giovedì 31 ottobre 2013

Paternità responsabile: il Magistero contraddice Kiko e Carmen

Sappiamo tutti che nel Cammino vige una specie di gara a chi sforna più figli. Durante le grandi convivenze e nelle grandi occasioni, «il capo dei neocatecumenali, Kiko Arguelo, saltella e suona la chitarra, esalta le famiglie numerose, quelle che hanno dieci, dodici, quindici figli».

Al contrario di ciò che vanno cianciando i leader neocatecumenali, l'apertura alla vita non è il cercare di procreare il più possibile. L'apertura alla vita è una virtù, non una comoda leggerezza.

I neocatecumenali pensano erroneamente che la Chiesa insegni un'ideologia della fecondità ad oltranza. I cosiddetti "catechisti" del Cammino hanno spesso accusato pubblicamente di vari peccati sessuali le coppie che non sfornano figli, addirittura comandando che vadano "in luna di miele" (indovinate a far cosa).

Delle numerose occasioni in cui ne ha parlato Giovanni Paolo II, riproponiamo una citazione da un suo Angelus del 17 luglio 1994, che sembra essere proprio la condanna dell'atteggiamento neocatecumenale:
«Il pensiero cattolico è sovente equivocato, come se la Chiesa sostenesse un’ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un’attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che non è così.

In realtà, nella generazione della vita, gli sposi realizzano una delle dimensioni più alte della loro vocazione: sono collaboratori di Dio. Proprio per questo sono tenuti ad un atteggiamento estremamente responsabile. Nel prendere la decisione di generare o di non generare essi devono lasciarsi ispirare non dall'egoismo né dalla leggerezza, ma da una generosità prudente e consapevole, che valuta le possibilità e le circostanze, e soprattutto che sa porre al centro il bene stesso del nascituro.

Quando dunque si ha motivo per non procreare, questa scelta è lecita, e potrebbe persino essere doverosa. Resta però anche il dovere di realizzarla con criteri e metodi che rispettino la verità totale dell'incontro coniugale nella sua dimensione unitiva e procreativa, quale è sapientemente regolata dalla natura stessa nei suoi ritmi biologici. Essi possono essere assecondati e valorizzati, ma non "violentati" con artificiali interventi».

Giovanni Paolo II non ha detto niente di nuovo: per esempio Pio XI insegnava che i coniugi non peccano usufruendo dei naturali periodi di infecondità, insegnamento poi confermato da Pio XII che ha aggiunto che se esistono motivi seri, come ad esempio motivi medici, eugenetici, economici e sociali, gli sposi possono lecitamente compiere l'atto coniugale nei giorni di sterilità naturale anche per l'intera durata del matrimonio.

Insegnamenti poi tutti confermati da Paolo VI (Humanae vitae, specialmente il capitolo 10). Insomma, la Chiesa condanna chi disprezza la vita e il creato, ma ugualmente condanna chi commette l'errore diametralmente opposto (cioè la paternità irresponsabile).

martedì 29 ottobre 2013

Colonialismo neocatecumenale

Polpi sovrastati dal
crocifisso-sogliola, opera
pescivendola di Kiko
Echi di chitarre e tamburelli provengono dall'atrio di uno stand. Siamo alla Fiera del Levante di Bari, ma la musica non è di un gruppo folk sudamericano, di indiani flautati con amplificatori da 1000 watts... no, si tratta di un gruppo di Neocatecumeni intenti in puerili danze e canti degni dei famosi Valleluja (quelli di "grazie, Signore, grazieeee!").

Che ci fanno i Neocatecumenali alla Fiera del Levante? Beh... è scontato... raccolgono denari.
Denari per un seminario "missionario" in Albania. Il seminario esiste già, ma provvisoriamente. Ora è necessario realizzare una megastruttura per la formazione di sacerdoti del Cammino. E per far questo si raccolgono fondi. Giusto, legittimo, impeccabile. Ma mi sorge un dubbio: i Seminari Redemptoris Mater servono a formare sacerdoti Cattolici o sacerdoti Neocatecumenali?

Il catechismo della Chiesa Cattolica è infatti noto, pubblico, diffuso ed approvato dalla Santa Sede, redatto addirittura sotto la supervisione dell'attuale Pontefice; ma le catechesi del Cammino dove sono?

Sono pubbliche? No. Stampate? No. Approvate dalla Santa Sede? No. [vedi nota a margine, ndr] E allora? Allora ci troviamo dinanzi ad un fenomeno unico, irripetibile ed inedito nella storia del Cattolicesimo: un "movimento", un "percorso di iniziazione cristiana" di cui sono ignoti i contenuti e le modalità. Tutto ciò non è fenomenale, assurdo, inconcepibile?

Ma andiamo per gradi. Un'accusa da cui i Neocatecumenali si smarcano frequentemente è quella di essere creatori di seminari propri del Cammino e non alle dipendenze dei Vescovi. Questo è falso, ma solo in parte. Sebbene infatti i Seminari Redemptoris Mater siano alle dipendenze dei Vescovi e prevedano la medesima formazione degli altri seminari cattolici, condizione per farne parte è l'appartenenza al Cammino: "Condizione per entrare in questo tipo di seminario è quindi la partecipazione al Cammino neocatecumenale. Si antepone, o meglio, si premette e si affianca così alla formazione sacerdotale, l’iniziazione cristiana tout court. Ogni seminarista proviene da una comunità neocatecumenale in cui ha cominciato a conoscere il Signore e il suo amore, la comunione con i fratelli, il discernimento su se stesso, la vita di preghiera e di liturgia. Tale percorso lungi dall’essere sospeso durante il tempo di formazione sacerdotale ne è considerato parte integrante. Sicché, oltre alla vita di preghiera, disciplina, studio e servizio, propria di ogni seminario, i membri del Redemptoris Mater seguono il “Cammino” nelle comunità locali e ritornano nella loro comunità di origine per le “tappe” più importanti. Con l’ordinazione, costoro non si inseriscono in una congregazione o fraternità peculiare, bensì sono incardinati nel presbiterio di una chiesa locale per servire la missione evangelizzatrice della Chiesa." (documento sui SRM presente sul sito del Seminario Albanese)

E' quindi evidente che la cosiddetta "iniziazione" al Cammino diventa elemento peculiare del futuro sacerdozio di tali seminaristi.

Questi sacerdoti non celebreranno l'eucaristia secondo le modalità proprie della Chiesa Cattolica, bensì secondo quelle - discutibili e riprovevoli - del Cammino. Idem dicasi per quanto concerne i percorsi formativi che instaureranno nelle loro nuove parrocchie e via dicendo. Anche la struttura dei seminari è dominata dal Cammino: "Il discernimento sull’idoneità all’ordinazione spetta come di norma al vescovo, di cui il rettore è diretto rappresentante. Quest’ultimo si avvale però anche del parere del Consiglio pastorale del seminario, composto dall’Equipe responsabile del Cammino neocatecumenale in quella data regione." I Consigli pastorali dei seminari sono per l'appunto composti da membri del Cammino.

Un altro aspetto che ci tocca da vicino è quello artistico architettonico di cui ho già parlato altrove. Anche questo Seminario prevede una chiesa ed una chiesa a pianta ottagonale, piena di icone kikiane e impostata seguendo il ginecomorfismo architettonico proposto dal signor Arguello.
Dunque, ricapitolando:

a. Il seminario prevede l'accesso riservato ai soli Neocatecumeni;
b. Il consiglio pastorale del seminario è composto da Neocatecumeni;
c. Le chiese dei seminari sono realizzate secondo l' "estetica" kikiana e l'architettonica ginecomorfica del pittore spagnolo.

