lunedì 27 settembre 2010

Retroterra ecclesiologico dei due messali del Rito Romano

Mi soffermo su alcune riflessioni proposte da p. Matias Augé sul diverso retroterra ecclesiologico che sottostà al Messale di Pio V e a quello di Paolo VI. Si comprendono molte cose...

Questa sarebbe la "nuova Pentecoste" portata dal concilio. Ho voluto di proposito inserire come immagine la bellissima Pentecoste di Duccio, per implorare dal Signore di non privarci di quello stesso Spirito che continua a edificare e fecondare la Chiesa Una Santa, che ci è sempre più difficile riconoscere...
"Il Messale del 1962 riflette quindi un impianto teologico, che ha ancora i suoi punti di forza nell’impostazione gerarchica della Chiesa e nella struttura clericale della liturgia. Se guardiamo il rito liturgico e il suo svolgimento, possiamo asserire che il soggetto della celebrazione è principalmente il ministro ordinato."
Si prende in considerazione il Soggetto dal punto di vista del ruolo visibile, mentre si tralascia completamente la funzione autentica del Sacerdote, Alter Christus, che celebra “in persona Christi”. Soggetto, nel senso proprio, in quanto Corpo Mistico di Cristo, è la Chiesa, nella specie rappresentata del Sacerdote e dall’Assemblea dei presenti (circumstantes).

Ma il vero e Celebrante, Sacerdote, Vittima, Altare e Sacrificio è il Signore Gesù, che ci ha comandato di celebrare i Sacri Misteri fino alla fine dei tempi. E nella cui Offerta dell'Unico Sacrificio da lui compiuto una volta per tutte, ri-presentata al Padre ad ogni celebrazione, è possibile inserire la nostra personale offerta e ricevere i frutti della Redenzione, le Grazie escatologiche necessarie per la nostra Salvezza ed esprimere la nostra gioia, gratitudine e soprattutto la nostra Adorazione. Perché la Liturgia è Actio di Cristo, Opus Dei e non prodotto dell'uomo.
"Il Messale di Paolo VI riflette l’ecclesiologia del Vaticano II, quella della “Lumen Gentium”, che parte dal Popolo di Dio, per arrivare poi alla costituzione gerarchica della Chiesa. Un’ecclesiologia non piramidale, ma di comunione. Ciò è confermato dal Sinodo straordinario dei vescovi del 1985 quando dichiara che l’ecclesiologia di communio è “l’idea centrale e fondamentale dei documenti conciliari”. Una conferma più recente di questa visione ecclesiologica è l’enciclica di Giovanni Paolo II Novo millennio ineunte (06.01.2001), dove si legge: la comunione (koinonía) “incarna e manifesta l’essenza stessa del mistero della Chiesa” (n.42)."
Forse che, da quando Cristo ha fondato la Sua Chiesa a prima del concilio la comunione non incarnava e manifestava l’essenza stessa del mistero della Chiesa?
Koinonia non è la stessa cosa di Communio (non è questa la sede per sviluppare questo discorso. Mi preme di più prendere coscienza delle visione globale che deriva da tutto il resto)
"Possiamo quindi constatare come la celebrazione eucaristica è corale (sacerdos, populus, fideles, omnes…). Il Messale di Paolo VI supera la figura tradizionale del sacerdote “celebrante”, esecutore di un rito per i fedeli più che con loro, a favore di quella più consona del suo ruolo di “presidente” di un’assemblea celebrante. Il sacerdozio gerarchico è funzionale a quello battesimale dei fedeli, per cui nell’esercizio della loro funzione cultuale, i ministri ordinati sono da considerarsi “presidenti” di una comunità celebrante più che “celebranti” di un’azione cultuale. Ma per la loro configurazione a Cristo capo, svolgono un ruolo che non è solo funzionale ma anche sacramentale, perché agiscono in persona di Cristo, e sono segno dell’unità della Chiesa."
Il Sacerdote “celebrante”, non è “esecutore di un rito 'per' i fedeli”, è colui che, impersonando Cristo, offre al Padre il culto autentico, perché il vero celebrante è Cristo. E’ vero che il culto è esercitato da Cristo e quindi anche dal Suo Corpo Mistico che è la Chiesa; ma introdurre il concetto e il ruolo di “Assemblea celebrante”, non tiene conto del proprium di Cristo, il Figlio Diletto nel quale il Padre si compiace e nel quale l’Assemblea e ogni Fedele riceve la propria ‘Configurazione’ a Lui.

