sabato 30 novembre 2013

Ma quanto le sparano grosse!

In questa foto si vedono 2.200 fratelli del Cammino,
provenienti 
da oltre 40 comunità neocatecumenali,
tutti insieme in piazza 
a fare la "nueva evangelizzazione"
Un articolo dell'Agencìa Informativa Catòlica Argentina annuncia un imminente incontro di oltre quattromila kikos col Papa per il prossimo 1° febbraio 2014. In tale occasione il Papa "invierà" 24 famiglie in missione neocatecumenale. Nella seconda parte dell'articolo si danno le statistiche sul Cammino, e si dice che ci sono 20.432 comunità nel mondo per un totale di 1.100.000 kikos, e che nei seminari Redemptoris Mater dal 1979 ad oggi sono stati formati 1.760 sacerdoti.

Un momento, un momento.

In quella notizia, come al solito, c'è del vero e c'è del falso.

Partiamo da quello che c'è di vero: «Kiko ha chiesto al Papa di accettare di "inviare" 24 famiglie in missione».

Il che conferma ciò che abbiamo sempre detto: non è il Papa a "mandare in missione", ma è Kiko che le manda... e chiede al Papa di "accettare" di farlo al posto suo.

Ora, due sono le cose:
  • se dicono "ci manda il Papa", stanno mentendo, perché il Papa ha accettato di fare quella cortesia (un gesto paterno per ricordare la necessità di essere fedeli al successore di Pietro)
  • se rifiutano di ammettere che "ci manda Kiko", stanno mentendo, perché a prendere la decisione di mandarle è stato Kiko: il Papa ha solo "accettato" di fare quel po' di scenografia perché ritiene utile ricordare loro chi è il successore di Pietro
  • ora potete anche chiedervi come mai già ora Kiko sa che sono esattamente 24 (sempre cifre eleganti, tonde, precise: mai 57, mai 19, mai 43, no: sempre cifre con tanti zeri, o cifre "simboliche")... non è previsto che da qui a febbraio qualcuna delle 24 si tiri indietro? hanno già preparato eventuali rimpiazzi?
Lasciamo poi da parte quel dettaglio misterioso: come fa il cronista argentino a sapere che saranno esattamente "oltre quattromila" i kikos presenti il 1° febbraio? Ha la sfera di cristallo?

Notate bene: non ha dato una sua speranzosa stima (tipo: "probabilmente ci saranno più di 5.000 kikos": cifra tonda, esagerata, ma preceduta per onestà da un'espressione dubitativa) ma ha dato direttamente la notizia che comparirà il 2 febbraio ("oltre 4.000!"). Come fa a saperlo? Forse che gli "oltre 4.000" in questione sono già stati convocati uno a uno? Hanno già contato i posti nel sito da riempire per completare lo show? Misteri neocatecumenali. Anzi: arcani.

Vediamo invece quel che c'è di falso nei numeroni del Cammino:
  • dicono che nel mondo ci sono 20.432 comunità neocatecumenali
  • dicono che in totale nel mondo ci sarebbero circa 1.100.000 kikos
  • ma questo significa che mediamente ogni comunità avrebbe 53,8 fratelli in Cammino
  • ma se quasi tutte le comunità che conosciamo sono di 20-25 fratelli al massimo!
Attenzione a cosa significa «mediamente». Significa che per ogni comunità che voi personalmente conoscete essere di 15-20 fratelli, ne deve esistere una di almeno 85-90 fratelli, oppure ne devono esistere almeno due da almeno 73 fratelli ciascuna, ecc., altrimenti la media non è più di "53,8" per ogni comunità...

Se più realisticamente assumiamo una media molto ottimistica di 24-25 fratelli a comunità, il totale dei kikos mondiali scende ad un più realistico 500.000... ma allora perché quell'articolo vanta oltre 1.100.000 fratelli in totale? hanno conteggiato anche chi non ha mai cominciato il Cammino e perfino canarini, criceti, gatti, cani, e relative zecche?

Vediamo poi un'altra sparata propagandistica: dal "1979" sarebbero stati "formati" al sacerdozio ben 1.760 presbiteri kikos nei seminari kikiani R.M... Eh? Cosa? "1979"? Che significa? Che per almeno nove anni i presbiteri neocatecumenali sono stati formati all'insaputa della Chiesa?

Infatti il primo seminario kikiano R.M. fu aperto con la connivenza del card. Poletti il 14 febbraio 1988 "ad experimentum" per tre anni, tre anni che (chissà come mai!) terminarono anticipatamente il 1° ottobre 1990 con l'approvazione definitiva (Poletti a gennaio avrebbe lasciato l'incarico e non avrebbe potuto più rifilare la patata bollente ai successori: dunque occorreva fare in fretta, bruciare le tappe...).

Perbacco, siamo già a quota 1.760... Ormai manca pochissimo per mandare "ventimila presbiteri in Cina" come comanda Kiko!

Insomma, nella propaganda neocatecumenale si mescolano sempre verità e bugie. Infatti sono anzitutto i leader del Cammino a sparare numeroni giganteschi (diecimila alzate!), a costruire un passato leggendario che non regge alla prova dei fatti e dei testimoni, ad inventare notizie-bomba stratosferiche azzeccando figuracce planetarie, a presentare in modo deliberatamente confusionario o addirittura ingannevole perfino le decisioni del Papa...

Per questo non ci si deve meravigliare di quanto siano accanitamente menzogneri i kikos: infatti il neocatecumenalissimo autore della notizia non si è mica domandato: "uh? 1.100.000? ma davvero? dal 1979? ma davvero?"

Se una menzogna dà prestigio al Cammino, allora los kikos non la considerano una menzogna.

giovedì 28 novembre 2013

Impudenza: «sto davanti al Papa e posso parlare»

«Sono davanti al Papa
e posso parlare
Una notizia dell'AGI riportata all'epoca da diversi blog:

AGI - Città del Vaticano, 10 gennaio 2009. -- "Padre Santo, noi siamo molto impegnati nel dialogo con gli Islamici. Ho fatto esperienze di preghiera con loro: pregano meglio di Kiko Argüello". Lo ha detto Carmen Hernàndez, in un discorso di saluto al Papa improvvisato al termine della straordinaria celebrazione per i 40 anni del Cammino Neocatecumenale, da lei fondato insieme a Kiko. Quest'ultimo faceva cenno alla donna di non dilungarsi e Carmen ha risposto "sono davanti al Papa e posso parlare" strappando un sorriso al Pontefice e ai cardinali e vescvi che assistevano. Carmen ha anche raccontato che questo gesto Kiko lo aveva compiuto anche davanti a Giovanni Paolo II quando lei aveva osato chiedere l'apertura del seminario "Redemptoris Mater" e Kiko invece le aveva raccomandato "non dire queste cose davanti al Papa". Tra i Papi che ha conosciuto, nel discorso pronunciatio a braccio (e che Kiko cercava ancora di contenere) Carmen ha citato anche Pio XII, del quale a nome del Movimento ha chiesto la beatificazione, ed anche Giovanni Paolo I del quale ha ricordato "il grande bene che ha fatto come patriarca di Venezia, quando ha aperto il Cammino nell'Italia settentrionale". Tra i cardinali ha nominato infine il segretario di Stato Tarcisio Bertone, al quale, ha ammesso, "do sempre molto da fare". --


«Gli islamici pregano meglio di Kiko!»
Riassumiamo gli argomenti toccati:
  • spiritualità e preghiera: gli islamici pregano meglio di Kiko Argüello
  • significato del papato: chiunque sta davanti al Papa, può parlare
  • ubbidienza al Papa: al Papa si può osare chiedere (Kiko invece voleva fare tutto a sorpresa?)
  • devozione: il Cammino venera così tanto Pio XII (davvero? quando? dove? perché?) che chiede che venga beatificato
  • utilità del Patriarca: ha aperto il Cammino (lui?)
  • utilità della segreteria di Stato: una laica gli dà "sempre molto da fare" (e cioè cosa?)

martedì 26 novembre 2013

I nuovi barbari odiano la bellezza e la verità

Leggo su Canone occidentale e mi prende lo scoramento di fronte all'imperversare dei nuovi barbari della nostra epoca, che ovviamente sono nella Chiesa, ma non solo. Il Signore è l'unico aiuto e l'unico scudo che abbiamo, insieme alla Vergine Santa e alle relazioni sane di cui ci è stato fatto dono:
C'è una paganità che il Medioevo ha cristianizzato. La grande differenza rispetto ad oggi è che quando i barbari incontrarono qualcosa di buono, di bello o di vero seppero riconoscerlo come tale. I nuovi barbari nulla detestano maggiormente della bellezza, della bontà e - soprattutto - della verità.


