sabato 27 novembre 2010

Il "giogo disuguale": chi distingue tra bue e asino e tra 'fedele' e 'infedele' e perché?

Piccolo saggio della predicazione kikiana e del suo portare dove intende lui attraverso discorsi che partono dalla realtà, ma una realtà abilmente assolutizzata in modo da opporre ad essa il cammino e i camminanti in esso. Badate bene che non è tutta la realtà, ma passa per esserlo attraverso lo stile incalzante e tagliente e i termini anche drammatici... Così come parte da un proverbio supportato da un passo della Scrittura per 'far passare' un messaggio che diventa prassi del cammino e condizionerà molte vite e molte storie di camminanti, avendo a che fare con la scelta del partner. Vedremo anche come il tutto sia disseminato di affermazioni categoriche, apodittiche, che qualificano il cammino in un certo modo (notare i caratteri in rosso)... E' bene iniziare a decriptare questo linguaggio abile, subdolo, ma ingannevole e strumentale: vedremo quanto e come.
Il brano è ripreso testualmente dalla convivenza d'inizio corso 2005-2006: un documento che non farà mai parte del Magistero ecclesiale esplicito; ma purtroppo si va diffondendo uno pseudo-magistero ecclesiale occulto, che di certo non è stato visionato da alcun vescovo, ma che è entrato e agisce nelle coscienze e nelle anime dei camminanti così come il loro iniziatore ha stabilito. Chi ha orecchie per intendere, si spera che intenderà....
Kiko: Il giogo "diseguale" vuol dire che non si possono mettere insieme un bue e un somaro, perché hanno stature diverse: si riferisce a questo. Tra un pagano e un non pagano c'è una disuguaglianza. In spagnolo dice: "jugo disegual". vediamo cosa dice l'italiano.

Legge 2 Corinti 6, 14-16: "Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la luce e le tenebre? (...) Io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo"

[badate bene che parole, pesanti come macigni, come 'estraneo' (che diventa disuguale) ed 'infedeli', qui attribuite ai pagani, riguardano in realtà anche i cristiani praticanti che non "fanno " il cammino, cioè noi! E vediamo a che cosa lo applica!]