Questo è cammino di tutta la vita e non abilita il credente a celebrare il culto “in persona Christi” come il Sacerdote, che in virtù dell’Ordine Sacro ne riceve il potere in base alla successione Apostolica. Nella “partecipazione” ai Sacri Misteri e non nella “celebrazione” di essi, ogni fedele insieme all’Assemblea di cui fa parte viene invece inserito nel fiume di Grazia che scaturisce perennemente dal costato di Cristo per ottenere, proprio grazie alla partecipazione che è anche continua offerta di se stesso in quella di Cristo, la graduale e sempre più piena assimilazione e connaturalità al Suo Signore e Maestro.

Il credente non possiede ancora in pienezza questa connaturalità, ma la riceve in base alla fedeltà e alla generosità, soccorse dalla Grazia, con cui procede nel suo cammino di Fede. Può mettersi alla Presenza del Padre per presentare la sua offerta in quella di Cristo, ma come potrebbe permettersi di offrire ciò che, Unico, Cristo ha offerto una volta per tutte?

Certo se il sacrificio è abolito e resta la Cena, allora è l’Assemblea il soggetto, che fa memoriale della cena. Ma questa è un’altra Chiesa e mi ricorda Lutero…
“Tutta la ricchezza di ministeri e i diversi compiti dei ministri non dovranno far dimenticare che il vero soggetto della celebrazione è sempre l’assemblea dei fedeli (cf SC 26)” [CEI, Nota pastorale: Il rinnovamento liturgico in Italia, Roma 1983, n. 10].
E’ un discorso coerente ma dettato da una diversa interpretazione ecclesiologica : l'essere Chiesa=essere Assemblea in luogo di essere Membra del Corpo Mistico=Fruire della Grazia. Di qui una diversa interpretazione della Messa, non più ri-presentazione e ri-attualizzazione del sacrificio espiatorio ed impetratorio scaturito dalla Passione di Nostro Signore, ma gioiosa agape fraterna in ricordo del Cristo Mistero Pasquale, come detto sopra. Non che il Sacrificio non faccia parte del Mistero Pasquale tutto intero e non ci doni il Risorto, ma non bypassando la Croce... E’ questa la crisi terribile che stiamo vivendo... un grande fraintendimento nascosto in parole che hanno nesso logico solo per chi non conosce il vero cattolicesimo e converge nella "nuova Chiesa" rifondata, non riformata, dal Concilio.

E’ per questo che Kiko Arguello può dire - diversamente da Papa Giovanni Paolo II nell' "Ecclesia de Eucharistia" - "senza Assemblea non c'è eucaristia, l'eucaristia scaturisce dall'Assemblea"!!! e tutto il resto... E nessuno l'ha mai ripreso e mai lo riprenderà... e noi siamo ancora qui a pestare sui tasti con l'angoscia sempre più stringente nel cuore. Ma mai perdendo la fiducia nel Signore, che è anche oggi in agonia (agonia è situazione di 'agone'= lotta con le tenebre) con noi e con questa Sua Chiesa sconvolta
"Il ricupero di fatto dell’assemblea all’azione liturgica comporta, come più volte abbiamo indicato, il compito delicato e impegnativo, mai concluso (forse anche disatteso), della formazione liturgica del clero e dei fedeli. La mancanza di una adeguata formazione, potrebbe implicare una falsa concezione della partecipazione dei fedeli (ridotta alla sola dimensione esteriore e carente di quella interiore (di ciò parleremo un'altra volta)."
mi chiedo quale formazione per quale Liturgia, quella celeste-terrestre insieme o quella solo terrestre: che è potuta scaturire dalle tremende (ora intuiamo quanto) parole di Paolo VI nell'allocuzione conclusiva del Concilio il 7 dicembre 1965: "la religione del Dio che si è fatto uomo, si è incontrata con la religione (perché tale è) dell'uomo che si fa Dio"..."riconoscerete il nostro nuovo umanesimo: anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo."... "Ma bisogna riconoscere che questo Concilio, postosi a giudizio dell’uomo, si è soffermato ben più a questa faccia felice dell’uomo, che non a quella infelice. Il suo atteggiamento è stato molto e volutamente ottimista. Una corrente di affetto e di ammirazione si è riversata dal Concilio sul mondo umano moderno."

L’antropocentrismo in luogo del Cristocentrismo. Capito da dove nasce tutto?

