venerdì 23 ottobre 2009

Divino Sacrificio, "multiformità nell'unità" e Sacralità delle "Icone"


Se mi permettete, volevo riprendere, compendiare i discorsi che avete fatto cercando per noi tutti un "riferimento sicuro" attorno al quale ognuno di noi dovrebbe "cedere il passo". Un riferimento che costituisce il termine di paragone e di autenticità delle nostre posizioni. Quanto esse più si avvicinano o si eguagliano con questo termine di paragone, quanto più esse non corrispondono alla nostra opinione personale. Tale termine di paragone è la Sacra Dottrina. La Tradizione. I tre fatti elencati nel titolo dell'articolo vengono ben chiariti dalla dottrina. Ma andiamo per ordine:

Dal Compendio del Catechismo (decretato da Benedetto XVI):

218. Che cos'è la liturgia?

1066-1070
La liturgia è la celebrazione del Mistero di Cristo e in particolare del suo Mistero pasquale. In essa, mediante l'esercizio dell'ufficio sacerdotale di Gesù Cristo, con segni si manifesta e si realizza la santificazione degli uomini e viene esercitato dal Corpo mistico di Cristo, cioè dal capo e dalle membra, il culto pubblico dovuto a Dio.

219. Che posto occupa la liturgia nella vita della Chiesa?

1071-1075
La liturgia, azione sacra per eccellenza, costituisce il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e insieme la fonte da cui promana la sua forza vitale. Attraverso la liturgia, Cristo continua nella sua Chiesa, con essa e per mezzo di essa, l'opera della nostra redenzione.

224. Che cosa sono i Sacramenti e quali sono?

1113-1131
I Sacramenti sono segni sensibili ed efficaci della grazia, istituiti da Cristo e affidati alla Chiesa, attraverso i quali ci viene elargita la vita divina. Sono sette: il Battesimo, la Confermazione, l'Eucaristia, la Penitenza, l'Unzione degli infermi, l'Ordine e il Matrimonio.

225. Qual è il rapporto dei Sacramenti con Cristo?

1114-1116
I misteri della vita di Cristo costituiscono il fondamento di ciò che adesso Cristo, mediante i ministri della Chiesa, dispensa nei Sacramenti.

228. Qual è la relazione dei Sacramenti con la fede?

1122-1126
1133
I Sacramenti non solo suppongono la fede, ma con le parole e con gli elementi rituali la nutrono, la irrobustiscono e la esprimono. Celebrando i Sacramenti, la Chiesa confessa la fede apostolica. Da qui viene l'antico detto: «Lex orandi, lex credendi», cioè la Chiesa crede come prega.

235. In che modo la Chiesa in terra celebra la liturgia?

1140-1144
1188
La Chiesa in terra celebra la liturgia come popolo sacerdotale, nel quale ciascuno opera secondo la propria funzione, nell'unità dello Spirito Santo: i battezzati si offrono in sacrificio spirituale; i ministri ordinati celebrano secondo l'Ordine ricevuto per il servizio di tutti i membri della Chiesa; i Vescovi e i presbiteri operano nella persona di Cristo Capo.

238. Quale legame esiste tra le azioni e le parole nella celebrazione sacramentale?

1153-1155
1190
Nella celebrazione sacramentale azioni e parole sono strettamente congiunte. Infatti, anche se le azioni simboliche già per se stesse sono un linguaggio, è tuttavia necessario che le parole del rito accompagnino e vivifichino queste azioni. Inseparabili in quanto segni e insegnamento, le parole e le azioni liturgiche lo sono anche in quanto realizzano ciò che significano.

240. Qual è la finalità delle sacre immagini?

1159-1161
1192
L'immagine di Cristo è l'icona liturgica per eccellenza. Le altre, che rappresentano la Madonna e i Santi, significano Cristo, che in loro è glorificato. Esse proclamano lo stesso messaggio evangelico che la Sacra Scrittura trasmette attraverso la parola, e aiutano a risvegliare e a nutrire la fede dei credenti.