A proposito della bellezza della "nueva estetica" kikiana che salverà la Chiesa:




domenica 24 novembre 2013

"Se lasci la comunità neocatecumenale avrai solo disgrazie"

Tempio neocatecumenale
Ritengo queste persone "pericolose".

Ne faccio parte purtroppo da pochi mesi ed ho già visto degli orrori.

Di cristiano non c'è nulla, dicono pagani agli altri ma loro sono i primi.

Raccolta soldi continua, prediche che tuonano come minaccie, come frasi del tipo "se la lasci la comunità avrai solo disgrazie".

Le confessioni vengono fatte da persone che non sono preti, non hanno studiato teologia, non sono persone di livello adeguato per parlare della Religione Cristiana.

Le "messe" avvengono in sale sconsacrate non in Chiesa, la Casa di Dio.

Canti a non finire con tamburi e chitarrine varie, senza il minimo di reverenza verso il Signore. Simbolismi vari, non tutti prettamente Cristiani.

Catechisti che si atteggiano a Monsignori o altro, ma chi sono loro per parlare in quel modo, per minacciare le persone e magari consigliare a qualcuno di lasciare la moglie o il marito perchè non vuole frequentarli ? Chi ha detto che il percorso Cristiano è solo quello ? Un buon Cristiano può essere in tanti altri modi.

Sto facendo di tutto per uscirne piano con mia moglie e tornare a frequentare la Chiesa normalmente, magari aiutando concretamente il prossimo oltre che con le preghiere offrendomi come volontario per il 118 o qualsiasi altra cosa che possa aiutare gli altri.

Corrado

venerdì 22 novembre 2013

Quel tunnel di vetro che si ispessisce sempre di più

Il Cammino Neocatecumenale tanto osannato dai suoi adepti e stimato dagli stessi come “migliore”, anche se nessuno di loro esternerà mai questa convinzione (che è poi la stessa di tutti i LOS KIKOS, così chiamati in Spagna!), crea un tunnel di vetro che, essendo trasparente, lascia guardare il mondo circostante, ma in cui le notizie giungono e sono filtrate a uso del Cammino stesso.

Per cui in questa Terra traviata, tutto è peccato, tutto è sporco; ma ci si può salvare...entrando nella Frangia!

E’ opinione comune (perlomeno di quelli che sono stati capaci di uscirne), che il condotto a senso unico che si viene a formare, evochi un altro tunnel tristemente famoso: quello della droga, e come questa crea dipendenza al pari, il Cammino induce l’adepto a tornare sempre in seno alla sua Comunità.

La Frangia inizia a operare ancor prima di entrarvi con le catechesi, che sono unicamente “momenti d’ascolto” cioè, riunioni di circa un’ora in cui non sono ammesse domande.

Le catechesi sono inizialmente proposte dai catechisti, che sono “profeti in terra” inviati dalla Chiesa, al sacerdote di una parrocchia.

La non accettazione del Cammino da parte sua (che è condannata quasi come eresia), equivale a rifiutarsi di elargire la possibilità di salvare le anime dei fedeli che si rendano conto di questa necessità.

Qualora il prelato decida di accogliere il Cammino all’interno della sua Parrocchia, i seguaci fidenti tendono ad egemonizzare la loro esperienza cercando di offuscare le altre realtà... se già presenti.
La Chiesa dove esso sia eventualmente accettato quale prima esperienza di Fede, difficilmente vedrà la nascita di altri percorsi Cristiani al suo interno.

Nell’arco di quattordici incontri (circa), è annunciato il kerigma, cioè il lieto annunzio della Morte e Resurrezione di Gesù Cristo Figlio di Dio che, grazie a questo mistero, riscatta e salva l’umanità tutta dal peccato e dal male.

Al termine di questo tempo, se il numero lo consente, in una “Convivenza” conclusiva, cioè, giorni di ritiro spirituale in cui quelli che hanno accolto le catechesi CON-VIVONO, viene avviata una nuova Comunità.

Col proprio Amen, l’adepto accetta di entrare a far parte del nuovo piccolo gregge.

Se l’assenso è sicuro e privo di tentennamenti, i problemi non esistono ma se la risposta è un tiepido “nì” o un titubante “no” i catechisti, che divengono già dal primo incontro gli “esaminatori” del malcapitato, cominciano una sorta di convincimento che ha lo scopo di convertire quelle incerte repliche in un ”sì’” radicato.

Qualora però questo compito non dovesse essere coronato da successo, si è si lasciati liberi ma redarguiti in tal guisa: “Ma la verità è questa e non v’è n’è un altra”.

Quindi si è già condannati per il solo fatto di aver conosciuto il kerigma, anatema che in realtà insinua nella mente del “frangista mancato”, una coercizione psichica che suona pressappoco così:
“Non sei voluto entrare in Comunità”.

I catechisti nell’arco di tutto il Cammino, che ha un inizio e una fine, hanno il compito di seguire il catechizzato per far crescere in lui la creatura nuova ma infante, che è nata con le catechesi.
Gli “scrutini”, cioè veri e propri “cimenti inquisitori” che si susseguono nelle molte tappe o passaggi di cui è composto il Tunnel, hanno lo scopo di mettere a nudo l’uomo vecchio con tutte le sue idolatrie, per lasciare il posto a quello nuovo.

La durata del Percorso è stabilita grazie al discernimento dei “profeti in terra” ma al suo termine, è mantenuta la promessa del raggiungimento di una Fede Adulta diversa da quella del cristiano della domenica che si accontenta, a differenza del Frangista, della sola Messa di precetto.

Molto spesso lacrime di vero dolore sono versate dallo scrutinato sui propri peccati confessati di fronte a tutti i componenti della sua Frangia ma sovente, secondo l’oculato e quindi divino giudizio dei catechisti, non sufficienti a farlo sentire uno schifo, condizione ritenuta pare necessaria, per considerarlo maturo per quel passaggio! Sentenza che si traduce così: “Io sono un Profeta e il mio Santo parere mi consente di sapere anche a che punto si trova la tua Fede”!

La forza dei Frangisti è il numero.

Preso singolarmente il frangista dà la possibilità all’altro, che non sia del suo stesso partito, di esternare il proprio pensiero ma, qualora si abbia la sfortuna di capitare a tiro di un gruppo se si è al di fuori della Frangia, si è trattati da poveri peccatori meritevoli solo di compassione a differenza loro che, pur dichiarandosi malvagi, hanno però il Cammino cioè, LO STRUMENTO per la santificazione della propria anima.

Compito dei Los Kikos è quello di attirare seguaci attraverso la predicazione.

Ciò porterà innegabili vantaggi sia al proselita che si vedrà consegnato “IL MEZZO”, sia al frangista che ha operato il dono “GRATUITAMENTE”.

Ma questa filantropia non sarà mai ammessa e chi dice una cosa del genere è un falso poichè il Los Kikos, essendo umile, difficilmente si ergerà al di sopra di un suo simile.

In Comunità esistono due tipi di vocazioni: o coppie sposate, o preti e suore.

Altri tipi di Elezioni Divine sono satelliti delle due principali; se un ragazzo o una ragazza che si trovano in Cammino sono nubili, sono spronati a fare una scelta e, qualora chiamati al matrimonio per volere Supremo, invitati a cercare il compagno/a all’interno della Frangia, o a portarlo/a nel tunnel qualora facente parte della vita quotidiana o assorto in un’altra realtà ecclesiale.