4 commenti:

  1. Perdonate l'OT ma trovavo interessante il thread sotto: "Si sta affermando un Cattolicesimo debole?"
    al quale non ho potuto corrispondere in tempo reale....
    lo faccio ora con questa piccola considerazione:

    Forse non debole in sé stesso poichè la Verità, seppure annunciata in modo difettoso, non si lascia fregare, Essa è PERSONA e non una idea, e le vie del Signore per quanto NOI le rendiamo spesso più ardue dello spinoso cammino, sono sempre infinite e il SUO Progetto vincerà, ha già vinto... ^__^
    oserei parlare piuttosto di un cattolicesimo MEDIOCRE...che inganna i cuori, LI INDEBOLISCE NELLA PROVA....e spesso li conduce all'idolatria...

    una prova ne è questa stupenda testimonianza:
    http://blog.messainlatino.it/2010/09/io-ho-26-anni-e-la-mia-e-una-storia-fra.html

    *********

    sono stata a Roma alcuni giorni, impegnatissima per ospedali e uffici, ho comunque trovato il tempo per incontrarmi con una persona amica d'infanzia che a causa di tanti travagli, ha perduto la fede...
    la nostra chicchierata è stata interessante, lei è lontano anni luce dai problemi di Messali, forme liturgiche e affini, sta all'ABC della MATERIA Dottrinale...
    Mi ha fatto una infinità di domande e le risposte che le ho potute dare sono solo l'inizio di un percorso che ella dovrà fare se vorrà uscire da quella situazione di stallo che le impedisce di VEDERE quel Cristo nel quale lei visse fino all'adolescenza...

    Ho riscontrato la realtà di un cattolicesimo MEDIOCRE verso il quale questa mia amica si è imbattuta trovando purtroppo accanto a se sacerdoti INCAPACI DI AIUTARLA anche se....molto dipende da lei....
    Le sue domande sono altrettanto mediocri, spazia da un punto all'altro in uno stato altamente confusionale dove alla base non c'è l'interessamento dottrinale ma la ricerca di una risposta alle SUE aspettative di vita...

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  2. Ritornando all'argomento del Thread, fu lo stesso Ratzinger a rispondere a padre Augè....

    Il nocciolo del problema sta in questa domanda osservazione:

    Forse che, da quando Cristo ha fondato la Sua Chiesa a prima del concilio la comunione non incarnava e manifestava l’essenza stessa del mistero della Chiesa?

    Ratzinger già a suo tempo fece notare questo grave errore scaturito dai sostenitori di un certo "intendere ERRATO" del Concilio, con il quale e attraverso il quale si intendeva SCARDINARE la dottrina della Chiesa, lasciando intendere che "prima" la Chiesa avesse SBAGLIATO TUTTO, O QUASI TUTTO...

    Nella Sacramentum Caritatis, n.62, Benedetto XVI usa (come in altre occasioni) questa espressione:

    in sintonia con le direttive del Concilio Vaticano II

    e in altre occasioni fa notare che la Sacrosanctum Concilium NON è stata affatto applicata!! MA SOLTANTO MALAMENTE INTERPRETATA...

    *********

    idem la concezione UMANISTICA scaturita dal Concilio ;-)
    bisogna far attenzione a non estrapolare singole frasi per trarne delle conclusioni magari errate....
    ERA NECESSARIO che la Chiesa, dopo le stragi del secolo passato, I GENOCIDI verso i quali non si era mai confrontata poichè essi nascono sul finire dell'800, dicesse qualcosa ed insistesse magistralmente sulla DIGNITA' DI OGNI UOMO poichè Dio si è INCARNATO!

    La stessa Mariologia ruota attorno al fatto che se Maria ha incarnato in sé il Dio vivo e vero DANDOGLI LA CARNE E L'UMANITA', è così altrettanto vero che IN OGNI UOMO il germe di questa INCARNAZIONE deve ulteriormente svilupparsi e perfezionarsi...l'umanesimo dottrinale sviluppato dalla Chiesa e con il Concilio non solo è un legittimo evolversi dei tempi, ma è anche dottrinalmente corretto...
    l'errore che si è fatto è stato quello di annunciare una Incarnazione UMANA DI DIO OSCURANDONE LA DIVINITA'...
    da qui ecco le catechesi moderniste sulla Messa-BANCHETTO e non più sacrificio...con tutto ciò che questo comporta...

    Il successo autentico del Summorum Pontificum sta proprio in questo RIBILANCIARE il rapporto di Cristo nella sua umanità E DIVINITA'...

