lunedì 26 febbraio 2007

Terra Santa. Richieste degli ordinari cattolici ai neocatecumenali


Riconoscenza per la predicazione del Vangelo, per l’aiuto offerto ai fedeli e per l’approfondimento di fede ma anche invito al rispetto delle liturgie, a celebrare la messa in accordo con la chiesa locale e allo studio della lingua e della cultura della gente. È in sintesi quanto si legge in una lettera che gli ordinari cattolici di Terra Santa hanno indirizzato ai “fratelli e alle sorelle del Cammino neocatecumenale”. “Siamo riconoscenti per la vostra presenza in alcune delle nostre parrocchie, per la predicazione della Parola di Dio, per l'aiuto offerto ai nostri fedeli nell'approfondimento della loro fede e nel radicarsi nella loro propria chiesa locale” affermano gli Ordinari che però invitano gli aderenti al Cammino “a restare fedeli al principio ‘una parrocchia, una Eucarestia’. Il vostro primo dovere perciò, se volete aiutare i fedeli a crescere nella fede, è di radicarli nelle parrocchie e nelle proprie tradizioni liturgiche nelle quali sono cresciuti da generazioni”.

In Oriente, ricordano gli Ordinari cattolici, “teniamo molto alla nostra liturgia e alle nostre tradizioni. Vi preghiamo di aver la carità di capire e rispettare l'attaccamento dei nostri fedeli alle proprie liturgie”. Altra richiesta rivolta al Cammino dagli Ordinari cattolici è che “le celebrazioni eucaristiche, in tutti i riti orientali, nonché nel rito latino, siano sempre presiedute dal parroco, o, nel caso del rito latino, in pieno accordo con lui”. “Vi chiediamo inoltre di mettervi seriamente allo studio della lingua e della cultura della gente, in segno di rispetto per loro e quale strumento di comprensione della loro anima e della loro storia, nel contesto della Terra Santa: pluralismo religioso, culturale e nazionale. Inoltre, nei nostri Paesi, Palestina, Israele, Giordania, tutti sono alla ricerca della pace e della giustizia, una ricerca che fa parte integrante della nostra vita di cristiani. Ogni predicazione – concludono i capi delle Chiese - dovrebbe guidare i nostri fedeli negli atteggiamenti concreti da assumere nel diversi contesti della vita e nella stessa situazione di conflitto che continua in Palestina: atteggiamento di perdono e di amore per il nemico, da un lato, e dall'altro, esigenza dei propri diritti: specialmente la dignità, la libertà e la giustizia”. [Fonte SIR 26 febbraio 2007]

domenica 25 febbraio 2007

I neocatecumenali e la famiglia


Copio e incollo da una testimonianza:

"Qualsiasi tipo di impegno esterno possa avere la singola famiglia, passa in secondo ordine rispetto agli impegni interni delle Comunità che, col loro costante controllo psicologico, garantiscono la cancellazione di ogni possibile percorso emotivo di crescita familiare indipendente! Gli impegni che la singola famiglia amava coltivare prima dell'ingresso nella organizzazione neocatecumenale: artistici, sociali, politici, sportivi, di studio, o altro, vengono etichettati come "Idoli". Ma il peggiore IDOLO di tutti, quello che deve essere abbandonato per primo, perché è quello che può far crescere le menti conservando l'autostima, è la cultura. I giovani sposi, con la scusa dell'apertura alla vita, vengono spinti ad una prolificità eccessiva ed irresponsabile. Arrivano a generare nuovi figli per esibizionismo, più che spinti da autentico amore. Ci sono famiglie di 8, 10 12 figli! Se nascono disaccordi, non si può affrontare un confronto di idee all'interno della famiglia, ma si deve esporre il problema all'interno della "Comunità neocatecumenale, perché la vera famiglia è la Comunità?!!! Se uno dei due coniugi non è d'accordo, e ne vuole parlare senza il controllo della Comunità, viene accusato di "mormorazione" e, trascinato davanti alla Comunità, deve giustificarsi e chiedere scusa! Durante gli "scrutini", poi, dovrà convincere i Catechisti d'aver capito la lezione e che non lo farà mai più."

mercoledì 21 febbraio 2007

Fedeltà e obbedienza a chi?