Il fidanzamento della coppia che eventualmente si viene a formare dovrà essere, sempre secondo il divino consiglio dei “profeti in terra”, non troppo lungo poichè il lasciarsi andare alla Provvidenza, è sinonimo di completo abbandono nelle mani di Dio.

E allorché i due giovani decidano di convolare a giuste nozze, la “paternità e maternità responsabile” mai verrà nominata poichè i coniugi del Cammino sono “aperti alla vita” e in rari casi, qualora sussistano serie motivazioni, viene consigliata una contraccezione rigorosamente naturale e tassativamente limitata nel tempo.

E’ buona cosa, anzi indispensabile, che ambedue i coniugi seguano il Cammino poichè l’abbandono di uno dei due, crea una lotta interna alla coppia al limite della separazione.

Non esistono mezze misure nel tunnel e i piedi vanno tenuti su una staffa sola.

O si è cittadini del mondo quindi bisognosi di conversione, o facenti parte della Frangia cioè, consci di questa necessità e quindi operanti insieme alla grazia per l’elevazione della propria anima.

Il Perdono dei peccati è un concetto molto amato dai Los Kikos poichè esso manifesta la misericordia, la bontà e la pazienza di Dio sempre ben disposto ad accogliere il figliol prodigo che, ravveduto, ritorna ad assaporare il sublime amore del Padre.

Il Sacramento della Riconciliazione impartito durante le “Penitenziali”, funzioni che vedono la presenza di più sacerdoti, non è diverso da quello dispensato in Chiesa normalmente.

La presentazione però riveste la sua peculiare importanza.

Come tutte le celebrazioni all’interno del Cammino, i segni la fanno da padrone e quindi i canti accompagnano tutta la funzione, la confessione vera e propria è preceduta da una breve introduzione e, poichè al rito partecipa tutta la Comunità, si raccomanda la brevità e l’invito a chiamare i peccati col loro nome.

Per un suggerimento spirituale un pò più profondo, si consiglia un altro giorno e possibilmente da un prelato frangista (che sa come tirare l’acqua al proprio mulino!).

I frangisti si riconoscono per il gergo comune dal sud al nord della penisola.

Il modo di dire “ribellato alla propria storia”, per esempio, è insistentemente usato per indicare una situazione dalla quale si vorrebbe fuggire e la certezza dell’adepto convinto, è che l’assenza prolungata dalla Frangia sia sinonimo di avversione verso il Padre che in quel determinato periodo e con quella situazione dona il meglio per la propria salvezza.

E non vi è altro modo di essere...non si può essere arrabbiati o delusi...si è ribellati.

Si evince, perciò, che andare in Comunità, anche se di malavoglia, aiuta ed è cosa buona, ma qualora si decida invece di lasciare anche solo per un pò il tunnel...si è ribellati!

Nella Frangia tutti sono fratelli o sorelle e la parola “sacerdote” ha lasciato il posto al termine presbitero.

Se dopo anni e anni di Cammino non si risponde alle direttive dei Catechisti tacitamente approvate da tutti gli adepti convinti, si è bollati come “fichi secchi, cioè alberi che non danno frutto come la pianta del brano Evangelico.

È sollecitato con frequenti martellanti ripetizioni, l’odio verso tutto quello che diviene idolo (per esempio il lavoro, qualora divenga Dio della propria vita, i beni che da esso possano derivare, l’amore verso il marito o la moglie o i figli quando consenta di distogliere lo sguardo da ciò che mai deluderà, ovvero dal Padre Eterno), si parla spesso di Kiko che con le sue intuizioni fa il volere dello Spirito Santo (perciò icona da seguire e poichè tale, gli adepti convinti ne scimmiottano le movenze, il modo di vestire e di parlare!), e da ultimo, la segretezza.

Nessuno sa, o deve sapere, cosa si farà nel prosieguo del Cammino...se lo vuoi sapere...vieni e vedi!

Se perciò qualcuno decide di lasciare la Frangia perchè è riuscito ad incrinare il vetro del tunnel, che diviene sempre più spesso man mano che i Los Kikos inculcano nella psiche dello sfortunato i loro insegnamenti, e si accorge della manipolazione mentale che mettono in atto, è bollato come un Giuda, come un individuo che rifiuta la Grazia di essere salvato.

E peggior giudizio e conseguente sorte, subirà se induce qualcun altro non a discostarsi dagli insegnamenti della Santa Madre Chiesa, bensì a non avvicinarsi al Cammino.

Quindi, pur non volendo allontanare nessuno dai precetti Divini, sono già un morto che cammina...(e male pure!).

Santo Padre, vi imploro a nome mio e di tutti coloro che volendo uscire definitivamente dalla Frangia stanno arrancando per risalire la china: fermateli!

Giacché i catechisti sono profeti inviati dalla Chiesa cui va la più cieca obbedienza, si presume e si spera che a Voi si sottometteranno essendo Suo Vicario in terra e, come tale, Capo Supremo del corpo Mistico della Sua Sposa.

Non so se mai questo scritto vedrà la luce tuttavia, qualunque sarà il suo futuro prossimo, mi auguro che mai più nessuno debba sentirsi dire:
“La tua malattia in confronto alla tua ferita spirituale, è un raffreddore!”.

citazioni da: Marco Aurelio Bianchi,

mercoledì 20 novembre 2013

Il Cammino: un cancro della Chiesa

Riportiamo, con lievi correzioni tipografiche ed evidenziando alcuni passaggi importanti, una testimonianza sul Cammino comparsa sul forum Giovani Cristiani Evangelici Pentecostali.


Diletti, non crediate ad ogni spirito,
ma provate gli spiriti, se son da Dio;
poichè molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo
(1Gv 4,1)

Non so quanti di voi li conoscono, le persone che non hanno frequentato (per via della famiglia o altro) la chiesa cattolica probabilmente non li hanno mai incrociati neanche.

Ve ne parlo perchè sono un cancro, un tumore all'interno della Chiesa.

Sono nato in una famiglia cattolica, e prima che nascessi i miei genitori si trovarono in un momento di crisi: mio padre aveva perso il lavoro, mia madre stava male con la salute e furono consigliati dal parroco che c'era nella chiesa di Trieste a Valmaura di allora a partecipare ad un "corso di fede per adulti" tenuto da delle persone per ricevere un aiuto, infatti non si presentano come Neocatecumenali.

I miei genitori li hanno frequentati per 16 anni e la cosa ha avuto nella loro fede degli effetti fuorvianti, di cui risentono ancora oggi (a mio avviso) e contro cui sto cercando di combattere.
Ne sono usciti, ma ad oggi mio padre non si fida più di nessuno, mia madre invece accetta e si fa prendere da quasi tutto... ne sono usciti dopo che io (avrò avuto 11-12 anni) dopo una settimana di comunità a Grado tra tutti i giovani - saranno stati una ventina - dissi a loro di non voler continuare questa cosa, dissi di no in faccia davanti a tutti, a quello che è il mio padrino (anche se potrei dire che lo era: non l'ho più visto ne sentito).

Mollato io, dopo un anno circa mollarono i miei genitori: la frase di addio che dissero a mia madre fu: "perderai i tuoi figli!".

Ed ora veniamo a cosa consiste esattamente questo percorso di comunità.

Si chiama Neocatecumenale, perchè dovrebbe aiutare le persona a vivere una "fede adulta", riapprezando il significato del battesimo.
I livelli di fede sono fatti a "gradi" e a seconda del grado in cui sei arrivato puoi partecipare alle date "messe". Infatti le "messe" non sono aperte, puoi parteciparvi per invito e a seconda del grado in cui sei, pian piano iniziano a venir fuori gli scheletri dall' armadio.

Il passaggio da un grado all'altro si ottiene dopo un tot di tempo, dopo il quale sei sottoposto ad un esame...che consiste nel confessarsi ad una persona.

Ed iniziano a giudicarti, a mio padre dicevano di dare in benificenza le proprie cose alla comunità, di non legarsi al materiale, di abbandonare la politica, e che tutte le sofferenze di mia madre venivano dal demonio che era dentro di lui. Infatti la cosa su cui insistono e la salvezza dei peccati attraverso la sofferenza personale, l' amore di Dio e la salvezza per grazia non esistono praticamente, come peccatori bisogna soffrire e la colpa è sempre nostra del nostro demonio interiore.

