giovedì 31 gennaio 2008

Forse non tutto è perduto...Forse.

'Arcivescovo Ranjith invita a rinnovare la fede nell'Eucaristia

La riflessione del Segretario della Congregazione del Culto Divino

CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 30 gennaio 2008 (ZENIT.org).- E' necessario “rinnovare una viva fede nella presenza reale di Cristo” nell'Eucaristia, afferma monsignor Malcolm Ranjith, Segretario della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti.

E' quanto sostiene l'Arcivescovo nella prefazione al libro “Dominus Est - Riflessioni di un Vescovo dell'Asia Centrale sulla sacra Comunione” (Libreria Editrice Vaticana), scritto da monsignor Athanasius Schneider, Vescovo Ausiliare di Karaganda (Kazakistan).

Monsignor Ranjith critica l'abbandono di pratiche quali l'inginocchiarsi per ricevere la Comunione o la ricezione in mano, avvertendo che possono condurre a un indebolimento di quell'atteggiamento di rispetto che è invece necessario quando ci si accosta alle sacre specie.
Questa situazione, spiega l'Arcivescovo, porta non solo a riflettere sulla “grave perdita di fede”, ma anche “sugli oltraggi e offese al Signore che si degna di venirci incontro volendo renderci simili a lui, affinché rispecchi in noi la santità di Dio”.
In questo contesto, è necessario recuperare la giusta considerazione dell'Eucaristia, e per questo motivo è particolarmente apprezzabile il libro scritto da monsignor Athanasius Schneider, che “vuole dare un contributo alla discussione attuale sull'Eucaristia, presenza reale e sostanziale di Cristo nelle specie consacrate del Pane e del Vino”.

Nella Chiesa, ricorda monsignor Ranjith, “la convinzione profonda che nelle specie Eucaristiche il Signore è veramente e realmente presente e la crescente prassi di conservare la santa Comunione nei tabernacoli contribuì alla prassi di inginocchiarsi in atteggiamento di umile adorazione del Signore nell'Eucaristia”.

Questa, infatti, deve essere accolta “con stupore, massima riverenza e in atteggiamento di umile adorazione”, e “assumere gesti e atteggiamenti del corpo e dello spirito che facilitano il silenzio, il raccoglimento, l'umile accettazione della nostra povertà davanti all'infinita grandezza e santità di Colui che ci viene incontro nelle specie eucaristiche diventava coerente e indispensabile”.
In alcune chiese, osserva l'Arcivescovo, “tale prassi viene sempre meno e i responsabili non solo impongono ai fedeli di ricevere la Santissima Eucaristia in piedi, ma hanno persino eliminati tutti gli inginocchiatoi costringendo i loro fedeli a stare seduti, o in piedi, anche durante l'elevazione delle specie Eucaristiche presentate per l'adorazione”.

Quanto alla prassi di ricevere la Santa Comunione in mano, il presule ricorda che è stata “introdotta abusivamente e in fretta in alcuni ambienti della Chiesa subito dopo il Concilio”, divenendo poi “regolare per tutta la Chiesa”.

Anche se è vero che “se si riceve sulla lingua, si può ricevere anche sulla mano, essendo questo organo del corpo d'uguale dignità”, non si può ignorare ciò che succede a livello mondiale riguardo a questa prassi.

“Questo gesto contribuisce ad un graduale e crescente indebolimento dell'atteggiamento di riverenza verso le sacre specie Eucaristiche”, denuncia il presule, aggiungendo che sono subentrati “una allarmante mancanza di raccoglimento e uno spirito di generale disattenzione”.

“Si vedono ora dei comunicandi che spesso tornano ai loro posti come se nulla di straordinario fosse accaduto. Maggiormente distratti sono i bambini e gli adolescenti. In molti casi non si nota quel senso di serietà e silenzio interiore che devono segnalare la presenza di Dio nell'anima”.
Oltre a questo, si verificano gravi abusi perché c'è “chi porta via le sacre specie per tenerle come souvenir”, “chi le vende”, o peggio ancora “chi le porta via per profanare in riti satanici”.

“Persino nelle grandi concelebrazioni, anche a Roma, varie volte sono state trovate delle specie sacre buttate a terra”, ha avvertito.

Nel suo libro monsignor Schneider, partendo dalla sua esperienza personale collegata alla difficoltà di professare la fede nella piccola comunità cattolica del Kazakistan durante gli anni del dominio sovietico, presenta un excursus storico-teologico che chiarisce come la prassi di ricevere la Santa Comunione in bocca e in ginocchio sia stata accolta e praticata nella Chiesa per un lungo periodo di tempo.

“Credo che sia arrivato il momento di valutare bene la suddetta prassi, e di rivedere e se, necessario, abbandonare quella attuale che difatti non fu indicata né nella stessa Sacrosanctum Concilium né dai Padri Conciliari, ma fu accettata dopo una introduzione abusiva in alcuni Paesi”, constata l'Arcivescovo Ranjith.

“Ora, più che mai, è necessario aiutare i fedeli a rinnovare una viva fede nella presenza reale di Cristo nelle specie Eucaristiche allo scopo di rafforzare la vita stessa della Chiesa e di difenderla in mezzo alle pericolose distorsioni della fede che tale situazione continua a causare”, dichiara.

Le ragioni di questo gesto, conclude, “devono essere non tanto quelle accademiche ma quelle pastorali – spirituali come anche liturgiche –; in breve, ciò che edifica meglio la fede”.

lunedì 28 gennaio 2008

Con le lampade accese...

Carissimi,
dopo gli sviluppi degli ultimi giorni, e l'uscita di scena di M., non so perché ero convinto che fossimo diventati autoreferenziali e che la nostra navigazione potesse procedere tranquilla, nell'attesa degli eventi; ma l'andamento e le presenze del pomeriggio ci hanno dimostrato che il monitoraggio, con tutto quel che segue, persiste e non è cambiato nulla... né ci sono segnali di altri cambiamenti del resto non previsti né prevedibili sul fronte delle posizioni del cammino...
Il dato che, però, col passare del tempo potrebbe acquistare consistenza, è la prevedibile ricerca, da parte dei ben noti "tessitori di trame", di soluzioni di compromesso che salvaguardino la loro realtà... Riusciranno i nostri eroi?...
Abbiamo la certezza che storia - e certamente anche questa storia - è nelle mani di Dio; ma sappiamo anche che Dio si serve degli uomini, e non vogliamo stare dalla parte di quelli che non si preoccupano di tener accesa la propria lampada, in attesa di Colui che era, che è e che viene sempre... e "fa nuove tutte le cose" e non abbandonerà la sua Chiesa in mano ai lupi.
I 'piccoli' che dovessero leggere queste parole e si credono Chiesa, non si scandalizzino, non stiamo parlando di loro...