244. La Chiesa ha bisogno di luoghi per celebrare la liturgia?

1197-1198
Il culto «in spirito e verità» (Gv 4,24) della Nuova Alleanza non è legato ad alcun luogo esclusivo, perché Cristo è il vero tempio di Dio, per mezzo del quale anche i cristiani e la Chiesa intera diventano, sotto l'azione dello Spirito Santo, templi del Dio vivente. Tuttavia il Popolo di Dio, nella sua condizione terrena, ha bisogno di luoghi in cui la comunità possa riunirsi per celebrare la liturgia.

245. Che cosa sono gli edifici sacri?

1198-1999
Essi sono le case di Dio, simbolo della Chiesa che vive in quel luogo, nonché della dimora celeste. Sono luoghi di preghiera, nei quali la Chiesa celebra soprattutto l'Eucaristia e adora Cristo realmente presente nel tabernacolo.

246. Quali sono i luoghi privilegiati all'interno degli edifici sacri?

1182-1186
Essi sono: l'altare, il tabernacolo, la custodia del sacro crisma e degli altri oli sacri, la sede del Vescovo (cattedra) o del presbitero, l'ambone, il fonte battesimale, il confessionale.

DIVERSITÀ LITURGICA E UNITÀ DEL MISTERO

247. Perché l'unico Mistero di Cristo è celebrato dalla Chiesa secondo diverse tradizioni liturgiche?

1200-1204
1207-1209
Perché l'insondabile ricchezza del Mistero di Cristo non può essere esaurita da una singola tradizione liturgica. Fin dalle origini, pertanto, questa ricchezza ha trovato, nei vari popoli e culture, espressioni caratterizzate da una mirabile varietà e complementarietà.

248. Qual è il criterio, che assicura l'unità nella multiformità?

1209
È la fedeltà alla Tradizione Apostolica, cioè la comunione nella fede e nei sacramenti ricevuti dagli Apostoli, comunione che è significata e garantita dalla successione apostolica. La Chiesa è cattolica: può quindi integrare nella sua unità tutte le vere ricchezze delle culture.

280. In che senso l'Eucaristia è memoriale del sacrificio di Cristo?

1362-1367
L'Eucaristia è memoriale nel senso che rende presente e attuale il sacrificio che Cristo ha offerto al Padre, una volta per tutte, sulla Croce in favore dell'umanità.Il carattere sacrificale dell'Eucaristia si manifesta nelle parole stesse dell'istituzione: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi» e «Questo calice è la nuova alleanza nel mio Sangue, che viene versato per voi» (Lc 22,19-20). Il sacrificio della Croce e il sacrificio dell'Eucaristia sono un unico sacrificio. Identici sono la vittima e l'offerente, diverso è soltanto il modo di offrirsi: cruento sulla Croce, incruento nell'Eucaristia.

281. In quale modo la Chiesa partecipa al sacrificio eucaristico?

1368-1372
1414
Nell'Eucaristia, il sacrificio di Cristo diviene pure il sacrificio delle membra del suo Corpo. La vita dei fedeli, la loro lode, la loro sofferenza, la loro preghiera, il loro lavoro sono uniti a quelli di Cristo. In quanto sacrificio, l'Eucaristia viene anche offerta per tutti i fedeli vivi e defunti, in riparazione dei peccati di tutti gli uomini e per ottenere da Dio benefici spirituali e temporali. Anche la Chiesa del cielo è unita nell'offerta di Cristo.

286. Quale tipo di culto è dovuto al Sacramento dell'Eucaristia?

1378-1381
1418
È dovuto il culto di latria, cioè di adorazione, riservato solo a Dio sia durante la celebrazione eucaristica sia al di fuori di essa. La Chiesa, infatti, conserva con la massima diligenza le Ostie consacrate, le porta agli infermi e ad altre persone impossibilitate a partecipare alla Santa Messa, le presenta alla solenne adorazione dei fedeli, le porta in processione e invita alla frequente visita e adorazione del Santissimo Sacramento conservato nel tabernacolo.

287. Perché l'Eucaristia è il banchetto pasquale?

1382-1384
1391-1396
L'Eucaristia è il banchetto pasquale, in quanto Cristo, realizzando sacramentalmente la sua Pasqua, ci dona il suo Corpo e il suo Sangue, offerti come cibo e bevanda, e ci unisce a sé e tra di noi nel suo sacrificio.