Il giogo "estraneo" mi sembrava una parola un po' strana e ho messo al suo posto "diseguale" ma posso cambiarla. Il parallelismo che pone qui il testo si riferisce esattamente all'Antico Testamento, quando si parla di mettere sotto il giogo, per arare la terra, un bue con un somaro. Lo dice Dt 22, 10: non è possibile arare con due bestie completamente diseguali, sbilanciate. Noi siamo un corpo nuovo, una nuova natura (!?) Questa è un'immagine ed un'affermazione molto FORTE, che va ben compresa e sviluppata... Se un ragazzo del Cammino ha passione per una ragazza carina dell'università, non si rende conto che lì c'è una realtà completamente diversa. C'è un santuario diverso dal tuo. (!?) Anche questa è un'immagine ed un'affermazione molto FORTE, che va ben compresa e sviluppata... Anche l'idea della sessualità che ha quella ragazza del mondo: che idea ha della sessualità? Pensate che in Spagna volevano dare la pillola del giorno dopo, la pillola abortiva, alle ragazzine a partire dai 10 anni, senza permesso dei genitori. ma come è possibile? Una ragazzina di 10 anni, forse ancora non ha le mestruazioni, e le vai a dare una pillola, nel caso che a scuola nel gabinetto qualche ragazzino la violenti. Che volete? Ma questo è così, storico: si dà gratuitamente la pillola abortiva alle bambine di 10 anni. Lo potete credere? Avete una figlia di 10 anni? Le devi dare la pillola abortiva perché possa fornicare. C'è stata una reazione tale che adesso sono saliti da 10 a 15 anni e col permesso dei genitori. C'è stata una reazione di qualcuno, non dei cristiani, perché in Spagna non ce ne sono. Nessuno protesta per nulla. Possono fare quello che vogliono quelli che ci governano in tutti i sensi, Mi hanno chiesto di andare alla manifestazione contro i matrimoni gay. Era la manifestazione contro l'approvazione della legge. La chiesa voleva fare una manifestazione perché non si approvasse quella legge che è contro la famiglia, perché debilita la famiglia cristiana. Ho parlato col card Rouco e siamo andati insieme.
Intanto viene portata come emblematica la realtà spagnola, che non è (almeno non ancora e speriamo mai) la nostra. Oltre che resa totalmente emblematica, essa viene portata alle sue estreme conseguenze e data come scontata per chiunque non è nel cammino; il che condiziona pesantemente, soprattutto nel clima di esaltazione che si crea in queste situazioni, la percezione della realtà e la ricezione dei messaggi che vi vengono calati in forte contrapposizione e con accenti enfatizzanti la positività del cammino (non di Cristo, pure ogni tanto citato, ma del Cammino: basterà vedere le pagine successive, che pure esamineremo).
Amici miei, capite qual è il succo di questo discorso e le conseguenze spirituali e pragmatiche che ne derivano? Quelli "di fuori" sono 'infedeli' (messa così somiglia molto al fondamentalismo islamico...) e la parola viene ripresa da San Paolo che nel prosieguo del testo è ancora più 'forte'... E' da qui (ed altre affermazioni simili) che deriva la scelta di matrimoni endogamici e si evidenziano le difficoltà che ogni coppia in diversa situazione si troverà a vivere se uno dei due vuole proseguire il cammino e l'altro no... Inoltre io mi porrei seriamente l'interrogativo su QUALE sia il giogo a cui mi sottopongo se è 'disuguale' o 'estraneo' che dir si voglia rispetto a quello che si ha nella Chiesa, che non ha bisogno di partire dall'Antico Testamento ma dal Nuovo e dalle parole del Signore Gesù "Il mio giogo è soave, il mio carico leggero..." (Mt.11, 30). Il giogo evoca l'immagine del bue che traccia solchi nel campo da arare, avendo presente che la funzione del giogo è quella di guidarlo nel procedere diritto nella direzione voluta da chi tiene il giogo: nel nostro caso il Signore Gesù... Se i gioghi sono diversi e a chi si assoggetta all'uno o all'altro si attribuisce fedeltà o infedeltà, non possiamo far a meno di chiederci:
  • fedeltà A CHI?
  • perché nel cammino si dà per scontata questa fedeltà, che non sarebbe presente nella Chiesa 'normale'?

25 commenti:

  1. L'identificazione con il "Mondo" ( cioè con coloto i quali non appartengono a Cristo) di coloro i quali non frequentano il Cammino, pur essendo magari cattolici, è una delle peggiori idiosincrasie del Cammino, ma al contempo forse quella più rivelatrice dell'ottusità e della settarietà di questo pseudomovimento.

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  2. non possiamo far a meno di chiederci:
    - fedeltà A CHI?
    - perché nel cammino si dà per scontata questa fedeltà, che non sarebbe presente nella Chiesa 'normale'?


    bisognerebbe ancora chiedersi:

    1. è normale che la distinzione tra 'fedeli' e 'indefeli' sia in definitiva incentrata tra chi "fa" e chi "non fa" il cammino? Ne è una riprova il fatto che venga richiesto di 'convertirsi' a ogni sacerdote o religioso/a che 'entra' nel cammino nc... la realtà è che un consacrato che ha già dato la sua vita a Cristo, a cosa viene invitato a convertirsi, se non al cammino?

    2. chi è 'fedele' o infedele', cioè chi ha lo Spirito Santo (secondo loro) lo possono dire solo Kiko o i catechisti (!?),
    - ma con quale autorità (che il realtà è Kiko a conferire... il riferimento ai vescovi è solo un proforma, perché quando mai il vescovo o anche un sacerdote interviene in queste cose?)
    - e con quale discernimento degli spiriti che, per averlo, non basta una vita di fede e di preghiera e quindi una fede matura, profonda e purificata e il dono spirituale corrispondente?