Allora si tratta di seminari cattolici o seminari neocatecumenali?

Il Cammino Neocatecumenale si configura ormai apertamente come una vera e propria setta "evangelica" incistata all'interno del Cattolicesimo. Con la scusa delle molteplici vocazioni che il Cammino produrrebbe, non ci si confessa la verità: il Cammino si fa strada grazie alle decime che prende dai suoi adepti e versa alle Diocesi in cui si incardina. Oltretutto i cattolici semplici e non intruppati in sette del genere devono sapere che i metodi "missionari" del Cammino non si applicano soltanto verso i paesi non cattolici, ma anche in quelli cattolici, attraverso l'invio di famiglie indottrinate e fedeli verso diocesi (anche italiane) nelle quali il Cammino non sia presente. Le famiglie sono come cellule che moltiplicano le affiliazioni e cominciano a trasformare le chiese delle parrocchie in cui si incardinano grazie all'ignoranza dei sacerdoti che approvano la loro fervente devozione. Questa procedura "coloniale" del Cammino non ha paragoni nella storia del Cattolicesimo. E non ha paragoni perchè tutto è coperto dal segreto e dal silenzio: le catechesi, i rituali eucaristici del sabato, le formazioni di gruppo, tutto è inaccessibile ai non neocatecumeni. E la ragione addotta è che si tratterebbe di un "percorso iniziatico" al quale non si può partecipare dall'esterno. Ma quale percorso iniziatico? Solo le sette prevedono percorsi iniziatici!

Anche l'Opus Dei è un percorso di formazione, anche Comunione e Liberazione. Pure, San Josemaria Escrivà parlava e parlava pubblicamente. E i suoi scritti e le sue omelie sono pubblici. E lo stesso dicasi per Don Giussani, le cui opere sono vera fonte di ricchezza spirituale per ogni cattolico indipendentemente dall'adesione a CL.

Non lo stesso vale per la triade neocatecumena: personaggi come l'Arguello o la signora Hernandez non sono minimamente paragonabili ai due fondatori di percorsi formativi cattolici appena citati. Eppure agiscono come se fossero direttamente incaricati da Dio per una missione di "conquista" del Cattolicesimo. La Chiesa agisca presto, prima che la deriva neocatecumenale possa arrivare a sostituirsi al cattolicesimo a partire da qualche inquilino dei Sacri Palazzi.

(di F. Colafemmina, da Fides et Forma)


Nota 1: il seminario kikiano R.M. per l'Albania per il quale raccoglievano soldi ancora non è stato costruito (ma è certamente conteggiato nei "cento seminari" neocatecumenali).

Nota 2: il Pontificio Consiglio per i Laici ha smentito se stesso a proposito della "pubblicazione" del Direttorio neocatecumenale, che ovviamente non è ancora avvenuta e pertanto ancor oggi non è possibile sapere cosa sia stato esattamente "approvato", né verificare cosa stiano insegnando i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali. Le obiezioni sopra esposte sono ancora attualissime.

domenica 27 ottobre 2013

«Il pensiero che un catechista possa anche sbagliare... mette terrore!»

Eh? Il cosiddetto "catechista" che ci
comanda umilianti pagliacciate...
...non sarebbe lo Spirito Santo?!
Discutendo insieme ad un amico con una ex-sorella di comunità, si è finiti, non so come, a parlare di "fiducia nei catechisti".

In questo contesto questa ragazza se ne è uscita in buona fede dicendo che quando parlano i catechisti parla lo Spirito Santo.

Io e questo amico siamo saltati sulla sedia, e di istinto abbiamo cercato di farle capire che non è assolutamente così, che questa è una idolatria e un inganno pericoloso, perché non è il catechista la Salvezza.

La poverina, cercando di difendersi, è finita in un groviglio di confusione ancora peggiore, equiparando l'atto di consacrazione del Corpo e Sangue di Cristo compiuto dal Sacerdote al fatto che il catechista ti parla: per lei è sempre Cristo che è presente e agisce con la stessa efficacia.

Sempre peggio. Sono rimasto senza parole, mentre il mio amico cercava di farle capire che dire una cosa del genere equivale a diventare eretici, e che comunque è un grosso errore di valutazione: il catechista può dire una cosa giusta o una cosa sbagliata, e può essere (ma NON è certo) che Dio, che tutto può, possa servirsi di quella persona per illuminare qualcosa della sua vita. La luce però viene da Dio, non da chi ti parla, e che questo può succedere ovunque e in qualsiasi modo Dio voglia (in un Sacerdote, o magari anche con la propria moglie o marito), non necessariamente nel cammino. Inoltre quello che il catechista dice non può essere considerato Parola divina rivelata.

Comunque, per farla breve, la poverina mi ha fatto una gran tenerezza, perché il pensiero che un catechista possa anche sbagliare la metteva talmente in confusione, talmente in terrore, che aveva iniziato a tremare.

Una reazione veramente spaventosa per me.

Dunque, da ora in poi, non contesterò più nulla del cammino, perché sono sicuro che migliaia e migliaia di persone reagirebbero nella stessa maniera o anche peggio e mettere in discussione il cammino può procurargli dei veri danni.

La stragrande maggioranza dei cristiani NC non è assolutamente in grado di affrontare una vita senza cammino.

C'è da pregare per queste persone, che Dio le curi e le preservi. Il Signore conosce ogni cuore e sa chi è in buona fede e chi no e sa anche servirsi di ciò che vuole per portare un uomo alla Salvezza.
Capisco ora la paterna bontà del Papa presente e dei precedenti nell'evitare uno scandalo che potrebbe sconvolgere chissà quante menti fragili.

Chi sono io per mettermi al posto di Dio in questo? Continuerò a oppormi solo agli errori dottrinali e nulla più, ci sono persone e situazioni troppo delicate e a rischio coinvolte nel CN.

Chiedo perdono a Dio se mai ho ferito la sensibilità di qualcuno.
FDF

mercoledì 23 ottobre 2013

Esilaranti perle di Kiko alla Convivenza di inizio corso

Ecco alcune esilaranti perle del laico Kiko Argüello, pittore, compositore sinfonico, evangelizzatore, esorcista, cantautore, profeta, missionario tra i poveri delle baracche di Madrid, dottore honoris causa, architetto, veggente, realizzatore di seminari missionari, iniziatore del Cammino Neocatecumenale e capo dell'equipe responsabile internazionale... Ci limitiamo ad evidenziare qualche passaggio e aggiungere qualche foto e qualche nota esplicativa a margine. Buon divertimento!



Kiko Argüello Convivenza di inizio corso 2013-2014
Porto San Giorgio, 26-29 settembre 2013

Il Tripode neocatecumenale:
Kiko, Carmen e don Pezzi
Kiko: mi dice Padre Mario (¹) che alcuni gruppi di preparazione al matrimonio hanno introdotto cose nuove senza il nostro consenso. Non potete inventare nulla, dovete dare quello che avete ricevuto, sarebbe catastrofico se un gruppetto inventa qualche cosa perché quello che vi abbiamo dato siamo sicuri che è stato dato dal Signore. Ma se lo inventate voi… nel Cammino non si può inventare nulla senza il consenso nostro.

