lunedì 26 agosto 2013

Brevi note sul sacrificio eucaristico e sugli errori neocatecumenali

I seguaci dell'idolo Kiko
ballano attorno al vitello d'oro
Visto che sul Sacrificio Eucaristico i neocatecumenali dicono tante corbellerie (esattamente quelle insegnate da Kiko Argüello e Carmen Hernàndez), proviamo a riepilogare schematicamente alcune questioni. Per spiegazioni più dettagliate si rinvia al Catechismo della Chiesa Cattolica e al Magistero infallibile della Chiesa.
Nostro Signore Gesù Cristo ha comandato agli Apostoli: «fate questo in memoria di Me».
    Dunque l'Eucarestia non è qualcosa che ci "facciamo" noi, ma è un dono di Nostro Signore.

    Dunque la liturgia stessa non la "produciamo" noi, ma è un dono di Nostro Signore.

    Insomma: la liturgia non è un cerimoniale alterabile a seconda delle circostanze, ma è un dono di Nostro Signore, e come tale è da trattare, fidandosi dell'autorità della Chiesa, alla luce di ciò che ha santificato tantissime generazioni di cristiani.

    Kiko Argüello e Carmen Hernàndez hanno sempre sbagliato nell'assegnare "nuovi significati" alla liturgia da far celebrare ai loro "neocatecumeni".

    Tale dono è affidato all'autorità della Chiesa in via esclusiva: infatti è stato agli Apostoli, e solo a loro, che Nostro Signore ha comandato: «fate questo in memoria di Me».
      Dunque nessuno può arrogarsi il diritto di "modificare" la liturgia, per nessun motivo, nemmeno alla luce del fatto che ancor oggi sussistono diversi riti (latino, ambrosiano, siro-malabarese, ecc.).

      Celebrazione neocatecumenale:
      si noti l'oggettistica "designed by Kiko"
      Ciò infatti spetta esclusivamente all'autorità della Chiesa, che in due millenni ha sì evoluto la liturgia, ma sempre e solo per piccolissimi passi (diremmo: "per sedimentazione"), sempre rispettando la sua peculiare struttura generale. Per esempio: per almeno una quindicina di secoli la "Messa tridentina" è rimasta sostanzialmente invariata (e non diciamo di più solo perché la documentazione giuntaci dai primi secoli è oggettivamente assai scarsa).

      Storicamente da parte dell'autorità della Chiesa c'è sempre stato un grandissimo timore a metter mano sulla liturgia.

      I due laici spagnoli Kiko Argüello e Carmen Hernàndez hanno sempre sbagliato nel modificare la liturgia introducendo ogni genere di strafalcioni: dal bislacco candelabro a nove fuochi all'uso di un ipertrofico tavolone-mensa aggiuntivo, per non parlare delle "pagnottone" e dei "boccali-insalatiere", comandando (addirittura dando l'esempio) di fare la "comunione seduti", e poi il fatto che almeno fino al 2005 facevano arbitrariamente eliminare dalla liturgia il Gloria, il Credo, ecc... Sono stati addirittura rimproverati più volte, da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI ma continuano ancor oggi a disubbidire.

      La Messa è la ripetizione incruenta del Sacrificio della Croce.
        Attenzione all'aspetto fondamentale: si tratta di un sacrificio: cioè spetta officiarlo al sacerdote, è necessaria e sufficiente la sola presenza del sacerdote (e per "sacerdoti" si intendono gli Apostoli, i loro successori e coloro ai quali hanno trasmesso il potere di celebrare l'Eucarestia).

        Una "prima Comunione" neocatecumenale:
        si noti l'Eucarestia trattata come uno snack
        Dunque per il sacrificio della Messa non è necessario alcun "extra": per esempio non c'è bisogno di alcuna attività "partecipativa" come erroneamente intesa oggi da tanti stupidi ignoranti. La presenza dei fedeli riguarda i frutti spirituali che possono ricevere, non perché sia in qualche modo "necessario" ravvivare la celebrazione. Quel Sacrificio si può ben compiere anche se tutti sono distratti. Anche se nessuno canta, suona o balla. Anche se nessuno fosse presente, al di fuori del sacerdote.

