domenica 30 giugno 2013

Cosiddetti "catechisti" proibiscono gesti di carità non diretti al Cammino

La delusione di Annuccia a proposito di quei "direttori della banca neocatecumenale"...


Sono nel pre-catecumenato dal 2008.
Arrivano i kikos!

Al momento degli scrutini del secondo passaggio ci hanno chiesto di essere completamente sinceri, così io ho dichiarato l'affetto che provo verso un figlio di amici miei (amici non neocatecumenali) e il fatto che l'ho assistito nelle fasi della sua crescita.
La reazione dei "catechisti" è stata che io devo assolutamente smettere di vedere il ragazzino, che è un ragazzino ripeto, affezionato a me e che ha tra l'altro perso il padre lo scorso Febbraio a causa di una malattia terribile. Lo hanno anche stigmatizzato, gli hanno affibbiato aggettivi denigranti e umilianti senza conoscerlo.
Ecco un breve sunto di quello che mi hanno detto i "catechisti" neocatecumenali:
"è un opportunista, avido, ti vuole solo spillare soldi. Gli hai dato soldi? e quanti? E' un ragazzo, ti cerca solo per i soldi, tu devi fare la carità ma solo in Comunità perchè il Vangelo dice che non sappia la mano destra quello che fa la sinistra, smetti di vederlo perchè è un ragazzino ingordo".
Kiko si vuole incontrare con te
Io mi sento a pezzi non tanto perchè mi hanno fatto capire che non sono ben accetta nella loro Comunità della quale ora non mi importa più niente, ma perchè mi sono fidata di loro, non avevo visitato prima il vostro blog e loro hanno approfittato della mia buona fede e della mia fiducia verso di loro per offendere un ragazzo che non ha nulla, ha solo buoni principi, e io, che lo conosco dalla prima infanzia, mi sono resa conto di non essere capace di difenderlo!!!!!!!!!

Scusatemi lo sfogo accorato ma io ho pianto e non dormo da due notti. Le vostre eventuali risposte al mio post mi saranno di grande aiuto. Un caro saluto a tutti voi. Anna



Salve a tutti, sono Anna, vi racconto la mia traumatica esperienza dopo 6 anni di precatecumenato.

Siamo agli scrutini per il famigerato II° passaggio. Io non avevo letto il vostro blog, ed ho sbagliato, avrei dovuto informarmi meglio prima anziché fidarmi ciecamente dei miei catechisti e catechiste. Allo scrutinio ho parlato della situazione di una mia amica (amica non neocat), vedova da poco, con 2 figli, senza casa di proprietà, senza lavoro fisso e gravissimi problemi economici, che io ho volutamente aiutato, soprattutto circa le strette esigenze del figlio più piccolo.

Giorni dopo i catechisti mi richiamano in seduta privata. Mi dicono che il bambino è solo un piccolo avido, ingordo, opportunista che viene da me solo per prendere i miei soldi. Che devo assolutamente smettere di vedere e frequentare lui e sua madre e per far questo ho tempo fino allo scrutinio definitivo, che si terrà tra un anno.

Hanno gettato fango su di lui, stigmatizzato e offeso una creatura che ha perso il padre da poco, non ha nulla, aiuta la madre a far la spesa e, tra l'altro, con una sincerità tipica da ragazzino adolescente, è affezionato a me, che sono diventata nel tempo per lui una specie di zia. Il capo catechista ha inoltre aggiunto e ripetuto più volte fissandomi in faccia che la carità non va fatta a chi ci sembra che sia nel bisogno, perché il bambino in questione sarebbe secondo loro un individuo losco ed ingordo, ma va fatta donando alla comunità, ha precisato, perché il Vangelo dice che "non sappia la destra quello che fa la sinistra".

Nueva Evangelizzazione:
gente, mano al portafoglio!
La cosa che ora mi fa soffrire e non mi fa dormire la notte non è tanto il fatto che i miei "catechisti" (che ora ovviamente disprezzo) mi hanno fatto intendere che non sono gradita nel cammino (che io ora giudico come una Banca alla quale interessa solo che tu, singolo, porti soldi e faccia quadrare i suoi conti, e si disinteressa dei problemi personali e delle situazioni umane), io me ne sono andata senza litigare, senza reagire, ma sono due notti che non dormo e non riesco più a concentrarmi sul mio lavoro, perchè sono troppo addolorata del fatto che mi sono fidata di loro e quei porci dei catechisti neocatecumenali hanno usato quello che ho detto per denigrare il ragazzino, che io, pur amandolo tanto, non sono capace di difendere.

E quello che mi fa soffrire è che io stessa che gli voglio bene l'ho messo alla mercè di questi catechisti "direttori di banca", che hanno sputato veleno su di lui. Non riesco a perdonarmi. Chissà se questi "direttori di banca-comunità" conoscono il passo del Vangelo di Gesù e i pargoli dove Egli dice: "Lasciate che i pargoli vengano a me" e l'altro passo dove dice: "Qualsiasi cosa avrete fatto a uno qualunque di questi piccoli, l'avrete fatta a Me"?

Se riceverò una qualche risposta da voi, ve ne sarò enormemente grata.

Annuccia

giovedì 27 giugno 2013

Preparazione vocazionale in stile kikiano: cioè niente direzione spirituale

Io l'ho fatto il centro vocazionale neocatecumenale, a Roma con don Gianvito, don Ezechiele P., il laico Giampiero D. e consorte. Non serve assolutamente a niente. Non esiste nessuna direzione spirituale. Si fanno solo giri di esperienze, scrutatio, e vengono dati consigli generici. Ma non c'è mai un tu per tu con un sacerdote che ti faccia direzione spirituale.
Scena da un seminario kikiano:
l'orrido dipinto di Kiko incombe

Si fanno degli incontri, una volta al mese o ogni due mesi, per circa 9 mesi. Si termina con una convivenza dove don Gianvito e il laico Giampiero e sua moglie fanno gli interrogatori ai singoli, di fronte alla platea di giovani del centro vocazionale.

Il momento clou della convivenza è quando ti mandano nella tua stanza a fare una "scrutatio". Dopodiché devi rispondere a due domande con "sì" oppure "no". Le domande sono più o meno "Senti la vocazione al sacerdozio?" e "Senti la vocazione al seminario Redemptoris Mater?". Qualcosa del genere.

Se la risposta alla prima è e alla seconda è no, devi essere tu ad indicare che tipo di formazione vuoi ricevere. Devi già conoscere altre realtà, ordini religiosi ecc. Infatti ti dicono "Sei libero di scegliere l'ordine religioso che preferisci, però ti avviso che gli ordini religiosi in questo momento storico sono in forte crisi". Come a dire: o vieni con noi, o finisci nella "forte crisi".

Un ragazzo che è cresciuto nel CN, che non conosce altre realtà, e al quale viene detto che fuori dal CN c'è solo decadenza, secondo voi che scelta potrà fare?

Alla fine della convivenza, sulla base delle risposte e del discernimento che l'anomala triade (don Gianvito, il laico Giampiero e sua moglie) ritiene di avere sui malcapitati, si fa una "chiamata". Ovvero vengono pronunciati a voce alta i nomi di quelli che saranno invitati a settembre alla convivenza di Porto San Giorgio (la Merkabah).