Sulla situazione attuale della Chiesa stralcio da un'intervista del vicepresidente uscente della CEI, Mons. Plotti:
"Il grosso pericolo e l'errore è che la Chiesa si faccia dettare l’agenda dagli atei devoti e dai teocon... Purtroppo sono i movimenti cattolici che hanno questa mania degli striscioni e delle bandiere. Ovunque vadano non sono capaci di stare normalmente in mezzo alla gente. Li abbiamo visti ai raduni di Loreto, al Family day, alle udienze papali del mercoledì. Purtroppo le associazioni e i movimenti ecclesiali hanno questa mania di presenzialismo e di visibilità e così si diventa più papalini del Papa. C’è il rischio di un effetto-boomerang che faccia rinascere umori anticlericali. Tanto più che sulla cattolicità di queste persone si può sicuramente avere più di qualche dubbio. Guai se la Chiesa deve farsi difendere da loro. E’ un momento difficile. Dobbiamo stare attenti che la fede non diventi “instrumentum regni” per chi invece di servire la Chiesa, se ne serve in logiche di potere. E' un’operazione tanto più pericolosa perché avviene nel vuoto di una politica di alto livello. Nel travaglio in cui stiamo vivendo c’è una specie di supplenza.... Se dobbiamo andare dietro alle bandiere degli atei devoti e dei tecon, c'è di che temere. E' sicuramente un errore che vengono avanti gli opportunisti che approfittano delle situazioni di crisi per consolidare questa difesa della Chiesa che poi è molto superficiale e molto formale. E che poi, in realtà, è una difesa di loro stessi".

Sta parlando anche dei politici, ma la cosa è estensibile a chi, oggi, nella Chiesa sfrutta la politica proprio per crearsi l'immagine di "instrumentum regni". Da condividere sono proprio questi punti in base ai quali la Chiesa non deve diventare ostaggio di bande tradizionaliste ma neppure moderniste... anche il card. Bagnasco, nella sua Prolusione alla CEI lo ha spiegato benissimo....

sabato 26 gennaio 2008

Siamo arrivati a un punto chiave...

Il dialogo, quando è autentico, porta sempre a decifrare la realtà e, arrivati a questo punto, ci permette di riconoscere un punto chiave del nostro percorso.

Intanto sono molto rammaricato del commiato di M., perché era una presenza positiva e anche feconda di idee e di spunti, che - pur nel dibattito delle diversità che emergevano - ci hanno dato l'occasione di approfondire molte cose 'nutrienti' per la nostra fede.

Credo che la sua presenza sia servita, anche per capire come tutto questo si sia interrotto arrivati alla domanda chiave, che è partita da qui... Entrambi stiamo difendendo qualcosa che amiamo, qualcosa che è diventato intimamente nostro, perché - trattandosi di questioni di Fede - esse non ci sono estranee, estrinseche, ma sono verità che 'sposiamo' nel senso pieno del termine, perché sono Fondate su una Persona alla quale apparteniamo e alla quale abbiamo consegnato la nostra vita, mentre Lui ci ha consegnato la Sua... è evidente che sto parlando del Signore Gesù... E credetemi se dico che provo sofferenza al solo pensiero che M. possa essersene andato dopo questa precisa domanda: "ma tu, in chi hai riposto la tua fiducia"? Io so che lui ama sinceramente il Signore e tutto quello che ci ha citato e ha contribuito a edificarci fa parte della sua interiorità.

Ma ci siamo accorti che, pur parlando delle stesse cose, magari confrontandoci sugli stessi testi, attribuiamo loro significati diversi e questo perché?

Qui sta il dramma! Quello che abbiamo scoperto da un pezzo: che Kiko quando fa le sue catechesi parte da cose vere che ti 'toccano' e non puoi non 'sposartele' e farle tue perché le senti vere e forti; ma poi le inserisce in una costruzione sua, divergente da quella cattolica. Finora ne abbiamo visto tre soli esempi, e non sono da poco: la predestinazione della 'Elezione'; il panteismo dell'acquisizione della "natura" divina; e il carìsma del dono degli spiriti che avrebbero i catechisti, impropriamente fatto discendere dal conferimento del vescovo: lo afferma Kiko, ma non sa che il vescovo non ha il potere di conferire un "dono dello spirito" e in realtà si tratta di un potere conferito da lui stesso nella struttura che ha creato, nella quale sono i catechisti le guide anche dei sacerdoti, perché anche il sacerdozio, nel cammino, è stato snaturato della sua funzione vera...

E allora può capitare che davvero tu ami il Signore, ma le cose che hai ascoltato e sono entrate profondamente in te ti hanno inserito su un altro orizzonte: e, pur parlando delle stesse cose, gli atteggiamenti interiori non possono non essere diversi, come diversa è la liturgia e la prassi che non fanno altro che alimentarli...

Sapete ancora qual è l'altro dramma? Che, come Mario, ci sono già persone della seconda generazione - e ora parte anche la terza - che vengono 'costruite' da questi insegnamenti come cristiani 'diversi', abbiamo visto quanto, anche se belle persone come M. e sicuramente come tanti altri. E la Chiesa - che in alcuni suoi componenti(non tutti per fortuna, ma quei pochi bastano per complicare le cose) ha perso la retta fede nel Suo Signore - sta continuando a permetterlo, anche perché il potere e l'abile capacità di penetrazione fanno il resto... e noi siamo qui a parlarne con profondo raccapriccio e ad aspettare impotenti, raccogliendo intimidazioni e contumelie, una parola di chiarezza che non arriva...

giovedì 24 gennaio 2008

Alcuni accenni sul Cammino NC e la Chiesa

È da notare che:

1. Nelle catechesi neocatecumenali non si tratta mai espressamente e direttamente della dottrina riguardante le Chiesa cattolica, della sua origine e fondazione, della sua natura, delle sue note caratteristiche. Quando nelle catechesi si parla della Chiesa, se ne parla soltanto e spesso con pungente sarcasmo per rivelarne i difetti, gli errori che hanno accompagnato la sua storia e per affermare che solo dopo il Vaticano II e la nascita del movimento neocatecumenale, lo Spirito Santo è uscito dal sonno plurisecolare, che durava dall'Editto di Costantino, per guidare di nuovo la Chiesa
2. Kiko nega espressamente la costituzione gerarchica della Chiesa, costituzione che è una sua caratteristica fondamentale voluta dal suo Capo e Fondatore, Gesù Cristo (CCC, n.763), perché per Kiko la Chiesa ha incominciato a istituzionalizzarsi soltanto quando è apparso il rito della penitenziale che a suo giudizio appare tra il IV e il VI secolo (OR pag. 157)
3. La Chiesa per Kiko non è una realtà giuridica, un organismo visibile, che la fa riconoscere e contraddistinguere tra le varie Istituzioni del mondo. La Chiesa, per Kiko, è solo una realtà sacramentale (OR pag. 167) e cioè spirituale e, come tale, invisibile e visibile. A pag. 88 di OR egli dice: " Dove c'è l'uomo nuovo del Sermone della montagna. Dove c'è questo, lì c'è la Chiesa". E lui, per Chiesa, intende il Cammino Neocatecumenale, lo si scopre solo molto più avanti.
4. Ne consegue che per Kiko la Chiesa non è una realtà giuridica visibile. In essa non si entra con un atto giuridico (anche se a pag. 120 del I Scrutinio ritiene che il Battesimo sia necessario per entrarvi); nella Chiesa si entra di fatto, egli dice. Questa espressione viene spiegata da Kiko successivamente quando dice: "entra (nella Chiesa) chi ha veramente lo Spirito Santo come una realtà nel suo interiore" (I Scrutinio pag. 120)