Oltre a questo la messa era svolta similmente a quelle ebraiche, tutti in cerchio, in mezzo un tavolo da mensa, candelabro con 9 candele, balli ebraici finali ecc...la pasqua la facevamo come da tradizione ebraica, pane azzimo ecc... Ignorando completamente il sacrificio di Cristo nell'Eucarestia. È una cosa simbolicamente pericolosissima, che suggerisce che praticamente Cristo non è esistito, si è rimasti nell'antico patto, non nella nuova alleanza... e questa cosa la spaccia un gruppo che dice di aiutare a riqualificare il battesimo.

Questa "setta" è stata approvata dalla chiesa, ed invitata in particolare da Giovanni Paolo II insieme ad altri "carismi" alla nuova evangelizzazione dopo il Concilio Vaticano II. Ora i Neocatecumenali sono a disposizione dei Vescovi e dei Parroci, come "mezzo". Infatti alcuni li accettano, altri no: il Vescovo a Milano (se non sbaglio) non li ha proprio accettati, mentre a Trieste sono accettati dal Vescovo, che però riserva ai Parroci delle chiese in città se accettarli o meno; ad oggi Padre Sergio nella chiesa del mio rione li ha cacciati via.

Una volta infiltrati portano via le persone dal frequentare le messe in chiesa, dicono infatti che non servono, diffidano dalle riunioni dei diversi carismi, si fanno vedere solo quando si muove il Papa, infatti quando venne a Trieste Giovanni Paolo II, si fecero notare con una barca con le vele con sopra i loro simboli (che leccaculo), dicono a quelli che li seguono che la vera via sta nel cammino e in quello che dice Kiko, e infatti mio padre mi diceva che più passava il tempo più si sentiva "Kiko ha detto..." "Kiko ha fatto...", "Kiko ha scritto..." e poco di Gesù.

Who is Kiko?

Kiko è il fondatore del movimento neocatecumenale, Kiko Arguello è un pittore spagnolo che dice di essersi convertito e di avere sentito la chiamata per fondare questo movimento, scrive libri e fa quadri, ha delle collaborazioni dirette con le chiese che si fanno fare suoi lavori per adornare.

Ecco alcuni estratti di un intervista a Kiko:
Noi l’abbiamo finora sempre fatta da seduti, e non per disprezzo – ha affermato - ma perché per noi è sempre stato molto importante comunicarsi anche con il Sangue. Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea, con il pane azzimo a significare la schiavitù e l’uscita dall’Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa”. E qui, aprendo una lunga parentesi, l’iniziatore ha riassunto la sua catechesi sull’ultima cena, sul pane e sul vino: “Quando nelle cena della Pasqua ebraica si scopre il pane si parla di schiavitù, quando si parla della Terra promessa scoprono il calice, la quarta coppa. In mezzo a questi due momenti c’è una cena, quella nel corso della quale Gesù disse “Questo è il mio Corpo” (a significare la rottura della schiavitù dell’uomo all’egoismo e al demonio) e “Questo è il mio Sangue” (a significare la realizzazione di un nuovo esodo per tutta l’umanità). Più tardi – ha continuato Kiko – i cristiani toglieranno la cena e metteranno insieme il pane e il vino. Ora, nel Cammino abbiamo molta gente lontana dalla Chiesa, non catechizzata, e nei segni del pane azzimo (la frazione del pane) e del vino noi diamo visibilità a quei significati”. “Abbiamo scelto di fare la comunione seduti – ha affermato Kiko avvicinandosi al cuore della questione - soprattutto per evitare che si versasse per terra il Sangue di Cristo. La nostra paura era che se si versasse il Vino per terra: se fosse successo per tre volte, saremmo stati denunciati e ce la avrebbero vietata”. Invece, con il fedele seduto, questi ha il tempo – ha spiegato Kiko - di “accogliere il Calice con tutta calma e senza movimenti bruschi, di portarlo alla bocca, di comunicarsi con tranquillità e in modo solenne”. “Seduti come seduto era anche Gesù”, ha specificato Carmen alla sua destra. Dal canto suo padre Mario Pezzi rilevava che la decisione originaria di comunicarsi seduti era stata presa di comune accordo con la Congregazione per il Culto Divino e con il cardinal Mayer, prefetto fra il 1984 e il 1988.
Ora io, studiando l' accademia di belle arti, mi son andato a vedere qualche suo lavoro, è contengono dei messaggi che sono fuori dal cristianesimo, e ve li pongo in analisi qui, tanto per far capire un po'.

Kiko si rifà perlopiù al "codice" di forme e colori che riguardano le Sacre Icone, diffuse in particolar modo in oriente.

Le Icone per chi ci crede sono la soglia, la finestra tra il mondo terreno e quello ultraterreno, si dice che attraverso queste si possa arrivare a vedere, Dio, Gesù, Ali che battono ecc...per queste "evocazioni" ci sono particolari distanze, valori per rappresentare le figure, non è che uno si può mettere li e farle così per divertimento, richiedono anche delle preghiere, il più famoso pittore di icone è Andrej Rublëv.

E ora mettiamo ad esame:

RublëvArgüello

La prima forse la conoscete tutti, è la Trinità di Rublëv - notate le tre figure (il Padre, il Figlio e lo Spirito santo) come si assomigliano, sembrano la stessa figura ed ognua rispecchia i valori di distanze ecc.., al centro c'è rappresentato il sacrificio di Cristo della Nuova Allenza...

Ora date un'occhiata a quella di Kiko Argüello, alcuni dicono che si auto rappresenti come il Cristo e che le altre due figure sono i suoi cofondatori: una certa Carmen a sinistra e a destra un prete di cui non ricordo il nome [Pezzi]; notate al centro cosa c'è: sia il pane che il sangue, riprendendo tutti i suoi discorsi tra le differenza tra essi e il Vecchio patto.

Vi invito ora a leggere sopra, è scritto in spagnolo: Dio è comunità, liturgia e parola... lo scrive nel lavoro che rappresenta la Trinità; comunità, liturgia e parola sono tra l'altro i motti dei Neocatecumenali, leggeteli qui:


che è uno dei simboli sempre fatti da Kiko.

Annunciazione:

originalekikiano

Questa rappresenta l'annunciazione dell'Angelo a Maria, la seconda immagine è quella di Kiko.
Osservate la prima, quella specia di fulmine nero che viene dal cielo rappresenta l' "atto di Dio", ossia che l'Annunciazione è seguita da Dio appunto, in tutte le sue forme, infatti i 3 raggi simboleggiano appunto questo: che l'atto è in presenza di Dio Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; guardate un attimo quella di Kiko, c'è solo un raggio, simbolicamente è un altro attacco alla Trinità.

La Natività:

originalekikiano

La scena rappresenta la riflessione che serbava in cuore Maria e Giuseppe della nascita di Gesù, alla quale partecipano in adoriazione, gli angeli, e Re magi ecc...

Stesso ordine di prima, l' immagine di Kiko in questo caso è ribaltata, "la cosa dal cielo" nell' icona si vedono chiaramente i 3 raggi, in quella di Kiko no.

C'è una differenza tra l' atteggiamento dei Magi, che nel primo adorano la nascita, nel secondo che ancora cercano, i Magi rappresentano l' umanità, questo però è relativo rispetto all' ultima cosa.
Tornate alla prima immagine noterete come, in basso a sinistra ci siano delle donne che lavano un bambino, quel bambino è Gesù era infatti da tradizione il lavaggio dei neonati, nella scena però è Gesù che benedisce l'acqua e lava in un certo senso il mondo dai suoi peccati e benedice l' acqua, che ha un bell' aspetto.

In Kiko no, la scena non appare affatto, Gesù non benedice l'acqua, rimane quel lavatoio abbandonato e nero, il nero riprende il colore della grotta, che rappresenta il viaggio che dovrà fare verso gli inferi.

Si può capire che razza di riavvicinamento al battesimo possa portare il cammino Neocatecumenale.