«Sei disposto ad andare in qualsiasi
luogo che Kiko avrà scelto per te?»
In questa convivenza, alla quale non ho mai partecipato ma di cui mi hanno raccontato persone che vi hanno partecipato, tutti i giovani del mondo si radunano (che mala gestione delle risorse economiche!), è lo stesso Kiko a fare gli scrutini ad uno ad uno, davanti a centinaia di persone. La domanda fondamentale a cui l'aspirante seminarista deve rispondere affermativamente se vuole diventarlo è più o meno la seguente: "Sei disposto ad andare in qualsiasi luogo che il Signore avrà scelto per te?". E in seguito si faranno le estrazioni a sorte (sortilegio) per decidere dove smistare i ragazzi.

Inoltre c'è anche un momento in cui i ragazzi si dividono in gruppetti, ai quali si unisce un "catechista itinerante" che li deve aiutare a capire cosa significa "missione".

Come vedete non c'è mai un confronto diretto con un sacerdote, un tu per tu, una direzione spirituale... Ma non è una novità, dato che è così anche nell'ordinarietà del CN.

Sebastian

martedì 25 giugno 2013

Kiko vaglia personalmente i seminaristi neocatecumenali

Uno degli indicibili "arcani" da non rivelare ai "cristiani della domenica": il laico Kiko Argüello provvede personalmente a vagliare i seminaristi del seminario neocatecumenale "Redemptoris Mater" [RM] di Roma. E la direzione spirituale? La fanno i cosiddetti "catechisti" laici del Cammino Neocatecumenale [CN].

Proseguiamo oggi la >discussione con due testimonianze a proposito dei seminari neocatecumenali RM.



Offertorio neocatecumenale
con i beveroni-insalatiera
Voglio scrivere due parole sui seminaristi e sacerdoti RM. La questione mi tocca da vicino, giacché ho alcuni amici seminaristi e sacerdoti (pardon, presbiteri) del Redemptoris Mater.

1) Come è stato detto, i seminaristi e presbiteri RM rispondono prima di tutto ai propri catechisti e al catechista del seminario che è quello che fa gli scrutini. Ad esempio ci sono varie tappe, come la Admissio, che prevedono uno scrutinio. Nel RM di Roma è Kiko in persona a fare questo scrutinio e quindi a decidere se il seminarista può andare avanti nella propria formazione spirituale di sacerdote. Contemporaneamente, il seminarista deve fare il CN in una comunità vicina al seminario, con le varie tappe e scrutini condotti dal catechista di quella comunità.
All'interno del seminario c'è anche una figura che chiamano "Direttore spirituale", che in realtà fa semplicemente da confessore (la vera direzione spirituale la fanno i catechisti).

2) Ai seminaristi viene inculcata una precisa idea di missione, che è esclusivamente quella neocatecumenale. Ovvero: missio ad gentes o itineranza. In queste missioni il ruolo del presbitero è lo stesso che ha nelle comunità: presiedere alle celebrazioni. La catechesi e la pastorale sono portate avanti dai catechisti responsabili della missione.

Ad ogni modo, il seminarista viene formato con questa mentalità. Infatti parte integrante della formazione consiste nell'andare nei mesi estivi in itineranza, ovvero andare in qualche missione neocatecumenale in giro per il mondo.

Tuttavia, quando diventerà sacerdote, potrebbe benissimo finire come vice-parroco in una parrocchia dove non c'è il cammino, o addirittura ci sono persone ostili al CN, magari il parroco stesso, e magari il vescovo non ha intenzione di mandarlo in missione perché ha bisogno di preti in diocesi. A questo punto sono dolori. Tutto questo rappresenterà la nuova croce di cui l'ormai presbitero si lamenterà quando farà la risonanza o il giro di esperienza (o lo scrutinio) nella sua comunità.

Ma la missione non è anche la vita di tutti i giorni? Forse in parrocchia non ci sono persone bisognose? Forse il CN è l'unico mezzo con cui un prete RM può compiere la propria missione? Non è in grado di creare gruppi di preghiera, di studio delle scritture, pellegrinaggi che prescindano dal metodo neocatecumenale! Pastorale giovanile omologata anch'essa al metodo neocat (pellegrinaggi, scrutatio mensili, post-cresima).

Pertanto questi preti che contributo danno alla Chiesa di Dio? Niente! Contribuiscono solo all'espansione del CN!

Di tutti i sacerdoti RM formati fino ad oggi, sono una minoranza quelli che hanno a cuore la Chiesa prima che del CN.

3) I preti RM non fanno nulla. Nella mia parrocchia ci sono dei preti che durante il giorno non si vedono mai. Spuntano fuori solamente alle eucaristie NC e ai rinfreschi (e per fortuna anche alle messe standard della parrocchia). Tutto il resto viene delegato ai laici.

Ciò è dovuto al fatto che tutto ciò che non è il CN è considerato futile.

Inoltre sono dei pessimi confessori. Di solito quando confessano pensano ad altro, alcuni mandano SMS col cellulare, o leggono il giornale. A volte non ti fanno inginocchiare, o non ti fanno dire l'atto di dolore, o mentre lo reciti ti parlano sopra per fare la preghiera di assoluzione (sono abituati a fare le cose in fretta e furia).

L'unico consiglio che sanno darti è "vai in comunità", "fai il cammino". Poi può capitare di sentirti dire necessario che tu abbia peccato, Dio lo permette perché tu possa sperimentare che hai bisogno di lui".

Allora se i sacerdoti formati nei Redemptoris Mater sono questi, a cosa giovano alla Chiesa e ai fedeli?

p.s.: Conosco almeno 3 ragazzi che sono entrati in seminario, e ci sono stati 1-2-3 anni e dopodiché ne sono usciti. Uno di loro addirittura diceva che lui non aveva sentiva nessuna vocazione al sacerdozio, però gli piaceva stare in seminario.

Nei mesi estivi i seminaristi vengono mandati in giro per il mondo (una specie di stage neocatecumenale), e ci sono seminaristi che provengono da paesi più remoti che stanno lontano dalla famiglia anche per 2 anni consecutivi.

Sebastian



Qualcuno ha chiesto perché Kiko faccia seminari sparsi e mandi le persone “da una parte all’altra del mondo”. Che bisogno c’è di mandare un ragazzo di Boston a Roma ed un ragazzo di Roma a Boston?

Teoricamente nessuna, è una cosa senza senso, oltre ad avere un dispendio di risorse economiche ed umane non indifferente…
Ma, anche in questo caso, il cammino sta svolgendo una ASTUTA strategia per la formazione dei propri amministranti.

La formazione di un giovane seminarista, infatti, per il CN deve essere fatta facendo “tagliare tutti i ponti” con la sua famiglia, anche la comunità di origine.

Chi andrà a fare il presbitero del Cammino, dovrà rendersi disponibile ad andare dove il cammino lo richiederà”, esiste in rete una testimonianza di Franca Passoni che descrive molto efficacemente cosa significhi andare in un seminario RM, con il fratello mandato in Australia a Sidney, e nel frattempo nel seminario di Lugano, (il suo rettore, don Mario Trulio, lo conobbi personalmente, debbo dire che all’epoca mi fece una ottima impressione, tipico carattere campano, mi si mostrò molto cordiale, ma è anche vero che io non ero lì come seminarista).

La sua lettura non può che essere edificante, soprattutto nella sua drammaticità. Ricordo, inoltre, che questo stesso blog dedicò ai seminari RM un articolo molto interessante proprio un anno fa ([link qui]).