Kiko con le sue affermazioni ritorna a proporre un panteismo di vecchia data, che la filosofia ha superato da secoli. Ma egli non disarma: per lui la presenza dello Spirito Santo nell'interiorità dell'uomo è dimostrabile da un fatto: quello dell'amore al nemico (I Scrutinio pag. 96-97). Questo amore nell'uomo è impossibile senza la presenza dello Spirito Santo che agisce in lui, dice Kiko. Questa presenza, pur appartenendo al campo soprannaturale, Kiko può giudicarla e come lui tutti i suoi catechisti, che hanno il diritto di dire ai loro discepoli se possono o no continuare ad essere membri del Cammino (Shemà pag. 23-34; OR pag. 30 e 188).
A pagina 30 di Orientamenti dice: "Gesù Cristo è presente dove si manifesta lo spirito di Cristo. Questo chi lo sa? L'Apostolo (= il catechista). Non sei tu che sai se sei Cristiano e ti trovi ancora nel Cammino neocatecumenale, è l'apostolo, il catechista.. è certo lui, il fratello, che lo sa". E OR, pag.188: "Tu puoi crederti cristiano di prima fila. E se il tuo catechista non vede che tu dai segni del cristiano, tu non passi, perché è lui che ha in nome del Vescovo il carìsma di discernere gli spiriti".(!?)

Strana incongruenza (chiamiamola così): come fanno i catechisti a ricevere dal Vescovo, a cui il cammino riconosce solo un'autorità di comodo, un potere che neppure il vescovo ha, perchè i carìsmi sono doni dello Spirito Santo? E, ammesso e non concesso, la ricevono anche da quei vescovi che li hanno ereditati nella loro diocesi e li tollerano forse perché non riescono ad agire diversamente?

martedì 22 gennaio 2008

Parola e parole nel Cammino neocatecumenale

Breve stralcio di un articolo dell'Osservatore Romano di oggi:

"La prossima Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi rifletterà su "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa". I grandi compiti della Comunità ecclesiale nel mondo contemporaneo - tra i tanti, sottolineo l'evangelizzazione e l'ecumenismo - sono incentrati sulla Parola di Dio e nello stesso tempo sono da essa giustificati e sorretti. Come l'attività missionaria della Chiesa con la sua opera evangelizzatrice trova ispirazione e scopo nella rivelazione misericordiosa del Signore, il dialogo ecumenico non può basarsi su parole di sapienza umana (cfr 1 Cor 2, 13) o su sagaci espedienti strategici, ma deve essere animato unicamente dal riferimento costante all'originaria Parola, che Dio ha consegnato alla sua Chiesa, perché sia letta, interpretata e vissuta nella sua comunione.
...
Avranno così l'opportunità di confrontarsi tra loro, ma soprattutto di unirsi in collegiale comunione per porsi in ascolto della Parola di vita, che Dio ha affidato alle cure amorevoli della sua Chiesa, perché l'annunci con coraggio e convinzione, con la parresia degli Apostoli, ai vicini e ai lontani. A tutti infatti va data, per la grazia dello Spirito Santo, la possibilità di incontrare la Parola viva che è Gesù Cristo."

Vale per il dialogo ecumenico, ma vale anche per la "formazione" o "iniziazione" che dir si voglia: prendiamo atto che non occorrono sagaci espedienti strategici come potrebbero rivelarsi, tolto il "sagaci", i metodi e le prassi introdotte dagli iniziatori del cammino NC nei loro indottrinamenti, nei quali il "riferimento all'originaria Parola che Dio ha consegnato alla sua Chiesa, perché sia letta, interpretata e vissuta nella sua comunione." non ha alcuna orgine né riscontro nella comunione ecclesiale, ma viene costantemente estrapolato dal suo contesto e strumentalizzato a fini che ormai si sono rivelati chiaramente "manipolatori".
Anche la riflessione finale dell'articolo adombra una realtà completamente estranea al Cammino NC, dal momento che la Chiesa che ha in mente kiko è "senza trionfalismi nè proselitismi, senza voler portare Gesù Cristo non so dove, o che tutti entrino in essa (Orientamenti pag.86), Convinzione che discende dal fatto che chi non è stato 'eletto' e non è entrato a far parte del Cammino, non può dare "opere di vita eterna" che derivano dal fatto che ha ricevuto la stessa natura (!?) di Cristo [siamo in pieno panteismo!] (OR pag.355) Per cui, chi non è stato eletto, proprio per questo, non ha nessuna colpa se non riesce a compiere opere di vita eterna. "Niente paura" - dice Kiko - "non vi preoccupate, perché a quello che Dio non elegge non gli succede niente. Vuol dire semplicemente che invece di essere una lampadina che illlumina saranno sedia illuminata" (Shemà pag.101) Si deve allora concludere che quest'uomo non si salva perché Dio non lo vuole salvare, non lo ha eletto... siamo in piena eresia giansenista, già condannata dalla Chiesa con il Concilio di Orange (Decreto 200) e quello di Trento (Decreto 825)

Le conseguenze di questi insegnamenti, che esplicitermo ancor meglio in un prossimo articolo che pubblicheremo sul sito, sono fin troppo evidenti... Possiamo ancora una volta chiederci cosa stanno aspettando i nostri Pastori?

sabato 19 gennaio 2008

'Punto nave' di gennaio

Continua sull'Osservatore Romano di oggi la riflessione di Inos Biffi sulla metodologia dell'evangelizzazione, che non è quella sganciata dalla liturgia ed affidata alla predicazione casuale e all'improvvisazione di laici, ma quella che scaturisce dalla sana celebrazione dei Santi Misteri.

"Uno dei compiti principali del pastore d'anime, o diciamo semplicemente del sacerdote, è quello di presiedere e di iniziare alla liturgia. Ma questo è possibile solo se, a sua volta, egli è stato introdotto alla sua comprensione, o alla sua teologia e spiritualità; solo se ha capito il mistero che è chiamato a celebrare e illustrare, facendone il cuore stesso del suo ministero.
Possiamo ancora una volta ricordare il diffuso affanno con cui si va alla ricerca di strategie inedite per l'evangelizzazione e la formazione cristiana: in realtà la più efficace, la più valida e, aggiungiamo, la più nuova rimane quella che da sempre accompagna, per istituzione divina, la vita della Chiesa, cioè la celebrazione dei santi misteri, che segue e traduce l'evangelizzazione e l'accoglienza della fede."