    Non è oggi che lo dico che tutti i Catechismi della CEI degli anni '80 andrebbero BRUCIATI E RISCRITTI...
    in essi sono contenuti moltissimi errori, non oserei dire gravi, ma di certo AMBIGUI E SINCRETISTI...
    le stesse immagini proposte ai bambini con una Mensa Eucaristica ridotta ad un banchetto CONVIVIALE dove il sacerdote usa solo il camice senza il cingolo e senza la casula, ma solo la stola...e dove i bambini sono seduti attorno all'altare come se questo FOSSE UN TOTEM, fa ben comprendere l'errata interpretazione della Messa alla quale si è VOLUTAMENTE NASCONDERE il senso di sacrificio sostituendolo con il SACRIFICIO DEI FEDELI, SONO LORO AD OFFRIRE....e Cristo risponde così, come un FIGLIO DEI FIORI, ad un umanesimo MATERIALISTA...Cristo risponde alla CHIAMATA DELL'ASSEMBLEA e non il contrario come dovrebbe essere...

    E i Vescovi cosa dicono?
    Ma, caro mic.... ^__^
    molti Vescovi NON conoscono più la vera dottrina...e molti sacerdoti CELEBRANO ciò che hanno appreso in questi seminari modernisti...
    per uscirne fuori occorre far conoscere la vera Tradizione dottrinale...
    ^__^

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  3. Anche io purtroppo, per ragioni di tempo, non son potuto intervenire piùm di tanto sul precedente thread.
    Mi par di capire , anche dalle acxute osservazioni di Caterina, ma da tutto il contesto del discorso che più che di un cattolicesimo "debole" in certe situazioni sarebbe il caso di parlare di "Non cattolicesimo" in senso più preegnante.
    Come definire infatti certi compromessi liturgici, dottrinari, persino pastorali ( anzi soprattutto pastorali) con i quali ormai siamo abituati a convivere?
    Parliamo di un non cattolicesimo che avanza, di una grande scimmiottatura del Cattolicesimo che incombe piutto sto che di una "debolezza" di cui lòa Chiesa di Cristo, in quanto tale, in quanto Corpo di Cristo, è comunque monda.

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  4. Esatto Francesco....
    facciamo anche un altra considerazione:
    quando san Paolo parla dell'apostasia ai Tessalonicesi sottolinea due aspetti:

    1) tale apostasia ci sarà e c'è....indipendentemente dai nostri desideri più santi....
    Gesù non ci dice che avrebbe risparmiato la Chiesa da questo, al contrario, ci disse che ciò sarebbe avvenuto, ossia DEVE AVVENIRE...e infatti ciò di cui si preoccupa per NOI è che CONSERVIAMO LA FEDE e perseveriamo nella Verità, così gli fa eco san Paolo che subito dopo la profezia sull'apostasia ammonisce di attenersi scrupolosamente AL DEPOSITO DELLA FEDE, ALLA TRADIZIONE....

    2)l'apostasia non è la fine del cristianesimo, MA L'AVANZATA DELL'ERRORE ... ;-)
    per secoli la Chiesa ha fatto fronte a questi periodi di apostasia, ma è senza dubbio questo il tempo profetizzato... I SEGNI CI SONO e a questi Gesù ci invita a guardare...
    in questo "tempo" è assai probabile che una certa CONFUSIONE Dio la permetta affinchè, almeno a piccoli gruppi, la Fede si PRESERVI AUTENTICA...
    questo "metodo" non è nuovo...è tipico proprio della Chiesa camminare A GRUPPI distinti, spesse volte anche separati (NON divisi attenzione) fra loro dalle distanze e dall'impossibilità di comunicare....per poi RITROVARSI IN PIENA COMUNIONE...
    Studiare la storia della Chiesa e le RIFORME PORTATE DAI SANTI nel tempo, ci fa comprendere questo sviluppo...

    E' possibile pertanto che DA UN ERRORE di valutazione fatto nel voler modificare la Messa per renderla più APPETIBILE, il Signore cerchi ora di trarne dei vantaggi magari a noi oggi incomprensibili, ma "domani" con altre generazioni di cristiani, comprensibili e di aiuto per trovare la piena comunione...

    Compito nostro è di SALVAGUARDARE la sana Dottrina soprattutto VIVENDOLA e testimoniandola, è il seminare....poi a dare frutti ci penserà il Signore ^__^

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