Attualmente l’équipe responsabile internazionale del Cammino Neocatecumenale è composta dagli iniziatori Kiko Argüello e Carmen Hernández, affiancati da un sacerdote, Padre Mario Pezzi. L'équipe internazionale nomina il collegio elettivo (da ottanta a centoventi membri, nominati a vita che, ai sensi dell'art. 35 dello Statuto è aggiornato ogni cinque anni a causa dei membri che per morte, rinuncia o motivi gravi abbiano cessato di farne parte).

Dall'équipe responsabile internazionale dipendono le équipes dei cosiddetti "catechisti itineranti" (ad oggi circa settecento) responsabili, per conto dell'équipe internazionale, del Cammino Neocatecumenale nelle varie nazioni o regioni del mondo. Contribuiscono a formare le prime comunità neocatecumenali e a mantenere regolari contatti con i vescovi delle diocesi in cui operano; le équipes itineranti mantengono un legame costante con i responsabili internazionali del Cammino (in occasione delle "convivenze degli itineranti"), visitano periodicamente le comunità neocatecumenali da loro catechizzate e curano lo sviluppo del Cammino nel territorio loro assegnato, nella fedeltà al carisma degli iniziatori.

Di fronte alla situazione di forte secolarizzazione del Nord Europa e vaste aree del mondo, Kiko e Carmen hanno dato l'avvio all'esperienza delle "Famiglie in missione", per fondare col Cammino la Chiesa in paesi dove essa è inesistente ("Implantatio Ecclesiae") o per aiutare a rafforzare le comunità lì presenti. Queste famiglie restano unite alla propria comunità neocatecumenale, inserita nella parrocchia di origine, e sono sostenute dalla stessa comunità e dalla parrocchia per quanto concerne le spese per viaggi, affitto delle case, sostegno morale, lettere, preghiere, etc. [Fonte Wikipedia].

C'è da chiedersi di quale Implantatio Ecclesiae si occupino: della Chiesa cattolica o di quella di Kiko e Carmen?
La domanda sorge spontanea, sia per le molte e serie difformità con gli insegnamenti della Chiesa, che per il fatto che il cammino presenta ruoli, simboli, celebrazioni (il tentativo di correzione alla liturgia di Benedetto XVI è a tutt'oggi disatteso), prassi, metodi suoi propri e perfino per i sacerdoti formati per i suoi seminari richiede statutariamente che essi trovano nella partecipazione al Cammino Neocatecumenale un elemento specifico e basilare dell'iter formativo. Il che concretamente significa che anziché ricevere gli insegnamenti della chiesa percorrono l'iter della loro comunità di appartenenza della quale continuano a condividere 'passaggi', 'scrutini' 'catechesi'ecc. rimanendo soggetti all'obbedienza a catechisti non formati dalla Chiesa... tant'è che alla fine chi stabilisce il loro incardinamento non è il vescovo diocesano, ma Kiko...

venerdì 16 febbraio 2007

Da una presentazione del cammino NC: ma è proprio così?


"La comunità non è un'aggregazione di singoli e neanche la somma dei suoi componenti , ma una realtà veramente nuova, come lo era la comunità cristiana primitiva o come lo erano le prime comunità dei grandi movimenti spirituali. Le obiezioni contro le comunità neocatecumenali sorgono spesso da persone che non hanno mai vissuto il cristianesimo come comunità, se non in una accezione giuridica all’interno della quale era possibile preservare premurosamente la propria individualità, ovvero da persone che hanno reagito negativamente all'appello della vita comunitaria. L'esperienza mostra che l'uomo vecchio muore solamente attraverso un'immersione battesimale nella comunità che è Chiesa e li nasce l'uomo nuovo. Il cammino neocatecumenale ne è una dimostrazione lampante."