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  3. "un documento che non farà mai parte del Magistero ecclesiale esplicito; ma purtroppo si va diffondendo uno pseudo-magistero ecclesiale occulto, che di certo non è stato visionato da alcun vescovo, ma che è entrato e agisce nelle coscienze e nelle anime dei camminanti così come il loro iniziatore ha stabilito."

    Hai perfettamente e drammaticamente ragione, Mic!
    Ma se questo può succedere è perchè da più di 40 anni chi doveva vigilare sulla salute spirituale di chi aderiva al cammino nc NON LO HA FATTO.
    E così quelle coscienze sono state deformate con l`avallo dei custodi del Sacro Deposito della Fede.
    Dal momento che non solo non c`è stata nessuna correzione ma al contrario sono arrivati indulti, silenzi, lodi e incoraggiament, gli adepti del cnc non avevano motivo di credere che le loro prassi fossero difformi.
    Beh, dico questo un pò ironicamente, in realtà chi aveva una seppur minima formazione cattolica NON poteva NON rendersene conto, ma si sa con tutte le innovazioni e sperimentazioni postconciliari, i nc hanno potuto credere che erano in linea con ciò che voleva il Vaticano II o, meglio ancora, hanno potuto essere facilmente condizionati e strumentalizzati da chi diceva loro che il cammino nc era un frutto del Vaticano II e che loro erano gli eletti scelti per la ricostruzione di quella Chiesa che rinasceva dalle sue ceneri, che si svegliava dopo il lungo e profondo sonno che l`aveva colpita da Costantino in poi !

    È vero che tutti i Pontefici, per ultimo Benedetto XVI hanno fatto dei richiami precisi, sempre gli stessi, basta andare a rileggere i discorsi di Giovanni Paolo II, ma i loro richiami non hanno prodotto nessun risultato, anche a causa del loro linguaggio esortativo e non coercitivo. Sono stati ignorati.
    E così oggi ci troviamo nella situazione aberrante in cui un gruppo con delle prassi e un insegnamento difformi è stato approvato, legittimando così tutte le sue gravi difformità e la deformazione delle coscienze dei suoi adepti che non hanno ricevuto e non ricevono un insegnamento cattolico

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  4. Nel labirinto ( voluto) di espressioni e costruzioni pseudoteologiche neocatecumenali, il sig. Arguello ha la facoltà di dire tutto e il contrario di tutto con la compiacenza di molti vescovi evidentemente ciechi e sordi e persino nell'indifferenza delle alte sfere vaticane, le quali tollerano impudicamente che il Direttorio Catechetico di Kiko ( vale a dire il suo sistema teologico e dottrinario personale) rimanga ancora ufficioso, secretato e non venga - come sarebbe indispensabile ( ed auspicato dallo stesso Papa)pubblicato con tanto di imprimatur( cioè di approvazione,ancora inesistente).

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  5. riprendiamo:
    ...Lo dice Dt 22, 10: non è possibile arare con due bestie completamente diseguali, sbilanciate. Noi siamo un corpo nuovo, una nuova natura (!?) Questa è un'immagine ed un'affermazione molto FORTE, che va ben compresa e sviluppata... Se un ragazzo del Cammino ha passione per una ragazza carina dell'università, non si rende conto che lì c'è una realtà completamente diversa. C'è un santuario diverso dal tuo. (!?)

    1. noi siamo un nuovo corpo una nuova natura.
    Con questa espressione, Kiko si appropria di quella che è la realtà della Chiesa Corpo mistico di Cristo, e la attribuisce pari pari al cammino (e in esclusiva! quindi si pone e si propone come la NUOVA CHIESA), e vi introduce anche elementi nuovi immanentistici (Cristo identificato col Cammino, con la comunità: Dio è Comunità-Liturgia-Parola... QUELLA comunità QUELLA Liurgia, QUELLA parola= il Cammino, capite?)...

    E ora esaminiamo cosa intende con "nuova natura": egli non intende lo "Spirito del Signore Risorto", accogliendo il quale diventiamo figli di Dio per adozione e non acquisiamo la "natura divina", ma conserviamo la nostra natura umana che, Redenta da Cristo, ne riceve la Vita, i sentimenti, le Grazie incommensurabili... che è molto diverso dall'acquisire la natura divina che somiglia molto al "sarete come dei"!

