Carmen «i nuovi falsi profeti» (ben prima che i due spagnoli si stabilissero in Italia nel novembre 1968).

venerdì 10 ottobre 2014

La "logica" dei baccalà e le letterine degli avvocati

Patetico girotondino di vecchietti neocatecumenali
Nota esplicativa previa: "baccalà" è l'affettuoso nomignolo che certi attivisti neocatecumenali furiosi commentatori su questo blog, hanno meritato per la loro bizzarra "logica", spiegata qui sotto in un intervento a firma "L'apostata" (definito "apòstata" dai suoi ex fratelli di comunità neocatecumenale in quanto ha rinnegato la fede in Kiko Argüello per abbracciare la fede della Chiesa cattolica).

Il termine "disertori" indica alcuni "baccalà" che pur dichiarando ripetutamente di disertare questo blog e invitando a fare altrettanto, tornano poi quatti quatti a riproporre i soliti slogan neocatecumenali.

In genere il loro metodo è sempre lo stesso:
  • un primo commento apparentemente gentile, riassumibile in «non è vero, poiché da me non è mai successo» (come a dire: dato che non ho mai visto un treno, allora i treni non esistono)
  • un secondo commento in cui faticosamente trattengono l'ira e lanciano i primi sottili insulti, riassumibile in «voi spalate fango sul Cammino» (come a dire: il Cammino Neocatecumenale è perfetto come Dio, per cui nessuno è autorizzato ad testimoniare o anche solo ipotizzare che contenga errori e ingiustizie)
  • dal terzo commento in poi sono totalmente accecati dall'ira che lanciano basse accuse e insinuazioni, minacce di violenze e di querele, ecc.



Il dottor honoris causa Kiko
ama viaggiare in elicottero
come il Papa e i VIP
Logica e coerenza neocatecumenale. Teoria e pratica.

Nelle "catechesi" del Cammino e nei "passaggi" i cosiddetti "catechisti" ti rintronano che "i cristiani non fanno cause".

Ho assistito personalmente a consigli totalmente folli: un piccolo imprenditore convinto dai catechisti a non opporsi a una richiesta di risarcimento del tutto ingiusta e infondata da parte di un dipendente disonesto.
Risultato? Quando gli altri hanno visto che pagava, hanno iniziato a fare la stessa cosa.
C'è voluto un sacerdote per convincerlo a difendersi.

Nel caso in questione, ovvero la bella letterina dell'avvocato, per difendere il cammino le cause le minacciano, eccome!

Perciò o il cammino, con l'approvazione, è giunto "oltre" la lettera del Vangelo, o i camminanti non sono cristiani.

Sempre in tema di logica e coerenza, ecco un post dei "disertori":
"Bando ai cretini dell'"osservatorio vorrei sottolineare quello che oggi il Papa ha detto nella catechesi del mercoledì.Ha parlato della religiosità naturale in un modo simile a come Kiko e Carmen fanno nelle catechesi inziali".
Fantastico, si entusiasmano perché a loro dire il Papa parla "come" Kiko e Carmen! Evidentemente sta seguendo anche lui le catechesi del Cammino.

Il post poi prosegue:
"In particolare mi ha colpito il concetto del fatto che nella religiosità naturale è l'uomo che va verso Dio per chiedere delle cose.Ma nel cristianesimo è Dio a prendere l'iniziativa e andare verso l'uomo non per dare qualcosa ma per donarsi completamente".
Bocche urlanti, fate largo!
Fate largo al sommo profeta Kiko!
Ma guarda, allora tutte le chiacchiere del signor dottor (honoris causa) profeta Argüello sul "Dio che passa" solo agli scrutini e solo quando vogliono i catechisti, è una menzogna? Come la mettiamo?

Che dirà il miliardario che ha «mollato il malloppo» (Kiko dixit), si è fatto prendere a pallate di fango in faccia ed è andato allo scrutinio mentre la cognata era in ospedale?

Questo è un attacco demolitore alle fondamenta del cosiddetto cammino: i "disertori" hanno affermato che Dio non è agli ordini del signor dottor (h.c.) sciamano Arguello, né dei suoi discernenti catechisti.

Disertori, sciagura a voi! Il signor dottor (h.c.) inquisitor Arguello vi scomunicherà, condannandovi a tornare cristiani della domenica, "gente mediocre, piena di invidia per chi mediocre non è", come scrisse Baccalà.

mercoledì 8 ottobre 2014

Mi "chiedevano" se ero "sicura" di stare con lui...