Abbiamo constatato come negli ultimi tempi l'Ossetvatore Romano si sia fatto portavoce di tutti gli elementi di restaurazione, promossi dalla Santa Sede, dei guasti provocati da alcune "mode" postconciliari entrate nella Chiesa con il pretesto dello spirito del concilio, sovvertendo le Verità di Fede dalla stessa custodite e sconvolgendo il "sensus fidei" di molti credenti (pensiamo in particolare all'intervista di Mons. Ranjith sulla Liturgia; all'attenzione sull'architettura Sacra, con molte puntualizzazioni contrarie alla 'nuova estetica' kikiana; alla nota sull'evangelizzazione; al Sinodo sulla Parola...)

Tutto questo, mentre ci conforta perché non fa che confermare quanto andiamo ripetendo da anni, lascia inalterato il problema da noi evidenziato perché non sfiora neppure i responsabili del Cammino neocatecumenale, che si sentono investiti di una loro peculiare missione, tant'è che nelle comunità è stato detto esplicitamente a sacerdoti che ne richiamavano alcune direttive, che "il Magistero della Chiesa non li riguarda": hanno i loro indulti, il loro placet dal papa e dai vescovi e con questo vogliono e potrebbero tappare la bocca a chiunque si permetta di criticare le tante e gravi storture che abbiamo denunciato anche nel sito oltre che discusso su questo blog.

Ho già detto che la logica potrebbe tapparci la bocca, perché così è: di fatto la Chiesa continua a garantire qust'aberrazione presente nel suo seno col persistere di un silenzio che consente ai NC, ad esempio, di continuare a ripartire con le nuove catechesi e di formare nuove comunità come niente fosse e come se la disobbedienza alle direttive del Papa e la scadenza senza rinnovo degli Statuti già non significasse qualcosa.

Ma loro ci dicono che hanno avuto assicurazioni dalla Santa Sede e vanno avanti come bulldozer. E noi siamo sempre qui, solo ed esclusivamente perché il nostro impegno è per il Signore, con l'aggravante delle pesanti calunnie che sul clone del nostro blog coinvolge persone che hanno avuto la ventura di affiancarci... Anche in questo i nostri interlocutori mostrano il VERO volto del Cammino NC

giovedì 17 gennaio 2008

Povera Chiesa, Santa e tribolata

I nostri interlocutori incalzano, provocano, sviano, svicolano, sono più assidui su questo blog di tutti i moderatori messi insieme.
Ora si stanno preparando per la sceneggiata di domenica prossima in P.za S.Pietro a sventolare i loro strinscioni per solidarietà col Papa, dicono, ma in realtà per far vedere quanto sono tanti e quanto sono potenti e quanto sono "convocabili" a comando, come per ogni megaraduno che si rispetti...
Logica e coerenza vorrebbero che chi va a manifestare la propria solidarietà al Papa, fosse pronto anche ad obbedirgli: invece orecchie da mercante...
Paradosso, ambiguità, subdolo inganno come quello che sta per ricominciare con le annunciate, forse ripartite catechesi con la garanzia di sacerdoti e vescovi?
Povera Chiesa!!!

mercoledì 16 gennaio 2008

"Cristofobia"

riprendiamo la nostra riflessione partendo dalla riflessione scaturita dalla penosa cronaca di ieri:

Quello che c'è davvero dietro questa brutta, inqualificabile storia è la cristofobia, come dice Farina, su Libero: "C'è una specie di cristofobia dominante in certi ambiti intellettuali italiani: un odio quasi neroniano, che si trasforma in amore sollecito e pastorale verso gli islamici purchè siano estremisti...."

Oggi stiamo vedendo:

- Chi contesta il Papa in maniera eclatante teme Cristo perché lo mette di fronte alle proprie responsabilità e alle proprie prometeiche illusioni: questo vale sia per gli scienziati, che per i laicisti (schiavi della loro ideologia) che per i vescovi modernisti, anch'essi intestarditi nelle loro arbitrarie posizioni, ideologiche anch'esse

- Chi non lo contesta apertamente ma non lo obbedisce teme il VERO Volto di Cristo che il Papa mostra e non coincide con quello della diversa religione che professa...
Basta pensare a come si comportava Il Signore con i suoi discepoli: non solo non impediva loro di fare domande, ma il suo insegnamento era tale, di puro stile rabbinico, da suscitare altre domande fondamentali alle quali, con amorevole cura e Sapienza infinita, guidava a trovare risposta, rispettando la loro libertà... E non aveva e non ha risposte prefabbricate, ma Lui che fa nuove tutte le cose, ad ognuno di noi fa trovare la risposta giusta per la sua vita e per la sua storia personale e collettiva... e soprattutto non 'minaccia' come fa Kiko negli scrutini: avete presenti le frasi martellanti, dure, che scavano solchi nella mente e nell'anima del II Scrutinio (quella del sale ad esempio con tutto il corteo di pesanti intimidazioni) chi potrà venirne fuori non "marchiato a fuoco" come lui stesso dice? Si serve addirittura delle stesse parole del Signore (!?) per minacciare, coartare le persone, mentre invece il Signore Gesù con quelle stesse parole vuole orientare, insegnare, guidare, avvertire... Dove sono i Pastori del gregge, che lo lasciano in mano a un vero lupo?

Mentre siamo e restiamo vicini al nostro Papa amatissimo con il cuore e la preghiera, riflettiamo su quanto nel contesto NC si dica di aver incontrato Cristo ma si parli a slogan, quando i VERI annunciatori dell'Evangelo, della Buona Notizia, i veri evangelizzatori, sono i 'portatori' di Cristo e incontrando loro si può dire di aver incontrato qualcosa del Signore. I veri annunciatori non sono quelli che dicono ho incontrato Cristo grazie al Cammino, vieni e vedi (ahimè le stesse Sue parole!) se vuoi incontrarlo anche tu... e poi succede quello che sappiamo.
Un'altra contraddizione in termini è che il loro Annuncio, anzichè essere una vera evangelizzazione, che 'mostra' e esplicita i sentimenti e i moti dell'animo e le 'ragioni' profonde della 'conversione', è un clichè standard: "Ero così... grazie al Cammino (non a Cristo) sono diventato colà..." ma quando vai a parlare delle cose di Fede che vivono dicono tutti le stesse frasi del "pacchetto preconfezionato" ugualeper tutti e non riesci a parlare con una "persona autentica", tranne qualche rara eccezione tra i più evoluti, che però dalla loro ossessione non schiodano

martedì 15 gennaio 2008

Il Papa annulla la visita a "La Sapienza"

Sconcerto dolore indignazione: Roma, il Papa costretto ad annullare la visita all'Università "La Sapienza"

In quanto “vittoria degli intolleranti l’epsodio di oggi ci spinge ancora di più a continuare la battaglia della fede amica della ragione, portata avanti in prima linea dal Papa”.

Oremus pro Pontifice nostro Benedicto
Dominus conservet eum et vivificet eum et
beatum faciat eum in terra et non tradat eum in animam inimicorum eius

Preghiamo per il Papa Benedetto.
Il Signore Lo conservi, Gli doni vita e salute,
Lo renda felice sulla terra
e Lo preservi da ogni male. Amen.