    Infatti Kiko dice: Bella questa! Non è vero che tutti siano figli di Dio. Gli uomini sono creature di Dio, ma non figli... figlio è colui che ha realmente la natura divina dentro. È vero che Dio in Cristo ha chiamato tutti gli uomini alla divinità, alla natura divina, a diventare figli di Dio, ma in potenza". (I Scrut pag. 96-97)

    Con queste parole con le quali Kiko manifesta di non conoscere affatto la natura e gli effetti della Grazia santificante, egli nega esplicitamente quanto l'Apostolo Giovanni aveva affermato nella sua I Lettera al cap.3, 1-3 :"Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio e lo siamo realmente. Carissimi, noi siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando Egli si sarà manifestato noi saremo simili a Lui, perché lo vedremo come Egli è".

    ma questo è un discorso lungo e complesso che affronteremo con maggior completezza nel prossimo thread. Perché restano da vedere altre implicazioni e, soprattuto, chi è che può dirlo che abbiamo la natura divina (cosa oltretutto inesatta ed eretica)?

    intanto continuiamo a scoprire gli inganni e, chi vuole, può continuare a intervenire sull'argomento del "giogo disuguale"

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  6. ...Se un ragazzo del Cammino ha passione per una ragazza carina dell'università, non si rende conto che lì c'è una realtà completamente diversa. C'è un santuario diverso dal tuo. (!?)

    riuscite a cogliere le implicazioni FORTI dell'identificazione del camminante col "santuario", che è il 'luogo' privilegiato di una Presenza, il luogo sacro per eccellenza?

    Io Presenza l'ho scritto maiuscolo perché penso a quella del Signore Gesù nella Sua Chiesa e in ogni anima da Lui Redenta... ma voi francamente siete riusciti a riconoscere un "santuario di Cristo" nei camminanti che si avvicendano su queste pagine o che imnperversano altrove?
    Nel prossimo thread approfondiremo anche questo, perché non bastano le poche battute di un post...

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  7. ... per non parlare delle conseguenze che queste affermazioni forti ed espresse in maniera tagliente ed assoluta provocano sulle decisioni per la propria vita che un camminante prende quando viene convinto che il suo partner che non fa il cammino ha una natura diversa è un diverso santuario?

    Quanti strappi dolorosi, separazioni laceranti, in nome del cammino!

    Nella migliore delle ipotesi, succede che una donna, il cui marito non entra nel cammino, viene considerata "in missione" al suo fianco, ma resta tagliata fuori da tutte le ulteriori tappe della comunità... immaginate con quali frustrazioni e con quale conseguente inevitabile attribuzione di colpa e di responsabilità al marito? Potrà mai esserci pace e serenità in quella famiglia?

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  8. Se un ragazzo del Cammino ha passione per una ragazza carina dell'università, non si rende conto che lì c'è una realtà completamente diversa. C'è un santuario diverso dal tuo." (!?)

    Questa frase è di una gravità inaudita.
    Siamo tutti dei santuari, perchè Cristo è in noi, è questo santuario che i catechisti neocat violano, aggrediscono, calpestano con i loro scrutini.
    Ma se il santuario di cui parla Arguello, quello di chi non è neocat non è lo stesso , è diverso da quello di chi è neocat, allora che cosa è il santuario di un neocat, che cosa contiene?

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  9. c'è calma, ma è solo apparente... c'è qualcuno che sta intervenendo su un vecchio thread e piano piano ha aggiustato il tiro e gira gira le cose son sempre quelle...

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  10. Cari amici dell'osservatore, ho letto su un sito neocatecumenale che il loro metodo formativo si basa sull' "Ordo Initiationis Christianae Adultorum".
    E' vero quello che dicono?
    Quali differenze ci sono fra il testo ecclesiastico e la prassi neocatecumenale?
    Voi personalmente siete daccordo con gli insegnamenti dell'Ordo Initiationis?