Dalla Sacrosanctum Concilium

L'ordinamento liturgico compete alla gerarchia 22.
1. Regolare la sacra liturgia compete unicamente all'autorità della Chiesa, la quale risiede nella Sede apostolica e, a norma del diritto, nel vescovo.

2. In base ai poteri concessi dal diritto, regolare la liturgia spetta, entro limiti determinati, anche alle competenti assemblee episcopali territoriali di vario genere legittimamente costituite.

3. Di conseguenza assolutamente nessun altro, anche se sacerdote, osi, di sua iniziativa, aggiungere, togliere o mutare alcunché in materia liturgica.

Potremo ritrovare il numero 3 di questa citazione della SC, nella lettera di Arinze.

16 commenti:

  1. La parola della Chiesa, della Tradizione, mette quindi un punto alla dissertazione o alle divisioni di opinioni.

    Da queste citazioni risulta che:

    - I Simboli, i Segni, i gesti e il Rituale non determinano solo "stili" ma determinano fatti ed espressioni concrete di una determinata Fede. Per questo qunado vi sono le differenze nel Rito non sono solo differenze di forme, ma sono differenze che riguardano la fede che quella data forma esprime;

    -Nel culto vi sono parti che possono essere modificate perchè non intaccano la sostanza del Culto. Sono le parti realmente "marginali" nel senso vero del termine. Tali parti NON POSSONO ESSERE MODIFICATE (stiamo parlando di quelle marginali eh!) se non dalla Suprema autorità della sede Apostolica! Figurarsi se si possono modificare parti proprie del rituale!

    -vi sono varie forme rituali nel Cattolicesimo. Esse differiscono per l'espressione sensibile del Rito (ad esempio il VOM e il NOM) ma non per la sostanza che tale espressione vuole proclamare! La garanzia dell'Unità nella multiformità è data però dall'adesione alla Tradizione ININTERROTTA della Chiesa! Quindi non basta "proporre" un Rito "diverso" all'interno della Chiesa definendolo solo un' altra forma, ma occorre che esso obbedisca alla ininterrotte tradizione.

    -le Sacre Immagini non possono essere "fatte" secondo la sensibilità dell' autore perchè esse rappresentano esattamente e fedelmente la Sacra Scrittura e ne sono la proclamazione! Questo mette in secondo piano, anzi all'ultimo piano, le discussioni su chi sia il modello rappresentato nelle Icone, perchè esse prima di tutto devono rappresentare la Verità della Scrittura! Se non rappresentano questa Verità, secondo i canoni stessi della Scrittura, esse non hanno semplicemente alcun senso!

    Possiamo trovare, ora, un comune sentire, un comune orientamento, acconsentendo a quello che la Chiesa propone come deposito della Fede?

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  2. Questo è il Magistero; questo è quello che non praticano i neocatecumenali e nemmeno se ne rendono conto, per la maggior parte!

    Comunque ogni discorso che abbiamo fatto, Steph, non era una semplice opinione personale, ma espressione della fede ricevuta e vissuta nella Chiesa, che diventa Magistero vivo, che parla ai cuori e alle coscienze molto più delle aride citazioni degli articoli, che pure servono per conoscere verificare confrontare.

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  3. Questo mette in secondo piano, anzi all'ultimo piano, le discussioni su chi sia il modello rappresentato nelle Icone, perchè esse prima di tutto devono rappresentare la Verità della Scrittura!

    questo lo abbiamo detto e ripetuto, che fosse su un piano secondario, Stefano. E' molto più grave la scritta blasfema e del tutto sviante apposta sull'icona della Trinità rispetto alla raffigurazione degli iniziatori al posto degli angeli.

    Del resto due figure maschili somiglianti a due personaggi maschili e una femminile lasciano pochi dubbi e comunque anche questo ha il suo peso perchè è una dissacrazione e una strumentalizzazione che induce subliminalmente negli adepti anche il culto della personalità,

    oltre -e questo è ancor più grave- a inquinare la loro spiritualità, portandoli anche attraverso ad una immagine molto diffusa (leggi Aldo) a confondere Dio con il Cammino!