Se questi lavori nascono da imitazione... Ora vi mostro altri suoi lavori:


Questa è tra i suoi lavori più diffusi, sembra abbia nulla di male, però notate un attimo in alto a sinistra, c'è scritto Maria ad indicare la figura rappresentata, ma a destra? anzichè Gesù c'è scritto Kiko, camuffato come firma.


C'è rappresentata la sacra famiglia, 1-Maria, 2-Giuseppe, 3.Gesù.... notate una cosa strana però, quello che dovrebbe essere Giuseppe ha il volto di Cristo come morto, e quindi il bambino chi dovrebbe essere?

Se la cosa qui vi sembra un pò esagerata, allora guardate questo che è un altro lavoro che rappresenta la sacra famiglia:


il volto di quello che dovrebbe essere Giuseppe non è forse il volto contenuto nella Sindone?

Secondo alcuni quando Kiko rappresenta Gesù, egli rappresenta se stesso in realtà, abbiamo già visto come Kiko non rispetti le norme di raffigurazioni iconiche e di come si auto-rappresenti nelle 3 immagini sopra e quindi guardate questo:



assume un significato un pò diverso...

E adesso passiamo a queste 3 immagini, che rivelano forse la sua situazione spirituale:
la Madonna senza Occhiil bambino Gesù senza Occhi

Guardate ora il bambino Gesù senza occhi, vestito di nero, con la mano simboleggia la vittoria, e la Maria come compiaciuta piena di bubboni e lividi sulla mano. Vi voglio far presente che anche i colori hanno la loro simbologia, non troverete mai un Cristo vestito di Nero, di solito lo si veste di Rosso e di Azzurro ad indicare il suo stato terreno di corpo e il suo stato celeste:



abbastanza inquietante, però anche l' ultima non scherza.

Questo è un lavoro fatto per il Papa in occasione di una sua Messa, per qualche giorno in particolare che ora non so, però è indicativo della stima che ha per aver fatto un lavoro per il Papa:


Sapete tutti qual'è il simbolo o uno dei simboli dell'anticristo: la croce ribaltata. Osservate dove siede Giovanni Paolo II, e sopra anche qua Kiko rappresenta sé stesso come Gesù.

Ho finito, in rete potete trovare diverse testimonianze di persone che hanno subito plagi psicologici da queste persone e ricevuto messaggi deviati che allontanano dalla pace e serenità di Gesù Cristo.

Ringrazio il Signore di aver allontanato da me e la mia famiglia da questa setta, e che potessi conoscere Dio in verità, ossia dalla Lettura della Parola, cosa che sto cercando di convincere a fare ai miei genitori, e di riscoprire le fede.

E come ho scritto sopra, valutate ogni spirito, la verità è una, non ci sono mezze verità, se 9 cose sono uguali e 1 è lontana, quella non è verità... e se i frutti non sembrano malvagi diffidate comunque, perchè non abbiamo l'intelligenza sempre per capirli, affidatevi alla Parola soltanto.

Perchè potranno anche darti soldi, curare le tue ferite, regalare cose, fare benificenza che son cose buone ma possono ingannare, perchè è la morte dell' anima che a loro interessa, la divisione da Dio ed è questa, la salvezza, la cosa a cui noi dobbiamo porre i nostri pensieri.

L' Anticristo si presenta in tante forme, il male si riconosce perchè è un attacco a Cristo.
Si nega che è Dio, si nega che è Figlio di Dio, si nega che che è morto e risorto, si nega che per lui c'è la salvezza dei nostri peccati, si nega il suo sacrificio, il suo sangue.



Alcune note a margine:

- senza dubbio i neocatecumenali si sdegneranno per la "provenienza" della testimonianza. Come se solo un dottore internazionale in matematica potesse dire che 2+2=4

Kiko e i suoi autoritratti
- le testimonianze sul Cammino, da qualunque punto di vista provengono, finiscono sempre per confermare l'idolatria dei due fondatori spagnoli, la devastazione della vita spirituale e materiale dei suoi adepti, le "confessioni pubbliche", l'atteggiamento settario (il mio padrino "non l'ho più visto né sentito": bella roba, che legame spirituale, eh?)

- la croce rovesciata può al massimo essere associata alla persona dell'apostolo Pietro (ne abbiamo testimonianze rarissime), ma non può mai rappresentare il papato; è caratteristica del demonio ribaltare, rovesciare, invertire: e notate come Kiko ami "rovesciare" l'omega, far benedire con la mano sbagliata, raffigurare Nostro Signore vestito di nero, addossare un conopeo nero sul Tabernacolo, porre la croce rovesciata addirittura sul trono riservato a Giovanni Paolo II...

- quando dicono che Kiko si "ispira" alle icone ortodosse, dovrebbero anche spiegare perché simbolicamente si discosta fino a negare la Trinità e a rappresentare veri e propri orrori, oltre che presentare sé stesso al posto di Nostro Signore.

lunedì 18 novembre 2013

1963-2013: nel Cammino non è cambiato niente

Ieri sera [ndr: sabato 16 novembre 2013] ho dovuto necessariamente partecipare ad una Messa del Cammino Neocatecumenale (lasciamo stare i motivi)... Riassumendo:
Nel Cammino:
...tristezza diffusa...

- Chiesa stravolta dai loro arredi, messi per l'occasione e tolti subito dopo

- canti "urlati" con il cantore che teneva gli occhi al cielo (come Kiko)

- bambini che correvano ovunque durante tutta la Celebrazione

- tristezza diffusa

- 30 adulti totalmente disinteressati all'omelia del Sacerdote (non NC)

- risonanze a gogò

- Corpo di Cristo tenuto in mano per almeno 3 minuti, poi tutti (seduti) a manducare contemporaneramente al Sacerdote. Briciole ovunque e gente che si puliva le mani sui pantaloni

- scambio della pace interminabile, con gente che andava e veniva ovunque, altare compreso.

- balletto di rito intorno all'altare.

- subito dopo tutti ad abbuffarsi nell'oratorio

Ai giovani NC andrebbe poi insegnata quantomeno l'educazione: durante l'agape sentivo una parola ogni tre parolacce.

(commento a firma La verità vi farà liberi)

sabato 16 novembre 2013

Ricetta: le focacce di Kiko (che sponsorizzano la Ferrarelle)

Gli appassionati di gastronomia gradiranno la ricetta della focaccia di Kiko, assolutamente obbligatoria nella liturgia neocatecumenale, con un formato geometrico particolare su cui sono stati incollati dei significati biblici, così come lo chef Kiko comanda:


Per prepararla bisogna avere:
- un forno
- una Bibbia (basterà il Vecchio Testamento)
- una bilancia
- farina (almeno 300 grammi)
- acqua Ferrarelle (almeno mezzo bicchiere: 50 grammi)
- un contenitore di alluminio
- carta stagnola.

Tale arcana ricetta è stata minuziosamente stabilita dagli iniziatori del Cammino Neocatecumenale Kiko Argüello e Carmen Hernàndez. Ecco le istruzioni ricevute direttamente dal Cammino:


  • accendere il forno a 200 gradi
  • mentre ci si lava le mani leggere il salmo 26
  • pesare 3 etti di farina
  • mezzo bicchiere di acqua Ferrarelle calda (non bollente)
  • impastare e lavorarlo per 20 o 30 minuti (*) pregando in silenzio
  • metterlo dentro al contenitore di alluminio, spianarlo bene, disegnare i segni e infornare
  • dalla parte dei segni tenerlo per 12 minuti poi girarlo e metterlo dentro per altri 10 minuti
  • terminata la cottura metterlo nella carta stagnola
  • (*) l'impasto finale deve essere 3 etti e mezzo
Et voilà! Ecco finalmente la pagnottona pronta per celebrare la liturgia neocatecumenale di stasera:



Ciò che preoccupa non è la ricetta dello chef Kiko ma il destino di quelle pagnotte:

giovedì 14 novembre 2013

Il cardinal Bartolucci sulla liturgia e sulla musica sacra

Per comprendere alcune questioni sul canto liturgico e sulla liturgia della Chiesa riproponiamo alcuni stralci da due interviste al card. Domenico Bartolucci (1917-2013), Maestro perpetuo della Cappella Sistina, grande compositore (49 volumi pubblicati presso le Edizioni Cappella Sistina) e direttore di coro (nelle liturgie pontificie e nelle tournée in tutto il mondo), degno successore del maestro Lorenzo Perosi.