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  11. Quanto alle affinità con l'ordo initiationis, di cui kiko ha preso il guscio, che ha poi infarcito dei prassi e insegnamenti suoi oltre a dilatarli smisuratamente nel tempo, con catechesi di conio prettamente vetero-testamentario, puoi dare un'occhiata a questo documento e poi anche a questo, che ne parlano ma non esauriscono il discorso

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  12. In fondo la domanda basilare posta è questa:

    Il giogo evoca l'immagine del bue che traccia solchi nel campo da arare, avendo presente che la funzione del giogo è quella di guidarlo nel procedere diritto nella direzione voluta da chi tiene il giogo: nel nostro caso il Signore Gesù... Se i gioghi sono diversi e a chi si assoggetta all'uno o all'altro si attribuisce fedeltà o infedeltà, non possiamo far a meno di chiederci:
    - fedeltà A CHI?
    - perché nel cammino si dà per scontata questa fedeltà, che non sarebbe presente nella Chiesa 'normale'?


    Oltre a richiamare le ulteriori riflessioni del primo post, aggiungo che la ragione per cui ognuno di noi si trova su questa parte della barricata è il fatto molto chiaro che si configura è la fedeltà al cammino e alle sue inesorabili prassi, che non coincide con la fedeltà a Cristo

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  13. A proposito del matrimonio endogamico, credo che il ‘consiglio’ così amabilmente dato da Kiko sia reversibile. Nel senso che per un cattolico ‘normale’, diciamo così per intenderci, dividere la vita con una persona che sta nel cnc è cosa quasi impraticabile. Intanto per l’impegno che il cn comporta da cui il partner resterebbe escluso, a discapito della comunione e dell’intesa. E poi, se pur i due ritengono illudendosi in buona fede di credere nello stesso Dio, però il modo di incarnare la fede sarà certamente diverso. Per cui, a mio avviso, sarebbe più opportuno per una coppia stare insieme comunque, o dentro o fuori del cammino, per il bene di entrambi.Meglio fuori, ovviamente.

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  14. Personalmente non ho mai sentito raccomandare il matrimonio endogamico ma ho assistito al matrimonio combinato.
    E' un chiaro esempio di plagio psicologico e di intromissione da parte dei catechisti e dei sacerdoti nc nella vita delle persone. Vorrei chiarire a chi ci legge che tali cose accadono a chi è molto avanti nel cammino e ha dato segni di fedeltà e di ubbidienza non a chi sta solo da qualche anno.

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  15. Il 'matrimonio cristiano' è uno dei principali biglietti da visita del cammino, un cavallo di battaglia delle catechesi, più o meno esplicito.
    La seconda (e ormai terza e quarta) generazione di ncn, i figli che sono entrati nel cammino a 14 anni, non ha dubbi che l'unico matrimonio felice possa essere quello tra persone della comunità.

    Anch'io ho creduto che 'dovevo' costruire un matrimonio cristiano.
    Il fatto è che per fare il matrimonio cristiano ncn bisogna restare nel cammino, fare il cammino, essere tutt'e due d'accordo su tutto quello che chiede Kiko alle famiglie.
    Se uno dei due si tira indietro, manifesta dei dubbi, il matrimonio scricchiola, perchè era fondato sul cammino, e non su un progetto scelto liberamente dai due.
    Ho pensato che bastava fare il cammino e i matrimoni si ricostruivano, ho conosciuto fidanzati incerti che hanno creduto che bastava sposarsi 'nel cammino' e tutto sarebbe andato a posto.

    Laddove la cose funzionano, il cammino ha 'famiglie cristiane e numerose' da presentare ai vescovi,
    e contemporaneamente si tengono nascosti i casi, più numerosi, di coppie separate, adultere, che finiscono per lasciare il cammino.

    E' come sposare un TdG, si sa che si dovrà fare i conti anche con le direttive della sua setta, con i suoi anziani, e così via.