        Infatti "partecipazione" significa «prendere parte» spiritualmente a quel sacrificio, «l'unico sacrificio a Te gradito», di adorazione, ringraziamento, impetrazione e propiziazione. Ciò che la Chiesa chiama actuosa participatio è l'unirsi di tutto cuore, mente, anima, a Nostro Signore realmente presente nel Santissimo Sacramento. La Chiesa ci comanda di partecipare alla Messa "almeno la domenica e nelle feste comandate", non per darci un obbligo ma per farci beneficiare continuamente dei tantissimi frutti spirituali.

        La "partecipazione" dunque non consiste nell'eseguire una serie di gesti per "marcare presenza" (come se l'assemblea fosse lì per eseguire uno spettacolino festoso), tanto meno nell'«animare» la liturgia (come se la chiesa fosse una sala di rianimazione) o peggio con gesti che non hanno nulla a che vedere con l'umiltà, l'adorazione e l'unione spirituale con Dio (come ad esempio battimani, interventi "spontanei", scenografie, ecc.)

        Kiko, Carmen e i loro seguaci hanno sempre sbagliato nel darsi da fare per far "animare" a modo loro la liturgia e abusare dei "riti esplicativi" previsti dalla liturgia cattolica. La presenza esclusiva dei canti di Kiko, delle icone di Kiko, delle suppellettili designed by Kiko, le fascette reggichitarra di Kiko, le sedie neocatecumenali, ecc., mettono al centro della liturgia non il sacrificio Eucaristico, ma l'idolo Kiko!

        La Messa è un sacrificio.
          Gli aspetti secondari della Messa (sottolineiamo: secondari), e cioè quello del "banchetto", quello "didattico", quello della "festa", ecc., non devono assolutamente oscurare l'aspetto principale, che è quello del sacrificio.

          "Kikizzazione" della parrocchia al Poetto:
          tutto è estraneo alla tradizione cattolica
          Kiko, Carmen e i loro seguaci hanno sempre sbagliato nell'accentuare esageratamente i caratteri secondari, addirittura inventandosene dei nuovi, e nel banalizzare brutalmente il carattere di sacrificio.

          Il fedele cattolico è in "festa" (anzitutto nel cuore) solo perché riconosce gli infiniti benefici di quel Sacrificio; ciò è molto diverso dal "dover festeggiare" in maniera "verificabile" (infatti sbagliano coloro che strimpellano nacchere, tamburelli e chitarrelle, sbagliano perché il loro "accompagnamento" intende manifestare un'allegria, intende trasformare il Sacrificio in una festicciuola).

          L'atteggiamento dei neocatecumenali nella liturgia dimostra che di fatto non credono nella Presenza Reale e tantomeno nell'aspetto di "sacrificio" (tant'è che alla fine delle loro liturgie fanno quel bislacco "balletto col girotondo").

          Kiko e Carmen hanno sempre sbagliato a banalizzare il carattere di sacrificio. Kiko disprezza la "parolina" transustanziazione, addirittura va insegnando che "sacrificio" sarebbe un residuato del paganesimo...

          «Se alcuno dirà che il Sacrificio della Messa è soltanto di lode e di ringraziamento, o una nuda commemorazione del Sacrificio compiuto sulla Croce, e non propiziatorio; o che giova a colui solo che lo riceve, nè si debba offrire per i vivi e defunti, per i peccati, le pene, le soddisfazioni e le altre necessità, sia scomunicato».
            Questo sarebbe "sacrificio eucaristico"?
            Oppure è solo una chiassata campagnola?
            Il Magistero della Chiesa ha sempre solennemente insegnato le verità di fede, verità che restano le stesse anche se passano i secoli. Verità che non si possono "modificare" o "annacquare" (si possono esprimere, ma non si possono adattare), perché o provengono direttamente da Nostro Signore, oppure sono la logica e diretta conseguenza di ciò che ha fatto e ha detto Nostro Signore.

            Nostro Signore ha detto proprio così: «fate questo in memoria di Me».

            L'Eucarestia, "fonte e culmine" della vita della Chiesa, ha alimentato un'innumerevole schiera di santi. Che mai hanno preteso di pasticciare con la liturgia così come hanno fatto -sbagliando- i due "iniziatori" del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello e Carmen Hernàndez.