Siamo sicuri che l"uomo vecchio" possa morire solo nell'esperienza neocatecumenale? Siamo sicuri poi che davvero nel cammino si formi l'uomo nuovo generato in Cristo? Non c'è una grande ambiguità in questa identificazione tra comunità e Chiesa che svia le persone, anche perché la comunità neocatecumenale, ad uno sguardo più attento, e tenendo conto delle strutture e delle prassi che la "formano", risulta una vera e propria "ipostasi" e quindi 'altra' rispetto alla Chiesa?

Anche perché le manca il respiro universale del cattolicesimo, dal momento che "ingloba" le persone isolandole da ogni contesto anche ecclesiale, perfino da quello più prossimo che è la parrocchia...

mercoledì 14 febbraio 2007

"Estetica" e Bellezza


Proponiamo la lettura e la meditazione, mettendole in rapporto col discorso del "riscoprire la bellezza nella Chiesa" di cui si farebbe carico il cammino NC, quanto trascritto dal volume "Liturgia e Bellezza. Nobilis Pulchritudo", Libreria Editrice Vaticana 2005.

«Il senso estetico, il senso del bello della liturgia non dipende in primo luogo dall’arte, ma dall’amore del mistero pasquale. Per collaborare con la liturgia, l’arte ha bisogno di essere evangelizzata dall’amore. La bellezza di una celebrazione eucaristica non dipende essenzialmente dalla bellezza architettonica, dalle icone, dalle decorazioni, dai canti, dalle vesti sacre, dalla coreografia e dai colori, ma in primo luogo dalla sua capacità di lasciar trasparire il gesto d’amore compiuto da Gesù. Attraverso i gesti, le parole e le preghiere della liturgia noi dobbiamo riprodurre e far trasparire i gesti, la preghiera e la parola del Signore Gesù. È questo il comandamento ricevuto dal Signore: “Fate questo in memoria di me”».

La bellezza della liturgia esige sempre qualche rinuncia da parte nostra: rinuncia alla banalità, alla fantasia, al capriccio. Alla liturgia, inoltre, bisogna dare il tempo e lo spazio di cui ha bisogno. Non bisogna avere fretta. Più che alla nostra iniziativa bisogna lasciare a Dio la libertà di parlarci e di raggiungerci attraverso la parola, la preghiera, i gesti, la musica, il canto, la luce, l’incenso, i profumi. La liturgia, come una composizione musicale, ha bisogno di spazio, di tempo e di silenzio, del distacco da noi stessi, perché le parole, i gesti e i segni possano parlarci di Dio».

«A quarant’anni dalla Sacrosanctum Concilium – leggiamo a p. 83 – siamo invitati ad interrogarci: i riti e i gesti che noi compiamo sono veramente i gesti di Cristo? La liturgia che noi celebriamo è spazio dato a Cristo oppure riservato a noi stessi? Il tempo dedicato alla liturgia è tempo in cui Cristo si racconta o tempo in cui raccontiamo noi stessi, o semplicemente tempo vuoto? La liturgia che celebriamo oltre ad un ordine, ad una sequenza rituale è anche fonte di ordine nei nostri rapporti con gli altri? È fonte di ordine dentro noi stessi?

domenica 11 febbraio 2007

Nuovi Sacerdoti , che annunciano quale Vangelo?


Risulta che i neocatecumenali, parlando di frutti, riescano a sollecitare diverse vocazioni al sacerdozio, che poi vengono puntualmente portate a compimento nei loro seminari; il che - posto come condizione - significa che saranno sottoposti alla "iniziazione" neocatecumenale: tappe, passaggi, scrutini, ecc. con interiorizzazione di prassi e contenuti diversi da quelli della chiesa.

Questo comporta anche che si moltiplicheranno pastori non più in grado di diffondere il Verbo di Cristo, ma portatori invece di quello di kiko.