Lo ricordiamo con affetto e gratitudine. La prima intervista completa è pubblicata su Disputationes TheologicaeLa seconda intervista è pubblicata su www.Chiesa.



Sulla "actuosa participatio" nella liturgia:

Maestro bisognerà pur concedere ai denigratori della Messa antica che quest’ultima non è “partecipata”.
Suvvia non diciamo corbellerie, la partecipazione dei tempi antichi io l’ho conosciuta, tanto a Roma, in Basilica, quanto nel mondo, quanto quaggiù nel Mugello in questa parrocchia di questa bella campagna, un tempo popolata da gente piena di fede e di pietà. La Domenica a vespro il prete avrebbe potuto limitarsi ad intonare il “Deus in adiutorium meum intende” e poi mettersi a dormire sullo scranno, per non risvegliarsi che al “capitolo”, i contadini avrebbero continuato da soli ed i capifamiglia avrebbero pensato ad intonare le antifone!
Gli "alleluia", i battimano,
le chitarrelle, perfino ai funerali!
E la chiamano "partecipazione"...
Una velata polemica, Maestro, nei confronti dell’attuale stile liturgico?
Io non so ahimè se siete mai stati a un funerale: “alleluia”, battimano, frasi ridanciane, ci si chiede se questa gente abbia mai letto il Vangelo; Nostro Signore stesso piange su Lazzaro e sulla morte. Qui con questo sentimentalismo melenso, non si rispetta nemmeno il dolore di una madre. Io vi avrei mostrato come una volta il popolo assisteva a una Messa da morto, con quale compunzione e devozione si intonava quel magnifico e tremendo “Dies Irae”.

Sulla necessità di "capire" la liturgia:

Siamo d’accordo con lei, Monsignore, ma è pur vero che la gente non capiva…
Carissimi amici, l’avete mai letto san Paolo: “non importa sapere oltre il necessario”, “bisogna amare la conoscenza “ad sobrietatem”. Di questo passo tra qualche anno si pretenderà di capire la “transustanziazione”, come si spiega un teorema di matematica. Ma se nemmeno il prete può capire fino in fondo un tale mistero!
Ma come si arrivò allora a questo stravolgimento della liturgia?
Fu una moda, tutti parlavano, tutti “rinnovavano”, tutti pontificavano, sulla scia del sentimentalismo, di riforme. E le voci che si levavano in difesa della Tradizione bimillenaria della Chiesa, erano abilmente azzittite. Si inventò una sorta di “liturgia del popolo”…. quando sentivo questi ritornelli mi venivano in mente le frasi del mio professore del seminario, che diceva: “la liturgia è del clero per il popolo”, essa discende da Dio e non sale dal basso. Debbo però riconoscere che quell’aria mefitica si è un po’ rarefatta. Le giovani generazioni di sacerdoti sono, forse, migliori di quelle che li hanno preceduti, non hanno i furori ideologici mutuati da un modernismo iconoclasta, sono pieni di buoni sentimenti, ma mancano di formazione.

Sui "problemi" della liturgia nata col Vaticano II:


Secondo i neocatecumenali
questa caciara sarebbe il
"fare come i primi cristiani"
Monsignore si parla di una “riforma della riforma”, che dovrebbe limare le storture che vengono dagli anni Sessanta.
La questione è assai complessa. Che il nuovo rito abbia della deficienze è ormai un’evidenza per tutti e il Papa ha detto e scritto più volte, che esso dovrebbe “guardare all’antico”; tuttavia Dio ci guardi dalla tentazione dei pasticci ibridi; la liturgia con la “elle” maiuscola è quella che ci viene dai secoli, essa è il riferimento, non la si imbastardisca con compromessi “a Dio spiacenti e a l’inimici sui”.
Cosa intende dire Maestro?
Prendiamo per esempio le innovazioni degli anni Settanta. Alcune canzonette beat e brutte e tanto in voga nelle chiese nel sessantotto, oggi sono già dei pezzi d’archeologia; quando si rinuncia alla perennità della tradizione per immergersi nel tempo si è condannati al volgere delle mode.

Sul contributo della musica sacra moderna alla devastazione liturgica:

Maestro, che ruolo ebbe la musica in questo processo?
Ebbe un ruolo incredibile per più ragioni. [...]

«Un compiacimento per tutto ciò che è
volgare, sguaiato, di cattivo gusto e
anche dottrinalmente temerario...
Non mi domandate, per favore,
delle chitarrine e delle tarantelle...»
Passava l’idea dell’opportunità di un recupero archeologico, tanto in musica che in liturgia, di un passato lontano dal quale ci separavano i cosiddetti “secoli bui” del Concilio di Trento…..Archeologismo insomma, che non ha nulla a che vedere, dico, che non ha nulla a che vedere con la Tradizione e che vuol restaurare ciò che non è forse mai esistito. [...]

Quindi fra un archeologismo che si vuol ricongiungere al passato apostolico, prescindendo dai secoli che da esso ci separano, e tra un romanticismo sentimentale che disprezza la teologia e la dottrina, in un’esaltazione dello “stato d’animo”, si preparò il terreno a quell’attitudine di sufficienza nei confronti di ciò che la Chiesa e i nostri Padri ci avevano trasmesso. [...]

Il gregoriano di una volta sapeva essere anche canto di popolo, cantato con forza come con forza il nostro popolo esprimeva la sua fede. [...]

Vedo il persistere di una cecità, quasi un compiacimento per tutto ciò che è volgare, sguaiato, di cattivo gusto e anche dottrinalmente temerario…Non mi domandate, per favore, di dare un giudizio sulle chitarrine e sulle tarantelle che ci cantano ancora durante l’offertorio….Il problema liturgico è serio, non si dia ascolto a quelle voci che non amano la Chiesa e che si scagliano contro il Papa e se si vuol guarire l’ammalato ci si ricordi che il medico pietoso fa la piaga purulenta.


Chitarrelle e
bocche urlanti
Da un'altra intervista del card. Bartolucci, prosegue sul tema della musica sacra:
Oggi nelle chiese sono di moda le canzonette e lo strimpellio delle chitarre, ma la colpa è soprattutto delle idee sbagliate di pseudo intellettuali che hanno creato questa degenerazione della liturgia e quindi della musica, travolgendo e disprezzando l’eredità del passato e credendo di ottenere chissà quale bene per la gente. Se l'arte della musica non torna alla grande arte, non ad un accomodamento o a un sottoprodotto, non ha alcun senso interrogarsi sulla sua funzione per la Chiesa. Io sono contro le chitarre, ma anche contro la faciloneria della musica ceciliana: più o meno è la stessa zuppa! [...]

Il grande repertorio di musica sacra che ci è stato consegnato dal passato è costituito dalle messe, dagli offertori, dai responsori: prima non esisteva liturgia senza musica. Oggi con la nuova liturgia questo repertorio non ha più spazio, è una stonatura, inutile illudersi. È come se Michelangelo per il giudizio universale avesse avuto a disposizione un francobollo! Mi dica lei come è possibile oggi eseguire un Gloria o addirittura un Credo. Per prima cosa dovremmo tornare, almeno per le messe solenni e per le feste, a una liturgia che dia spazio alla musica e che si esprima nella lingua universale della Chiesa, il latino.

Sul tema del gregoriano cantato dal popolo:
Sull’esecuzione del canto gregoriano bisogna fare delle distinzioni. Una parte del repertorio, ad esempio gli introiti o gli offertori, richiede un’arte raffinatissima che può essere interpretata compiutamente solo da veri artisti. C’è poi anche un repertorio cantato dal popolo: penso alla messa “degli Angeli”, alle musiche processionali, agli inni.