Validità sacramentale nel cammino NC

Riprendiamo una riflessione sulla validità sacramentale
Catechismo di Trento
"162 Dio, pur essendo l'autore e il dispensatore dei sacramenti, ha voluto che nella Chiesa ne fossero ministri non gli angeli, ma gli uomini. La tradizione costante dei Padri ci conferma che per produrre un sacramento, oltre alla materia e alla forma, si richiede anche il ministro. Questi ministri, mentre compiono quella data funzione, non agiscono in nome proprio, ma in persona di Cristo. Perciò, siano essi buoni o cattivi, purché adoperino la forma e la materia istituita da Cristo e sempre adoperata dalla Chiesa cattolica e si propongano di fare quel che fa la Chiesa amministrandoli, producono e conferiscono veramente i sacramenti. Quindi nulla può impedire il frutto della grazia, a meno che coloro che li ricevono vogliano da sé privarsi di un tanto bene e resistere allo Spirito Santo.

Questa è stata sempre la sentenza certa e costante della Chiesa, come ha dimostrato chiarissimamente sant'Agostino nel suo trattato contro i Donatisti (Del bapt. Contro Donat., 3, 10; 4, 4; 5, 19; Contro Crescen., 4, 20). E se vogliamo argomenti scritturali, li troviamo in queste parole dell'Apostolo: "Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma Dio ha fatto crescere; di guisa che sono nulla colui che pianta e colui che irriga, ma solo Dio che fa crescere" (1 Cor 3,6.7). Da questo passo rileviamo che come agli alberi non nuoce la malvagità di chi li ha coltivati, così nessun male può derivare in coloro che sono stati innestati in Cristo, da parte di ministri perversi. Perciò, come i santi Padri c'insegnarono spiegando il Vangelo di san Giovanni (Gv 4,2), anche Giuda Iscariota battezzò molti e non leggiamo che alcuno di essi fosse ribattezzato. Ciò ha fatto scrivere a sant'Agostino queste parole mirabili: "Giuda ha battezzato e nessuno ha ribattezzato dopo di lui; il Battista ha battezzato e i suoi sono stati ribattezzati; perché il battesimo di Giuda, anche se dato da Giuda, era il battesimo di Cristo, mentre quello del Battista era del Battista. Giustamente quindi noi anteponiamo non Giuda a Giovanni, ma il battesimo di Cristo, anche amministrato da Giuda, a quello del Battista, anche se amministrato da lui in persona" (In evang. loh., 5, 18)."

La Chiesa è considerata come sacramento dei sacramenti, come condizionatrice dell’efficacia dei sacramenti. La chiesa insegna che per fare un sacramento si richiedono la materia, la forma ed, il ministro il quale abbia l'intenzione di fare ciò che fa la Chiesa. Ciò significa che, se ogni sacramento è efficace per la grazia che gli è propria, la grazia stessa si manifesta e porta i suoi frutti solo all’interno della Chiesa, in altre parole, solo se il sacramento è amministrato nella comunione ecclesiastica. Ci chiediamo se può trovarsi nella comunione ecclesiastica un sacerdote che obbedisce a Kiko invece che al Papa.

Dunque, se il ministro non si propone di fare ciò che fa la Chiesa (e per i presbiteri neocatecumenali c'è più che un sospetto moralmente legittimo) il Sacramento semplicemente non si produce e non si conferisce oggettivamente. Chi senza saperlo si comunicasse con quelle ostie credendo nella Presenza Reale Transustanziata: "supplet Ecclesia". Questo è importante nelle parrocchie gestite da neocat, dove nel Tabernacolo ci possono essere Ostie consacrate e pane normale, e dove fedeli che credono alla Transustanziazione si comunicano. Se però nella parrocchia neocat ci fosse un Sacerdote vero che crede nella Transustanziazione, potrebbe dalla pisside comune distribuire anche ostie "presbiterali" non consacrate, e a chi sa resterebbe il dubbio. Purtroppo vale anche per le parrocchie ed i santuari e le chiese non neocat: chi può dire quanti sacramenti invalidi sono celebrati? Gli apostati purtroppo non sono solo fra i neocat. Ecco perché è meglio conoscere bene i ministri del Sacramento che riceviamo (naturalmente senza farne una malattia).

E' palese che il problema neocatecumenale intacca l'essenza stessa del Sacramento dell'Eucaristia (e probabilmente anche della Penitenza) rendendolo nullo. Ci troviamo di fronte al disgregamento del nucleo sacramentale della Chiesa cattolica operato dall'interno con l'appoggio più o meno cosciente di vescovi e prelati, tra i quali addolora dover annoverare gli stessi Papi che non hanno impedito od ostacolato l'Arguello pur conoscendo (non lo crediamo possibile!?) o potendo conoscere i suoi mamotreti (risulta che Giovanni Paolo II: v. "Ogniqualvolta" si è fidato delladocumentazione presentatagli da mons. Cordes)...

La situazione è grave. Inoltre, come già detto, il problema purtroppo non è solo dottrinale. E' molto peggio. Siamo in molti a soffrire impotentemente, perché chi ha il potere di giurisdizione dato da Dio non lo esercita o lo ha esercito male, almeno finora. Purtroppo.
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NB. quando esprimiamo pareri dottrinali, ci sottomettiamo sempre fin d'ora al giudizio finale della Chiesa cattolica ed affermiamo che, se qualcosa vi fosse di errato nelle nostre affermazioni, ciò è dovuto sempre a buona fede, in base agli insegnamenti ricevuti nella Chiesa, e che siamo pronti a ritrattarlo. D'altra parte, se non corrono i cavalli, devono farlo gli asini come noi.

lunedì 14 gennaio 2008

La liturgia:un argomento chiave mai esaurito

[Tratto da: Joseph Ratzinger, "La mia vita: ricordi, 1927-1977", Cinisello Balsamo, San Paolo, 1997]

"Non c'è alcun dubbio che questo nuovo messale comportasse in molte sue parti degli autentici miglioramenti e un reale arricchimento, ma il fatto che esso sia stato presentato come un edificio nuovo, contrapposto a quello che si era formato lungo la storia, che si vietasse quest'ultimo e si facesse in qualche modo apparire la liturgia non più come un processo vitale, ma come un prodotto di erudizione specialistica e di competenza giuridica, ha comportato per noi dei danni estremamente gravi. In questo modo, infatti, si è sviluppata l'impressione che la liturgia sia "fatta", che non sia qualcosa che esiste prima di noi, qualcosa di "donato", ma che dipenda dalle nostre decisioni.

Ne segue, di conseguenza, che non si riconosca questa capacità decisionale solo agli specialisti o a un'autorità centrale, ma che, in definitiva, ciascuna " comunità " voglia darsi una propria liturgia. Ma quando la liturgia è qualcosa che ciascuno si fa da sé, allora non ci dona più quella che è la sua vera qualità: l'incontro con il mistero, che non è un nostro prodotto, ma la nostra origine e la sorgente della nostra vita."