Il punto, però, è che il seminario RM, in realtà, non è un vero e proprio seminario. Alcune strutture più grandi ce lo fanno anche assomigliare, come quello di Roma, ad esempio, come quello di Brasilia o di Varsavia… tanti, però, non sono che piccoli centri, addirittura “case” con nemmeno 10 seminaristi.

In questi centri non esiste nessun percorso formativo scolastico, nulla di nulla. Il seminario RM è un luogo dove l’individuo viene sostanzialmente “fiaccato” nella suo io. Serve per creare ad hoc persone devote al 100% al cammino. Se non si è sicuri di un "candidato" non ci si fa scrupoli nel tenerlo anche anni ed anni!

Mentre un seminario diocesano forma un prete in un tempo di circa 5 anni, nel seminario RM questi tempi si ALLUNGANO in maniera esponenziale. Ho conosciuto personalmente persone che erano in seminario e dopo addirittura 10 anni ancora non sapevano quando sarebbero stati ordinati (e se lo sarebbero stati, perché ho anche visto gente mandata via dopo 8-9 anni in seminario, con il CN non si scherza, se non gli vai a genio non si fanno scrupoli).

I periodi di studio vengono intervallati da una serie di missioni e periodi di itineranza che possono durare anche due anni consecutivi.

Gli studi, spesso, sono solamente aleatori, in remote località dell’Asia e dell’Africa non esiste nessuna scuola che i seminaristi possono fare. Il clima è duro per quel che ho potuto sapere, perché per molti ragazzi, specialmente provenienti da paesi poverissimi, tornare a casa rappresenta tornare in contesti molto poveri e disagiati.

Quindi, il seminario RM non c’entra assolutamente nulla con il seminario diocesano. Sono due concezioni completamente differenti.

I seminaristi non sono “richiesti” dai vescovi, ma i catechisti propongono il seminario RM come una “bellissima realtà”, fatta di multiculturalità e di abbattimento delle barriere culturali e linguistiche.
Sulla carta sarebbe bellissimo, peccato che io abbia potuto vedere con mano che questo non è affatto così. Spesso questi ragazzi messi da un giorno all’altro tutti insieme generano difficoltà di adattamento non indifferenti. In un seminario in Asia si raccontavano di situazioni davvero drammatiche.

La stragrande maggioranza dei seminaristi, lascia nei primi anni. Sono pochissime le “alzate” che concludono il loro percorso.

Nulla di strano, è normale che sia così, peccato che Kiko si “dimentichi” di fare il computo (nei suoi “numeroni”) con quelli che lasciano. Il quadro sarebbe assai meno lusinghiero.

Infatti, se le comunità hanno tassi di abbandono alti intorno almeno al 50%, i seminari portano queste percentuali ancora più in alto. Basta fare il computo tra i seminaristi RM in entrata e i presbiteri RM ordinati, per fare subito la controprova di come la stragrande maggioranza non arrivi a concludere il suo percorso.

Questo anche in seminari molto grandi come quello di Roma, Varsavia, Bogotà, Newark, solo per citare i maggiori.

c.

lunedì 24 giugno 2013

Kiko chiede soldi per selezionare e smistare seminaristi neocatecumenali

Il Cammino è nato
chiedendo soldi
Oggi commentiamo insieme una recente lettera di Kiko Argüello indirizzata alle comunità neocatecumenali, dove anche stavolta Kiko "bussa a denari". La lettera è interessante perché conferma alcune informazioni che i neocatecumenali di nostra conoscenza, furiosi, avevano sempre negato o minimizzato.
Roma, 13 giugno 2013

Cari fratelli,

Due righe per chiederVi un aiuto. Come gli altri anni il Seminario Redemptoris Mater
di Roma ci passa un conto di 350.000€ per finire l’anno; in più dobbiamo provvedere per la Convivenza dei nuovi candidati ai seminari dove sono anche invitati i seminaristi che debbono accogliere questi nuovi candidati. Ciò significa che sono circa 1.400 giovani.

Prima notizia: il solo seminario neocatecumenale R.M. di Roma costa al Cammino circa mille euro al giorno.

Da un seminario kikiano R.M.:
si noti la bislacca bimah ebraica
Una grossa struttura costa grosse cifre, è ovvio.

Ma la prima domanda che un qualsiasi cattolico si pone è: a chi appartengono, a chi fanno capo i seminaristi e futuri "presbiteri", dal momento che il seminario R.M. «passa il conto» a Kiko?

Seconda notizia: Kiko chiede soldi perché «dobbiamo provvedere per la Convivenza».

La parola "convivenza" indica un'attività neocatecumenale. Kiko scrive la lettera per chiedere soldi per "provvedere" a questa Convivenza, organizzata dal Cammino. Dunque un qualsiasi fedele cattolico si chiederà di nuovo: a chi appartengono quei 1.400 futuri seminaristi e futuri "presbiteri", dal momento che Kiko organizza e paga una "Convivenza" neocatecumenale appositamente per loro? (e "paga" nel senso che... che chiede i soldi ai neocatecumenali).

Ma sentiamo ancora Kiko per sapere quanto costa e a cosa serve tale "Convivenza":
La convivenza dura 5 giorni per prepararli, selezionare i candidati e smistarli nei diversi seminari. Il costo complessivo di questa convivenza per gli alberghi è di 500.000€. I ragazzi normalmente pagano un terzo di questa cifra. 
Il "profeta" ti porge da baciare
la "reliquia" da lui toccata
Kiko stima che il costo complessivo di cinque giorni di vitto e alloggio per 1.400 giovani sia di poco più di 350 euro a persona, cioè 70 euro al giorno, che è un prezzo turistico (cioè eccessivo) visto che riempiranno al completo parecchi alberghi per cinque giorni. Possibile che i vertici del Cammino siano così disorganizzati da non aver saputo spuntare uno sconto?

E se poi se tra collette e "ragazzi" non si dovesse raggiungere la quota di 500.000 euro, che si fa? Niente più convivenza? Si chiedono più soldi ai partecipanti? E se invece si supera di molto la quota di 500.000 euro, la prossima volta non ci saranno richieste di soldi?

Ma queste dei costi di vitto e alloggio sono questioni secondarie, che lasciamo alla riflessione di chi ha più tempo.

Infatti la terza notizia importante che stimola la riflessione di un qualsiasi fedele cattolico è il motivo per cui Kiko organizza la costosa "Convivenza": per «selezionare i candidati» e «smistarli nei diversi seminari».

Un qualsiasi fedele cattolico si chiede: che titolo ha Kiko per «selezionarsi i candidati» e «smistarseli» nei propri seminari R.M.?

I neocatecumenali ci hanno sempre urlato che i seminari R.M. non sarebbero "seminari kikiani", non sarebbero "seminari del Cammino", ma sarebbero a disposizione del vescovo, a servizio della diocesi, eccetera: ma allora perché Kiko organizza (e chiede soldi per) una Convivenza in cui lui (e chi per lui) seleziona e smista coloro che aspirano a entrare in seminario?

Allora hanno ragione tutti quelli che dicono che i seminari neocatecumenali R.M., nonostante le pompose parole ("diocesi", "missionari"), sono al servizio di Kiko anziché al servizio dei vescovi!

Ma sentiamo ancora Kiko:
Comunione "self-service"
in un seminario kikiano
Le fondazioni sia di Madrid sia di Roma - che sono a sostegno dell’evangelizzazione e dei diversi seminari – hanno il livello economico vicino allo zero. Grazie a Dio siamo sempre poveri e dobbiamo confidare nella Provvidenza del Signore. Data questa situazione Vi preghiamo di venirci in aiuto e Vi chiediamo con totale libertà di fare una colletta per ogni comunità. Il responsabile della Prima comunità raccoglierà per ogni parrocchia il contributo delle diverse comunità e lo invierà al conto della Fondazione di Roma. Come sapete questa Fondazione è sotto il controllo del Vicariato di Roma che sa che provvediamo all’aiuto del Seminario.