            Sant’Alfonso de’ Liguori afferma: «Dio Stesso non può fare che vi sia un’azione più santa e più grande della Celebrazione di una Santa Messa».

            Chi sarà dunque così stupido e maligno da inquinare la celebrazione della Santa Messa con le proprie corbellerie e la propria vanità?

            martedì 20 agosto 2013

            Le "decime" del Cammino: «ti individuano e te la fanno pagare cara»

            Le "decime" in teoria dovrebbero essere le libere e discrete contribuzioni per le opere di carità. Ma nel Cammino Neocatecumenale non sono né libere, né discrete: sono invece una controllatissima "tassa" da pagare dal 2° passaggio in poi, oltre alle varie collette e raccolte fondi...

            Un commento da parte di C.:
            Nel Cammino Neocatecumenale è
            obbligatorio pagare mensilmente
            la cosiddetta "decima"
            (il 10% dei tuoi guadagni mensili!)
            Uno dei cavalli di battaglia del cammino è che tale contribuzione è di tipo "libero", ovvero nessuno viene a controllare quello che tu metti e se lo metti. L'altro cavallo di battaglia è dire che essa serva ai fratelli della comunità.

            Questo non è propriamente vero, ed adesso vedremo il perché.

            Stando a contatto con i "catechisti" del Cammino ed avendo visto come sono strutturate le comunità si può tranquillamente sapere, dopo un periodo di osservazione di uno-due anni, chi "versa" e chi no.

            La decima è una colletta che viene organizzata puntualmente nella comunità, una volta al mese costantemente per anni. In un gruppo limitato (una comunità non ha più di 50 membri, ma mediamente sono circa 30 se non di meno), in un gruppo di pochi elementi in cui si conoscono il lavoro e le ipotetiche somme da dover dare, senza troppa fatica alla fine si riesce benissimo ad isolare chi non versa soldi.

            Anche perché viene annotato chi viene alla decima e chi manca, quanto si raccoglie in una occasione e quanto in un altra.
            Certo, puoi "saltare" un giro, due. Ma se costantemente non versi la decima per un tempo lungo puoi stare certo che al 99% ti individuano e poi te la fanno pagare veramente cara.

            In genere la punizione il malcapitato la riceverà al momento del prossimo passaggio, dove "guardacaso" non passerà. Ho visto più di un caso di camminanti che non sono passati nel passaggio e che, come unica colpa, avevano quella di non aver dato la decima.
            Solo una parte della decima viene redistribuita nella comunità, non viene redistribuito tutto.

            Ovviamente, non essendoci rendicontazione (pubblica) nessuno può sapere che giro faranno questi soldi.

            Quindi, cortesemente, finitela di dire che la decima è libera, perché è libera solo fino al prossimo passaggio. Se non ti "converti" puoi star pur certo non passi gli scrutini e non rimani in comunità.
            Da parte di DG, in risposta al neocatecumenale "Gregorio":
            Il Cammino è nato chiedendo soldi
            Tu parli di caduta di stile..ma che "stile" c'è quando i "catechisti" ti interrogano (a volte anche urlando) e tu sei seduto nel mezzo dell'assemblea con le spalle ai tuoi fratelli e lo sguardo rivolto ai catechisti?

            In fila e seduti ti guardano e tu non non puoi nemmeno avere un conforto dato magari dallo sguardo di un fratello che ti conosce meglio e che sa quanta pena e quanta infelicità stai provando in quel momento!

            E mi parli di caduta di stile...

            Io non sostengo che i "catechisti" siano dei farabutti, perchè nella loro vita quotidiana e familiare saranno anche delle persone buone ma, lasciami dire, che quando assumono il ruolo di "catechisti" non si fermano davanti a nulla!

            Nemmeno davanti una malattia!

            Anzi magari, mettendo il dito nella piaga, approfittano della tua situazione per fare una catechesi ai fratelli .

            Gregorio vecchia volpe, guarda che nessuno vorrebbe "prestarsi" allo scempio pubblico della sua intimità per essere il soggetto di una "catechesi"!

            Per quanto riguarda il 2° scrutinio:
            tutti quelli che scrivono qui (o quasi tutti) sanno di cosa si sta parlando, quindi inutile dare la colpa alla signora che ha scritto la sua testimonianza dopo due notti passate a piangere!!