Ma voi avete mai assistito ad una celebrazione della Messa neocatecumenale? quella per intenderci, in cui non si usa l'altare consacrato in presbiterio ma un tavolo posto al centro della sala (che di solito non è la Chiesa ma un locale profano) che chiamano solo e soltanto mensa, sulla quale troneggia un candelabro ebraico anziché la Croce;

quella in cui al posto delle particole usano focacce cotte al forno dalle stesse donne appartenenti alle loro comunità e che si sbriciolano in mille frammenti.

quella in cui la comunione si riceve solo e soltanto stando seduti attorno alla «mensa» "per essere serviti" (lo si continua a fare tuttora nonostante il richiamo del card Arinze a nome del Papa e la scadenza di esso)

quella in cui la comunione viene distribuita spesso dagli stessi fedeli laici, con il sacerdote che rimane seduto sullo scranno della presidenza; già perché il sacerdote non celebra ma presiede; anzi chi celebra è l'Assemblea non il Signore che, insegna la Chiesa, è l'unico celebrante...

quella in cui si crede, con esplicite sottolineature luterane ed evidentemente con diverso "sensus ecclesiae", che la Presenza del Signore è finalizzata alla celebrazione e in virtù dell'Assemblea. La cosa più grave è che lo credono gli stessi sacerdoti che celebrano, anzi 'presiedono'...

quella in cui non si dice l'"Orate fratres" perché contiene la parola "sacrificio"

quella in cui alla fine della celebrazione si è soliti danzare in circolo attorno all'altare, scusate, alla mensa tenendosi per mano

quella in cui......potremmo continuare ancora, ma è sufficiente per confrontarlo con le parole del Papa sopra riportate!

venerdì 11 gennaio 2008

Le radici del "progressismo" e il Cammino NC

Stralci dall'articolo "Il modernismo fu un'eresia, sì, e il suo erede è il progressismo", Rino Camilleri su Il Giornale del 9 gennaio 2008

"...Non era facile, in effetti, cogliere esattamente l’eresia modernista, dal momento che essa non si opponeva a questa o a quella delle verità rivelate. Ma Papa Sarto ne individuò il punto centrale nel mutamento della nozione stessa di «verità», che per il modernismo era in evoluzione; così anche i dogmi. In tal modo la coscienza diventava il centro di tutto, la regola universale, l’autorità suprema. Perciò, la fede non era più assenso dell’intelletto alla verità rivelata da Dio, bensì una specie di cieco sentimento religioso. Ma non fu facile la lotta al modernismo, proprio per l’evanescenza del suo insegnamento: ci vollero dieci lunghi anni prima che Buonaiuti venisse sospeso a divinis. Negli anni Quaranta il modernismo riemerse con la cosiddetta "Nouvelle théologie", che ebbe tra i suoi ispiratori Maurice Blondel e fu condannata da Pio XII con l’enciclica "Humani generis" del 1950. Tra i suoi eredi successivi, il panteismo cosmico-mistico del gesuita-archeologo Pierre Teilhard de Chardin e la svolta razionalista del teologo, celebre negli anni Sessanta, Karl Rahner.

La trasformazione del vecchio modernismo nel progressismo odierno si ebbe al tempo del concilio Vaticano II; soprattutto dopo, quando il cosiddetto «spirito del concilio» convertì molto clero a «quell’ermeneutica della rottura» che l’attuale pontefice non si stanca di condannare: il Vaticano II - dice in sostanza Benedetto XVI - va letto in continuità con tutta la tradizione precedente, e non costituisce affatto una «rottura» con il cattolicesimo definito sprezzantemente «pacelliano» o «preconciliare»..."

Il cammino neocatecumenale è certamente un unicum che fa caso a sé, essendo una costruzione complessa, sia dal punto di vista strutturale che dottrinale, che ingloba insegnamenti giudeo-luternao-gnostici; ma è potuto attecchire con maggiore facilità proprio nel clima di "rottura" determinato dallo "spirito del concilio" e fondando ampiamente la sua predicazione su di esso.
Abbiamo visto anche come questo spiega, se non giustifica i larghi appoggi di cui sembra godere nella Chiesa, che stanno determinando l'indiscriminata continuazione della sua aggressiva espansione e le nefaste conseguenze di divisione e di confusione ingenerate nella Chiesa proprio dal suo interno...
Ora, sono stati portati alla luce molti degli aspetti poco noti anche nella Chiesa grazie al "segreto" e all'abile mistificazione con cui è stato portato avanti; resta da vedere come si configurerà il nuovo corso, a partire dagli Statuti, scaduti da 7 mesi di cui ancora non viene decretato il rinnovo, e dall'altra scadenza - drammatica per la disobbedienza che rivela - del termine per l'adeguamento dell'Eucaristia fissato dalla Lettera del Card Arinze...

giovedì 10 gennaio 2008

Un altro campanello d'allarme sui Sacramentini?

Riceviamo da un nostro lettore la seguente segnalazione, che pubblichiamo riservandoci di verificarla. Anzi, se c'è qualche persona di Roma che ci legge, preghiamo cortesemente di collaborare per questo:

Sembra che nella Chiesa di S. Claudio a S. Silvestro, retta dai Sacramentini, che ha la prerogativa di consentire l'Adorazione perpetua perché ha il Santissimo sempre esposto, stanno verificandosi "cambiamenti" che fanno sorgere dubbi e perplessità.

L'Ostensorio sarebbe stato spostato dall'Altare e dal "Trono" su cui era collocato su una semplice 'mensa' presente nell'ambone - tra l'altro a portata di mano di qualunque possibile profanatore - senza la presenza di alcuna lampada votiva...

Sapete bene quale tipo di inquinamento abbiano subito i Sacramentini da 40 anni a questa parte, dato che la prima comunità neocatecumenale è nata e ne operano diverse, nella Parrocchia dei Martiri Canadesi da loro retta, che è la roccaforte NC di Roma...
E' ben nota la frase rivolta proprio a loro dall'Arguello: DALL'ORIENTAMENTO ALLE EQUIPE DI CATECHISTI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE: "Il pane e il vino non sono fatti per essere esposti, perché vanno a male. Il pane e il vino sono fatti per essere mangiati e bevuti. Io dico sempre ai sacramentini che hanno costruito un tabernacolo immenso: se Gesù Cristo avesse voluto l’Eucaristia per stare lì, si sarebbe fatto presente in una pietra che non va a male. Il pane è per il banchetto, per condurci alla Pasqua. La presenza reale è sempre un mezzo per condurci ad un fine, che è la Pasqua. Non è assoluto. Gesù Cristo è presente in funzione del mistero Pasquale."
Ecco il perché i NC NON SI INGINOCCHIANO MAI durante la Consacrazione. Ecco anche perché non ammettevano l'Adorazione Eucaristica. Solo da poco, pensiamo per i rilievi mossi, ma anche per l'importanza dell'Adorazione più volte richiamata dai nostri Papi, almeno a Roma, nella Parrocchia dei Martiri Canadesi, la fanno, introdotta di recente del tutto ostentatamente, una volta al mese.

mercoledì 9 gennaio 2008

Fino a quando?