Il versamento va fatto:

FONDAZIONE FAMIGLIA DI NAZARET
[seguono dettagliate indicazioni e coordinate bancarie]
Quarta notizia: le fondazioni neocatecumenali sono rimaste senza soldi e pertanto è necessario fare "collette" in ogni comunità. Sempre a chiedere soldi in ogni occasione (e guai a chi non versa la decima!) Ma la libertà dei singoli di donare nel segreto quando vogliono e quanto vogliono, che fine ha fatto? Non si può attuare: c'è sempre una richiesta di soldi, c'è sempre una colletta che ti piove addosso all'improvviso. E che fai, ti tiri indietro? Kiko lo vuole! ti tiri indietro? Sei attaccato a Mammona! Sei in braccio al demonio!...

Seminaristi kikiani R.M.
si preparano a meditare
E poi i fratelli neocatecumenali, nel metter mano ancora una volta al portafoglio, potrebbero chiedersi: ma perché la selezione e lo smistamento dobbiamo pagarli noi? C'è proprio bisogno di radunare tutti insieme quei 1.400 ragazzi solo per dir loro chi deve partire e dove dovrà andare? Kiko organizza, sceglie, smista, e i neocatecumenali pagano...

Quinta notizia: il Vicariato di Roma «sa che provvediamo». Oh, certo che lo sa: ti pare forse che una struttura neocatecumenale che costa mille euro al giorno, nel Vicariato credano che si regga in piedi miracolosamente gratis?

In realtà, con questa non necessaria precisazione Kiko vuol sottintendere che il Vicariato di Roma (che pure ha sempre appoggiato il Cammino) non copre tutte le spese del seminario neocatecumenale. Piccolo spunto di riflessione: dunque anche nel Vicariato sono convinti che le vocazioni neocatecumenali servono solo al Cammino?

Speriamo che ci possiate aiutare per contribuire alla missione della Nuova Evangelizzazione.
Vi salutiamo con il bacio santo della Pace.
Sesta notizia: Kiko afferma a chiare lettere che la "Nuova Evangelizzazione" avrebbe a che fare con la "Convivenza di selezione e smistamento".

"Liturgia" insegnata nei R.M.:
balletti col girotondo,
bislacche "hannukkià" a 9 fuochi,
comunione "seduti"...
Quando Kiko parla di "Nuova Evangelizzazione", dunque, sta parlando di sé stesso!
Sta parlando delle sue iniziative, delle sue selezioni, dei suoi smistamenti!
Sta spudoratamente affermando che la nuova evangelizzazione indicata dagli ultimi Pontefici consisterebbe in lui stesso!

Le vocazioni a Kiko infatti non possono essere "selezionate e smistate" dai vescovi, ma solo dal laico Kiko e dai suoi emissari: lo esige la "nueva evangelizzazione", cioè Kiko stesso, che perciò comanda che in ogni comunità si faccia un'ulteriore raccolta offerte.
Come sapete la missione nelle piazze è stata una vera bomba: sono tutti contentissimi. Tantissimi lontani dalla Chiesa si sono avvicinati a Cristo: circa 20.000. Stiamo ancora raccogliendo dati e Vi terremo aggiornati.
Settima notizia: la Grande Missione Kikiana nelle piazze (diecimila piazze) ha fruttato nientemeno che l'avvicinamento di ventimila "lontani" (una media di due ogni piazzata, così le "piazzate" con zero "avvicinati" non avranno da piangere). Sinceramente, sembra un risultato un po' misero: settimane di imbarazzante caciàra nelle piazze per... una media di due "lontani" a comunità? Tutto qui? Ogni comunità è stata vista e soprattutto sentita da migliaia e migliaia di persone, di cui mediamente solo due persone si sono avvicinate senza andarsene ridendo o sbadigliando?

Invece per Kiko è un successone, una vera bomba, un ennesimo "20.000" (ricordate Kiko? "ventimila preti per la Cina": il 20.000 dev'essere il nuovo numeretto alla moda nel Cammino)... ventimila nuovi possibili adepti per il Cammino e stanno ancora "raccogliendo dati" (quali dati? da chi? su chi? a che scopo? forse che ci sono comunità ancor oggi recalcitranti a dire che ci sono dei "lontani" che si sono avvicinati?) Chissà poi quanti di questi 20.000 supereranno l'infangatura della prima cosiddetta "catechesi" neocatecumenale...

Sono tutti «contentissimi», così come erano «contentissimi» Kiko, Carmen e Pezzi nel ricevere la fatidica lettera del card. Arinze contenente le «decisioni del Santo Padre», che in privato definirono: «catastrofe, siamo persi, qui finisce tutto!» (il che fa sospettare che anche stavolta Kiko anziché dire "catastrofe! solo 20.000!" abbia detto "contentissimi")... 
Il Papa Francesco ci sorprende sempre e ora dice che dobbiamo andare ai lontani: Bravo!
Speriamo che ci possa ricevere presto. Pregate per noi, in particolare per Carmen che sta un po’ meglio.
Da un seminario kikiano R.M.:
"tabernacolo a due piazze":
Bibbia e Ss. Sacramento
posti sullo stesso piano
(anzi: la Bibbia sta sopra!)
Ottava notizia: se il Papa dice qualcosa che fa comodo alla propaganda del Cammino ("andare ai lontani") allora il Papa è "bravo!"

Se il Papa invece dice qualcosa di scomodo, allora «catastrofe! siamo persi! qui finisce tutto!»

E infine, finalmente compare qualcosa che non è né propaganda neocatecumenale né richiesta di soldi: la richiesta di preghiere per la salute della Carmen Hernàndez.

Insomma, con questa lettera di Kiko conferma personalmente tante obiezioni e perplessità espresse contro il Cammino, sia da parte nostra che da parte di tantissimi cattolici che non conoscono questo blog:

  1. i seminari kikiani R.M. costano ai neocatecumenali un sacco di soldi...
  2. ...soldi che Kiko chiede di continuo... (ma allora chi "governa" quelle vocazioni?)...
  3. ...soldi per "Convivenze" per selezionare e smistare i seminaristi neocatecumenali
  4. tutte le comunità kikiane devono fare "collette" per pagare
  5. infatti evidentemente il Vicariato non collabora abbastanza
  6. Kiko dice che quel suo «selezionare e smistare» sarebbe Nuova Evangelizzazione
  7. nel chiedere soldi, Kiko ha ancora bisogno di vantare il successo della Grande Missione Kikiana nelle Piazze
  8. quando il Papa dice cose gradite al Cammino, è «bravo!»
Aggiornamento: anche nel 2014, puntualissimo, Kiko è tornato a chiedere soldi per lo stesso motivo...

venerdì 21 giugno 2013

«Ma dove sono tutti questi "convertiti" del Cammino?»

Riportiamo alcuni recenti interventi a firma c. di questi ultimi giorni.


Domanda: "Scusami tanto fratello ma le persone che non entrano che fine fanno? Dove confluiscono? Perche' non mi risulta che la Gifra o Ofs (sto in una parrocchia francescana) siano in forte espansione. Io mi preoccuperei, invece di attaccare, di riflettere sul fatto che la gente non entra in Chiesa."