E quello che appare in internet non ha niente a che fare con il Cammino neocatecumenale, ma a causa di questo possono portarci al Sant’Uffizio come se noi introducessimo l’ebraismo nella Chiesa.
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Dato che avete parlato delle piazze, sapete che hanno ascoltato il kerigma (²) tantissime persone, ma quando sono state invitate ad andare alle parrocchie è rimasto solo un 10%, cioè il numero è diminuito moltissimo. Dobbiamo riflettere su questo: perché tanti hanno ascoltato con piacere ma non sono pronti per andare in una parrocchia (³), non se la sono sentita? Questo ci deve far pensare a come possiamo fare il prossimo anno, se il Signore ci chiama ancora ad andare nelle piazze. Vediamo, vediamo l’anno prossimo cosa succede, se verrà gente che si ricorda dell’anno precedente.
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«Siamo una
nuova cultura!»
Premono su di me perché facciamo un nuovo Family Day o qualcosa del genere. (⁴)
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Sapete cosa ci ha detto la Madonna? (⁵) “L’altro è Cristo”. Su questo si gioca tutto. L’altro è Cristo. Tua moglie è l’inferno? Tuo marito a volte è l’inferno? Tu sai che l’altro è Cristo, dovresti lavargli i piedi, baciargli i piedi. L’altro è Cristo. Allora noi siamo una rivoluzione copernicana. Siamo una nuova cultura, siamo qualcosa di molto molto serio. Per questo prima di abbandonare la comunità e prima di disprezzare il Cammino, pensaci due volte! Perché è stata una grande grazia che tu sia stato scelto e chiamato da Dio in questo Cammino. Dietro di te sono i tuoi nipoti, i tuoi figli, i tuoi familiari, tanta gente.
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«È importante che mi abbiano
conferito il dottorato honoris causa!»
Non so cosa vuole il Signore da noi, alcuni hanno detto che sono peggio di Lutero e che sto distruggendo la Chiesa. Per questo è importante, come dicevo ieri, che l’Università Cattolica di Lublino mi abbia conferito il dottorato honoris causa: è una università con professori molto preparati, che hanno studiato seriamente tutte le nostre cose. (⁶)
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Andando a Roma adesso non so cosa mi succederà, dovrei vedere il segretario del Papa, dovrei avere un incontro con il Card. Cañizares, dovrei fare un’altra convivenza… c’è tutto un ventaglio di possibilità e non sappiamo cosa succederà, né con me né con voi. Allora se io canto questo vuol dire che il Signore mi dice: “Coraggio, Kiko, Io ti ho spalancato le porte, ho pagato i tuoi debiti, Io ho pagato per te, non sei più debitore a nessuno di nulla. Coraggio!”. È chiarissimo che è molto difficile con una mentalità di clericalismo. Per esempio, i seminari Redemptoris Mater li abbiamo fatti noi, abbiamo costruito seminari con una nuova estetica, abbiamo organizzato la formazione con i gruppi di garanti, i fratelli pagano tutto: e poi non ci sono presbiteri per la missione, perché il Vescovo non li lascia partire. Capito? (⁷)
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Dopo vedremo anche un pezzetto di Budapest, dove anche è stato molto importante perché quando abbiamo cantato lo Shemà nel Teatro dell’Opera di Budapest, un teatro bellissimo, tutti hanno tirato fuori dalla tasca la kippah per mettersela. Tutti questi rabbini, che sono più vicini a noi, sono enormemente impressionati del nostro rapporto, della Domus (l’anno scorso sono passati 150.000 ebrei per la Domus).
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Il demonio secondo Kiko
Anche a Lublino c’è stato un altro fatto. A parte il Dottorato honoris causa, abbiamo fatto anche il concerto in una piazza famosissima che c’è a Lublino dove era la città ebraica, dove c’era la casa del Veggente di Lublino. Lì in alto c’è un castello che è stato usato dai fascisti e poi dai comunisti per torturare i prigionieri. La mattina sono andato lì per fare un esorcismo e il demonio si è arrabbiato a morte con noi, ha detto: “Ah sì? Mi insulti, mi cacci via di qua? Adesso ti dò fastidio io, vengo a distruggere il concerto”. E quando la piazza è piena piena, con la gente seduta anche sul prato che arriva fin su al Castello, all’improvviso comincia a piovere, ma proprio a diluviare. Tutti i Vescovi erano bagnati. Abbiamo appena cominciato e il responsabile delle luci dice: “Alt, bisogna fermare tutto perché c’è il pericolo di un corto circuito”, e siamo rimasti senza microfoni mentre pioveva a dirotto. Sapete che non si è mosso nessuno? Non si è mosso nessuno mentre l’acqua correva. Allora senza microfono abbiamo cantato “Una gran señal”, come potevamo. Che facciamo, sospendiamo tutto perché il demonio vuole distruggere questo? Bene, questo responsabile di tutte le apparecchiature, vedendo che la gente non si muoveva è rimasto così impressionato che ha detto: “Va bene, andiamo avanti”, ha riacceso i microfoni e abbiamo fatto il concerto. Il demonio non è riuscito a distruggere il concerto. Tutti erano bagnati: un cardinale aveva l’ombrello e un vescovo vicino, l’acqua cadeva sull’ombrello e dall’ombrello cadeva sul vescovo, così che le vesti erano tutte inzuppate. E non smetteva di piovere, non smetteva! Normalmente quando piove così la gente comincia ad andare via, ma non si è mosso nessuno. (⁸)
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«Siamo tra i pochi che
hanno obbedito al Papa!»
Abbiamo dovuto lottare con tanti preti, scandalizzati dal fatto che abbiamo tanti figli, secondo loro dovremmo avere non più di 2 figli, con una lettura riduttiva della paternità responsabile. Ci hanno fatto la guerra.
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Tutta la pornografia del mondo, tutta la campagna dell’omosessualità ha un solo scopo: ridurre la natalità nel mondo. Tanto più c’è omosessualità, meno figli nascono. Più omosessualità meno figli. Putin ha un grandissimo problema: gli mancano già oltre 18 milioni di persone, perché non nascono più figli, non fanno più figli in Russia. Abortiscono! (⁹) Il Signore ci ha dato la gioia di aprirci alla vita, di obbedire al Papa Paolo VI, con l’”Humanae Vitae”. Siamo tra i pochi che hanno obbedito al Papa e voi avete creduto a noi catechisti. (¹⁰)
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Tutte le catechesi che abbiamo dato sul denaro, sul rapporto con il denaro. Il Signore ci ha ispirato. Le catechesi sono state studiate. Il cardinal Ratzinger ha mandato a studiare le catechesi, quando era Prefetto della Dottrina della Fede, le ha corrette dove era necessario. Ha fatto mettere i riferimenti con il Catechismo della Chiesa Cattolica. Ci hanno fatto delle lodi. Ciò che hanno detto cose molto buone sul primo scrutinio, sul secondo, sulla catechesi sulla sessualità, sulla sofferenza, sul denaro
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Una fotografia delle piazze:
"arrivano i neocatecumenali!"
Dopo la messa a S. Marta, io gli ho presentato un album con tutte le fotografie delle piazze, e il Papa mi ha detto: “Kiko, aspettati un colpo di coda del demonio dopo questo”. E me lo ha già dato, abbastanza forte! Ho detto al Santo Padre che uno dei frutti di questo annuncio per le piazze è stato per esempio che un musulmano, che ha sentito la catechesi in una piazza di Barcellona, si è sentito toccato dalla grazia e si è avvicinato per chiedere il Battesimo ed è entrato nel Cammino. Ho detto al Papa: “Spero che si convertano molti musulmani e così vengano a uccidermi”. Perché io dovrei essere un santo, e sono un peccatore; l’unica forma di salvare la situazione è morire martire. Allora quando si battezzino 100 musulmani – ho profetizzato – mi uccideranno. E già cominciano a battezzarsi i musulmani ed entrano nel Cammino, anche a Roma.
Il Papa mi ha chiesto: “Quanti anni hai?”. “Io? 74”. E mi dice: “Li dissimuli bene”.
Senza dubbio, Dio mi dà forza, coraggio.
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«20.000 sacerdoti
per la Cina!»
Dobbiamo preparare la convivenza di itineranti a livello mondiale, l’udienza con il Papa perché invii le famiglie in missione e le missio ad gentes e poi dobbiamo preparare 20.000 sacerdoti per la Cina, ecc. Meglio non parlare! Spero che Dio mi dia salute, perché vengo a questa convivenza distrutto, mezzo morto.
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Quando siamo andati a Pechino ho voluto fare una preghiera di esorcismo (¹¹) e il Signore ci ha dato un segno bellissimo. Siamo andati su una torre della televisione, con l’equipe della Cina, con i rettori dei seminari per la Cina (Macerata, Hong Kong e Taiwan: allora avevamo tre seminari per la Cina) e io dico: “Dove sta il deserto dei Gobi?” per espulsare i demoni, perché la Cina è piena di demoni a causa del comunismo, dell’ateismo, della quantità di gente che uccidono e tutti i massacri che ci sono stati e le sofferenze inaudite che ancora ci sono in Cina... [...]