            Tutti sanno che la DECIMA deve essere fatta in comunità e basta.
            Poi se ti avanza qualche soldo puoi anche (di nascosto) darlo a chi vuoi.

            Puoi darli ad un povero della parrocchia, ad una vedova con i figli...ma ATTENZIONE che se lo sanno i catechisti ti rimprovereranno perchè fare un atto di carità verso qualcuno che conosci, anche solo di vista, puo' portare ad un peccato di orgoglio! E questo è quello che ti dicono i "catechisti".

            E cosi', in qualche modo, ti inculcano il concetto che se doni al di FUORI DELLA COMUNITA' lo fai per il tuo EGO e NON per carità cristiana.

            p.s.: guarda che in seduta privata i "catechisti" ti chiamano eccome!!!
            E questo puo' succedere anche se non sei tu a domandare l'incontro.

            Perchè, se non basta quello che ti hanno detto davanti a tutti, ribadiscono ancora piu' il concetto parlandoti da solo.
            E, quando dico solo, vuole dire che nemmeno tua moglie o tuo marito puo' assistere al "colloquio"!!

            Per quanto riguarda le collette e la decima :
            - alla COMUNITA' si dà la decima e si fanno le collette per i fratelli itineranti, per la Chiesa se ci sono cose da acquistare o "nuova estetica da applicare";
            - invece Per il CnC inteso come Fondazione Famiglia di Nazaret si fanno COLLETTE quando KIKO ritiene oppurtuno domandare i soldi

            Quindi non diciamo baggianate perchè anche se parlare di soldi è un tabu' nel CnC perchè "NULLA DEVE USCIRE", sappiamo bene che sarà sempre cosi' dal 2° passaggio in poi per il resto dei giorni, perchè il CnC non FINISCE MAI.

            Tu scrivevi: "Se volevo darli (i soldi della decima) li mettevo nella colletta, se NON volevo darli mettevo la mano vuota..."

            Mettevi la mano vuota???

            Due allora sono i casi:
            - o non avevi un decimo di nulla perchè eri disoccupato
            - o effettivamente NON VOLEVI DARE NULLA ma, in questo caso ti domando perchè fare quel gesto ipocrita della "mano vuota" piuttosto che dire tranquillamente a tutta la comunità: "non voglio dare nulla questo mese e non faccio quindi la decima"

            E cosi' non peccavi di falsità nel mettere LA MANO VUOTA per far "vedere" (falsamente) di ...donare la decima!!!

            Questo lo scrivo per far capire a TUTTI il Regno dell'Ipocrisia neocatecumenale.

            lunedì 12 agosto 2013

            "Se non fai in un certo modo, sei un neocat di serie B"

            Gli attivisti neocatecumenali sono molto bravi a descrivere con paroloni elegantoni le costrizioni che vigono nel Cammino. Rileggiamo alcuni commenti che ci hanno inviato nelle scorse settimane:
            Copertina di un libro
            di canti "comunitari"
            (cioè composti da Kiko)
             
            I cosiddetti "catechisti" del Cammino ti ordinano di chiedere perdono (non "scusa"! dovresti sapere che è diverso) a coloro verso cui provi rancore. Non avendo rancore per nessuno nel momento dello scrutinio non mi hanno comandato niente del genere.

            Vedi, nel cammino apparentemente niente viene imposto. Certo mica ti dicono "o fai così o ti sparo". Però se non fai in un certo modo sei un neocat di serie B.
            Se ti danno del "paganaccio" perché il sabato sera esci con gli amici (senza fare niente di male) e la domenica vai a messa: nessuno ti costringe a cambiare abitudine, ma il giudizio ti penetra dentro. Nel momento in cui decidi di prendere seriamente il cammino, devi cambiare le tue abitudini, altrimenti non stai facendo la volontà di Dio, sei un paganaccio!

            Quanto ai servizi per il Cammino:
            Il professore neocat
            censura il Papa
            E' vero, è possibile rinunciare al proprio ruolo di cantore/ostiario/responsabile... Ma sapessi com'è difficile! A questi ruoli, o "carismi", viene assegnato un significato mistico: è la volontà di Dio per il bene tuo e della comunità (soprattutto) che tu faccia quel ruolo; la comunità ha visto in te il carisma.