Ho 27 anni e da quando ne avevo 14 sono stata nel Cammino neocatecumenale...

Una "liturgia" dei neocatecumenali
Inizialmente per noi era come un gioco... Nella mia comunità eravamo quasi tutti ragazzini, si leggevano le letture, la parola di Dio, si faceva convivenza una volta al mese e si esponeva la nostra vita agli altri... la mia comunità mi ha molto aiutato. Poi sono arrivati i cosiddetti "catechisti" con le loro catechesi noiose... E i passaggi... E il come accettare la propria croce, il come rinunciare ai beni terreni, amare solo Dio.

Ti dico solo che sono stra-fanatici e falsi...

Per colpa loro e delle loro dottrine bigotte sono entrata in depressione e ne sono uscita dopo 6 anni di terapia... alla fine la psicologa capì che il problema che avevo derivava dalla loro dottrina in cui TUTTO è sbagliato...

A noi ragazzi di 20 anni ci dicevano che il sesso prima del matrimonio è peccato, che è bene frequentare solo persone del cammino... e il mio ragazzo non è nel cammino...

Anzi, il mio ragazzo fu COSTRETTO ad entrare in cammino dai genitori della sua ex... io mi sono rifiutata.

Da lì in poi odiò i neocatecumenali e ora alcun fanatici li odio anche io.

Per anni i cosiddetti "catechisti" mi chiedevano se ero SICURA di stare con lui... dato che lui non era nel Cammino e non aveva le "mie" idee sulla fede, idee che in realtà erano le loro... E così mi mettevano dubbi e paure...

La stessa cosa è successa anche ad altri miei amici in cammino con me... criticati perchè non avevano la ragazza in Cammino...

E poi gli episodi avvenuti... per esempio, le mie migliori amiche...

Pagliacciate dei kikos in piazza
La prima si è sposata seguendo i discorsi dei "catechisti" ed è finita in un matrimonio sbagliato... è entrata in crisi e suo marito non l'accettava, cosi ha conosciuto un altro ed è rimasta incinta... ovviamente è stata accusata e malvista da tutta la comunià neocatecumenale....

NESSUNO l'ha più chiamata...

E poi l'altra mia amica... rimasta incinta a 21 anni, PRIMA del matrimonio.
Di conseguenza gliene han dette dietro di tutti i colori... ora che non è più in Cammino NESSUNO l'ha più cercata.

Poi ancora la mamma di una mia amica, in Cammino da 20 anni, è uscita perché dato che era divorziata e il suo migliore amico era un uomo sposato con due figli... credevano tutti fosse il suo amante... e non era vero. Dicevano loro di non vedersi, le dicevano di rinunciare all'amico.

Poi ancora mia zia, uscita dopo più di 20 anni di Cammino per motivi personali... adesso i suoi "fratelli di cammino"... non la chiamano MAI!!! e nemmeno la salutano se la trovano in strada.

Ora vorrei dire ai "catechisti" NC che mi han rotto le palle per anni con discorsi moralisti che anche il papa stesso giudica ERRATI E MORALISTI... (ho letto un suo libro)...

E dico che sì, SONO SICURISSIMA del mio ragazzo che non è in cammino... e sappiate che tra 4 mesi lo sposo e non vedo l'ora!!!

Dico che le mie amiche, che nessun "fratello"/"sorella" ha più chiamato, stanno bene e hanno dei figli meravigliosi.

Dico che voi neocatecumenali la dovete finire di sentirvi gli eletti, e giudicare male chi non frequenta il Cammino, che la dove piantare di sentirvi Dio sceso in terra moralizzando e catechizzando ragazzini di 14 anni, che li spaventate!!!

Il fondatore del Cammino
accolto trionfalmente
Dico che non è così che si annuncia il Vangelo!!! Voi seminate il terrore... siete fanatici e bigotti...

L'amore e il Vangelo si trasmettono anche con semplici gesti come il volontariato, l'amarsi in famiglia, l'aiutare un amico... e non solo con l'andare a "profetizzare" all'estero...