Immaginatevi i cattolici cinesi
cosa diranno quando vedranno
questi orrendi sgorbi di Kiko
Bene, stavamo sulla parte più alta della torre, c’era la nebbia e non si vedeva nulla di Pechino. Eravamo 12 o 14 e ho detto a tutti: “Puntate il dito” e ho cominciato a dire al demonio: “Nel nome di Gesù di Nazaret lascia questa nazione, vattene nel deserto” e a un certo punto mi dice Carmen: “Basta, chiama lo Spirito Santo”. Allora abbiamo messo tutti le mani così, con le palme verso il cielo, e io dico: “Vieni, Spirito Santo” e in quel momento è apparsa una colomba bianca su di noi, in quel momento: “Vieni Spirito Santo”…, ecco, una colomba bianca. Non so da dove sia venuta, perché eravamo a 400 metri di altezza. E dicono che a Pechino non ci sono passeri. Per tre volte ha girato la colomba su di noi. Per questo diceva Carmen che è stato un segno molto importante, perché quella sera avevamo l’incontro con i dirigenti della Chiesa clandestina (¹²) della Manciuria e di Pechino, preti veramente santi, braccati dalla polizia, che devono dormire in posti diversi. Il partito comunista non permette la religione che non controlla, e la Chiesa clandestina sta funzionando senza il consenso del partito; se lo Stato li prende li mette nei campi di concentramento, come ha messo tanti Vescovi. Abbiamo preparato un incontro, tutto nascosto, ed è stato un incontro in cui veramente questi preti hanno trovato in noi lo stesso spirito e hanno messo nelle nostre mani le loro comunità. E dopo abbiamo cominciato a fare catechesi del Cammino neocatecumenale a queste comunità di cinesi; e abbiamo visto con sorpresa che celebravano l’Eucaristia di nascosto. In preparazione alla messa dicono un rosario, in ginocchio; dopo fanno la messa e dopo, come ringraziamento, pregano un altro rosario. [...]




Kiko ha esorcizzato
la Cina! E c'era una
colomba bianca!
Nostre note a margine

¹) Don Mario Pezzi, sacerdote incardinato nella diocesi di Roma, fu espulso dai padri comboniani per disubbidienza poiché dopo aver conosciuto il Cammino Neocatecumenale nel 1970 non si era occupato d'altro. Lo ammise lui stesso in un'intervista pubblicata nel 2006 su un sito web neocatecumenale Segnideitempi, intervista "opportunamente" fatta sparire poche settimane dopo, della quale abbiamo conservato questa sua citazione:
«[...] Questo è stato di fondamentale importanza nella mia vita, e mi ha aiutato e sostenuto nel discernimento sulla chiamata che Dio mi stava facendo al ministero itinerante nel Cammino neocatecumenale, in cui mi trovo ormai dal 1970. I primi anni potei fare questo servizio con il permesso dei Superiori e mantenendo fino al 1992 un rapporto costante con il nostro Istituto, e poi per decisione del Capitolo dovetti lasciare l’Istituto e sono stato incardinato nella Diocesi di Roma per poter continuare lo stesso servizio, ma il mio cuore è rimasto e rimane comboniano. [...]»
Una saletta-cappella neocat,
che scimmiotta simboli ebraici:
tutto è designed by Kiko
Pur facendo parte del "Tripode" (l'équipe dei tre responsabili internazionali del Cammino) insieme a Kiko Argüello e Carmen Hernàndez, è in pratica solo una figura di rappresentanza. Nel Cammino recentemente si vociferava di una sua possibile nomina a vescovo, nonostante la sua età (attualmente 71 anni).

²) Nel gergo neocatecumenale «l'annuncio del kerygma» consiste nel gridare da un microfono diverse fandonie kikiane-carmeniane, intercalando il tutto con canti di Kiko, debitamente strimpellati a tutto volume.

³) Per "Cristo" Kiko intende il Cammino, e per "parrocchia" intende in realtà le comunità del Cammino. Infatti lo scopo dell'iniziativa neocatecumenale "100 piazze" era quello di rastrellare nuovi adepti per le cosiddette "catechesi" neocatecumenali. Il risultato finale dell'iniziativa (in un totale di circa diecimila "piazzate" in tutto il mondo) è stato patetico: nella lettera che ha inviato il 13 luglio 2013 a tutte le comunità neocatecumenali, Kiko vantava 20.000 persone interessate (una media di due per ogni piazzata):
Come sapete la missione nelle piazze è stata una vera bomba: sono tutti contentissimi. Tantissimi lontani dalla Chiesa si sono avvicinati a Cristo: circa 20.000. Stiamo ancora raccogliendo dati e Vi terremo aggiornati.

«Premono su Kiko
per fargli fare un
altro Family Day!»
⁴) Il Family Day del 12 maggio 2007 non è stato organizzato dal Cammino Neocatecumenale ma dal Forum delle Associazioni Familiari (nell'elenco delle associazioni il Cammino non c'è), a cui si sono aggiunti oltre trecento movimenti, comunità e associazioni cattoliche. I seguaci di Kiko si sono aggregati in massa quando Kiko ha capito che sarebbe stata una prestigiosa occasione per sfilare numerosi davanti alle telecamere.

⁵) L'allora venticinquenne Kiko, in un bar di Madrid, incontrò la ex suora Carmen Hernàndez (espulsa dalle Misioneras de Cristo Jesùs per disubbidienza: pur destinata oltreoceano, aveva stabilito autonomamente quali poveri andare ad evangelizzare... nella sua stessa Madrid, sotto casa), per dirle che aveva visto la Madonna comandargli di costituire una comunità come la famiglia di Nazareth. Lo ha testimoniato la stessa Carmen Hernàndez a giugno 2002, in un memorabile discorso in cui promette «un futuro immenso» ad un Pontificio Consiglio «se appoggerà il Cammino Neocatecumenale». Le millantate apparizioni a Kiko e locuzioni a Carmen non sono mai state poste al vaglio della Chiesa.

La "comunione seduti":
notate il tizio inebetito in
attesa del segnale di manducazione
⁶) La lettera del 17 gennaio 2006 di Kiko, Carmen e Pezzi a papa Benedetto XVI si apre augurando a quest'ultimo «la santa umiltà di Cristo». Perché mai Kiko deve rinfacciare al Papa l'umiltà?