E' meglio correre il rischio di avere meno sacerdoti, pochi ma buoni, o puntare 'ai numeri' e continuare a inquinare pesantemente la Chiesa con 'presbiteri' che anziché guidare le anime sono soggetti anch'essi all'autorità dei catechisti, venendo così snaturata la loro missione di Sacerdoti?

Non sarebbe ora che qualcuno obbligasse i NC, forse proprio QUESTO è uno dei primi provvedimenti da prendere, a entrare nei VERI seminari diocesani per ricevere e formarsi agli insegnamenti della Chiesa e non a quelli di kiko e carmen?
Per documentarsi: Seminari neocatecumenali o anche:

Questa non sono semplici anomalie, sono aberrazioni e sarebbe ora che chi di dovere aprisse gli occhi o si togliesse i paraocchi!!!!

venerdì 9 febbraio 2007

Catechesi e nuovi annunci


Fioccano dappertutto gli annunci, e ripartono le nuove catechesi per l'avvio di nuove comunità. Il fatto è che se in una parrocchia i neocatecumenali sono già installati, non ci sono santi, il processo è inesorabile, e intanto ogni altra pastorale langue o si dissolve del tutto.

I neocat, ovviamente, danno la colpa alla 'negligenza' e alla crisi della parrocchia! Ma se la parrocchia anziché okkuparla contribuissero ad animarla?
Sul sito abbiamo accennato ai nuovi annunci di quest'anno...
E' stato significativo il discorso fatto da Benedetto XVI proprio ieri ai vescovi amici dei Focolarini e della Comunità di S. Egidio: due movimenti che nessuno si è mai sognato di qualificare come eretici o sette... semplicemente perché non ne hanno dato motivo, a differenza del cammino NC.

"La multiformità e l'unità dei carismi e ministeri - rileva il pontefice - sono inseparabili nella vita della Chiesa. Lo Spirito Santo vuole la multiformità dei Movimenti al servizio dell'unico Corpo che è appunto la Chiesa. E questo lo realizza attraverso il ministero di coloro che Egli ha posto a reggere la Chiesa di Dio: i Vescovi in comunione col Successore di Pietro".

A conti fatti, ci sembra che il dato evidente della 'divisione' creata e della 'separatezza' che li caratterizza - insieme all'accertato mancato rispetto degli statuti - non permetta al Cnc di rientrare in queste condizioni...

lunedì 5 febbraio 2007

Parliamo della riconciliazione


Questo è solo l'inizio di un nuovo percorso che faremo insieme, analizzando da vicino la predicazione di Carmen Hernandez sulla riconciliazione. Me lo ha ispirato la citazione dei 'mamotreti' da parte di Nicola.
Le citazioni sono prese dagli Orientamenti editi nel '72 a Madrid per le équipes di catechisti

"Non è per parlarne alle persone tutto quel che dirò, ma perché possa servire come canovaccio, come base per gli innumerevoli problemi che possono presentarsi con le persone. Servirà ad evitare complicazioni, perché il questionario sulla Penitenza si presta a molte discussioni con le persone (p.124)"
E’ evidente, attraverso questa frase iniziale di Carmen, che i suoi ascoltatori si sentiranno lusingati per la confidenza loro dimostrata: sentiamoci “di casa”, iniziati nei segreti del neocatecumenato. Sono già separati e distinti dalla vil plebe, che non ha diritto di saper tutto. La stessa frase ha anche una finalità didattica, mirando a consigliare i futuri “maestri” – i catechisti – su come meglio operare.

"Non diciamo nulla alle persone di tutte queste cose; semplicemente rivalutiamo il valore comunitario del peccato, la sua natura sociale, il potere della Chiesa, ecc. (p.137)"
Perché il segreto? Perché ella è consapevole che la dottrina che espone è contraria a tutto quello che ha sempre insegnato la Chiesa cattolica e che i cattolici in genere conoscono. Il segreto del neocatecumenato deriva dalla consapevolezza dei suoi responsabili di predicare una dottrina che non è cattolica.