Dico solo una cosa per spiegare il perché di tanta rabbia verso questi fanatici..... i genitori di un mio amico che è in comunità con me andarono ad "annunciare il Vangelo" all'estero. In quei giorni il LORO figlio adottivo ebbe un incidente gravissimo... ha perso l'uso del braccio... loro nemmeno si sono presentati in ospedale, tanto che questo pover ragazzo lo abbiamo accudito noi di comunità!!!!!!! Cosa profetizzi, che razza di amore profetizzi, se non sai nemmeno accanto a TUO figlio???? Prima dicono che non si deve usare il preservativo e affidarci al Signore e avere più figli possibile e poi li trattano cosi???

Ipocrisia pura e vera!!!!!

Ergo, mentre nella mia comunità ci sono persone buone che si aiutano, purtroppo i "catechisti" o coloro che sono delle primissime comunità (nel mio paese ce ne sono 5)... sono dei fanatici falsi e bigotti.

Detto ciò saluto tutti sperando di avervi dato un po' di idee sui neocatecumeni.

Io nella mia comunità mi trovo bene anche se ultimamente sono arrabbiata poiché siccome sono mesi che non vado alle celebazioni nessuno si è fatto sentire, nemmeno con un messaggino per chiedermi del matrimonio o della casa.

Solo in tre su più di 30 persone!
Il fondatore del Cammino
mentre acquista la simpatia
dei vescovi...

Se mi cercano, mi cercano solo per dirmi delle celebrazioni... per il mio matrimonio non so se chiamarli o no... voi che mi consigliate di fare???

Non so nemmeno se smettere di andare in comunità o continuare... ma dato che a breve arrivano di nuovo i "catechisti" ho intenzione di smettere.

I miei fino a poco fa erano nel Cammino... noi siamo 5 fratelli. Quando mia mamma disse che aspettava il 5°, in famiglia dettero tutti la colpa al cammino... in realtà i miei ci han voluti tutti.

Effettivamente i catechisti e il cammino ci mettono lo zampino...
Anch'io sono entrata nel cammino e l'ho frequentato per 14 anni... solo ora ne sto uscendo...

Alle coppie sposate dicono di agire "in grazia di Dio"... quindi fare figli... non usare anticoncezionali ecc...

Conosco una famiglia con 10 figli... che per andare avanti sono fissi in tv... e che chiedono aiuti ad altri neocatecumeni... la cosa mi pare un po' paradossale.

Insomma, va bene che Dio ci aiuta, ma fare una marea di figli quando hai uno stipendio di [...] al mese mi pare un pò ASSURDO !!

(da: Elisa da Firenze)

lunedì 6 ottobre 2014

"Catechista" neocat, cioè dubbioso e ignorante

L'iniziatore del Cammino, Kiko Argüello,
tutto intento ad "evangelizzare" i suoi adepti
Un cosiddetto "catechista" neocatecumenale, dopo ben 12 anni di Cammino, dopo essere stato eletto "catechista", dopo aver "evangelizzato" la kikolatria ad una trentina di "fratelli" del Cammino, dopo aver parlato a nome dello Spirito Santo, dopo aver pagato puntualmente una barca di soldi di "decime" e collette varie per il Cammino, dopo aver partecipato a tutte le iniziative kikiane-carmeniane e comprato tutti i gadget di Kiko, eccetera... si imbatte nei protestanti "evangelici" e scopre di essere ignorante delle verità di fede più elementari.

Mentre ringraziamo il Signore che il sullodato soggetto ha avuto almeno il coraggio di domandare aiuto a padre Angelo, ricordiamo ancora una volta che i cosiddetti "catechisti" del Cammino sono profondamente ignoranti delle cose della fede e perciò il loro autodefinirsi "catechisti" è del tutto abusivo e ingannevole.

Il termine catechista indica in realtà colui che insegna le verità di fede (cioè quelle espresse così autorevolmente e chiaramente nel Catechismo della Chiesa Cattolica: basta leggerlo! evidentemente nel Cammino nessuno lo legge, altrimenti tutti si ribellerebbero contro le eresie di Kiko Argüello e contro gli strafalcioni liturgici neocatecumenali).