    Il fatto che, oltre a essere grave è anche scandaloso, è che nella Chiesa gerarchica queste cose sono totalmente IGNORATE, non nel senso di "non conosciute", ma nel senso di trascurate, bypassate...
    E' questo il vero mysterium iniquitatis!

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  4. La parola della Chiesa, della Tradizione, mette quindi un punto alla dissertazione o alle divisioni di opinioni.

    Ancora una considerazione Steph:

    Se la parola della Chiesa e della Tradizione mette un punto a quelle che tu chiami opinioni, che non sono opinioni o sterili dissertazioni, ma "testimonianze che informano", purtroppo non mette un punto alle reiterate e diversificate profanazioni perpetrate dal Cammino (e anche da altri purtroppo, ma ora è del cammino che ci stiamo occupando anche perché non è un fenomeno isolato né di poco conto).

    Vedi, il fatto è che la parola della Chiesa non solo non mette un punto, ma neanche una virgola e neppure un puntino su una i alle prassi e agli insegnamenti neocatecumenali. Ecco perché servono le testimonianze. Se si trattasse solo di opinioni non varrebbe la pena di dedicarci tanto tempo e tante energie...

    Le stesse testimonianze di Sebastian, altro che opinioni! sono esperienza viva proprio nel settore iconografico, e l'espressione di conoscenze - non solo artistiche, ma anche di canoni di una Tradizione antichissima e perenne - che ci hanno confermati nelle nostre conclusioni.

    La sintesi del tuo primo post sarà molto utile per la nuova pagina del sito che sto preparando, integrando i contenuti di tutti gli interventi del thread precedente

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  5. Possiamo trovare, ora, un comune sentire, un comune orientamento, acconsentendo a quello che la Chiesa propone come deposito della Fede?

    quale comune orientamento possiamo trovare, Steph, con chi NON RIESCE a cogliere il senso delle nostre affermazioni e a cui il thread precedente, pieno di gravi e seri prove di profanazione, ha suscitato solo una grande ilarità?

    E sai bene che ciò può accadere per quanto sono zombificati, come dice Strl! Lo dico con rammarico, per farmi capire, non per insultare. Non posso che sentire un gran pena per queste anime de-formate e affidarle al Signore

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  6. l'altro thread non è chiuso.

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  7. Mio caro Stefano...questo è ciò che TEORICAMENTE, ossia nella teoria, NESSUNO mette in dubbio...neppure i NC, neppure i vescovi, NESSUNO a meno che non sia un folle o un non cattolico dichiarato, nessuno metterebbe mai in dubbio la teoria...
    ^__^

    Il problema, amico mio sta nella PRATICA...

    Neppure Paolo VI si sognava di modificare la Messa, basta leggere Tito Casini nella sua La Tunica Stracciata per comprendere che egli difendeva la lingua latina per il Canone liturgico (è scritto anche nella SC) e che difendeva la sacralità della Messa...ma qualcosa è accaduto...dalla teoria alla pratica c'è stato uno stravolgimento così lampante che la Messa che celebra oggi Benedetto XVI sembra diversa da qiella che celebrava perfino il suo predecessore...^__^

    Dalla teoria alla pratica la possibilità di prendere la Comunione alla mano (un consenso strappato a Giovanni Paolo II con la minaccia di agire anche senza il suo consenso) DOVEVA ESSRE UNA TANTUM...ma nella pratica non solo è diventata la NORMA ma è stato usato PER DELEGITTIMARE GLI INGINOCCHIATOI E VIETARE DI PRENDERE LA COMUNIONE ALLA BOCCA...Kiko ad esempio VIETA NON NELLA TEORIA (mica è scemo a metterlo per scritto) MA NELLA PRATICA la comunione in ginocchio ed alla bocca...
    comprendi?
    ^__^

    Se tu parli ad un Vescovi avanzando con un tema del genere, ti darebbe subito ragione... ma se poi andiamo a vedere cosa succede nella sua Diocesi, è esattamente il contrario di quanto dice la teoria che egli stesso sostiene...