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  16. Carissimo Preoccupato, nel post precedente racconti un episodio così delicato della tua vita (probabilmente anche più di quanto hai potuto esprimere in poche battute) che rende quasi impossibile un ipotetico “consiglio” ed alquanto delicato il tentativo di conforto ma...
    quanto ho visto di simile, nelle CNC dove stavo, te lo posso raccontare.

    C’era tra noi una persona che, alla tappa del II° passaggio “chiuso”, nonostante il disaccordo dei suoi familiari (tutti NC) si sposò, con la promessa fatta dal coniuge di partecipare alle catechesi iniziali che ci sarebbero state di lì a poco, e così fece. Dopo le catechesi è stato chiesto se volesse far parte della nuova comunità nascente e, date le sue perplessità e reticenze, è stato detto dai catechisti che non sarebbe stato molto impegnativo, che il fatto stesso di avere a disposizione il rubinetto dell’acqua direttamente a casa non avrebbe imposto il dover bere ad ogni piè sospinto ed inoltre dissero che, visto che ormai erano una sola carne, il coniuge avrebbe lasciato la sua comunità di nascita per ricominciare il cammino insieme; così si fece trascinare in questa esperienza.
    Il “cammino” però non sortiva l’effetto desiderato anzi, giorno dopo giorno gli attriti aumentavano sia tra i coniugi che tra il “reticente” ed i parenti del coniuge che vedevano in questa persona un ostacolo (il classico bastone di traverso messo dal demonio) da superare e lo facevano con “devota preghiera” ma con malcelato giudizio che traspariva dai loro volti, fin quando, dopo aver fatto il I° passaggio (sempre per amore...) uscì definitivamente dalla comunità.
    A distanza di qualche tempo, dopo molti figli venuti al mondo per il frainteso concetto di “apertura alla vita” radicato nel coniuge stra-NC, e dopo molti irrigidimenti inter-familiari che portavano i coniugi a non sopportare più la situazione, continuarono a vivere da separati in casa, con tutte le conseguenze del caso...

    Altre persone sposate ma ‘camminanti’ da soli da sempre, ad un certo punto sono spariti dalle normali attività NC, così apparentemente all’improvviso, come se avessero avuto qualche problema, per apparire di tanto in tanto a qualche celebrazione.
    Alle domande poste a riguardo, la risposta era che adesso loro erano chiamati ad una ‘missione’ ben precisa, rimanere a fianco del coniuge (che non aveva mai voluto sentir parlare di comunità) per testimoniare l’essere cristiani anche nella difficoltà e nella sofferenza, essendo ‘segno’ e strumento di salvezza per il coniuge stesso.

    Come vedi, in un modo o in un atro, il rapporto tra coniugi non ‘camminanti’ insieme è molto difficoltoso, come in effetti è difficoltoso per ogni coppia di sposi, ma partire già così ...

    E’ pur vero che c’erano anche ragazzi in comunità che, pur avendo fidanzati non in cammino, non si ponevano grossi problemi tanto poi, quando accadeva un “incidente di percorso”, si sposavano al modo NC con il Presbitero ‘in mezzo’, con gioia ed approvazione dei parenti e di tutti, con la ‘tavola’ riccamente imbandita, con suoni e danze orientaleggianti molto coinvolgenti etc.


    Va bè ... non generalizziamo però, la frase: «Se un ragazzo del Cammino ha passione per una ragazza carina dell'università, non si rende conto che lì c'è una realtà completamente diversa. C'è un santuario diverso dal tuo.» lascia intendere quanto integralismo ci sia nell’ordinamento kikiano che arriva a considerare pagano (senza alcun distinguo) un battezzato “semplice” sol perché non ha intrapreso la ‘riscoperta’ del battesimo NC.

    Carissimo Preoccupato, è vero che quando c’è l’amore di mezzo si soffre tanto ma, considerate bene ogni aspetto, confrontatevi apertamente tra voi (anche se per lei credo sarà più difficile vista la concia che ormai subisce da molto tempo) e traete le conclusioni, non perdendo mai la coscienza che il matrimonio è un sacramento che unisce e non divide e, fintanto che non viene celebrato, il periodo di fidanzamento è utile proprio a questo, non ad un mero coinvolgimento emotivo.