⁷) Kiko accampa diritti sulla "missione" (neocatecumenale) dei sacerdoti formati nei seminari kikiani Redemptoris Mater poiché vorrebbe spedirli nel mondo a disposizione delle comunità del Cammino. Molto spesso avviene che un seminarista neocatecumenale giunto al sacerdozio, dopo pochissimi anni di ministero (tipicamente il tempo di farsi iscrivere al Sostentamento Clero per lo "stipendio"), svanisce dalla diocesi per dedicarsi esclusivamente al Cammino, laddove il sortilegio e i cosiddetti "catechisti" lo invieranno.
Ma il sostenere le spese della formazione di un seminarista, benché opera buona, non dà alcun diritto di decidere dove eserciterà il ministero. Il sacerdote è al servizio del Vescovo, non di Kiko; il sacerdozio è per tutta la Chiesa, non è uno strumento del Cammino, anche se la vocazione è vagliata da Kiko stesso e da altri laici, anche se la formazione è avvenuta con la liturgia kikiana e le catechesi kikiane in un seminario kikiano Redemptoris Mater.

Liturgia neocatecumenale:
il momento del balletto-girotondo
⁸) A questo punto Stefano Gennarini soggiunge: «Poi, mentre il rabbino cantava la preghiera per le anime dei morti nei campi di concentramento, quando ha finito di nominare i campi c'è stato un fulmine e un tuono impressionante. Per gli ebrei il tuono è la voce di Dio, erano molto emozionati».

Dunque, riassumiamo: il tremendo temporale lo manda il demonio, incavolato nero per l'esorcismo. Poi, però, com'è naturale nel corso del (demoniaco) temporale ci sono lampi e tuoni. E Gennarini, al rimbombo di un tuono, riferisce che gli ebrei sono emozionati perché per essi il tuono è la voce di Dio. Quindi: il temporale lo manda il demonio, nel tuono c'è la voce di Dio. Che comunicazione coerente, questa di Kiko e Gennarini!

⁹) In realtà in Russia il numero di aborti dal 1990 al 2013 è calato del settanta per cento (da 4,2 milioni/anno a 1,2 milioni/anno); di tutti i leader del mondo, Putin è senza dubbio tra i più impegnati a limitare l'omosessualità, l'aborto, la pornografia.

«Abbiamo costruito
seminari R.M. con la
nueva estetica!»
¹⁰) Durante le grandi convivenze neocatecumenali, Kiko fa sfilare i genitori di famiglie numerose, decantando: «José, quindici figli! quest'altro, venti figli!» L'ubbidienza a Paolo VI è infatti per Kiko una procreazione irresponsabile, un continuo sfornare figli (manca solo una versione neocatecumenale della medaglia dell'Unione Fascista Famiglie Numerose). L'ubbidienza al Papa, per Kiko, non è un assoluto: si veda ad esempio la questione della liturgia.

¹¹) Il laico Kiko ha compiuto il sopracitato "esorcismo" a Pechino nel 1995 ma ogni anno non perde occasione per raccontare nuovamente le proprie gesta eroiche. Occorre ricordare che l'esorcismo è riservato esclusivamente al sacerdote (solo sacerdoti e vescovi possono pronunciare validamente la formula "io ti esorcizzo"); le preghiere di liberazione (in cui non si interloquisce col demonio) sono recitabili -non in pubblico- anche dai laici. Kiko afferma di aver pubblicamente «scacciato» i demoni, «comandando» loro di andarsene.

Immaginate Kiko che comanda ai
cattolici cinesi perseguitati di fare
la pagliacciata delle "100 piazze"
¹²) Considerata l'attitudine neocatecumenale di disubbidire al Papa, le autorità cinesi (che ne saranno certamente al corrente) staranno festeggiando l'inquinamento della Chiesa Cattolica clandestina, alle quali presto il Cammino proibirà quei gesti da religiosità naturale (recitare il rosario in ginocchio prima della Messa, ecc.), da "cristiani della domenica". Si potrebbe riflettere su come reagiranno quei cattolici cinesi quando si vedranno imporre i canti di Kiko, i copribibbia e fascette reggi-chitarra di Kiko, le sedie neocatecumenali, i cosiddetti "catechisti" che parlano in itagnolo, la scarnificazione delle coscienze, le decime, eccetera...

¹³) Notate come Kiko utilizzi il termine preti per riferirsi a quelli non neocatecumenali, e il termine presbìteri per riferirsi a quelli formati nei seminari kikiani.

martedì 22 ottobre 2013

Don Kikolone si difende, ma...

Alla Convivenza di inizio corso 2013-2014 Kiko Argüello ha detto:
"Kiko, ho saputo che voi
siete autoreferenziali..."
Nel primo concistoro che ha fatto, Benedetto XVI ha celebrato la messa nella Cappella Sistina, all’altare consacrato che sta sotto il Giudizio Universale, con un crocifisso molto bello, con le spalle al popolo e in latino. Per qualcuno poteva voler dire qualcosa: si ritorna al latino?

Ma Papa Francesco ha fatto mettere un altare al centro. Questo per noi è stato molto importante! Alcuni giornali hanno commentato “Ecco che torna l’altare del Concilio”.

Qualcuno ci ha denunciato al Papa dicendo che le comunità che fanno la messa attorno all’altare danno tanta importanza alla comunità. E dicevano: «Non sarà che quello che celebrano non è il mistero di Cristo, ma la comunità? Sono autoreferenziali!». Questa è una calunnia gratuita. Non abbiamo mai celebrato noi stessi, ma il mistero pasquale di Gesù Cristo, senza il quale non c’è nessuna iniziazione cristiana.

Prima di farci qualche domanda esaminiamo un famoso schema di Kiko in cui ha scritto che non c'è vita cristiana senza comunità:

Si notino il disegnino della pagnottona e dell'insalatiera

Questa enorme corbelleria di Kiko è smentita da venti secoli di vita della Chiesa, in particolare da:
  • il fatto che la liturgia della Messa può essere celebrata anche dal solo sacerdote "senza popolo" (senza "comunità")
  • il fatto che la Chiesa ha canonizzato anche numerosi santi eremiti ("senza comunità").
La comunità cristiana è un risultato, non una premessa della fede.

Nelle comunità neocatecumenali si ripete l'insegnamento di Kiko secondo cui il Signore salverebbe "a grappoli". Sottinteso: non dipenderebbe tanto dalle disposizioni del singolo ad accogliere la grazia di Dio, ma dipenderebbe dalla bontà della vita comunitaria... Questa baggianata è talmente professata dai kikos che addirittura si allestiscono cimiteri neocatecumenali con tanto di "libro della vita" coi nomi delle comunità.

Vediamo una seconda foto, in cui una comunità neocatecumenale celebra il mistero pasquale:

«Non sarà che quello che celebrano
non è il mistero di Cristo, ma la comunità?
Sono autoreferenziali!»

Quelle che Kiko Argüello ha chiamato «calunnie» sono in realtà le semplici fotografie delle liturgie neocatecumenali.