    La Chiesa in questi ultimi 40 anni è diventata da una parte giustizialista DELLA TEORIA...difendendo a spada tratta i Documenti del Concilio...ma nella pratica CONDANNA QUANTI AVANZANO CON LA TRADIZIONE DELLA CHIESA e magari applicando alla lettera i Documenti del Concilio (non parlo delle PASTORALI E DEI CATECHISMI venuti dopo questi documenti)SENZA AGGIUNTE MODERNISTE...
    ^__^

    Come ne usciamo fuori?
    da una parte non ne usciamo...dovremo arrivare a toccare il fondo dei frutti dell'apostasia...anche questo è accettare la croce...Gesù non ha detto: EVITATE LA CROCE, MA DI PERSEVERARE NELLA FEDE NEL PORTARE LA CROCE...^__^

    dall'altra parte l'unica speranza che abbiamo è il Pontefice... non si scappa ^__^
    e naturalmente seppur citato in ultimo non significa che sia ultimo di importanza, anzi, racchiude tutto: tale speranza è nell'attendere i "comodi" di Cristo ^__^
    La Chiesa è sua e noi la stavamo distruggendo... le cose stanno cambiando e i danni sono immensi... ma sarebbe ancor più devastante pensare che persa una, dieci, trena battaglie, si pensasse di aver perso la guerra...
    è Cristo che muovendosi a COM-PASSIONE deve sollecitarci ogni giorno alla rifoema che deve partire prima dal cuore di ognuno FORMANDO COSCIENZE ECCLESIALI...
    perchè senza il senso ecclesiale non ha senso dirsi cattolico, ecco che diventa più importante dirsi prima NC e poi cattolico...non so se mi spiego^__^

    Io sono domenicana, ebbene le fonti presso le quali mi nutro non sono nè principalmente domenicane, nè principalmente di parte...la mia prima fonte è la Bibbia con il MAGISTERO pontificio, al quale ci associo i Santi...tante diverse letture con l'imprimatur e naturalmente fonti anche domenicane specialmente legate al nostro Carisma...se mi avanza del tempo forse leggo qualcosa di extra...

    Questa estate stavo con i figli in una cittadina, mia figlia mi dice: "wuao mamma, guarda che bella Chiesa, ci entriamo?"
    come la vedo ho immediatamente una strana sensazione...qualcosa non mi convince...esternamente è identica ad una delle nostre chiesette del 1900, ma....non mi convince...e lo faccio notare ai miei figli che subito mi prendono in giro, ridono...scherzano...poi leggiamo la bacheca affissa all'ingresso: CHIESA VALDESE....

    ^__^ i miei figli non ridono più...mi guardano e mi chiedono: "ma dai mamma, come hai fatto?" ed io: "non lo so...so solo solo CHE SONO CATTOLICA e quando incontro qualcosa che imita la MIA Chiesa, lo avverto...SENTO CHE E' UN FALSO..."

    ^__^

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  8. e lo faccio notare ai miei figli che subito mi prendono in giro, ridono...scherzano...poi leggiamo la bacheca affissa all'ingresso: CHIESA VALDESE....

    cara Cate, la cosa sconcertante è che oltre al tuo 'sentire' solo la scritta in bacheca, faceva escludere quella chiesa come Chiesa cattolica..
    i tuoi figli non avvertivano differenze, e questo già dice molto!

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  9. Nel mio messaggio io intendevo fornire una base che chi si definisce cattolico non può non condividere.

    Se a volte quello che si scrive viene definito soggettivo (e chi lo definisce tale si senta chiamato in causa; chi non lo definisce tale non ci si senta!), il punto di "fine" di quello che poi inevitabilmente diventa un batti e ribatti DOVREBB ESSERE la Chiesa e la sua Tradizione.

    Chi non riconosce di "ridurre" il confronto, in modo da farlo tendere all'oggettività della Tradizione, se ne prende la responsabilità.

    E non sto facendo "nomi", non sto dividendo "gruppi", non sto dicendo "tu lo fai, tu no", perchè sono sicuro della maturità di tutti e sono sicuro che chi scrive qui vuole arrivare ad una composizione che riconosca l'adesione ad una base comune: che è la Tradizione.