Risposta:
Innanzitutto la Gioventù Francescana o altre realtà della Chiesa (Azione Cattolica, Scouts di Agesci, etc.) non possono essere paragonate al Cammino Neocatecumenale, per una serie di evidenti differenze: il cn è una realtà CHIUSA al "mondo", le altre sono aperte al confronto; non esiste una liturgia "parallela" con messa il sabato; inoltre la permanenza all'interno di queste associazioni è libera e non esiste il controllo ed il giudizio dei c.d. "catechisti" sul tuo percorso; per non parlare poi delle decime e di altri abusi.

La riprova di questo è che non ci sono siti di "fuoriusciti" dalla gioventù francescana, dagli scouts, etc. che abbiano denunciato situazioni di crisi e traumi come quelli che vengono denunciati su queste pagine e altri blog da parte dei neocatecumenali.

Magari dovresti porti questa, come domanda, non credi?

Se la gente non entra in Chiesa stai tranquillo che il cn non aiuta di certo a farla entrare, anzi! Per ogni persona che fa parte del cammino ne esiste almeno uno che il cammino lo ha abbandonato, molte di queste hanno abbandonato anche la Chiesa cattolica a seguito di queste esperienze negative, perché non te lo domandi?

Infine, io conosco personalmente diversi ragazzi nella gioventù francescana perché un mio caro amico ne fa parte, nel loro gruppo non sono molti, è vero. Ma, avendoli conosciuti, sono 100 volte migliori della comunità neocatecumenale di cui facevo parte, in circa 10 anni e più che li conosco non se ne è andato nessuno, solo un ragazzo è dovuto andare via per motivi di lavoro ma non ha perso i contatti ed ogni volta che torna è felice di rincontrarli.

Io, te lo ricordo se non lo sai, oltre ad essere stato mandato via dai catechisti (perché criticai alcuni loro comportamenti) ho perso persino il saluto dei miei (chiamiamoli così) ex fratelli di comunità. Nonostante per circa due anni io abbia cercato di mantenere un rapporto con alcuni di loro non mi hanno mai degnato neppure di una telefonata.

E' un comportamento da cattolici questo? Che senso ha andare nelle piazze per annunciare ai "lontani", quando non sei capace di portare il vangelo con te e con chi ti è accanto? Rifletti su questo.

Don Lorenzo Milani diceva che la "vocazione" l'abbiamo tutti uguale: fare del bene là dove siamo. Dove il Signore ci ha messi, non dove Kiko vuole che si faccia. Anche su questo, rifletti.

Caro Fratello, smettiamola con questa tiritera falsa che solo il cn salverà la chiesa, parafrasando la tua chiusura ti dico che io mi preoccuperei, invece di difendere a spada tratta il cn, di riflettere sul fatto concreto di cosa è CHIESA per te.

Io non ti dico di lasciare il cammino, se ti piace ci saranno motivazioni o situazioni che io non posso valutare e giudicare, ma rifletti su tante cose che qui sono scritte.



Vorrei ora parlare di uno degli astuti stratagemmi del cammino per illudere i camminanti sul fatto di fare un percorso di fede "potente".

In tutte le "missio ad gentes", evangelizzazioni, annunci etc. che i poveri camminanti debbono (obbligatoriamente) fare, ci sarà sempre un catechista di turno che sparerà il solito "numerone" sui convertiti, persone che si "volevano suicidare ma dopo aver ascoltato la parola non lo hanno fatto più" (questo è un classico, l'avrò sentito almeno 5 volte in occasioni ufficiali).

Nell'ultimo articolo di Magister si parla di una sinfonia di Kiko (orribile, peraltro) che a detta dei neocatecumenali come un certo A. De Juana "fa ritornare alla Chiesa" i lontani già al primo ascolto.
Non so, sinceramente, se ridere oppure se essere triste di fronte a simili "notizie".

Infatti, mai ho visto nessuna di queste persone, sarei stato curioso di conoscere, nei tanti anni di cammino, l'esperienza diretta di qualcuno che, ascoltato il kerigma o del "capolavoro" musicale di Kiko, e si siano convertite al cristianesimo. Neppure in occasione delle 100 piazze.

«...Sta di fatto che in tutte le comunità neocatecumenali sparse nei cinque continenti sono presenti le stesse immagini, sono adottati gli stessi arredi e sono eseguiti gli stessi canti.
Tutti con Kiko Argüello come ideatore, se non come diretto esecutore e compositore...» 



Ma dove sono questi "convertiti"? Perché non vengono mai intervistati, avrei voglia anche io di conoscerli.

La verità è che in tanti anni di missioni io non ho mai visto nessuno interessarsi. Le missioni non sono fatte per "convertire" le masse ma, invece, per umiliare i camminanti, per renderli docili e abbassare la loro "cresta", infatti le persone che arrivano al cammino per effetto di queste "evangelizzazioni" rappresentano si e no il 10-20% del totale dei camminanti.

Il resto sono quasi tutti parrocchiani, come lo ero io e tutti quelli delle almeno prime tre comunità della mia ex parrocchia. A solo titolo di esempio nella piazza della mia città durante l'ultimo incontro di 100 piazze il cammino ha fatto 0 (zero) proseliti.

Perché farle, allora? Queste manifestazioni servono per far da "collante" alla comunità, per far sentire importanti gli adepti e autosuggestionarli di credere di essere una "forza", di essere capaci di grandi gesti.

Chi crede che le evangelizzazioni servano a far proseliti al cammino si sbaglia. Il cammino fa (ha fatto) proseliti nelle parrocchie, dal quale proviene l'80% di chi oggi fa il cammino.



Per quanto riguarda la tua (personale) esperienza devi convincerti che essa non può fare testo perché io parlo di statistiche: non si risponde ad un dato medio dando la propria personale esperienza, dicendo: "per me è stato diverso, non è così", perché nell'ambito del ragionamento è una cosa che non ha peso.

Ma, guarda caso, Voi siete tutte "eccezioni" e le vostre comunità sono tutte perfette ma, in onestà, prova a verificare sui grandi numeri da dove provengono i camminanti e vedrai che ti tornerà quel che dico.

O forse no, mi dirai che il 99% di voi è stato rapito da un tizio che urlava in piazza e da un'altro che suonava la chitarra senza mai averli visti prima...

Scusami, ma io il cammino l'ho fatto per oltre 15 anni le missioni le ho fatte da itinerante in Italia ed all'estero, ho incontrato Kiko (personalmente faccia a faccia, non ai raduni per chiedergli l'autografo, come hanno stupidamente ironizzato alcuni nc), non mi metto medaglie, non me ne frega niente adesso come non me ne fregava niente prima, ma credo in sincerità di conoscere il cammino come e meglio di te.

Infine, caro Antonio, io non sono "caduto da cavallo",(altro vostro "slogan", mi pare incredibile come non vi rendiate neppure conto di usare tutti lo stesso vocabolario, le stesse frasi), anzi, al contrario la verità mi ha reso libero e sono enormemente più soddisfatto oggi di quando ero in cammino, stando "dove il Signore mi ha messo" e non dove "altri" volevano che io andassi o facessi, ma non so se tu ti sei accorto di questo nella tua vita dentro il cn oppure mai te ne accorgerai.