Vediamo la "scaletta" del ragionamento di Kiko:
  • 1) Benedetto XVI ha celebrato «con le spalle al popolo» e «in latino»...
La dicitura "con le spalle al popolo" è solo un banale punto di vista geografico, che tenta di non far notare che in quel caso il sacerdote - al pari del popolo - celebra rivolto verso il Signore.
  • 2) ...e questo «per qualcuno» significava «qualcosa: si ritorna al latino?»
Dunque è questo il vero terrore dei neocatecumenali: "si ritorna al latino?"
  • 3) Francesco «ha fatto mettere un altare al centro»...
Altare (pardon "mensa")
neocatecumenale
fatto in plastica trasparente
Cosa significa «un altare al centroAl centro di cosa? Kiko stava parlando del Papa o delle liturgie neocatecumenali?
  • 4) ...e questo per i neocatecumenali «è stato molto importante»
Quindi le "spalle al popolo" di papa Benedetto XVI e il latino non erano importanti per i seguaci dell'idolo Kiko?
  • 5) Kiko è felice che sia tornato «l'altare del Concilio»
Nessun documento del Concilio (e nessun documento liturgico) ha mai stabilito che l'altare «del Concilio» debba essere girato verso il popolo. Kiko inganna i suoi seguaci prima parlando di «altare al centro» e poi spacciandolo per «altare del Concilio».
  • 6) «qualcuno ci ha denunciato al Papa» dicendo la verità...
Kiko dunque teme davvero il Papa? Ma se ha sempre comandato di disubbidire a Giovanni Paolo II e a Benedetto XVI...
  • 7) ...e cioè che i neocatecumenali sono «autoreferenziali»
Quanti altari vedete?
Uno, due o tre?
E il tavolone centrale sarebbe
forse "l'altare al centro"?
Sono interi decenni che il Cammino riceve quest'accusa, sempre circostanziata, insieme all'accusa di culto della personalità di Kiko.
  • 8) ma Kiko dice che chi critica il Cammino deve per forza essere un calunniatore
Il vittimismo neocatecumenale si accompagna sempre all'odio per chi critica il Cammino. È Kiko stesso a bollare come "calunnie" le accuse, senza mai rispondervi, anzi, addirittura escogitando astuzie per fingere di aver ragione.
  • 9) infatti per Kiko il celebrare un "mistero pasquale di Gesù" serve solo per fare l'«iniziazione cristiana».
Lo ha detto proprio Kiko: "senza Gesù Cristo non c'è nessuna «iniziazione» cristiana".

Dunque Gesù sarebbe uno "strumento" dell'iniziazione?
Nella Chiesa Cattolica in realtà è il contrario...

domenica 20 ottobre 2013

«Finalmente libero dal Cammino!»

Ciao a tutti, sono un ex-catecumeno che ha frequentato il cammino per 17 anni, e non piu' da circa 6 mesi... anche se la volontà di andarmene stava nascendo molto prima. Poi c'è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso!!!...vi raccontero’ presto.

Spiritualità neocatecumenale:
l'Eucarestia distribuita
come se fosse uno snack
Condivido in pieno le testimonianze di altri fuoriusciti perchè mi rivedo in alcune di esse; sono stato cantore per molti anni, ed anche capo-cantore, essendo arrivato alla tappa della preghiera. Ho scoperto questo blog da poco e ne sono rimasto colpito, ma anche entusiasta!! Mi state risollevando il morale, soprattutto in questo periodo in cui "i fratelli" (che definirei moralisti) della mia ex-comunità, mi stanno massacrando con telefonate per sapere perché non frequento piu’, ma che alla fine capisco sia solo un loro tornaconto da menefreghisti, ovvero intendono: “stasera c’è la preparazione! vieni? ritorna all’ovile!!”, oppure: “pregheremo per te”… io rispondo: noooooo!! per favore, preghero’ io per la vostra conversione!!!

Ringrazio i creatori di questo blog per avermi aiutato a riconoscere come un problema diffusissimo tante cose che credevo stessero solo nei miei pensieri!! Rispondo all’anonimo dell’11 ottobre 2013, che dice di “chiudere questo blog perché i commenti sono scesi paurosamente”… forse sei dubbioso e non ce la fai ad uscire?? Ad andare via dal cammino??

Conosco molti altri ex-catecumeni che sono usciti da altre comunità della mia città…..e quando li incontro, lanciano “fuoco e fiamme” contro i catechisti e i loro adepti. Essi, purtroppo, non conoscono ancora questo blog… ma a breve glielo faro' conoscere io!!! Tenete conto che nella mia città è stato chiuso il cammino in 5 parrocchie… ne rimangono poche adesso!!

La mia esperienza è durata circa 17 anni, ma già da 6 anni andavo in liturgia eucaristica nella comunità con mia madre.

Il Cammino
della tristezza
Ho fatto le catechesi a 16 anni perchè mia mamma non voleva ubbidire ai catechisti o chi per loro tartassandola per farmi fare le catechesi fin dai 12 anni. Non voleva perchè notava che quei ragazzini che erano entrati a 12-13 anni sembravano ragazzi di strada…ne dicevano di tutti i colori e in liturgia si comportavano come Santi…e fuori da Diavoli… pero’ si diceva che è “il cammino che li salva”… e non gli davano l’educazione necessaria nel rispettare tutti!!! Ma credete che la comunità salva questi ragazzi?? o dovevano essere i loro genitori, alcuni anche catechisti, ad educare???

Quando avevo circa 20 anni, siccome andavo a lavorare in una pizzeria il sabato e questo lavoro mi precludeva l’andare in liturgia, il mio capo-equipe mi ha detto di abbandonarlo che uno del cammino deve seguire la liturgia del sabato…ma io l’ostia consacrata non me la perdevo e andavo a messa la domenica!! Lui rispose: andare a messa la domenica non basta…devi trovarti un altro lavoro!! Io: perché non me lo trovi tu!!! Lui: nessuna risposta… ando’ via… ma dico: non ti conveniva dare la risposta??? Forse te ne fregavi???? Sentivo parlare spesso di questa “Provvidenza di Dio”… se abbandonavi un lavoro a vantaggio della liturgia…

Solo qualche anno dopo, col 2° passaggio, scoprii cosa era questa provvidenza di Dio… la cosiddetta decima!!! Ma solo nel CNC esiste questa provvidenza?? Ho scoperto che no… anche fuori Dio PROVVEDE!!!… e sicuramente non con fratelli, ma con persone che non sono del cammino.

Poi sono arrivato alla tappa della Preghiera e qui sono arrivate le batoste!!! E cominciai a passarne di tutti i colori… soprattutto nel servizio di cantore me ne facevano di cotte e di crude…

Ogni tanto qualche fratello o sorella mi indicava qualche ragazza con cui fidanzarmi…ne avevo trovata una con i genitori catechisti da 30 anni in cammino, sembrava che fossero chi sa chi…solo che all’interno della loro famiglia c’era lo scompiglio…ma che lingua parlano?? La PSICOPATIA forse???....con questa ragazza non sapevo piu’ come comportarmi...mi diceva che dovevo convertirmi, lei era gelosa, ossessiva, possessiva, triste…sembrava che nascondesse qualcosa…non la capivo!!…ho passato momenti brutti, tanto che ho perso un anno di studio universitario……ma dopo che l’ho lasciata, dopo un periodo di raccolta dei cocci rotti, ripresi lo studio in mano e mi laureai, con i miei che erano contenti….Ps: questa ragazza mi diceva sempre “perchè vuoi raggiungere questo idolo dello studio, del successo e dei soldi???” Ma che voleva??? Eh, sì: voleva fuggire da casa sua insieme a me, perché non stava bene nella sua famiglia…

Imbarazzante "spiritualità" neocatecumenale
Ah!!! dimenticavo… dopo 30 anni, e dopo tanti memoriali che i genitori di lei sbandieravano a destra e a sinistra con tutti per le “Meraviglie che ha fatto il Signore per loro”… sono stati fatalmente cacciati dalla comunità… non so perché… ma non era meglio aiutare i loro figli prima dei figli degli altri???... fratello NC guarda prima dentro casa tua, e poi nella casa degli altri!!!!!!