    Un fraterno abbraccio in Cristo.

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  17. «Bella questa! Non è vero che tutti siano figli di Dio. Gli uomini sono creature di Dio, ma non figli...»

    Impressionante!
    Ho sentito dire la stessa cosa da un fratello "separato" (ADI) e già da allora non mi suonavano affatto bene.

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  18. Durante la tappa della Traditio, si va coppie ( dello stesso sesso) a trovare le famiglie della parrocchia per dire come il cammino ci ha migliorato la vita.

    Chi ha il coniuge non in cammino, per quel periodo non frequenta più la comunità, è invitato ad andare a Messa ogni giorno, a dire il Rosario,
    viene 'chiamato a fare la sua missione' a casa.
    Cioè improvvisamente non esce più di sera, non va in convivenza, rinuncia al desiderio di 'celebrare con i fratelli'; in questo modo si 'umilia' davanti al coniuge, e questi dovrebbe 'convertirsi' vedendo il coniuge che rinuncia al cammino per lui.

    come sempre, quella che potrebbe essere una cosa buona di per sè, diventa una forzatura
    si è costretti a stare a casa, non quando lo si desidera o è più opportuno, ma quando si è arrivati a quella tappa precisa, quando ormai sia il camminante che il coniuge si sono abituati alle uscite serali, ad avere due vite separate nei giorni in cui si segue il cammino.
    Questo crea un'aspettativa di 'conversione' del coniuge, un'ulteriore senso di fallimento se questa - ovviamente - non avviene, ed un'invidia per i matrimoni degli altri che non sono costretti ad interrrompere il cammino per due o tre anni.

    Queste sono le cosiddette 'sorelle in missione'.

    Io credo che davanti a questa follia l'unica cosa che i non- ncn possono e devono fare è condurre una vita il più possibile normale, cioè preparare con cura i pranzi delle feste ( per esempio a Pasqua),
    curare le feste familiari, portare il ncn alle celebrazioni in parrocchia ( penso anche alle novene),
    E chiedere l'aiuto di Dio che ci aiuti a restare sereni, davanti alla schizofrenia ncn.

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  19. Michela e Larus hanno parlato chiaro su esperienze precise...Preoccupato stai attento,Preoccupato stai attento,Preoccupato stai attento,Preoccupato stai attento,Preoccupato stai attento !Non credere che il Signore ti offra una sola possibilità nella vita! Ne offre tante a ciascuno di noi per l'amore che ci vuole. Non buttare via l'Amore di Lui,per ostinazione e sentimento, bello finchè vuoi, per ora, ma fa sì che in futuro non si trasformi in odio o risentimento o angoscia(come già un po' è adesso).Salvati finchè puoi,lascia scorrere il fiume dove deve scorrere,il tuo fiume!

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  20. Ancora per Preoccupato:
    molto tempo fa incontrai una donna che aveva problemi,mentiva tranquillamente favoleggianto della sua vita. Un amico psichiatra mi disse:-Stai attento che non guarirà mai:o l'accetti così e farai una vita d'inferno se ami la verità, o vattene finchè puoi-. Così è per qualcuno che è dentro una setta;non esce per merito nostro poichè un singolo non ha abbastanza "forza" per tirare fuori una persona che viene coinvolta da altri più numerosi,anche se crediamo che l'amore nostro sia vincente....
    Chiedo scusa, non avrei mai parlato se non avessero espresso la loro opinione altri.Preoccupato,stai attento, non perdere la tua vita dietro situazioni insostenibili. Il matrimonio non è solo alloro e rugiada, bisogna essere coppia unita con le unghie e coi denti per vincere le avversità della vita. Se uno dei due è legato a qualcos'altro le sue unghie si attaccano a metà...

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  21. Nel giorno del Rito per il Passaggio della Preghiera il Presbitero ci ha detto: "Bene, ora la Chiesa vi farà un esorcismo. Quando diciamo Chiesa, non pensate al Papa, ai Cardinali etc., ma alla Comunità Neocatecumenale... La natura del cristiano è la natura di chi frequenta la Comunità Neocatecumenale".