    Questo DEVE essere il criterio perchè tutti dentro la Chiesa siano UNO. Poi chi non lo accetta, se ne assumerà la responsabilità.

    Ma io sarei felice che un Nc, o pinco pallino nella Chiesa, sottoscrivesse a piene mani questi articoli. Perchè la Pratica, come dice Caterina, DEVE ESSERNE ESPRESSIONE. Come dice lo stesso Catechismo, si ESPRIME ciò che si PROFESSA!

    Per cui delle due l'una: se si sottoscrive quanto citato, allora lo si ESPRIME ANCHE! Se si sottoscrive SENZA ESPRIMERLO O ESPRIMENDO UNA COSA DIVERSA, allora si è in grave errore e se ne assume la responsabilità.

    Quello che preme a tutti noi è trovare la Comunione vera con i movimenti, tra cui il Cn. Essa si trova SOLO nella Tradizione. Volesse il cielo che per un miracolo il Cammino decidesse di seguire le istruzioni del Papa del gennaio scorso...integrandosi.

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  10. Riguardo me, credo sia meglio che eviti di postare, perchè da un po' di tempo a questa parte sembra che quello che scrivo vada a criticare questo o quello.

    Le cose sono due: o mi sto esprimendo sempre peggio o non sono in grado di farmi capire.

    In tutti e due i casi, meglio evitare di continuare.

    RispondiElimina
  11. Stefano78 ha detto...
    Nel mio messaggio io intendevo fornire una base che chi si definisce cattolico non può non condividere.

    Se a volte quello che si scrive viene definito soggettivo (e chi lo definisce tale si senta chiamato in causa; chi non lo definisce tale non ci si senta!), il punto di "fine" di quello che poi inevitabilmente diventa un batti e ribatti DOVREBB ESSERE la Chiesa e la sua Tradizione.

    Chi non riconosce di "ridurre" il confronto, in modo da farlo tendere all'oggettività della Tradizione, se ne prende la responsabilità.

    *****************************

    Concordo...ma attenzione al concetto dell'assumersi la responsabilità perchè si mette a rischio proprio L'ECCLESIALITA' ossia quell'essere COMUNIONE...
    ^__^

    San Paolo nel parlare delle membra esprime chiaramente di come TUTTE le membra soffrono quando UNO SOLO soffre, e di come TUTTE le membra gioscono quando una solo ne gioisce...è il senso ECCLESIALE dell'appartenenza a quell'UNICO Corpo che ha due REALTA?:
    - la Chiesa mistica-trionfante già perfettamente operativa in cielo...
    - la Chiesa militante, noi in cammino UN POPOLO IN CAMMINO, spesso avvolti nelle tenebre...spesso a dover farei i conti con le battaglie...
    Una sola Chiesa in due realtà distinti che si uniranno definitivamente...
    nel frattempo che facciamo?
    OGNUN PER SE assumendosi ognuno le responsabilità, oppure operiamo COMUNITARIAMENTE PER IL BENE NOSTRO E DI TUTTI?

    Il Papa stesso sembra volerci spiegare questo DIFETTO E QUESTA SCOLLATURA fra la teoria (i testi da te riportati) e la pratica...nella Lettera ai Vescovi quando dice:

    Condurre gli uomini verso Dio, verso il Dio che parla nella Bibbia: questa è la priorità suprema e fondamentale della Chiesa e del Successore di Pietro in questo tempo. Da qui deriva come logica conseguenza che dobbiamo avere a cuore l’unità dei credenti. La loro discordia, infatti, la loro contrapposizione interna mette in dubbio la credibilità del loro parlare di Dio. Per questo lo sforzo per la comune testimonianza di fede dei cristiani – per l’ecumenismo – è incluso nella priorità suprema. A ciò si aggiunge la necessità che tutti coloro che credono in Dio cerchino insieme la pace, tentino di avvicinarsi gli uni agli altri, per andare insieme, pur nella diversità delle loro immagini di Dio, verso la fonte della Luce – è questo il dialogo interreligioso.

    dice il Papa che la priorità NON è più, IN QUESTO TEMPO, della teoria...ma della pratica...e dice:

    pur nella diversità delle loro immagini di Dio, verso la fonte della Luce – è questo il dialogo interreligioso

    certo non parla dei Cattolici ma dei NON cattolici, ma davvero la situazione è diversa fra i cattolici e fra i cristiani?
    è davvero COMPRENSIBILE togliere la priorità DELL'IMMAGINE DI DIO(che per noi è Cristo attenzione!) in nome di un Dio stesso da annunciare a chi non lo conosce?