Adesso ho 32 anni e da quando sono uscito mi sto riprendendo piano piano…sono fidanzato con una ragazza non-NC e sto bene!!! Prego il rosario, faccio l’adorazione, la messa, ascolto quello che dice il Papa (spero che trovi qualcosa contro il CNC !! All’incontro con i catechisti il Papa disse che “ci sono catechisti malati di testa!!!” Guarda caso qualche giorno prima aveva avuto l’incontro con la TRIADE!! Ma a chi lo diceva?? Forse a loro??).... Mi sento sereno e non piu’ accusato dagli altri interiormente…!!!

Ancora qualche fratello dice che gli manco (purtroppo è che non hanno piu’ cantori maschi in quella comunità perché si sono sposati tutti… FURBI!!!)… onestamente sto bene così!!!!

(testimonianze a firma "Finalmente libero")

venerdì 18 ottobre 2013

Brasile: un'altra parrocchia neocatecumenalizzata

Presentiamo oggi la parrocchia di san Benedetto nella diocesi di São Carlos, nel sud del Brasile, che vanta ben 13 comunità neocatecumenali mediamente da 50 fratelli ciascuna.

Le quali, per le loro liturgie, hanno evidentemente bisogno di un bel tavolo da biliardo posto al centro della chiesa, che all'occorrenza può fungere da altare (pardon, "mensa"):


Notate inoltre il solito tappeto, poi il solito ambone kikiano messo a metà strada tra l'altare/mensa e la sede del celebrante, quindi il crocifisso-sogliola kikiano, e inoltre le sedie disposte "perpendicolarmente" (a sinistra), e poi il pannello di sgorbi kikiani alle spalle del celebrante...

Un momento...! "Pannello"? Cosa deve coprire?

Deve coprire l'altare preconciliare, naturalmente (la parrocchia è stata inaugurata negli anni '50): andiamo dunque a dare una sbirciatina dietro:


Quell'altare preconciliare, già impoverito drasticamente dai riformatori postconciliari, viene ora sprezzantemente ridotto dai neocatecumenali a tavolino di servizio su cui tener pronte le suppellettili sacre per le varie celebrazioni, attorniato da alcuni secchielli per la spazzatura.

Ovunque nel mondo, Cammino Neocatecumenale devasta le parrocchie per renderle ad immagine e somiglianza dell'idolo Kiko. Lo scempio praticato qui in Italia è identico a quello praticato in Brasile, in Spagna, e in qualsiasi altro posto dove il tumore neocatecumenale riesce ad incistarsi.



(fonte delle foto: Escravas de Maria, citato da Neocatecumenais)

mercoledì 16 ottobre 2013

«Grandi risate forzate, per una battuta del "catechista"...»

Il cammino è lungo e fatto anche di ricadute, di dubbi di sconforto.

«Vivere tutto con superficiale emotività»
Siamo stati abituati, noi neocatecumenali, a vivere tutto con superficiale emotività; un'emotività malata fatta di grandi risate forzate per una battuta del catechista o per un suo sorriso, fatta di pacche sulle spalle oppure di grandi pianti e tristezze quando, durante una convivenza o uno scrutinio, il coinvolgimento emotivo è cosi' grande da rimanere svuotati una volta rientrati a casa casa.

Ricordo che quando miei figli erano piccoli e ritornavamo a casa dopo le lunghe convivenze, non ce la facevamo nemmeno a preparare una cena decente e questo non era dovuto ala stanchezza ma allo svuotamento interiore.

Tante volte gli abbiamo preparato una cena con latte e biscotti e mandati a letto subito.

E noi rimanevamo svuotati e non vedevamo l'ora di andare a letto e magari di andare il martedi dopo in comunità per ritrovare un poco di atmosfera "festiva" fatta di abbracci e baci della pace e... balletti del sabato sera.

Il fatto è che si parla molto di famiglia e di matrimoni "salvati dal cammino" ma non si parla mai della vuotezza di questi matrimoni.

Kiko dice:
«dalla tristezza
all'allegria»
(e si vede, no?)
La vita di coppia è secondaria e viene relegata solamente al "dopo impegni della comunità" e credetemi dopo tanti anni di cammino non c'è piu' una serata libera o se ne rimane una non c'è ne' tempo ne' voglia (per disabitudine) di parlare di altro che non sia comunità.

Anche i comuni problemi con i figli, per esempio la scuola lo sport passano in ultimo piano.
Se ci sono si riportano ai catechisti che ti diranno come comportarti per affrontarli, ma comunque mettendo sempre la comunità al primo posto.

Quello sulle amicizie dei figli delle comunità è un discorso lungo che andrebbe affrontato seriamente.

Ma lo sapete che nelle comunità "vecchie" quando i figli crescono i genitori parteggiano per i fidanzamenti tra i vari ragazzi?

Ragazzi che sono nati e cresciuti nella comunità e che si conoscono fin dai primi giorni di vita.

Poi ci sono le esclusioni o il parlare a bocca stretta di quella o quell'altra ragazza o ragazzo che proprio non è nocatecumenale come dovrebbe magari perchè quanche volta non partecipa all'eucarestia e esce con gli amici (e a Messa ci va la domenica... grande scandalo)

Ci sono le pacche sulle spalle a quei genitori che non riescono a raddrizzare i propri figli solo perchè non entrano in comunità o non ci entrano subito a 13/14 anni.

Sapeste quanti ragazzi si sono persi NON perchè non entrano in comunità ma perchè ci sono entrati a FORZA?!

Quanti si sono sposati una sorella o un fratello di comunità e ora sono in rotta o separati.
Ma di questo non si parla perchè kiko non dice i numeri...

Intanto in Cina Kiko manda ragazze che poi stanno li' senza uno scopo, senza un lavoro, senza un fine.
E quando torneranno perchè finisce il loro visto dovranno aspettare che Kiko le rimandi ancora in Cina o in un altro posto.

Maglietta progettata
da Kiko
per far alzare
le "cefale"...
Oramai sono carne da macello e non si possono tirare indietro.

Ma perchè nessun neocatecumenale ne parla?

Quelle ragazze vengono ignorate perchè oramai sono li' e non si deve sapere che fanno e non si possono tenere i contatti e loro non possono parlare con nessuno. raramente possono telefonare ai propri genitori e ai responsabili (messi sullo stesso piano della famiglia) solo perchè, dicono i catechisti e Kiko, potrebbe essere "pericoloso".

Ma cosa "pericoloso"? Se sono andate ad evangelizzare, i vescovi lo sapranno bene, no?
Saranno andate in Diocesi dove i Vescovi le hanno chiamate oppure no?
Nessuno deve sapere nulla perchè sono in incognito .. perchè potrebbero essere considerate spie?

E tutti i ragazzi universitari che vanno a studiare in Cina come sono considerati allora?
E' che le ragazze "cefale" non avendo uno scopo materialmente dimostrabile (studi universitari, lavori ecc) non possono giustificare la loro presenza li'...
DG

lunedì 14 ottobre 2013

Anche loro hanno fatto esperienza del Cammino

Testimonianza da Umberto:
La comunità neocatecumenale è un movimento subdolo e non della chiesa....