Tu e gli altri, per cortesia, convincetevi soltanto di questo. Che il cammino non è "incriticabile" e non si "incontra Cristo vivo" (altro "slogan" neocatecumenale) dando pregiudizi su chi vi pone determinate questioni, anche avendo 5 figli e 22 anni di cammino alle spalle.

domenica 16 giugno 2013

Il Cammino della disperazione

Presentiamo oggi il sito web Anti-Cammino -- The Way of Despair (il Cammino della disperazione).
Qui sotto, una nostra traduzione in italiano della sua home-page. Foto e didascalie redazionali.


Cammino Neocatecumenale - il cammino della disperazione

Arrivano i neocatecumenali!
A prima vista il Cammino Neocatecumenale si presenta come un gruppo religioso di intensa spiritualità dedicato alla formazione spirituale e alla riscoperta religiosa per tutte le persone sufficientemente coraggiose da accettarne il suo messaggio. In realtà sotto la maschera si cela un pericolo che resta ignorato o sottovalutato finché non è troppo tardi. Coloro che frequentano il Cammino anche per un breve periodo di tempo faranno esperienza di danni spirituali e sul piano emotivo, perdita di contatti con le persone più care, depressione anche grave, confusione.

Questo sito web è stato messo su per aiutare coloro che desiderano liberarsi dal dolore e dalla tristezza che il Cammino Neocatecumenale ha provocato loro, senza dover gettar via quanto di buono possano aver trovato strada facendo. Ci proponiamo inoltre di evidenziare le menzogne dette sul Cammino e dal Cammino.

Desideriamo avvisare chiunque stia pensando di aderire al Cammino Neocatecumenale, di tutti i pericoli che comporta il frequentarlo, sia per i suoi membri che per le famiglie e gli amici.

Il Cammino Neocatecumenale venne fondato da due spagnoli, il pittore e suonatore di chitarra Francisco "Kiko" Argüello (y Wirtz) e la ex suora Carmen Hernàndez. Il Cammino è riuscito a portare tantissime persone verso stili di vita distruttivi, rendendo sistematiche certe pessime pratiche tra cui ad esempio:
  • induce ad avere severi sensi di colpa 
  • endogamia (matrimoni combinati tra i membri) 
  • eccessiva enfasi sui peccati (specialmente sessuali) 
  • esagerazioni quanto ai digiuni
  • plagio e controllo mentale
  • pratiche oscure o addirittura fraudolente per quel che riguarda la gestione dei soldi
  • devastazione delle famiglie e distruzione dei legami con chiunque critichi il Cammino
  • stigmatizzazione di tutto ciò che è esterno al Cammino
La Nueva Evangelizatio
dei neocatecumenali:
girotondo con battimani
Su questo sito, i membri ("fratelli") neocatecumenali potranno scoprire la verità sul Cammino, tra cui storie di inganni, vessazioni, deliberate manipolazioni psicologiche, e saranno meglio informati per prendere una buona decisione sulla propria vita, potendo magari divenire abbastanza forti da liberarsi dalle pretese del Cammino e riaprirsi ad altre influenze.

Non mi aspetto che membri ed ex membri non si interessino più in certi elementi innocui del Cammino. Se volessero continuare a cantare i canti di Kiko insieme ai membri del Cammino, gustare i suoi dipinti, recitare le sue preghiere, o meravigliarsi di fronte alla romantica immagine di un chitarrista di flamenco che viene a salvare la cristianità, beh, siano liberi di farlo (io stesso gradisco la sua musica). Se loro ancora vedono Kiko come una figura positiva, non c'è problema (e se questo è il caso, dovrebbero comunque riconoscere che le sue azioni sono sbagliate: probabilmente gli sarebbe di aiuto per correggere i suoi errori!) Infatti insisto a suggerire che i membri del Cammino si tengano le parti buone del Cammino, senza dipingere un movimento o una persona come totalmente buoni o totalmente cattivi.

In ogni caso questo sito web si oppone alle pratiche neocatecumenali per il male che causa ai membri e alle loro famiglie. Sostiene la tesi che i fondatori e i membri del livello più alto stanno coscientemente permettendo o addirittura originando questi problemi, forse addirittura in buona fede. Inoltre qui tentiamo di mostrare ai membri il male a cui vanno incontro in modo che possano rifiutare le parti dannose del Cammino. Indipendentemente dai buoni aspetti, gli aspetti negativi del Cammino sono riconoscibili quando uno deve guarire e riprendersi parte della vita che vi ha perso, per quanto riguarda la famiglia, hobbies, interessi, lavoro, soldi, tempo e, spesso, la stessa salute.

Specialità del Cammino:
devastare la liturgia
È difficile dire se certi aspetti del Cammino siano buoni o malvagi. Spesso è questione di opinioni. Anche se questo dipende in gran parte dal fatto che i concetti che trattiamo sono assai soggettivi, resta vero che i membri del Cammino Neocatecumenale esibiscono spesso un forte pregiudizio, sfortunatamente esteso persino contro dati oggettivi. Benché il valore di tante cose che i Neocat insegnano e fanno sia una questione di punti di vista, alcune cose sono oggettivamente negative.