            Se rifiuti a quel ruolo, rifiuti la volontà di Dio.

            Se decidi di passare il testimone, te lo fanno pesare, ne fanno un dramma. Quando rifiutai il ruolo di capo-cantore fu un dramma. A giudicare dalle reazioni altrui, sembrava che mi dovessi dannare l'anima... E infatti continuai a chiedermi per molto tempo se non avessi sbagliato. Forse stavo rifiutando la volontà di Dio?

            Non mi dilungo oltre, chiudo dicendo che apparentemente niente viene imposto, ma in realtà si è sottoposti a continui ricatti morali, in modo più o meno subliminale. Quello per eccellenza è il ricatto che recita "non sei obbligato ad andare in comunità, ma ti avviso che là fuori c'è il demonio!"
            Che poi è proprio ciò che condannava a suo tempo mons. Bommarito (confermando che gli anni passano, ma i difetti del Cammino Neocatecumenale restano sempre gli stessi):
            Pubblicità neocat
            sui foglietti in chiesa!
             
            ...Il Cammino neocatecumenale a volte sembra invece camminare sul versante intransigente del "tu devi", sul filo di un imperativo categorico di kantiana memoria, col rischio molto facile di cadere in una sorta di fondamentalismo integralista destinato, come purtroppo accade, a fomentare divisioni e separatismi vari, creando inevitabilmente piccoli ghetti o pericolose chiesuole nell'ambito della stessa Chiesa di Dio nata invece per essere un'unica grande famiglia del Padre.

            Non vorrei parlare degli scrutini che, spesso, scarnificano le coscienze con domande che nessun confessore farebbe. Ma come ciò può essere permesso a un laico, sia pure catechista?...

            (lettera di mons. Bommarito, arcivescovo di Catania)

            martedì 6 agosto 2013

            Buonumore: la "sindrome di Nerone"

            Come per l'imperatore Nerone (che vinceva gare di poesia e di corse di carri da lui stesso organizzate), dietro molti sogni di gloria c'è spesso un fallimento artistico giovanile:
            • Napoleone scriveva romanzetti e dialoghi
            • Mussolini riuscì male nella poesia, nella narrativa e nelle tragedie
            • Hitler dipingeva quadri assai brutti: ripetutamente bocciato all'Accademia imperiale nei primi del '900
            • Goebbels, ministro della cultura del Reich, da giovane scribacchiava insignificanti commedie
            • Stalin pure fallì con la poesia, con la pittura e con la recitazione
            • Marx pubblicò misere raccolte di poesie e bramava di diventare romanziere
            • Lenin fu un pianista mancato
            • Kim Jong-il sognava di fare il regista
            • Karadžić, criminale di guerra, altro poeta mancato, Saddam pubblicava novelle beduine, Gheddafi pubblicò un libro di raccontini intitolato "Fuga all'inferno"...
            Uhm... un artista mancato bisognoso di una platea plaudente... Come si fa a non pensare anche a Kiko Argüello?
            Il fondatore del Cammino Neocatecumenale
            porta avanti una catechesi in cui
            cambia significato alla liturgia
            Signore e signori, ecco a voi Francisco "Kiko" José Gómez Argüello Wirtz, pittore spagnolo dagli innumerevoli autoritratti:

            Se non esistesse il Cammino Neocatecumenale,
            chi mai avrebbe pregato sul ritratto dell'iniziatore Kiko?

            Kiko si è sempre vantato di aver vinto, appena ventenne, un "importante" premio artistico, ma senza precisare che si trattava di un premio poco importante di un concorso con bambini e adolescenti. E senza dire che quello è stato il primo e ultimo vero premio della sua vita da pittore. Se non avesse creato il Cammino Neocatecumenale, nessuno avrebbe mai osato lodarlo (tantomeno pagare a peso d'oro) per i suoi indecifrabili sgorbi.