Ecco qui sotto alcuni dei dubbi più colossali del summenzionato cosiddetto "catechista", roba da primo anno di catechismo dei bambini... Chi volesse leggere le risposte complete, può cliccare qui sulla pagina delle risposte di p.Angelo:
  1. Perché gli evangelici non hanno la messa come i cattolici?
  2. Come mai i preti cattolici non si possono sposare?
  3. Perché il culto di Maria?
  4. Perché dovremmo credere nell’esistenza del purgatorio?
  5. Su chi è fondata la Chiesa?
  6. A chi dobbiamo confessarci e perché?
Nel neocatecumenalismo, infatti, succede che:

1) la liturgia eucaristica-ortofrutticola neocatecumenale serve a portare i fratelli "dalla tristezza all'allegria" (lo ha detto Kiko Argüello a papa Benedetto XVI per iscritto), infatti vi è previsto perfino un ridicolo balletto col girotondo conclusivo;

Ma è il santino di san Kiko!
2) nel Cammino, di fatto, si disprezza il sacerdozio al punto che i preti - oops, i "presbìteri" - sono pressoché una figura ornamentale (infatti il triplice munus di guida, insegnamento e santificazione se lo sono arrogato i cosiddetti "catechisti" laici che devono essere pappagalli di Kiko), e quindi i kikos non capiscono perché mai un "presbitero" non possa sposarsi come tutti...

3) la devozione mariana dei neocatecumenali è un altro accessorio ornamentale che serve in realtà solo ad elogiare Kiko (si veda ad esempio l'icona Maria-Kiko); altro esempio: si consideri il disprezzo della "religiosità naturale" (così la chiamano spregiativamente i cosiddetti "catechisti");

4) dopo che per anni e anni nel Cammino si insinua che si salva solo chi entra nel Cammino (si vedano ad esempio i cimiteri neocatecumenali), credete forse che i fratelli neocatecumenali vengano a conoscenza delle verità di fede riguardanti i novissimi?

5) la quinta risposta è facile per i kikos: la Chiesa è fondata su Kiko e sulla Nueva Estetica Che Salverà La Chiesa. Infatti Kiko è più importante del Papa: dopo che l'idolo Kiko ha parlato, i neocat se ne vanno via, anche se un minuto dopo c'è l'intervento del Papa...
Nota: molti neocatecumenali ci hanno scritto tutti pimpanti, nei giorni scorsi, di un gigantesco "incontro con Kiko a Roma" per il 5 ottobre 2014.

Risultato: il 5 ottobre non c'era Kiko ma c'era il Papa.

Ieri (6 ottobre) un nostro collaboratore ci ha scritto:
«Ho visto stamani alle 8.00 il responsabile della comunità ed era inca@@ato come una biscia perchè, mi ha detto, ieri hanno incontrato "solamente" il Papa».
6) Kiko va falsamente insegnando che la confessione dei peccati mortali sarebbe facoltativa (contraddicendo così Nostro Signore che ci ha avvisati chiaramente: «a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi»). Per giunta nel Cammino vige la pratica delle "confessioni pubbliche" con tanto di interrogatorio operato dai cosiddetti "catechisti". Come meravigliarsi dunque che i neocatecumenali siano così tremendamente ignoranti delle più elementari verità di fede?

sabato 4 ottobre 2014

Le "100 piazze" dei protestanti evangelici

L'orrendo "crocifisso degli orrori",
appiattito come una sogliola
A febbraio 2014, anche a Barletta, vicino alla cattedrale, si sono esibiti i kikos con le chitarre, a predicare e distribuire volantini, inneggiando a Dio con uno striscione dal titolo "Cammino Kerigmatico".

Questi kikos, suonando e invocando al loro Dio-Kiko, stavano vendendo il pacchetto completo. Queste tecniche di vendita, sono analoghe con gli esponenti dei protestanti della Chiesa Evangelica. Un paio di mesi fa, misero un gazebo, a piazza Roma, in cui suonavano le chitarre, citavano passi del Vangelo, raccontando di come Dio avesse salvato le loro vite distrutte. Le pie donne, con la veletta, vestite da educande, testimoniavano la loro esperienza di vita nuova, grazie alla chiesa protestante Evangelica. Un ragazzino mi passò un volantino dicendomi la seguente frase-slogan: «Dio mi ha salvato la vita». In queste frasi-slogan, in questo modo di abbigliarsi, di suonare, di esprimersi, non c'è alcuna differenza tra i neocatecumenali e i protestanti evangelici: TUTTI UTILIZZANO TECNICHE DI MARKETING RELIGIOSO! E' TUTTO UN TRAVESTIMENTO!
(da: Carmine)


In merito alle 100 piazz(at)e volevo aggiungere a quanto detto alcune settimane fa (e inserito in un thread apposito dal blog).

Se vai a "fare le pulci" a tanti neocatecumeni (parlo di chi è entrato senza avere già la famiglia neocat) ti accorgi spesso che tra i loro parenti stretti e chi li conosce bene quasi nessuno si sente "colpito" dal loro stile di vita o dalle loro "esperienze di Cristo"!