    Se non erro, una nota Pastorale della Commissione Episcopale per il laicato (1994) dice: "... nessuna aggregazione ecclesiale da sola è la Chiesa, ma neanche tutti i gruppi insieme costituiscono ed esauriscono il mistero della Chiesa".

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  22. Ovviamente, ognuno di noi che ha fatto il cammino avrà una sua personale esperienza ma cio' che è il minimo comune denominatore è quanto meno una sorta di disagio, un pensiero ricorrente che ci assilla e ci dice: ma costoro non stanno esagerando? Credo che anche chi fa il cammino ora spesso si ponga certi quesiti fra sè e sè. E' bene ascoltare questa vocina prima di arrivare a conflitti interiori più laceranti. Non si può abdicare nella propria coscienza e consegnare noi stessi e la nostra vita ad altri affinchè ne facciano quel che riterranno più opportuno. Al mio matrimonio, alla mia famiglia, al mio lavoro ci penserà il Signore cioè il cammino nc.... Non bisogna consegnare la nostra vita ad altri per un malinteso senso d'indegnità. Occorre invece conservare la dignita' interiore , prima di tutto, e affidarsi al Signore non confidando che nel suo aiuto e nelle proprie forze che di certo il Signore favorirà, non rivolgere fiducia ad una associazione di laici che dice di agire per conto di....ma attendere fiduciosi la provvidenza divina che percorre le vie più impensate e non quelle che noi ci attendiamo. Di più, se confidiamo negli uomini resteremo delusi (oserei dire soprattutto se dicono di agire nel nome di Dio) in questo modo ci si espone alla manipolazione e all'inganno. Confidiamo in Dio invece e non saremo mai delusi.

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  23. Intanto volevo ringraziare larus e mardunolbo per i consigli..ma anche mic e aldo che mi hanno e mi stanno aiutando molto, e ovviamente l'intero blog e tutte le persone che vi intervengono.
    Io ho ben chiaro e limpido dentro di me da che parta stia la Verità, che è Una.
    Ma non provo odio o rancore per lei..lei è nata in una famiglia NC(ha 10 fratelli) e oltre a quello non ha sperimentato altro. Sono consapevole della mia impotenza in questa situazione: non è mettendola di fronte alle crude testimonianze o facendole notare le evidenti differenze tra il kikianesimo e il Cattolicesimo, le storture teologihe delle catechesi non approvate, il settarismo evidente anche a un cieco,...ecc..è lei che deve fare il primo passo, io posso solo aspettare, pregare, sperare e pregare ancora che quella luce che è Dio, e che anche lei ha dentro, le illumini la coscienza ed il cuore.
    E' lei che deve riuscire a porsi in senso critico rispetto al CN, e probabilmente ci riuscirà solo attraverso un fatto duro, un trauma, probabilmente provocato da qualche catechista troppo zelante (per non dire altro).
    Io credo nel matrimonio, e so che grande dono è.
    Prego Dio che mi aiuti in questa difficile situazione e che mi illumini nelle mie scelte.
    Un abbraccio fraterno in Cristo a tutti voi.

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  24. Caro Preoccupato,
    non vorrei scoraggiarti, ma sarà difficile che un catechista tratti male una figlia del cammino, anche perchè probabilmente i catechisti potrebbero essere i genitori e/o loro amici.
    Queste storie che hai letto sul blog riguardano persone adulte, e che hanno manifestato un qualche dubbio riguardo il cammino.
    I ragazzi sono generalmente trattati bene, hanno le loro catechesi, i loro incontri preparatori della GMG, ed in più c'è l'entusiasmo della gioventù che gli fa accettare tutto come fosse una cosa normale.
    Inoltre i giovani del cammino vivono una forte esperienza di gruppo, anche con i ragazzi di altre comunità.
    Come ti hanno scritto sarà solo la vita adulta, con le sue inaspettate difficoltà che metterà in luce le menzogne della nostra vita.

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