Era commovente il canto popolare del Te Deum, del Magnificat, delle litanie, musiche che la gente aveva assimilato e fatto sue, ma oggi anche di questo è rimasto ben poco. [...] Il canto gregoriano è nato nei secoli di ferro, deve essere virile e forte, altro che le dolcezze e i comodi adattamenti dei giorni nostri.
[...]
Oggi il motto è “andare al popolo, guardarlo negli occhi”, ma sono tutte storie! Facendo così finiamo per celebrare noi stessi: il mistero e la bellezza di Dio sono allontanati.
[...]
Il luogo e il coro erano un tutt'uno, così com'erano un tutt'uno la musica e la liturgia. La musica non era un semplice ornamento, ma dava vita al testo liturgico e il cantore era come un sacerdote.

martedì 12 novembre 2013

Se questa è liturgia...

Sei minuti di interminabile ndrùng-ndrùng-ndrùng di chitarrelle e tamburelli. L'imbarazzante girotondo col passetto. I patetici battimani. Grida sguaiate. E soprattutto facce da circostanza, cioè persone che ne farebbero volentieri a meno ma che sanno che devono fare quella cagnara ed esibire qualcosa che sembri "allegria":


L'ambiente non è una chiesa con inginocchiatoi e presbiterio, ma il salone di un ristorante/albergo con poltroncine e tendaggi. Il tavolone centrale non è lo spazio per un buffet self-service ma la mensa su cui un presbitero (quello vestito da druido in terital) ha celebrato il sacrificio eucaristico nella forma liturgica neocatecumenale ideata da Carmen Hernàndez e Kiko Argüello, forma che si conclude esattamente con l'imbarazzante pagliacciata che vediamo nel video.

Se quella neocatecumenale è "culto a Dio", allora la liturgia della Chiesa Cattolica cosa sarebbe?

domenica 10 novembre 2013

Fantasiose interpretazioni delle Scritture

Fate largo! Arrivano i neocatecumenali!
Dato che è stato iniziato il discorso, volevo raccontare quel folle viaggio. Avevo appena passato un esame e mi feci convincere da un amico, sperando di riuscire a visitare Amsterdam.

Partiamo da una città del centro nord; i pullman che dovevano arrivare da Roma (400 km più a sud, chissà poi perchè), erano in ritardo di oltre 3 ore e quindi siamo stati tutto il tempo accampati nelle salette in piena notte.

Alla partenza ho notato con sommo stupore che c'era una coppia con un figlio di qualche mese...
Il viaggio è tremendo: gli autisti non sanno la strada, ci perdiamo mille volte (passando addirittura dalla Francia). Dopo 26 ore finalmente arriviamo a l'Aja. La gente iniziava a dare segni di squilibrio (dopo più di un giorno fra bus e autogrill è normale), quando ci danno la bella notizia: le famiglie che ci dovevano ospitare non ci avevano visto arrivare e non ci potevano più accogliere nel cuore della notte, quindi saremmo stati alloggiati in una palestra di una scuola. Il tutto condito dalla solita interpretazione fantasiosa delle Scritture: "Come San Paolo, la cui predicazione fu rifiutata dagli Ebrei e accettata dai pagani, così anche voi siete stati rifiutati dai vicini e accolti dai pagani".
Arrivati all'Aja in condizioni penose, ci viene organizzata un'Eucarestia in una parrocchia nella quale veniamo preparati per la missione popolare del pomeriggio.

La missione doveva essere incentrata sul tema di invitare i non cattolici alla GMG, ma era il pretesto per la solita piazzata NC con schitarrate e gente che raccontava i propri fatti a tutti. Inizialmente ci dicono che ci è stata assegnata una zona vicina all'università, dopo 10 minuti di "missione", arriva la polizia che ci intima di andarcene perchè non abbiamo i permessi e ci scorta (in maniera piuttosto rude) verso il quartiere che ci è stato assegnato.

Si tratta del quartiere musulmano dell'Aja: in giro solo gente losca e donne con il niqab. Dopo una mezzoretta di missione iniziano ad avvicinarsi dei bambini che ci bersagliano con sassi e zolle. Scappiamo e torniamo alla chiesa, dove ci viene detto che si è trattato di "una grazia immensa" e altre frasi senza senso tipiche dei NC.

Il giorno successivo ce ne andiamo all'incontro con Kiko: solita adunata oceanica, solite baggianate, solita pagliacciata delle alzate.

Finito l'incontro, il tempo di fare un paio di balletti e ci caricano sul pullman per tornare in Italia. Durante il viaggio viene fatto anche l'immancabile giro delle esperienze.

Arrivati in Italia (questa volta dopo un viaggio di una 15ina di ore), alla casa madre ci accolgono con una piccola agape e con l'ennesima Eucarestia (in cui tutti dormivano).

Dopo questo viaggio ho iniziato a pensare che ci fosse qualcosa che non andava nel CNC; che non potevo accettare le esagerazioni, il fanatismo, le stupide imposizioni dei cosiddetti "catechisti" del Cammino, che tutte quelle esagerazioni (che poi rovinano la vita delle persone) non hanno nulla a che fare con il Cattolicesimo.

Poi sono successe anche altre cose che mi hanno fatto abbandonare questa setta...

(da: Malaparte)

venerdì 8 novembre 2013

Cosiddetti "catechisti" martellano ossessivamente: fate figli! fate figli!

Focaccia liturgica neocatecumenale
Buonasera, sono una ex-catecumena da circa 7 anni, che ha frequentato il cammino NC per circa 13.

Ho poco tempo a disposizione, ma a giorni vi raccontero’ un po’ la mia “brutta” esperienza NC.
Intanto rispondo con riferimento a questo argomento della Paternità responsabile

Dentro il Cammino ci sono famiglie numerose che si vantano di avere tanti figli. Ricordo tra queste una coppia che ha avuto 10 figli, e alcuni aborti spontanei. Al 5° figlio la moglie perse tutti i capelli, e dovette usare una parrucca. Addirittura il marito (molto beffardo… ma anche stolto) disse in una risonanza che la notte quando si svegliava sembrava di vedere in sua moglie un teschio!!! (Poverina!)

…Comunque continuarono a fare figli, fino a 10!!….quando si comincia a parlare di famiglie molto numerose come questa già si inizia a parlare di “famiglia in missione” nell’NC!!! ma quale missione?? La missione di avere tanti figli?? Questa coppia ha avuto una vita molto agiata… non si capiva perché….ma suo marito era responsabile con relativa gestione della decima; ed era pure appoggiato dal prete che aveva aperto il cammino nella sua parrocchia. Infine hanno fatto le valigie e se ne sono andati in un’altra città… si dice per lavoro… dopo un paio di mesi ho saputo che il vescovo della mia città (Padrino di uno dei suoi figli), si era trasferito in quella stessa città dove erano andati loro!!! Coincidenze???? Ah….dimenticavo…i genitori della moglie erano dei cosiddetti "catechisti" del Cammino Neocatecumenale…

Un’altra coppia invece, che è andata in missione, ha 8 figli nati da 8 cesarei!! Al terzo i medici gli hanno detto di non continuare e loro “per fede” hanno insistito e continuato a sfornare…(ma è fede o è un tentare Dio???); Povera donna che si vanta di avere avuto 8 cesarei!!!

Conosco un’altra coppia ancora che ha 5 figli, nati tutti con parti cesarei. Anche qui i medici gli hanno detto di smettere al terzo figlio.

Invece un’altra coppia, che già aveva 2 figli, la moglie ha riscontrato una malattia un po’ critica. Si doveva curare. Lei mi ha raccontato personalmente, quando io ero già fuori dal cammino, che era stata obbligata ad avere un terzo figlio, su suggerimento dei cosiddetti "catechisti" che la martellavano ossessivamente sull’avere figli; lei non ne voleva perché aveva questa malattia e si doveva percio’ curare. Glielo disse ma rimase coi sensi di colpi perché i "catechisti" insistettero… lei rimase incinta, pero’ fu un aborto spontaneo al secondo mese. Infine ne fece un altro di figlio, nato con problemi di salute. Era alla tappa della Traditio… ma sapete che è successo?? La sua mente vacillo’ e si mise a frequentare un fratello della comunità successiva. Piano piano amici e poi lo scoppio “amoroso”!!! Lei ora è fuori dalla comunità e si sta separando dal marito, che è ancora dentro il Cammino… (fino a quando??). Il terzo incomodo “amoroso” è anche lui sposato con figlio… e dunque se facciamo i conti sono 2 famiglie rovinate… è il Cammino che ti istruisce male???