    Ma il Papa ovviamente è più severo CON I CATTOLICI ai quali nella medesima lettera infatti dice:

    Ma ad alcuni di coloro che si segnalano come grandi difensori del Concilio deve essere pure richiamato alla memoria che il Vaticano II porta in sé l’intera storia dottrinale della Chiesa. Chi vuole essere obbediente al Concilio, deve accettare la fede professata nel corso dei secoli e non può tagliare le radici di cui l’albero vive.


    ^__^ ecco, ora si, i conti mi tornano...

    Tutto questo per sottolineare proprio il problema dell'oggettività e della soggettività quando si parla di cose di Chiesa...o se preferisci semplificando anche il gioco delle estrapolazioni per far dire ad un testo il contrario di ciò che dice...(soggettività) e sulla quale poi si inventano movimenti, gruppi e nuovi catechismi con la scusa di SEMPLIFICARE il messaggio ecclesiale o evangelico...

    Forse sono andata un pò fuori tema, ma credo che anche questi siano aspetti da non sottovalutare, infatti ho condiviso e concordo con quanto da te esposto esponendolo ulteriormente...
    ;-)

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  12. Riguardo me, credo sia meglio che eviti di postare, perchè da un po' di tempo a questa parte sembra che quello che scrivo vada a criticare questo o quello.

    Steph, ti conosco, so che non è mai la critica verso qualcuno che ti muove, ma segui sempre ciò che ti sembra giusto.

    Comprendo anche il tuo desiderio di offrire l'unica possibile piattaforma per la 'convergenza' nelle "Fonti" autentiche.

    Non c'è nulla di cui di devi rimproverare.
    Ti ho solo fatto notare che se la parola della Chiesa dovrebbe mettere un punto alle dissertazioni o alle divisioni di opinioni, questo nella pratica non succede, specialmente con degli interlocutori che non sono in ricerca, ma pensano di aver trovato l'optimum e non riconoscono gli inganni neanche quando glieli rendi evidenti. E, allora, diventa più efficace la testimonianza, il discorso personale, che non è mai però soltanto un'opinione, come già ti ho detto. Non manca la soggettività, perché siamo persone, ma è una soggettività impregnata dell'"essere" cattolico che abbiamo ricevuto nella Chiesa.
    Penso su quato non ci siano dubbi.
    Poi si può anche cadere in errore, ma siamo in tanti e penso che ognuno possa colmare le carenze dell'altro!

    Ma non smettere mai di dire la tua come te la senti, come ognuno di noi fa, perché è così che si cresce insieme

    Sai che ti voglio un mondo di bene e ti abbraccio e guai a te se smetti di scrivere! :)

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  13. Stefano smettere di scrivere? wue ragazzo....non farmi sentire in colpa che non me lo posso permettere ^__^

    Forse hai frainteso la mia risposta? o forse sono io che ho sforato proprio perchè il tuo argomento era invece il tema che ame piace molto, il concetto dell'ECCLESIALITA' quell'essere UNA COSA SOLA che giustamente sottolinei....ma non possiamo nasconderci che tra il dire e il fare non ci sono solo duemila anni da quando Gesù parlò, ma anche di di anni di tentativi per esserlo...^__^

    Ma l'importante è che si abbia una parte teorica comune con a capo Pietro...
    ^__^

    daje su...metti mano alla tastiera...