            Inoltre, per qualche "arcano" motivo, nelle bislacche opere pittoriche di Kiko (in vendita nei rinomati cammino-shop e che i "neocatecumeni" devono addirittura ad utilizzare per la preghiera!) compaiono anche simboli massonici e iniziatici, come questo guénoniano "occhio del cuore":

            1968: l'anno in cui, per "arcane" vie, Kiko e Carmen
            vengono invitati ad installarsi in Italia
            nella parrocchia romana dei Martiri Canadesi
            Ma Kiko, proclamatore della sua «nueva estetica che salverà la Chiesa», è anche un architetto spaziale interstellare! ecco infatti il suo bozzetto della nueva Domus Jerusalem che sembra uscita direttamente dai cartoni animati dei Jetsons (indicati a colori):

            Se non fosse stato inventato il Cammino Neocatecumenale,
            a chi si potevano chiedere soldi per realizzare quest'orrore?

            Ma Kiko è anche un prolifico musicista: tutti gli orridi canti delle liturgie neocatecumenali (per gran parte tutti uguali, e con quel tono cupo e calante) sono stati creati esclusivamente da lui!
            Se non fosse esistito il Cammino Neocatecumenale,
            chi mai avrebbe elogiato e difeso e grattugiato sulla

            chitarrella ndrùng-ndrùng-ndrùng quelle orride canzonette?

            Ovviamente Kiko è anche un compositore sinfonico, con una "sofferenza degli innocenti" che pare la colonna sonora di Ben Hur, e ha personalmente organizzato i suoi concerti in Italia e negli USA, convinto di essere lo strumento privilegiato del Messia che visita il suo popolo ebraico. Infatti Kiko ha già fatto distribuire il suo "santino" autografo e con il proprio logo aziendale:

            Santino cattolico

            Santino neocatecumenale

            E che dire delle sue doti di leader religioso? a venticinque anni aveva voglia di fondare una comunità e corse al bar a conoscere l'ex suora Carmen Hernàndez (che aveva in mente la stessa cosa) a dirle che aveva visto la Madonna comandarglielo (su tale apparizione, benché pubblicamente testimoniata dalla Carmen stessa, non è stata mai svolta alcuna indagine canonica).
            Attento vescovo! infatti Kiko afferma:
            «Ma come! il Papa dice che i vescovi
            devono ubbidire a un laico e a una donna
            (cioè a Kiko Argüello e a Carmen Hernàndez)

            Il trionfo è stato quando finalmente nel 2009 il Sig. Kiko Argüello è riuscito a farsi nominare dottore della Chiesa in Teologia e Matrimonio della Famiglia da parte di un pontificio istituto semisconosciuto (non una facoltà universitaria pontificia) nato nel 1981, venendo lodato per le Famiglie Numerose Neocatecumenali, per le Famiglie che fanno le Lodi a Kiko la domenica mattina, e per le Famiglie in Missione Neocatecumenale.

            Kiko impugna la croce
            come se fosse un vescovo

            (nota: è il "crocifisso sogliola"
            progettato da lui stesso)


            Kiko all'ambone con Crocifero e Candelieri
            3 giugno 2012 - foto © cammino.info

            (nota: il copri-ambone e il "crocifisso sogliola"
            sono disegnati e progettati da lui stesso)

            Cari fratelli neocatecumenali: le vostre natiche sono autorizzate a sedere solo su sedie neocatecumenali (in offerta speciale a 54,90€ cadauna) progettate dall'arredatore Kiko Argüello per farvi fare la "comunione seduti", e dovete assolutamente comprare le icone kikiane low cost!
            Ora sì che potete pregare le Lodi a Kiko risparmiando!

            Sedia neocatecumenale
            e icona kikiana "low cost":

            per liturgie neocatecumenali,
            seminari Redemptoris Mater, ecc.

            Fascetta reggi-chitarra
            "designed by Kiko"
            con caratteri ebraici

            Copri-Bibbia
            "designed by Kiko"

            "L'arcano con il ticket":
            guai a chi non lo compra:

            è "schiavo di mammona"!

            Neocatecumenalizzazione della chiesa di san Tomà:
            notate le "sedie neocatecumenali" da 54,90€ ciascuna

            Dunque, cari fratelli, in che percentuale il Cammino Neocatecumenale è frutto dello Spirito Santo, e in che percentuale è invece frutto della "sindrome di Nerone" di Kiko?

            (per questa pagina ringraziamo in particolare
            "il cugino della Pulce Pellegrina" e il blog Crux Sancta)