Infine: mi sembra da quanto visto e udito che il Cammino sia molto maschilista...

(testimonianza a firma di Piccola Pulce)

Nota a margine: la Chiesa condanna l'ideologia dell'infecondità ad ogni costo, ma condanna anche l'ideologia della fecondità ad ogni costo. Invece i neocatecumenali pensano di combattere il primo errore commettendo il secondo errore, diametralmente opposto al primo. Nel Cammino si professa di fatto la paternità irresponsabile.

mercoledì 6 novembre 2013

Come si cambia idea sul Cammino

Da parte di Neocat pentito:
Faccio parte del Cn da ca 30 anni ho anche finito tutto il percorso con pellegrinaggio in Israele.

«Sto vedendo cose che mi
hanno fatto cambiare idea...»
Da un po' di tempo sto pensando di abbandonare il tutto perché sto vedendo cose che mi hanno fatto cambiare idea su un percorso che pensavo potesse essere una cosa molto buona, ma che col passare del tempo e delle tappe si è rivelato tutt'altro.

Leggendo questo blog ho trovato molte conferme di quello che stavo vedendo e che credevo fossero solamente una mia voce fuori dal coro.

I dubbi maggiori mi sono venuti quando in risposta alla lettera del card. Arinze, hanno risposto leggendoci pari pari quella intervista a G.Gennarini in cui tutta la faccenda veniva mistificata in favore del CN,infatti ci venne presentata come una vittoria del CN cioè tutte cose che a detta di Gennarini venivano regolarmente fatte in obbedienza al Papa.

In proposito vi posso dire che nulla di quanto richiesto riguardo alla liturgia viene rispettato. Nelle messe del sabato sera se è presente un sacerdote (presbitero) non neocat la comunione viene fatta in piedi, ma se c'è un sacerdote neocat viene fatta regolarmente seduti (ci alziamo per prendere il pane e subito ci rimettiamo seduti e mangiamo seduti) non posso dirlo con certezza ma penso che nelle Eucarestie chiuse per comunità si faccia anche a meno di alzarsi.

Se obbietti qualcosa ti rispondono che tutto è regolare che i nuovi statuti avrebbero "superato" la lettera di Arinze e che tutto si svolge nella massima obbedienza. Con calma spero di poter dare altre testimonianze in merito.

Da parte di Marco B.:
«...che i nostri figli
non leggano mai
ciò che hai scritto...»
Non più di una settimana fa, sono venuti a casa nostra i responsabili della Comunità di cui facevo parte che ci portavano, gentilmente, due quadri, fortunatamente non di nuova estetica kikiana, da mettere in sala. Trovandomi fuori sono stato raggiunto da una telefonata di mia moglie che mi chiedeva di rientrare (qualora avessi potuto), poiché i due avrebbero avuto piacere di vedermi. A prescindere dal Cammino o meno, i due giovani sono prima di tutto persone che hanno scelto un percorso cristiano, che io non condivido più, ma non per questo, degni di critica o, peggio ancora, di uscire dalle mie amicizie. La stessa cosa penso che non sia valsa per loro che hanno colto la palla al balzo dei due quadri per chiarire il loro essersi sentiti traditi dalla pubblicazione dei "versetti satanici italiani":
"Tu hai scritto al Papa per farci del male...mi sono sentita accoltellata alle spalle...come hai potuto dopo avere mangiato fianco a fianco per tanti anni..." (lui)...

"Ho dovuto smettere di leggere dopo la lettera al Papa..." (ma la versione che mi hanno fatto filtrare, l'ha letta e l'ha elogiata anche!) "...c'è da augurarsi solo che i nostri figli non leggano mai ciò che hai scritto... comunque noi siamo sempre là... sai dove trovarci..."

...proprio perché lo so, eviterò accuratamente di avvicinarmi... d'altro canto, anche loro se vogliono sanno dove trovarmi...

...libertà? ...questa a casa mia, si chiama violenza psicologica, senso di colpa a 3000... altro che libertà!

Da parte di Luigi:
«..anche perché io stesso
parlavo così...»
Purtroppo amaramente devo confermare tutto ciò che ho letto, ci sono stato 24 anni, da catechista, vi posso assicurare che non me ne rendevo conto all'inizio, anzi...

Ricordo le prime GMG i pellegrinaggi dove si ritornava in comunità più forti che mai della nostra appartenenza al cammino, perchè nel mondo c'erano tantissimi che parlavano la nostra lingua, ci capivamo benissimo... dopo anni e anni invece, questo di parlare tutti allo stesso modo, mi dava fastidio come se nessuno avesse un pensiero proprio.

Giorni fa ho incontrato un "piccolo delle comunità" di cui sono stato catechista, e alla mia domanda sul come procedeva in comunità, lui mi ha risposto con fare molto pieno di sè e compiangendo me: "va bene, anche se i fratelli sono diminuiti, ma lo stesso celebriamo... bè evidentemente il Signore così ha voluto, ha voluto che rimanessimo noi".

Credetemi, non ho avuto la forza di rispondere assolutamente nulla, un muro altissimo c'era tra noi, il suo sguardo di commiserazione verso di me che tra virgolette sono stato il suo catechista mi ha lacerato dentro, ma capisco che è inutile parlare, sono davvero convinti di quello che dicono, e li comprendo, anche perchè io stesso parlavo così.
Da parte di C.:
Neocatecumenali d'alto rango
con la prestigiosa vestina bianca
griffata da Kiko in persona
Non c'è molto da aggiungere, volevo però dire che oggi, con internet, la comunicazione è molto più capillare e le persone dispongono di materiale per documentarsi e difendersi da questa gente.

Infatti negli ultimi tempi il cammino non riesce più a fare proseliti come prima, occorre che si dica questo...

Volevo dire inotre a Luigi di non abbattersi se c.d. ex fratelli di comunità lo commiserano. Hanno poco da giudicare loro, piuttosto sentiti tu fiero di non essere più all'interno della loro tela.

Io, da quando non sono più al loro interno non puoi capire come sia felice! Ringrazio il Signore ogni giorno, non sto scherzando!

Felice di disporre finalmente del mio tempo, di assecondare le vere vocazioni che il Signore ha messo nella mia vita e nelle mie potenzialità.
Felice di correre con le mie gambe, di non dover dar conto a nessun c.d "catechista" in merito alle mie scelte. Fiero delle mie scelte e di quello che il Signore mi dà, non di quanto una sedicente "comunità" può darmi.
Libero dai soldi, di darli nella libertà e senza giudizi o colpe. Ho aiutato molto di più negli ultimi tempi che quando ero lì dentro.

Inoltre, il fatto che i fratelli NC evitino di parlare con i fuoriusciti è la controprova che non ci sono argomenti per sostenere un dibattito, un contraddittorio. Se il cammino viene dal Signore, che motivo si ha nell'evitare un contraddittorio? Questa è la domanda che molti nc dovrebbero porsi..
Io, nella mia parrocchia, sono pubblico come personaggio (non sono nascosto dal web, come molti credono). Più volte ho cercato di parlare con nc in merito a molte questioni, a fare un incontro e dibattito, proprio per dare possibilità di far vedere alcuni lati positivi del cammino, purtroppo tutto perso nel nulla, i c.d. catechisti nc chiedevano solo di voler fare le catechesi, senza nessun incontro preliminare pubblico con contraddittorio dove presentarsi alla parrocchia e farsi "realmente" conoscere.

Ringraziando Dio noi non abbiamo neocatecumenali, il parroco non gli ha (giustamente) permesso di fare catechesi se si rifiutavano a priori di incontrare altri membri della parrocchia per un confronto.

Questa è la realtà dei fatti in merito al cnc, non pregiudizi, ci tengo sempre a ribadirlo, non si tratta di punti di vista o opinioni...