"La Chiesa primitiva considerava peccato mortale quasi unicamente l’apostasia, ossia, la negazione del cammino o l’uscita da esso, perché l’uomo durante il Cammino è debole e cade, ma senza uscire dal Cammino (…) Per questo la Chiesa primitiva non pone l’esame di coscienza al termine del giorno, come fu più tardi introdotto dai Gesuiti, ma invece al mattino al momento di alzarsi, perché convertirsi è porsi davanti a Dio quando si comincia a camminare” (p.128) "
(Quindi nessuna riflessione né responsabilizzazione sul comportamento tenuto…)
I cristiani della Chiesa primitiva correvano il rischio di morire nell’arena, nel caso non cedessero all’apostasia. Era quindi naturale che questa fosse la loro grande prova, la grande tentazione: quella di divenire apostati. Questo era il loro rischio maggiore più che qualsiasi altro peccato e da qui l’importanza del problema. Ma ciò non significa che i cristiani delle catacombe considerassero, ad esempio, l’adulterio un peccato lieve.
Carmen sostiene che la Chiesa primitiva aveva una nozione di peccato totalmente diversa da quella attuale, e per questo la concezione del Sacramento della Penitenza doveva necessariamente essere diversa.... (continua)

ma intanto possiamo cominciare a parlarne...

Se questo fosse l'ultimo articolo?

Cari amici,
vi invito a esprimere quel che ognuno di voi vorrebbe rimanesse dell'esperienza fatta finora, se questo fosse l'ultimo articolo del blog.

Questo non significa che il blog viene chiuso; ma, anche se ipoteticamente dovesse accadere, non è detto che non ci si incontri da un'altra parte!

Intanto vi invito a continuare, contemporaneamente, la discussione sulla pagina precedente che è tutto tranne che languente...

Alla prossima e grazie

giovedì 1 febbraio 2007

Le molte disubbidienze del Cammino NC


Per iniziare, stralciamo dalla Nota pastorale degli Arcivescovi e Vescovi dell'Umbria sul cammino NC:

"... n.2 - I vescovi si sentono in dovere di fare delle riserve circa il ruolo dei catechisti che, lascia poco spazio al presbitero per l'esercizio concreto della sua responsabilità di pastore . In particolare negli scrutini il catechista deve guardarsi dall'assumere una posizione che, a volte, sembra pericolosamente avvicinarsi a quella del confessore. Si usi ogni riguardo perché i peccati occulti non vengano manifestati, se non nel segreto della confessione sacramentale.
n.3 - Per la necessaria attualizzazione del messaggio cristiano si deve prestare maggiore attenzione ai DOCUMENTI DELLA TRADIZIONE E DEL MAGISTERO, particolarmente ai metodi, agli itinerari e ai testi autorevolmente proposti dalla C.EI. a tutte le Chiese che sono in Italia. Si abbia cura che l'interpretazione della Bibbia sia sempre esegeticamente corretta... nella esposizione della dottrina si ponga ogni attenzione per non usare ENUNCIAZIONI OBIETTIVAMENTE INESATTE che sono pericolose
n.4- Il rischio da evitare è che la piccola comunità neocatecumenale faccia un cammino parallelo a quello della più vasta comunità parrocchiale e diocesana, non inserendosi organicamente nella pastorale ordinaria. .... La vita interna della comunità NC deve autoregolarsi in modo da NON ASSORBIRE OGNI ENERGIA, lasciando spazio effettivo per l'inserimento della pastorale ordinaria.""

Sappiamo quanto queste indicazioni, già risalenti al 1986 siano disattese, anche se sono state successivamente recepite dagli Statuti; il che dimostra che la Chiesa è a conoscenza di tanti abusi. Tranne alcuni Vescovi, che sembrano fare eccezione...

Il problema è che il cammino non obbedisce alla Chiesa e ai suoi rappresentanti, ma a kiko!!!