Spettacolino autogestito
delle "cento piazze":
i kikos se la cantano
e se la suonano
A proposito di questo volevo raccontare un episodio: una ragazza di una comunità che visitavo diceva sempre che il signore provvedeva nelle sue maternità (aveva 5 figli), che le sue colleghe (era maestra d'asilo) la odiavano perché professava il Vangelo, e che il non rispondere a questo male era un segno del Signore di fronte alla loro crudeltà etc. etc.

Un giorno, dopo diversi anni, per motivi del mio lavoro (ma non lavoro nella scuola) mi trovai a contatto con alcune sue colleghe maestre. Il discorso cadde sulla persona in questione (poi trasferita in un altra scuola e che lì non c'era più) e con tutta la mia sorpresa l'altra campana era totalmente diversa: mi trovai di fronte persone veramente gentili ed equilibrate, tutt'altro da come mi erano state descritte per tanto tempo! Mi raccontarono di una persona praticamente sempre assente da scuola e che costringeva le colleghe a coprirla continuamente nei turni, anche perché spesso avvisava il giorno stesso, senza poter dare tempo di organizzarsi.

Quel giorno riorganizzai molte valutazioni su quella persona, e capii che spesso il percorso neocatecumenale può portarti a non essere obiettivo verso te stesso, ma a vivere in maniera vittimistica tutto quanto c'è intorno.

I neocatecumeni, fateci caso, fanno le piazzate tra persone che non li conoscono. Se sono una parrocchia X della città-quartiere Y non vanno QUASI MAI nello stesso quartiere ma a decine di km tra persone che non li conoscono, dove raccontano le loro vite "eroiche".

Se quella maestra avesse fatto la sua "professione di fede" nella propria scuola, non solo non avrebbe convertito nessuno, ma si sarebbe presa dei sonori insulti da parte delle sue colleghe, e non perché "schiave del demonio", ma perché (giustamente) arrabbiate per l'arroganza che i neocatecumenali hanno nei confronti di chi non è "parte del loro bellissimo Cammino".
(da: C.)

giovedì 2 ottobre 2014

Il Cammino del Sionismo - ed altre sciccherie

Per quanto altro tempo
papa Francesco sopporterà Kiko?
Ho appena lasciato il Cammino, dai fratelli di comunità ero stato abbandonato a me stesso per aver avuto una malattia, ma non è questo il punto. Con loro sono stato molto schietto ed ho precisato che non intendevo convertirmi ad un'altra religione.

Ho infatti sentito discorsi impensabili da coloro che hanno finito il Cammino e mi hanno portato lì, come ad esempio il loro osannare i missili di Israele ed il fatto che avesse la bomba atomica.

Comunque la cosa più inquietante è stata questo fatto concreto: la sera della veglia di Pasqua avevo invitato con ottime intenzioni una sorella che non frequentava più da un po', nonostante la convinzione forte con cui lei aveva iniziato. Bene, sono state "consegnate le candele", ed io sono rimasto guarda caso senza candela, perché ne mancava proprio una. Proprio io e non per caso. È stato un chiaro ammonimento: non avrei dovuto permettermi quell'invito senza il permesso di chi comanda.

Un giorno fra l'altro ho sentito questa oscura frase: "Quanti soldi faremmo se facessimo piangere una madonnina"... La "m" minuscola è dovuta al fatto che in una frase del genere mi vergogno di scrivere Madonna. In più quando abbiamo ricevuto i richiami del Papa in udienza speciale, verso cui Kiko fu irriverente, sono stati fatti girare video dell'udienza commentati ad hoc dai catechisti, che sminuivano il ruolo del Papa e ne oscuravano completamente il discorso assai moderato e costruttivo che aveva fatto nei nostri confronti.

Orrida croce kikiana
per fare le Lodi a Kiko
Non parliamo poi della totale mancanza di rispetto verso i sacerdoti, continuamente richiamati per motivi assurdi, per quanto disponibili al servizio ed al soccorso. Ho sentito dire da membri anziani che un sacerdote che non ha frequentato il seminario neocatecumenale non è un vero sacerdote perché non ha vocazione missionaria. Alla luce del tempo passato a profanare il Dio nel cammino neocatecumenale posso solo dire: Signore, misericordia, perdonami
(da: R.)