Mentre la scelta di quanto coinvolgersi nel Cammino è di ogni singolo membro, ci sono alcune pratiche che vanno assolutamente rifiutate:
  • Mai dare soldi al gruppo, né in contanti, né assegni, né sotto forma di lavoro o di beni.
    Questa non è una tua decisione personale e non dimostra se tu sei d'accordo o in disaccordo col Cammino. Il Cammino manifestamente danneggia le persone e non bisogna dargli "munizioni" per farlo meglio. Denaro, tempo e aiuto materiale verranno inevitabilmente utilizzati per fare pressioni su coloro che non hanno totalmente acconsentito ad essere parte del Cammino o influenzati dal Cammino.
  • Non chiudere i contatti con amici e familiari, nemmeno quelli ostili al Cammino.
    Indipendentemente dalla tua abilità di assecondare le pratiche neocatecumenali, tu non hai diritto di far male agli altri: cioè, il fatto che non ti dispiaccia rompere i contatti con persone a te care non significa che dal canto loro valga la stessa cosa. Se fosse vero ciò che annunci, non dovresti avere problemi dalla loro presenza e dal restare in contatto con loro.
    Se la tua famiglia e i tuoi amici sostengono cose che pensi che siano immorali o orribili, puoi rifiutare la loro influenza in ogni modo e prenderti del tempo, ma non puoi ignorare o rifiutare le persone stesse, e non puoi maledire le influenze esterne a causa della tua incapacità (o mancanza di volontà) nel resistere al peccato: sarebbe infatti irresponsabile e di danno per gli altri. (Inoltre rifletti bene sulle opinioni dei tuoi "catechisti" su cosa sia peccaminoso e cosa no; tutti i "catechisti" possono commettere degli errori).
  • Non tentare di reclutare persone nel gruppo, anche se tanti insegnamenti del Cammino sono veri e perfino se ciò potrebbe beneficiare una persona che attraversa un brutto momento della propria vita. Non ne vale la pena. Dà l'aiuto di cui ha bisogno, ma al di fuori del Cammino.
    Molti membri a cui il gruppo neocatecumenale ha fatto cambiare mentalità non ci hanno fatto caso perché non hanno sentito l'altra campana. È davvero difficile essere certi di non ricevere condizionamenti, nel momento in cui si ragiona in maniera scorretta. Se davvero sei interessato a partecipare ai loro eventi o ti piacciono alcune delle loro pratiche, e sai cosa ti aspetta successivamente (al punto di essere in grado di distinguere le buone pratiche dalle cattive), allora puoi parteciparvi. Ma non dare al Cammino più "potere" (soldi, adesione per ingenuità, lavoro, etc). È ovvio che questo sarà uno scoglio insormontabile dopo un paio di "scrutini", per cui io suggerirei di non entrare assolutamente nel Cammino.
Autoritratti del fondatore
  • Non seguire assolutamente il consiglio dei "catechisti" sul matrimonio e non lasciarti convincere ad un matrimonio combinato (un matrimonio di cui tu non sei entusiasta ma che i "catechisti" premono che tu faccia perché credono che sia "giusto" per te). I "catechisti" hanno un'idea pericolosissima dell'amore e del matrimonio.
    Non sposarti prima di sentirti pronto e non sposarti una persona che non ami, solo perché loro ti dicono che "è il momento giusto", che "è la tua vocazione". Se ti impongono un partner che non senti come tua felicità, non cadere nella trappola sul fatto che sarebbe "impossibile amare il proprio coniuge al 100%", oppure la trappola del "ognuno deve portare la sua croce"! Se non sei felice del tuo matrimonio, allora è qualcosa di dannoso, non un vero matrimonio. Il matrimonio significa amore, non un pezzo di carta o una cerimonia o un po' di schitarrate di canzoni e di preghiere.
    Se conosci una coppia sposata in matrimonio "combinato", forzato, o comunque partito da false premesse, parlane con persone esterne e fa' in modo che quella coppia riceva legittimo aiuto (cioè non-Neocatecumenale) prima che le loro vite vengano rovinate e prima che nascano bambini da questa "unione" poco salutare. Dato che ai Neocat pare che venga insegnato che l'amore per il partner sia peccato, questi "matrimoni" possono davvero succedere tra due persone che non si amano e perciò potrebbero essere relativamente semplici da smantellare.
  • Non fare, né credere, qualsiasi cosa possa metterti a disagio fisicamente o psicologicamente.
    C'è una differenza tra il sano senso di colpa e quello che invece ti instillano i "catechisti". Una sana spiritualità riguarda la disciplina personale, non la forza, il dolore e la vergogna. Se non riesci a sostenere il lungo digiuno di due giorni che fanno a Pasqua, per esempio, non farlo. Se ti senti nervoso e crolli alle "confessioni pubbliche", non farle. Rifiutarsi non significa affatto essere un cattivo cristiano.
    Se un "catechista" tenta di farti sentire in colpa per qualcosa che non era in tuo controllo, non cadere nella sua trappola. Siamo d'accordo che ognuno ha la sua croce da portare e che nella società mancano disciplina morale e personale, ma questo non significa che sia buono portare la croce altrui, né che sia giusto sentirti in colpa per aver fatto cose che non sono state dannose né per te, né per gli altri, né spiritualmente, né fisicamente.
Sacri dipinti del fondatore
Anche se questo sito web si oppone alle pratiche del Cammino, vi mostra testimonianze sia a favore che contrarie al Cammino perché l'onestà e l'equilibrio vengono per prime. In ogni caso si tenga presente che ai membri del Cammino pare proprio che venga insegnato di essere disonesti nel parlare della vita interna del gruppo, e ai membri di lunga data è vietato rivelare ai nuovi membri i "segreti" del gruppo o le discutibili pratiche che verranno nelle tappe successive. Persino dopo esserne usciti, molti ex membri si sentono ancora vincolati al segreto.

Al di là di questo, molte delle pratiche e degli insegnamenti del Cammino possono essere visti assai soggettivamente, come buoni o cattivi, forzosi o liberi, a seconda del punto di vista del singolo o del contesto in cui stanno tali pratiche e insegnamenti (anche se il  danno che causano è oggettivo). Molti membri non riescono a dire se sono stati condizionati ad agire o credere in un certo modo.
Ricordiamo anche che a molti membri NC viene detto che i media e Internet sono strumenti del Demonio, che li usa per diffondere opinioni negative sul Cammino e sulla cristianità. Per cui purtroppo non avremo molte storie di membri che hanno eliminato internet e sistemi di social networking e che rifiutano di comunicare col mondo esterno.

A proposito di questo sito web:
  • Pur indicando testimonianze sia positive che negative del Cammino, sono fortemente convinto che è per gran parte un'organizzazione negativa, e tendo a non prendere alla lettera le testimonianze positive poiché pare che ai membri venga comandato di mentire a proposito della vita interna del Cammino, ed anche perché molti membri sono incapaci di interpretare correttamente i propri sentimenti (a causa del Cammino stesso), e per la mia personale esperienza con persone che fanno il Cammino.
  • Questo sito web non verrà mai usato per far soldi. Allontanare la gente da una situazione pericolosa è già un guadagno sufficiente. 
Onorare l'idolo
e tutto ciò che tocca!
  • Anche se penso che sia importante documentare gli errori liturgici del Cammino, nulla mi secca di più che le lamentele anti-cammino di coloro che si concentrano sulla musica neocatecumenale, sul modo in cui preferiscono fare la comunione, e cose del genere, ignorando gli abusi psicologici e pratici che vengono inflitti ai neocatecumenali. La cristianità, al di là di tutto, è una religione pragmatica. Penso che Gesù sarebbe stato quello che più di tutti si sarebbe preoccupato dei danni psicologici fatti dal Cammino piuttosto che dall'utilizzo sbagliato di un rituale o di un simbolo.
  • Ho tentato di organizzare questo sito web nella maniera più ordinata possibile, compresa una "mappa" generale del sito, perché odio frequentare siti web difficili da navigare o confusionari. Se non ti piace il modo in cui ho organizzato qualcosa, fammelo sapere e tenterò di cambiarlo, se il tuo suggerimento ha senso.
  • Tradurrò questo intero sito web, inclusi i documenti, in varie lingue straniere, nell'ordine in cui sono rilevanti per il Cammino (per esempio, il paese con più comunità neocatecumenali è l'Italia, il Cammino è basato in Italia, per cui tradurrò anzitutto in italiano piuttosto che in hindi; il secondo paese con maggior numero di comunità è la spagna, per cui lo spagnolo sarà la lingua successiva).  Siate pazienti finché, prima o poi, avrò a che fare con la vostra lingua.
  • Se volete inviarmi propaganda neocatecumenale, fate pure: perdete il vostro tempo, perché non mi serve: so già cosa non va bene nel Cammino, e non mi "convertirete" così. Capisco che il Cammino offra delle cose buone e ne gradisco le canzoni e i dipinti, e apprezzo l'idea di una comunità molto unita, ma senza accettarne le cattive conseguenze.

Liturgia neocatecumenale del
sabato sera kikiano-carmeniano
Questo sito web contiene:

- opinioni da ex membri, preti, vescovi, famiglie, seminaristi, psicologi preoccupati

- dettagliate testimonianze personali da ex membri e dai loro cari

- documenti e lettere dai Papi, Vescovi, da Kiko e Carmen, e da altri documenti ufficiali, compresi quelli neocatecumenali

- informazioni sulle catechesi segrete di Kiko

- altre obiezioni liturgiche e teologiche al Cammino

- opinioni di chi sostiene il Cammino e di chi non lo sostiene

- link ad ogni singolo documento, articolo, commento o discussione che ho trovato on-line sul Cammino, organizzati per contenuto

- una utile mappa del sito

- alcune mie idee e strategie su come i membri possano liberarsi dal Cammino.