    RispondiElimina
  14. Il rischio di essere fraintesi è un effetto collaterale di questo genere di confronto, scritto, a distanza, senza potersi guardare negli occhi, senza neppure conoscersi personalmente in molti casi. Pazienza! C'è sempre poi un modo di capirsi alla fine, di incontrarsi, quando, come avviene qui per molti, si cerca insieme la stessa Verità. Ci saranno modi diversi di interloquire, opinioni diverse sul 'come' combattere la buona battaglia: è la bellezza di essere diversi, ciascuno portatore della propria unicità. Queste diversità diventano ricchezza proprio nell'incontro. In quella stessa instancabile passione per la Verità che qui, in queste pagine, è stata mille volte manifestata e testimoniata. Da Stefano, come da Mic e tutte le altre rocce di questo blog.

    Tutto 'sto sproloquio per dirti anch'io, Stefano, di non privarci, per favore, del tuo pensiero.

    RispondiElimina
  15. Vi ringrazio e vi chiedo scusa per la mia eccessiva sensibilità.

    Ma mi dispiace se anche solo per fraintendimento possa passare il concetto che anche solo lontanamente io possa "contestare" qualcosa o qualcuno!

    NON MI PASSA NEMMENO PER LA TESTA!

    Io vi amo molto, specialmente due di voi: Mic e Caterina (non me ne vogliano gli altri a cui sono sempre legato).

    Quello che scrivo, come giustamente dice Mic che mi conosce bene, lo scrivo con trasporto secondo coscienza.

    Perchè tengo non solo a voi, ma a che questa triste situazione possa in qualche modo ricomporsi, con la Grazia di Dio.

    E' un dato di fatto che in mezzo a queste correnti ideologiche noi rimaniamo maciullati. Volenti o nolenti siamo in mezzo a incudini e martelli di temperie apostate. Per "Noi" intendo noi tutti. I fedeli che vengono spesso "usati" come "merce". Poveri quelli che li usano! Non vorrei essere nei loro panni! Preghiamo per loro!

    Su una cosa, però, devo precisare.

    Ha ragione Caterina quando scrive la dottrina del Corpo che soffre quando un Membro soffre.

    Ma secondo me questo "esalta" anche la "Responsabilità".

    E' cosa buona e giusta, anche salutare, che chi compie delle azioni se ne assuma anche la responsabilità.

    Questa assunzione di responsabilità che non c'è più da 40 anni, è alla base di molti dei problemi che viviamo.

    Sarebbe salutare che chi compie delle scelte, cominci ad assumersene la responsabilità. In questo i protestanti sono "Migliiori". Almeno loro sono dichiaratamente tali.

    RispondiElimina
  16. Mio caro Stefano...quanto dici direi che è quanto si sta sforzando di dirci lo stesso Pontefice da un pò di tempo, oserei dire soprattutto da quando è stato COSTRETTO a doversi difendere scrivendo quella Lettera ai Vescovi per dover giustificare la scelta di revocare una scomunica di cui lui stesso sapeva perfettamente essere un difetto...
    ^__^


    Nessuna comunione può venire da una situazione di stampo scismatico, ma Ratzinger che ha da seguito gli eventi da 30 anni, sa perfettamente che anche con la FSSPX occorre fare ogni sforzo per trovare quella comprensione che permetta l'unità...
    e non solo con loro, ma di recente come abbiamo visto anche con gli anglicani TRADIIONALISTI....

    E' necessario pertanto parlare purtroppo anche dei gruppi che di questa unità invece se ne fregano, giocando e speculando sulle necessità INTIME di molte anime ed imponendo una visione di Chiesa che non è solo un problema di responsabilità come giustamente dici, ma mette a rischio proprio la comprensione di cosa è la Chiesa, imponendone una visione distorta...
    E quando i danni sono fatti, amico mio, sai perfettamente che è difficile riportare la Verità....

    Sento di sacerdoti che invece di assumersi le responsabilità pretendono di essere nel giusto e non attendono altro che il Papa....ritorni al Padre....
    ma sto notando anche un cambiamento favorevole al clima portato da Ratzinger...
    ci vuole solo tempo e pazienza, per questo è importante sostenere chi sta con il Papa per davvero, ed aiutare i confusi....aiutare chi, pur conoscendo la teoria della dottrina, non si rende conto che spesso vive in contesti in cui nella pratica essa è distorta...

    ^__^

    ti abbraccio!

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