La "teologia" di Kiko Argüello
Sono arrivato fino allo "shemà"... mia madre ci è dentro da vent'anni; ha disturbi psichici ed è affetta da bipolarismo... Da quando nella nostra vita è entrata la comunita neocatecumenale, la famiglia si è distrutta....e si è distrutta la psiche fragile di mia madre. Ti fanno il lavaggio del cervello... e solo grazie a Dio ho avuto la prontezza di allontanarmi...

C'è da pagare la "decima", ti dicono che fuori dal Cammino c'è solo peccato, i matrimoni si fanno "all'interno" del cammino e solo tra "fratelli"... Ho visto ragazze 18enni sposarsi con 35enni, e sfornare figli come se fossero conigli.....

I catechisti....catechisti? Non hanno nessuna laurea in teologia né fondamenti! Come possono essere chiamati catechisti??? Con 4-5 figli, tutti vestiti griffati con il solo stipendio da operaio del padre... ma come mai?? Provvidenza di Dio? O provvidenza dei fratelli "drogati dal cammino" che davano soldi soldi soldi, oggetti di valore ecc...?

Purtroppo credo che non aboliranno mai questo cammino...sono troppi i fedeli in gioco...e la chiesa non può permettersi di perdere una buona fetta di torta.....mia madre intanto soffre...e non se ne rende conto...è malata mentale...e non ci sono cure...e non si vuole far curare...e io e le mie sorelle non sappiamo cosa altro fare...è tutto piu grande di noi....e ho solo 25anni....non è giusto...


Testimonianza da Federico:
In ginocchio davanti a Kiko
Sono stato fidanzato con una ragazza catecumenale per due anni ed il suo atteggiamento era proprio questo...con me, e non solo, sembrava SEMPRE a disagio... e il suo sguardo... credo non lo dimenticherò mai: sempre pieno di paura di diffidenza a volte terrorizzato, sembrava fossi il male assoluto!!

Mi sto riprendendo grazie a questo blog perché i suoi atteggiamenti, le sue parole verso di me, il suo astio, le sue accuse non avevano senso per me... ero arrivato al punto di sentirmi sbagliato io. Non ho avuto mai delle risposte da lei e cercare di parlarle era impossibile. Qualsiasi cosa era estremamente complicata mai spontanea...anche un sorriso. I primi tempi mi "riprendeva" perché sorridevo, voleva sapere il perché, pensava che la stessi prendendo in giro. Ho passato due anni davvero snervanti.

Se posso dare un contributo posso mandarvi la mia testimonianza. Aldilà di tutti gli abusi liturgici penso che quello psicologico sulle persone sia il peggiore... e ancora peggio è convivere con queste persone non sapendo da dove proviene il loro disagio (io non conoscevo il CN) perché ogni tuo tentativo di metterti in contatto con loro è inutile.


Testimonianza di Sebastian:
Imbarazzante spiritualità neocatecumenale
I miei sono stati in comunità per 25 anni, ma ne sono usciti qualche anno prima di me. Sono usciti perché non sopportavano più le persone della comunità, ma loro continuano a credere nella bontà del CN e in Kiko. Non hanno capito che è una situazione generale del CN, e non solo della loro comunità. E non si rendono conto del male che il CN ha fatto loro. Il loro matrimonio (che a detta loro è stato salvato dal CN, per mano dei catechisti) è in forte crisi. Mia madre è depressa, non si cura, dice sempre che vuole morire, odia tutto e tutti (marito, figli e mondo), non ha interesse a conoscere le proprie nipotine. E mio padre non lo capisce, non VUOLE capire che tutto questo male è dovuto al CN, e che mia madre va curata.

I miei sono entrati in CN appena sposati, e su di esso hanno posto le fondamenta della nostra famiglia. Ora che l'opera è completa, si vede come è stata tirata su tutta storta. Io continuo ad affidarmi a Dio, perché non posso fare altro. Ma sono alquanto sconsolato. Per fortuna da quando sono uscito dalla comunità, ho ritrovato un po' di amor proprio e di sicurezza in me stesso, e al di là degli affetti le cose mi vanno bene. Spero solo che la mia vita possa prendere una buona piega...


Testimonianza da D.B.:
Liturgia delle pagliacciate
È da tanto che vi leggo e mi avete aiutato parecchio da quando sono fuori dal cammino (circa 2 anni) ed intervengo per la prima volta colpendomi molto la testimonianza di Federico.

Premetto subito che ho 25 anni e sono entrato nel cammino a 13 anni forzato dai miei genitori che erano purtroppo entrati per la morte dei miei nonni sia paterni che materni e avevano trovato in esso una valvola di sfogo. Entrato purtroppo anch'io ad un'età in cui non sapevo neanche cosa fosse il cammino, sia per il mio carattere che per il fatto di stare in comunità, mi sono isolato dalla vita sociale: gli amici che avevo li ho persi e me ne sono dovuti fare nella comunità del cammino.

A 17 anni ho attraversato per un intero anno una grave depressione che tuttora sto curando. Fatto sta che non ero mai felice di nulla, ero chiuso, non uscivo di casa ed i neocatecumenali di certo non mi hanno aiutato. Il mio desiderio è stato da sempre di sposarmi e vedendo che purtroppo non avevo possibilità fuori dal cammino mi ero rassegnato a sposare una neocatecumenale. A tutti i vari pellegrinaggi a cui partecipavo pensavo di trovare l'anima gemella, ciò non è successo fino all'età di 22 anni in cui sono andato a madrid per la Giornata della Gioventù e mi sono innamorato di una ragazza. Ebbene ci sono stato poco con lei ma era isterica, non sorrideva mai, non sapeva cosa voleva dalla vita e improvvisamente mi ha lasciato. Io sono stato male per molto tempo e tuttora qualche volta in cuor mio penso a lei.

Tutti i "fratelli" di comunità se ne sono altamente fregati di me e i catekiki al 2° interrogatorio di terzo grado (tale è il 2° scrutinio) mi hanno detto che dovevo andare al centro vocazionale per capire la mia vocazione e chiedevano soldi per dimostrare che non ero attaccato agli idoli (a cui anche loro sono attaccati, benchè dicano no). Al che sono sortito insieme ai mie genitori quando sono venuti a chiedere le famose decime.

Sono neocatecumenali
ma non lo scrivono
In tutto questo lungo discorso volevo consigliare a Federico di lasciare perdere la sua ex. Tuttora un mio ex fratello comunità con cui ho fatto le superiori insieme non mi saluta (solo perchè me ne sono andato) e quando mi vede anzi si scansa dall'altra parte. Questo è un comportamento cristiano? Secondo me no: anzi il Vangelo dice di amare i nemici e di fare il bene a coloro che ti odiano. Lui naturalmente si è fidanzato con una del cammino e penso in futuro si sposerà con lei, matrimonio a mia opinione forzato.

Mio padre che è attualmente a letto infermo a causa di un infortunio non hanno neanche tentato di chiamarlo per chiedergli come stava sapendo che si è fatto male. In conclusione da quando me ne sono sortito ho più tempo anche per i miei hobby e sono molto più contento, ho fatto qualche nuova amicizia e qualche volta esco con un ragazzo che è sortito con me e che faceva parte della mia ex comunità. A tutti gli amministratori grazie per l'impegno che mettete e spero che ci siano frutti in futuro.

A tutti i neocatecumenali io vorrei seriamente che capiste che molte cose andrebbero cambiate e che dovete obbedire alla Chiesa se vi chiede un cambiamento anziché rispondere che il Cammino è infallibile. Scusate ma voi nella vostra vita non sbagliate mai? E poi come mai tutte le cose all'interno devono essere fatte nello stesso identico modo? Se fossimo così avreste ragione, ma Dio ci ha creati diversi.