Oltre a mail perentorie e anche deliranti di apologia strenua del Cammino, fondata sui soliti "paletti" dell'approvazione dei Papi e degli statuti già approvati (!?), ogni giorno riceviamo messaggi di questo tenore, scritti da gente evidentemente in buona fede, che pende dalle labbra dei catechisti e, riguardo ai documenti presenti nel sito, non riesce ad andare più in là del proprio naso, anche perché 'addestrata' da subito a dare alle cosiddette 'persecuzioni' l'interpetrazione che segue:

"...Io non credo che voi stiate dentro la Chiesa o forse il demonio vi stà interpretando la vita.
Un cristiano ama ed accoglie, come dono di Dio, le varie realtà che compongono la nostra religione sopratutto quando il Papa che è il garante delle nostra fede accoglie con amore di padre i figli della Chiesa, compresi quelli del Cammino Neocatecumenale."

Il nostro corrispondente, come anche noi all'inizio dell'esperienza nel cammino - purtroppo effettivamente ancora garantita dalla Chiesa e da molti suoi Pastori - crede di aver incontrato una realtà cattolica e di essere chiesa cattolica...

Fino a quando, Signore, vorranno tapparci la bocca coll'approvazione del Papa e con l'essere Chiesa, fino a far passare noi per "non cattolici" e disobbedienti?

lunedì 7 gennaio 2008

Quanto durerà questo ginepraio?

Negli ultimi anni, tre gesuiti di alto profilo, Roger Haight, Jacques Dupuis e Jon Sobrino, sono stati messi sotto inchiesta da parte del Vaticano per i loro insegnamenti su ecumenismo e dialogo interreligioso non in linea col Magistero cattolico. Con riferimento a questi episodi, il card. Rodé ha ricordato "la necessità di presentare ai fedeli e al mondo l'autentica verità rivelata nella Scrittura e nella Tradizione": "La diversità dottrinale di coloro che sono chiamati ad annunciare il Regno disorienta i fedeli e conduce verso un relativismo senza orizzonte. La verità é una, anche se può essere sempre più profondamente conosciuta. E garante della verità rivelata è il 'Magistero vivo della Chiesa'". In particolare, l'invito rivolto ai gesuiti è stato quello di "vigilare sulla dottrina delle vostre riviste e pubblicazioni". "Il vostro operare - ha anche detto Rode' - deve essere eminentemente apostolico, con un'ampiezza universale, umana, ecclesiale, evangelica. Dev'essere sempre compiuto alla luce del vostro carisma, in modo tale che la crescente partecipazione dei laici alle vostre attività non oscuri la vostra identità, ma anzi la arricchisca".

Queste notizie vengono dal 'conclave' dei gesuiti in corso in questi giorni. Ci fanno riflettere per le prime due affermazioni evidenziate che si attagliano anche al nostro discorso nei confronti dei neocatecumenali per i quali il 'Magistero vivo' della Chiesa è nato solo col Vaticano II applicato ad usum Cammini; anzi, per loro, non ha valore neppure il Magistero attuale, totalmente disatteso.

Ci fa riflettere anche il fatto che i tre eminenti gesuiti sono stati messi sotto inchiesta dal Vaticano perché c'erano loro scritti a comprovare le difformità col Magistero ecclesiale. I neocatecumenali, invece, con la scusa del segreto e con la loro "tradizione orale" trasmessa dagli iniziatori attraverso il megafono-catechisti non lasciano tracce se non nell'anima e nella psiche degli adepti.
Ricordiamo tuttavia, che quel che si conosce degli Orientamenti originali, ampiamente citato nel sito parallelo, non corrisponde agli scritti consegnati ai Dicasteri Vaticani dopo lunghissimi anni e tuttora sub iudice. E il non trascurabile problema è proprio quello che non viene predicata l'autentica Verità rivelata dalla Scrittura, strumentalizzata ad uso dei metodi e delle tappe del cammino e dalla Tradizione, totalmente stravolta, anzi reinventata. Ma tutto quanto portato alla luce e le molte incontrovertibili testimonianze, dovrebbero riuscire a por fine a questo insostenibile stato di cose, devastante per la Chiesa di Cristo...

domenica 6 gennaio 2008

La Ricerca, il Viaggio: l'Epifania della Luce Vera

Alcuni stralci di uno splendido articolo di Ravasi sull'Osservatore Romano di oggi:

"...Proprio per la pagina dei Magi, infatti, che molti forse considerano ingenua, potremmo dire che è valido un famoso adagio rabbinico: "Ogni parola della Bibbia ha settanta volti". Il racconto, superficialmente letto come una fiaba orientale, piena di profumi esotici, è in realtà denso di simbolismi che il lettore attento della Bibbia subito sapeva riconoscere, è carico di riferimenti teologici allusivi, è un intarsio di citazioni e di temi legati all'Antico Testamento, e si riferisce alla storia del bambino Gesù in modo molto originale e libero.
Non siamo quindi in presenza di una novella dolcissima per piccoli, quanto piuttosto davanti ad una vera e propria sintesi cristologica, distribuita sui fili sottili di una trama storica dalle maglie molto larghe e allentate e sui fili più robusti di uno schema di pensiero molto fitto e profondo. Dobbiamo, perciò, guardare con piacere la superficie colorata del racconto ma dobbiamo anche superarla alla ricerca del significato ultimo sotteso: un modo errato di leggere questa pagina è di perdere di vista il Cristo e di lasciarci conquistare solo dai Magi.
Certo, costoro sono attori importanti nel racconto come lo è la "loro" stella, ma essi non sono i protagonisti. Interessiamoci, perciò, di loro solo perraggiungere con loro la meta gloriosa che li attende. D'altronde l'interesse per questi misteriosi personaggi è antichissimo e affonda le sue radici, come si è visto, nelle origini stesse della tradizione cristiana.
....Ma sappiamo anche che molti si muovono e, come i Magi, si fanno pellegrini della verità: "Molti verranno dall'Oriente e dall'Occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco eGiacobbe nel Regno dei cieli, mentre i figli del Regno saranno cacciati fuori nelle tenebre" (Matteo, 8, 11-12). A Cristo, per strade misteriose, giungono schiere di cristiani "anonimi" come i Magi che lo cercano senza ancora conoscerlo e senza saperne il nome. Nella piccola processione dei Magi verso la verità e la luce Matteo vede la grande processione della Chiesa, "una moltitudine immensa che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua" (Apocalisse, 7, 9)...."