Neocat inebetito, in
attesa del segnale convenuto
Anche se non sono uno psicologo o terapista di "strategie di uscita", sono un essere umano dotato di intelligenza e buon senso, un grande istinto sulla natura umana, e un intenso interesse sul caso. Penso che posso come minimo aiutare i neocatecumenali a vedere la luce, se non addirittura a liberarsi dei tentacoli del Cammino. Per maggiore o più sofisticato aiuto per uscire dal Cammino o per rendersi conto degli aspetti dannosi del Cammino, raccomando ai neocatecumenali di trovare un dottore onesto e affidabile, teologo, psicologo, terapista, sacerdote (non neocatecumenali!), "exit strategist", esperto di sette religiose, filosofi/scienziati del sociale o qualsiasi altro "esperto".

Devo anche avvisare che i membri del Cammino accusano molta depressione quando tentano di rimettere in piedi la propria vita dopo esserne usciti, e che non sempre riusciranno a condividere la propria situazione psicologica con i propri cari. Per cui non si pensi che è tutto OK nel momento in cui si riesce a far uscire un proprio caro dal Cammino. Non si finisca per pensare che quella depressione indicherebbe che era meglio che il vostro caro rimanesse nel Cammino. Smettere di fumare è altrettanto doloroso, ma è più dannoso il continuare a fumare.

Occorre evitare di parlare coi neocatecumenali in termini di ultimatum "noi contro loro". Non solo è un metodo infantile, ma fa lo stesso gioco dei loro manipolatori. Questo sito tenta di dimostrare la falsità della mentalità neocatecumenale del "noi contro loro". Inoltre si eviti di contestare al Cammino qualsiasi cosa che non siano le sue pessime pratiche. Le cose buone non sono il nostro obiettivo.
Pagliacciate neocat
Se il vostro caro ha bisogno di ospedalizzazione o addirittura di essere tenuto sotto controllo perché medita il suicidio, cercate una struttura con estrema cautela, perché spesso possono essere dannose non meno che le sette; quello della sanità mentale è un campo ancora nuovo e piagato da conoscenze approssimative e perfino dalla corruzione. Non viviamo in un mondo perfetto, per cui non aspettatevi perfezione dalla vita. Agite sempre con cautela.

Spero che troviate interessante e informativo questo sito, e spero che molti ex membri del Cammino Neocatecumenale si fermino qui a condividere le loro storie, che potranno servire come monito a coloro che stanno pensando di aderire. Spero anche che Kiko e Carmen decidano di ripulire la loro opera e di abbandonare il severo livello di controllo che hanno sulla vita dei membri del Cammino.

Ho creato questo sito web perché una persona a me molto cara, entrando nel Cammino, ha tagliato ogni contatto con me senza apparente motivo. Ho perso una bellissima amicizia, breve e intensa, senza spiegazioni. Solo successivamente ho scoperto che il Cammino Neocatecumenale, di cui mi aveva detto di far parte, ha i caratteri di una setta psicologicamente distruttiva che incoraggia i suoi membri ad avere un comportamento del genere.

martedì 11 giugno 2013

Fosse nere al posto degli occhi


Ecco un altro esempio della nueva estetica che salverà la Chiesa: nel 1967 Kiko dipinse questo "Redentore" [sic] sul muro dove predicava (cioè "annunciava il kerygma"), probabilmente ispirandosi a Galactus, il super-cattivissimo dei fumetti.

Osservate le fosse nere al posto degli occhi: un classico della aberrante nueva estetica kikiana, la quale è così tanto indispensabile ai cari fratelli neocatecumenali per poter pregare (si veda per esempio un giretto al kiko-shop, dove è possibile acquistare la fodera per la Bibbia designed by Kiko, la fascetta reggi-chitarra designed by Kiko, il candelabro a nove fuochi designed by Kiko...), così come altre famose opere kikiane:

Fosse nere al posto degli occhi,
abito nero e funereo,
"omega" scritta sottosopra,
benedizione con la mano sbagliata,
mano della Vergine invecchiatissima...

Fosse nere, simboli massonici, brutture varie:
ecco la Nueva Estetica di Kiko Argüello

Maria e Kiko
(c'è scritto negli angoli in alto!)

Espressioni bizzarre e geroglifici kikiani:
quale cupo "spirito" ispira la Nueva Estetica?

Altre brutture della Nueva Estetica kikiana

Vescovi radunati sotto un enorme affresco kikiano
per essere "catechizzati" dal laico Kiko

sabato 8 giugno 2013

Sui neocatecumenali che infangano gli ex fratelli di comunità

Quando i vecchi duri e puri catecumenali non sanno rispondere ai fatti si limitano ad infangare il "giuda" di turno.

Cerimoniale kikiano
del sabato sera
Io ci sono abituato perchè ne ho visti tanti di neocatecumenali che, appena uscito un fratello dalla comunità, cominciavano a parlare male di lui.
Non voleva "convertirsi", non era "pronto" per accettare la storia che "Dio" (mica il Cammino: eh no!) vuole fare con lui, era un "ribelle", ecc ecc... e magari proprio quel fratello contro cui si parlava male, era definito fino al giorno prima "unito in Cristo" (ma solo in comunità, of course).

Una sola cosa mi domando: ma possibile che con 3 comunità che ho frequentato e per tutti gli anni che sono stato in Cammino sarei solo io ad avere le traveggole?

Possibile che invece i duri e puri neocatecumenali sono sempre capitati in comunità paradisiache, dove nessuno gli ha mai detto di lasciare il figlio malato a casa e andare in convivenza, dove nessuno gli ha mai detto di non dire al proprio coniuge o ai propri genitori che nella comunità si deve deve fare la decima ogni mese per il resto della loro vita, dove nessuno fa la comunione da seduto, dove non esistono risonanze che durano 20 minuti ecc ecc...?

Mah: saro' pazzo io, ma a tutto questo paradiso neocatecumenale proprio non ci credo.

Anche perchè delle mie comunità non sono il solo ad esserne uscito, anzi la maggioranza ne è uscita e alcuni anche sbattendo la porta!
E una volta usciti dalla comunità in genere gli ex fratelli parlano, eccome se parlano... e si vengono a scoprire tante cose, come ad esempio quello che i cosiddetti "catechisti" ti dicono (suggeriscono "per il tuo bene" quando sei solo).

Ne ho sentite talmente tante di offese gridate dai cosiddetti "catechisti" o sussurrate 'come un venticello' verso l'uno o l'altro fratello usciti dal cammino che i soprannomi di tale portata non mi sfiorano proprio.

Fosse tutto qui!

Il brutto è che ho visto gente uscire piangendo da uno scrutinio.

Ho visto (e lo giuro!) mariti presi in disparte dai cosiddetti "catechisti" perchè dovevano "correggere" le mogli.

Mogli giovani che dopo il sesto figlio hanno avuto depressioni e per questo sono state messe in disparte dai fratelli e ignorate dai cosiddetti "catechisti"... perchè non volevano obbedire o non accettavano la "storia".

Ho visto padri e madri che lasciavano i figli i casa perchè impegnati quasi tutte le sere perchè tanto i figli non sono i tuoi figli ma figli di Dio

A me possono chiamarmi bugiardo, stolto, giuda, venduto, dolce e gabbana, giorgio armani, ma la realtà è che ora sta di fatto che io sono libero e posso vedere la differenza tra il professare a parole e il vivere cristianamente.

Se fossi in loro invece di dare soprannomi e accusare le persone per paura della verità, starei zitto... perchè i piccoli si potrebbero scandalizzare dal loro comportamento!!

DG