Ieri sera su Radio Maria, c'era un tizio che parlava dei Magi e incentrava molto l'attenzione sulla "stella", che per lui era rappresentata da persone della sua "comunità". Ho interrotto l'ascolto, perché la cosa sarà anche vera; ma mi faceva pensare ai catechisti NC e a quale Salvatore indicano...
Preghiamo Gesù Bambino, che è entrato in tutti i momenti e le fasi della nostra vita di uomini, di portargli in dono come i Magi, l'Adorazione che appartiene al Re e Signore della nostra vita e della nostra storia personale e collettiva...

sabato 5 gennaio 2008

Siamo arrivati agli attacchi personali, alle minacce

Sarebbe bene che il neocatecumenale 'disturbato' nel linguaggio e nel comportamento nonché calunniatore che si aggira su queste pagine si rendesse finalmente conto che coloro i quali (tanti) gestiscono e curano questo blog non hanno nulla da nascondere e da temere: il servizio è reso solo alla Verità! Che poi per i neocatecumenali questa verità sia scottante o non coincidente con la loro verità è tutt'altro discorso.

Peraltro nessuno gli impedisce di curarsi un proprio blog, come ha tentato di fare, restando impigliato nei suoi stessi escrementi. Ma dovrebbe evitare, se non vuole perdere ancora di più di credibilità, di associare a nomi di persone da lui individuate come responsabili del nostro blog, situazioni personali, scritti, azioni, completamente inventate e frutto di vere e proprie calunnie, nel più puro stile neocatecumenale. Infatti non è che il suo velenoso blog non sia frequentato e incrementato anche da alcuni dei nostri abituali 'interlocutori'... Vorrebbe essere una forma di ricatto morale per farci desistere?

Del resto il fatto stesso del periodico riproporsi del ritornello di accuse e di attacco alle persone, anziché addurre argomenti seri che confutino gli argomenti seri da noi documentati e discussi, parla da sé e non fa altro che mostrare il loro vero volto...

Quante vite frantumate, stuprate e totalmente disprezzate dai neocatecumenali, come quella degli amici che hanno nominato nel loro blog spazzatura... Tutti noi sappiamo quanto le loro affermazioni siano false soprattutto quando pretendono di conoscere e identificare una persona con quattro cose buttate lì con arbitraria perversa pretestuosità.

Ma per ora transeamus, sarà il Signore che continuerà a guidare questo nostro percorso, che certo non si ferma qui :) Del resto, ognuno di noi è quello che dice e mostra di essere, non ha niente da nascondere e continuerà tranquillamente a fare quello che ha sempre fatto, con l'aiuto del Signore...

Nel frattempo, ci giunge notizia che il CeSAP (Centro Studi Abusi Psicologici), nella figura della sua presidentessa la Dottoressa Lorita Tinelli, è stato oggetto di pesanti minacce telefoniche di anonimi che sostenevano il Cammino Neocatecumenale.

Stesso comportamento, stesso stile, stesso volto... qualcosa dovrà pur significare...

Un fatto è certo: Sono passati oltre sei mesi dalla scadenza degli statuti e quasi due mesi dal tempo concesso dal cardinale Arinze e Kiko tutto ha fatto (plateali show di ogni genere, minacce insinuanti, ecc) meno che la cosa più semplice che avrebbe dovuto fare: una pubblica dichiarazione di obbedienza alla Chiesa, in tutto e per tutto.

Questa sfida così eclatante verso la Chiesa qualifica, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di quale pasta siano fatti gli iniziatori del Cammino e qual è il loro vero obiettivo a medio e lungo termine: disgregare la Chiesa di Cristo dall'interno e soppiantarla con la loro idea di Chiesa, assolutamente diversa dal Credo Cattolico, Apostolico Romano.

I catechisti più illuminati e meno coinvolti sul piano materiale e degli interessi dovrebbero incominciare a presentare questa realtà ai "piccoli" delle comunità neocatecumenali per non mandarli spiritualmente allo sbaraglio: ormai nessuno di loro può più credere alla 'notizia' che Kiko sta ripetendo ossessivamente da almeno sette mesi (nel più assoluto silenzio del Vaticano) e cioè che l'approvazione dello Statuto è imminente!

mercoledì 2 gennaio 2008

Chiarezza della Chiesa con i sacerdoti NC

Scrive Leo:
Vorrei evidenziare ai lettori il chiaro intervento di Baronio su Papanews.it a proposito della disobbedienza al papa di Korazym professata nell'editoriale "non serviam" del 27 dicembre, già stigmatizzata dagli animatori del blog.
Nel rilevare la sinergia tra le analisi fatte su questo blog e le osservazioni critiche di Baronio, non si può che essere d'accordo con quanto si scrive a proposito dell'esistenza di una vera e propria cordata anti-papa di cui fanno parte cardinali, vescovi e preti dello schieramento cosiddetto progressista.
Costoro sono evidentemente dimentichi sia del giuramento al Pastore supremo della Chiesa, sia del motto di Sant'Ignazio "perinde ac cadaver" che non dovrebbe valere solo per i gesuiti ma per tutti i ministri della Chiesa.
Una cosa non si spiega: perchè i disobbedienti al Papa non temono di esternare la loro impudenza in ogni circostanza (sulla rete, in televisione, sui giornali e riviste) mentre i fedeli al Papa se ne stanno in silenzio?
A parte le sortite di cardinali come Mons. Ranjith e Arinze, non si vede una schiera altrettanto numerosa ed esplicita nel difendere la ragioni del Papa e del suo pontificato.
Vi è forse il timore di mostrare una Chiesa spaccata e divisa? Oppure un calcolo personale di alcuni per non esporsi, nel braccio di ferro tra opposti schieramenti?
Perchè, i loro antagonosti si pongono forse il problema allorquando esplicitano senza alcuna vergogna e pudore le loro critiche velate o meno alle iniziative del Papa?
Non so cosa accade negli appartati uffici vaticani, ma chi si sente dalla parte del Papa deve dimostrarlo anche pubblicamente e con limpide prese di posizione e non solo nel riserbo delle discussioni tra porporati, di cui il popolo dei fedeli non sa niente.
In questa vicenda il silenzio non è d'oro ma di piombo perchè fa il gioco degli avversari interni ed esterni di Benedetto XVI, i quali disseminano sul suo percorso sassi, paletti e spine.
Come fedeli, abbiamo la necessità di sapere chi sta con il Vicario di Cristo nella Chiesa cattolica, poichè la Verità è di Dio e il mascheramento di Satana.

Aggiunge A.NC:
Ma ho anche bisogno che ci siano pronunciamenti chiari da parte della Chiesa Cattolica, soprattutto riguardo a quella parte del clero che celebra nel Cn.
Le chiacchiere stanno a zero: alcuni tra i sacerdoti, vescovi, cardinali appoggiano e celebrano nel Cn.
Kiko è un laico, Carmen pure, Padre Pezzi no ma sembra comunque avere un ruolo marginale.
E' la confusione!!!! Serve chiarezza ed è tempo che si faccia. Non ha più senso parlare di piccoli nel Cn; è tempo che ci sia una pronuncia chiara ma diretta al clero e non alla triade. La confusione non deve essere alimentata, come invece avviene adesso.

Le considerazioni qui riportate pongono un interrogativo non più differibile: un conto - anche se conta in ogni caso visti i suoi effetti - è la disobbedienza di laici come Kiko Arguello e Carmen Hernandez, un conto è la disobbedienza di sacerdoti...